12) Vestito d'Arcana Rovina
Svegliandosi di soprassalto cacciando un urlo, Natalie aprì gli occhi vedendo una sacca verde caderle addosso, stendendola dopo che ebbe lanciato un secondo urlo.
"Stai bene?" domandò una donna entrando nel vagone
"Sì, cos'è stata quella scossa di terremoto?"
"La ruota è stata attaccata da un sasso e il carro ha tremato un pochino, presto cacciatrice, vieni in nostro aiuto!" spiegò con fare canzonatorio prima di scoppiare a ridere
"Non fa ridere!"
"Certo che fa ridere!" continuò imperterrita
"Peggior carovana di sempre..." commentò
"Non insultare la mia carovana se vuoi far colazione!"
"Dipende da cosa c'è" ribattè
"Non lo so ma te lo farai andar bene!"
"Forza signorine" rieccheggiò una voce maschile "c'è abbastanza di me e della mia cucina per tutti"
"Sta zitto Luìs!" urlò la donna prima di accendersi un sigaro "piuttosto ragazzina, va' a mangiare" sospirò "vagone di fronte al tuo"
Aprendo la tenda che chiudeva la parte frontale del carro, la ragazza si sporse in avanti raggiungendo un'asse di legno che le permise di entrare nel vagone di fronte. Subito le sue narici vennero invase da un fragrante profumo mentre, sulla destra, un ragazzo approssimativamente un anno più grande di lei si destreggiava con maestria tra pentole e padelle.
Sulla sinistra, altri componenti della carovana che stavano già mangiando la salutarono con un cenno della mano o del capo.
"Cacciatrice! Buongiorno, grazie per averci salvati dal sasso che ha solleticato la ruota!" esordì il cuoco
"Si-si è sentito?" domandò andando in panico
"Alla nostra salvatrice!" urlò una ragazzina viveriana alzando un bicchiere
Arrossendo e sprofondando nella vergogna mentre gli altri presenti risero di gusto, Natalie si sedette in un posto libero, giocando con una ciocca di capelli che, notò, essere alquanto scolorita.
"Uova strapazzate di Gargua e pancetta di Aptonoth" annunciò il ragazzo posando un piatto di fronte a lei
"Nessuna battuta sui sassi?" domandò diffidente
"Non preoccuparti scannasassi!" urlò la viveriana abbracciandola "ad Harth ci saranno tutti i sassi, ciotoli e sassolini che vorrai" annunciò prima di collassare sul tavolo
"Che...che ha? Che è successo? L'ho uccisa?" chiese andando in panico
"Lasciala stare, ha solo bevuto un po' troppo" spiegò lui
"Di mattina?"
"Ha condotto la carovana nella notte ed ha cose da dimenticare. Va bene così" rise il ragazzo prima di passarle dolcemente una mano tra i capelli "dopo la porterò fin sulla sua brandina"
Terminata la colazione e tornando nel vagone in cui aveva dormito, Natalie indossò nuovamente la sua armatura controllandosi la spalla destra che, ancora coperta di bende, la torturava sporadicamente con intense e dolorose fitte. Assicurandosi lo scudo al braccio e la spada dietro la schiena, uscì per poi aggrapparsi al soffitto. Dandosi uno slancio grazie al quale riuscì ad arrampicarsi sopra al carro, si sedette ad ammirare l'ambiente attorno a lei per le ultime ore di viaggio.
Giunti alla catena montuosa tra cui spiccavano i primi vulcani, la ragazza seguì con entusiasmo il loro arrivo ad Harth, ammirando gli ampi fiumi di lava che scorrevano lentamente sotto i ponti di roccia naturale.
Il villaggio in sé era diviso in due parti. La prima metà si estendeva su rocce, crinali e laghi di magma con ponteggi in metallo ed annerite ossa di Viverna. Qui dei Troveriani, razza indigena del luogo, vestiti in giallo lavoravano quotidianamente per forgiare armi e macchinari con maestria e precisione, unendo il loro grande talento alla vena artistica che, in tutti i sensi, permetteva loro di creare magnifiche opere d'ingegneria. La seconda parte, meno attiva e ricolma di piccole abitazioni, era dedicata a far riposare i suddetti lavoratori tra intense giornate di lavoro.
"Ragazzina, siamo arrivate" annunciò la carovaniera "ci hai già pagati quindi sei libera di andare"
"Grazie mille di tutto" rispose scendendo dal carro e toccando terra
"Che le nostre strade possano incrociarsi nuovamente?" propose porgendole un sigaro
"Quando verrete attaccati da un'altro sasso, io ci sarò"
Guardandola e scoppiando a ridere, la donna si asciugò una lacrima prima di raggiungere una delle bisacce e buttarci dentro due sigari augurandole, a modo suo, buona fortuna.
Abbandonando la carovana alle sue spalle, Natalie si diresse verso il centro di Harth, percependo sulla sua pelle l'ustionante calore della lava che scorreva lentamente pochi metri sotto di lei. Guardandosi attorno in cerca di indizi, controllò sulla lettera se ci potesse essere qualche riferimento al cacciatore che avrebbe dovuto scortarla ma, prendendo un lungo sospiro, tornò dalla carovaniera.
Trovandola già indaffarata a discutere con un Troveriano, quest'ultimo brandendo un massiccio martello da fabbro e sfoggiando due giganteschi baffi, aspettò di rientrare nel suo campo visivo per alzare una mano e rivelare un imbarazzatissimo sorriso.
"Chiedo scusa" esordì con una risatina
"Niente rimborsi" rispose la donna fulminandola con lo sguardo
"No, non per quello. Avrei bisogno di qualche parere"
"Sì, stai bene coi capelli viola"
"S-sono seria!"
"Anche io perché starei lavorando" ribatté lasciando intendere di non disturbarla
"Per favore!"
"Come faccio a dissuaderla?" domandò al Troveriano che scoppiò a ridere "Sarebbe scortese ignorarla?"
"Povera bambina" rispose appoggiando il martello a terra e usandolo come bastone "Harth ha sempre lavorato con e per i cacciatori quindi, almeno io, la ascolterei" consigliò "ascoltare è sintomo di saggezza"
"Vi siete appena inventato il detto, giusto?" domandò la donna
"Non son mai stato bravo con le parole" rise "cosa vorresti sapere?" domandò infine rivolgendosi alla cacciatrice
"Ho ricevuto questa convocazione da Pokke e starei cercando un cacciatore che, per quanto ho letto, dovrebbe esser passato per questo villaggio"
"Pokke" valutò l'uomo passandosi le dita lungo uno dei baffi "il villaggio tra le montagne, giusto? Non quello distrutto dall'Ukanlos, l'altro"
"P-Penso di sì?"
"Sì è quello" sospirò la donna attingendo alla conoscenza ottenuta durante i suoi viaggi
"Allora è passato di qui ieri sera. Ha mangiato ed è partito immediatamente"
"Come posso riconoscerlo?"
"Indossava un'armatura nera e...piuttosto inquietante" commentò "ma dalla magnifica fattura. Raramente ho visto opere di quel livello"
"Sono ancora in tempo per raggiungerlo?"
"Penso di sì"
"Allora vado, grazie dell'aiuto!" ringraziò salutandoli col braccio mentre si allontanava di corsa
"Buona fortuna cacciatrice!" le augurò il Troveriano
"Sai dove stai andando?" domandò la donna con sguardo rassegnato
"Eh?" domandò bloccandosi confusa, facendo scomparire il sorriso dalle sue labbra e tornando indietro a piccoli passi "potreste...darmi indicazioni?" domandò sprofondando nell'imbarazzo
Ascoltando attentamente i consigli ricevuti, Natalie uscì dal villaggio di corsa mentre impugnava una mappa scribacchiata dall'uomo, stando attenta a prendere i corretti sentieri per non perdersi tra le varie zone di caccia che la Gilda aveva assegnato ad ogni Giurisdizione e facendo anche particolare attenzione a non attirare piccoli mostri che avrebbero potuto dirigersi verso Harth.
Sentendo puzza di zolfo e cenere, un ferreo sapore in bocca, il rumore dei suoi passi sulla nuda, grigia roccia e percependo un crescente calore penetrare le scaglie della sua armatura, rallentò la corsa fino a camminare.
Una volta che l'euforia del momento venne sostituita dalla tensione e dalla preoccupazione di attirare viverne o leviatani ben fuori dalla sua portata, la giovane continuò a correre mentre una sensazione d'ansia, a sua volta, le correva come un brivido lungo la schiena.
Correndo per quelle che le parvero ore, presto si ritrovò circondata da fiumi e pozze di lava che, lentamente, scorrevano di fianco a lei. Osservando la mappa scarabocchiata sulla lettera, si guardò attorno senza riconoscere alcun riferimento, rallentando fino a fermarsi, osservando la grigia roccia con fare perso.
"Mi son persa?" si domandò sgranando gli occhi "Mi son persa sul serio..." ammise
La sua preoccupazione, però, durò per pochi istanti. Sentendo un ruggito familiare che solo una volta aveva ascoltato, percepì il cuore batterle più forte in petto. Voltandosi lentamente e sfoderando la propria spada con mani tremanti, ammirò una rossa figura correre zoppicante lungo il fiume di lava.
Saltando sul tappeto di roccia nera e fermandosi a prendere ampi respiri, un mastodontico Drago controllò i propri dintorni mentre la folta criniera veniva mossa dalle calde correnti d'aria e fuoco che lo circondavano, spargendo polvera esplosiva per il luogo.
"Te-Teostra..." balbettò la giovane deglutendo
Sentendo le gambe bloccate, i piedi fermi a terra, le mani tremanti e il fiato in fiamme, Natalie non trovò il coraggio di avanzare o ritirarsi, come se il suo corpo percepisse il vero pericolo che le si era presentato di fronte.
Voltandosi ad osservare la piccola figura, il Signore del vulcano si avvicinò con lenti e regali passi, con sguardo carico della superbia che lo contraddistingueva e circondato da scintille esplosive pronte a scatenare l'inferno. Finalmente di fronte all'obiettivo che avrebbe dovuto dimostrare il suo esser cacciatrice, la giovane si bloccò terrorizzata mentre percepiva il calore delle fiamme che circondavano la bestia.
Vedendo con la coda dell'occhio una nera figura avvicinarsi e scomparire dietro il Drago Anziano, infine, provò un brivido correrle lungo la schiena quando, in seguito ad un sordo rumore, vide l'animale accasciarsi mentre sentiva ossa rompersi.
Voltandosi di scatto, il Teostra lanciò una fiammata coprendo un ampio ventaglio di fronte a sè, osservando infine un contenitore azzurro venir lanciato verso di lui, esplodendo in un abbagliante lampo. Accecato da un'intensa luce, l'animale barcollò in avanti, voltandosi e tirando zampate all'aria mentre cercava di tenere il cacciatore, ovunque esso fosse, lontano da sé.
Risfoderando un mastodontico martello simile ad un muso armato di lunghe zanne, l'uomo si lanciò contro il Drago Anziano mentre una violacea aura ricopriva l'arma. Giunto con uno scatto a fianco della rossa criniera, lanciò un colpo laterale che fece cadere a terra la bestia, concludendo con uno verticale che ricadde sul suo muso; lasciando che un acuto rumore rimbombasse per la zona, un'ampio corno grigio venne scagliato in aria.
Spostando lo sguardo, la figura corse a recuperarlo mentre il Drago si rialzava, rivelando una nuova, ampia frattura sulla propria corona. Lanciandosi contro il cacciatore, l'animale lo vide voltarsi di scatto, sfoderando il martello che emise un profondo e greve suono prima di colpirlo sul muso, spezzando due zanne e fermandolo istantaneamente.
Perdendo una nuvola di polvere esplosiva, il Teostra barcollò con passi pesanti mentre il capo dondolava lentamente. Ricadendo a terra ai piedi di Natalie dopo aver resistito qualche istante, senza agitarsi o dimenarsi mentre il ragazzo riponeva il corno da caccia, esalò qualche debole respiro prima che la sua fiamma si spegnesse per la prima ed ultima volta.
Ora di fronte a lei, troneggiante sull'esanime Drago, il ragazzo osservò il corno da caccia per lunghi istanti prima di guardarsi attorno. Mentre piccole creature azzurre armate di chele si rivelavano ai suoi occhi sbucando dal cinereo sottosuolo, il cacciatore ammirò la fauna locale che ricompariva per esplorare la zona, ora che la minaccia del Drago Anziano era scomparsa.
Richiamando alla memoria le parole del Troveriano di Harth, Natalie capì cosa intendesse mentre le descriveva l'oscura ed inquietante armatura. Spostando su di lei il suo sguardo, nascosto da una bianca maschera adornata da carminee lacrime, il cacciatore si avvicinò con brevi ma decisi passi mentre le placche nere che lo proteggevano brillavano di una debole luce cremisi.
Chinandosi su di una gamba tra lei e il muso del Teostra, passò una mano per chiudere le grigie palpebre di quest'ultimo, spostando infine il suo sguardo su di lei. Vedendo le mani tremanti della collega, il cacciatore scosse lentamente il capo prima di raggiungere le fibbie del suo elmo, slacciandole e attaccando quest'ultimo ad un laccio sulla vita. Rivelando un viso dai tratti taglienti e dagli spettrali capelli bianchi, le rivolse un breve sorriso prima di allungare una mano nella sua direzione.
"Va tutto bene" la rassicurò "lascia che ti aiuti"
"Vi...vi ringrazio" balbettò accettando l'offerta
Sentendosi sollevata di peso attraverso la stretta del ragazzo, Natalie chiuse gli occhi prima di prendere un profondo respiro, tranquillizzandosi e voltandosi per raggiungere la sua bisaccia.
"Voi...siete il cacciatore di Pokke che sto cercando?"
"Non lo so. Lo sono?" domandò dubbioso
"Sono stata convocata a Pokke da un Cavalier della Gilda" spiegò porgendogli la lettera
"Timbro di Val Habar...sigillo della Gilda" commentò accettando l'oggetto "che stai cercando?" domandò incuriosito
"Sto cercando un mentore per migliorare come cacciatrice" affermò convinta
Osservando la convinzione nei suoi occhi nonostante la paura che permeava il resto del suo corpo, il ragazzo sospirò mentre ricordava un simile sguardo a lui familiare prima di porgerle la lettera e lasciarsi scappare un innocente sorriso.
"Alexander, il cacciatore che stai cercando. Seguimi" si presentò ridendo prima di farle un cenno col capo
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