[9] Il piano
- Olivia Meredith Kennedy - dice la mia migliore amica scandendo ogni parola del mio nome completo - Com'è possibile che mentre tu ti fai il sexy pilota io sono qui in mezzo ai libri e ai miei appunti? - mi domanda attraverso lo schermo del mio computer, mostrandomi tutte le cose dell'università che ha sopra la sua scrivania - Sono molto orgogliosa di te ma voglio che tu sappia che in questo momento sono molto invidiosa, fino a ieri eri convinta che non valesse la pena essere sua amica - aggiunge e annuisco ricordandomi della conversazione di ieri
- Lo so…ma lui me l'ha semplicemente chiesto, non credevo neanche fosse serio così ho detto di sì e in un secondo avevo la sua lingua in bocca - le spiego e lei urla emozionata
- Su una scala da uno a dieci, quanto lo fa bene la seconda volta? - mi chiede intrigata e mi metto a ridere
- Undici, ovviamente! Paragonato a - comincio a dire ridendo ma poi la mia emozione sparisce e non continuo la frase. Camille capisce perfettamente cosa mi sta passando per la testa e la sento sospirare.
- Lui non conta - richiama la mia attenzione e torno a guardare lo schermo del mio computer - Non vale nemmeno la pena pensare a lui - annuisco ma non posso fare a meno di pensare a qualcuno che avevo lasciato nascosto nella mia memoria e che non volevo ricordare - Torniamo alle cose importanti…i dettagli sporchi - sottolinea e per fortuna torno a ridere - Dove sono i dettagli sporchi, amica? Ne ho bisogno nel caso in cui debba rimproverarlo se cerca di spezzarti il cuore - mi spiega il suo ragionamento e sorrido
- Rimproverarlo? - chiedo ridendo un'altra volta - Camille, sono solo stata a letto con lui…non mi ci sposerò e nemmeno so se farò mai ancora sesso con lui - evidenzio
- Dovresti! - esclama come se fosse ovvio - Quante volte nella tua vita un famoso e sexy pilota di Formula 1 ti chiede di fare sesso con lui uscendo da un ascensore? E non che tu non possa andare con chiunque di loro, perché la mia amica può avere il pilota che desidera - mi chiarisce
- Beh - comincio ma lei mi interrompe
- "Beh" nulla! - si siede sulla sua sedia - Olivia Kennedy, ascolta bene quello che ti dico - annuisco aspettando di sentire quello che ha da dire e cerco di nascondere un sorriso - A partire da questo momento ignorerai il sexy pilota proprio come ha fatto lui per tutta la settimana e, a meno che non ti supplichi per andare con lui, tu non lo farai -
- Aspetta, che ne è del dovresti andare a letto con lui un'altra volta? - chiedo confusa e ride
- Tesoro, è ovvio che ci andrai ancora - rimarca l'ovvietà - Ma lui deve credere che non lo farai, devi risvegliare la sua immaginazione, devi fargli chiedere che in realtà lui è solo una delle tante opzioni e non l'unica…vorrà talmente tanto averti a letto che non avrà altra scelta se non implorarti di tornare nella sua stanza - spiega e ci penso su - Questo pilota sexy è pieno di ragazze che lo riempiono di messaggi su Instagram e che lo seguono dovunque vada ma…la mia amica? Lei non segue nessuno, sono loro a seguire lei, capisci? - chiede e annuisco con un sorriso
Camille era quel tipo di amica che in cinque secondi riusciva a farti sentire la ragazza più desiderata e sexy del mondo solo con un piccolo discorso. Ma funzionava alla perfezione perché, per qualche ragione, non credevo non fosse più possibile tornare con Charles. Ora sentivo solo che era questione di tempo prima che succedesse di nuovo e in fondo lo desideravo più di quanto volessi ammettere.
♡
Alla mattina, mi sveglio con il rumore di qualcuno alla mia porta. In generale sono una persona abbastanza mattiniera ma il mio concetto di svegliarmi presto non coincideva per niente con quello dei piloti.
In un qualche modo riesco a camminare fino alla porta e guardo dallo spioncino per vedere l'immagine di Eric dall'altra parte, reggendo due bicchieri di quello che credo essere caffé e non posso evitare di sorridere prima di aprire la porta.
- Cosa ci fai qui così presto? Mia sorella ha deciso di lasciarti per un milionario che ha incontrato tra i VIP nel paddock? - scherzo e lui ride mentre mi porge uno dei due bicchieri per poi entrare nella stanza
- Dicono che l'uomo abbia più di settant'anni e un'eredità milionaria da lasciarti - sta al mio gioco Eric poi ridiamo insieme mentre ci accomodiamo sul mio letto - Però no. In realtà sono qui per un'altra cosa - dice e bevo un po’ di caffè, è con il latte e la giusta dose di zucchero - Questa mattina quando sono stato a correre, prima che Izzy si svegliasse, mi sono incrociato con un amico che lavora in Ferrari - continua mentre aspetta una mia reazione. Cerco di non far trasparire nessun tipo di sentimento o pensiero. Ferrari? No, non conosco nessuno di lì - Stavamo parlando dei ragazzi e mi ha detto di averti vista con Carlos e gli altri ad una piccola riunione poco tempo fa, e sembrava stessi bene con loro…con alcuni meglio di altri - evidenzia e annuisco
- Te l'ho detto, Carlos e Daniel mi piacciono - dico e lui rimane a guardarmi - Perché mi stai guardando così? - chiedo
- Mi ha anche detto che pensa di averti vista ieri sera mentre uscivi da una stanza qualche piano più sopra del nostro, ma Izzy mi ha detto che vi siete incontrate quando sei andata via dalla terrazza - mi spiega e so che si aspetta che gli dica la verità su ciò che è successo davvero ieri sera, ma preferisco tenerlo per me in questo caso
- Magari il tuo amico si è confuso - gli dico e faccio spallucce affinché possa capirmi. Annuisce.
- Magari…volevo solo parlarne con te - mi dice un po’ scettico e bevono ancora un po’ di caffè - Però sai che puoi contare su di me, no? - mi chiede e sorrido. Sapevo di poter contare su di lui perché abbiamo sempre avuto quel tipo di confidenza senza nessun tipo di fraintendimenti.
- Certamente - dico con fiducia e lui annuisce un po’ più convinto. Sa che sta succedendo qualcosa ma che non è così importante da saperlo per forza.
- D'accordo, ma non finire tutto il caffè che ci stanno aspettando al ristorante tua sorella e gli altri - sottolinea e appoggio il bicchiere sul comodino, alzandomi per cercare qualcosa da mettermi
Una volta arrivati di sotto, vedo mia sorella allo stesso tavolo di Daniel, Carlos e Charles, così ci avviciniamo a loro. Dico un "Buongiorno" generale e tutti rispondono contenti e mi rendo subito conto che sono così felici perché ci sono le prime prove libere della stagione.
E la verità è che un po’ da tutte le parti si percepisce quest'energia che combinava un po’ di emozione con il nervosismo. Inoltre sembra che gli occhi dei piloti abbiano una luce diversa stamattina. Ma decido comunque di non prestare attenzione a Charles, anche se l'unico posto libero al tavolo è proprio di fronte a lui.
Carlos è l'unico seduto affianco a me e sia lui che Daniel mi raccontano come sia stata diretta mia sorella nel dargli la notizia della gravidanza. A differenza di mio cognato, a volte lei era così diretta che faceva male.
- Credo non fossero nemmeno passati cinque minuti da quando ci eravamo seduti a tavola - mi dice Carlos e non riesco a trattenere una risata
- Ero emozionata! - si lamenta Izzy e vedo anche Eric ridere mentre appoggia la mano sulla schiena di mia sorella - Non potete immaginare quanto sia stato difficile tenere il segreto! - dice e i ragazzi ridono
Un secondo dopo che tutti hanno finito le proprie bevande, i telefoni dei ragazzi iniziano a suonate uno ad uno con chiamate di persone che hanno bisogno di loro per cominciare a lavorare. Charles e Carlos sono i primi ad andarsene, poi mia sorella ed Eric, così sono rimasta sola con Daniel al tavolo.
Visto che siamo soli, mi guarda aspettando che io dica qualcosa, ma non sono sicura di quello che voglia sentirsi dire.
- Che è successo l'altra notte dopo la festa nella stanza di George? - mi chiede alla fine senza girarci intorno e mi sorprendo un po’ nello scoprire che la suite in cui eravamo stati era quella di George
- Te lo ha detto Lando? - chiedo e lui sorride senza dire niente - Cosa ti ha detto il moccioso? - aggiungo fingendo di essere infastidita ma non riesco a non ridere con l'australiano davanti
- Mi ha detto qualcosa che centrava con Charles e la sua stanza - insinua e nego con la testa
- Lo uccido - dico più che altro per me stessa e il mio amico continua a ridere
- Quindi? - chiede con curiosità ma gli tolgo subito questa speranza
- Non è successo niente, Carlos aveva la mia chiave però non lo sapevamo. Così Charles mi ha portata da lui per poter chiamare Carlos…sono stati tipo cinque minuti - gli spiego
- Interessante - dice, ma credo lo dica più a se stesso che a me - Da quello che ricordo non riuscivi neanche a reggerti in piedi prima di andartene con Charles, dubito tu riesca a ricordare tutto con chiarezza - suggerisce ma prima che io possa controbattere, il suo telefono suona e mi dice che deve andarsene ma che continuerà comunque a tenerci d'occhio
- Beh, avvisami se vedi qualcosa a cui valga la pena credere - gli dico ridendo e lui mi sorride mentre se ne va
Mentre torno nella mia stanza, il mio telefono suona con un messaggio di Izzy.
Izzy
Andiamo insieme al circuito?
Io
Certo
I
zzy
Va bene, ti aspetto nella lobby fra 5 minuti
Cinque minuti per salire in camera e cercare i miei pass sia del circuito che del team, geniale. Guardo verso gli ascensori e vedo che c'è un po’ di gente che sta entrando in uno, così corro un po’ per riuscire a salire prima che le porte si chiudano. Prima che questo possa succedere, metto la mia mano tra entrambe le porte e queste si aprono nuovamente.
Dentro mi ritrovo con un paio di occhi verdi che mi osservano un po’ sorpresi, ma per mia fortuna non è l'unico in questo piccolo spazio. Mi metto davanti a lui dandogli le spalle senza dire nulla per poter mettere in atto il piano della mia amica: ignoralo proprio come ha fatto lui prima.
Saliamo solo di tre piani prima che le porte si aprano di nuovo e un gruppo di persone entri nello spazio ridotto insieme a noi. Cerco di fare un passo indietro affinché loro possano entrare senza problemi, ma finisco due passi più indietro di quello che volevo da poter sentire la vicinanza di un altro corpo al mio. So perfettamente di chi si tratta senza dovermi girare perché lo sento mentre si lascia sfuggire una piccola risata che cerco di ignorare.
Osservo il piccolo schermo sopra le porte dell'ascensore cambiare uno a uno i numeri. Quando arriva al numero sette le porte si aprono e l'uomo che è affianco a me cerca di uscire ma mi spinge un po’ facendo si che il mio corpo vada a sbattere completamente contro quello di Charles.
Nel momento stesso in cui sento il mio corpo a contatto con il petto di Charles faccio per allontanarmi ma sento le sue mani sui miei fianchi che mi fanno avvicinare ancora di più a lui.
- Se volevi vedermi ancora bastava me lo dicessi, mon amour - mi sussurra così basso nell'orecchio che a stento riesco a sentirlo ma in compenso sento il mio corpo sussultare. Giro un po’ la testa senza muovere il corpo per vederlo e mi accorgo quanto poca ci distanza ci sia tra noi, così poca che basterebbe inclinarsi un po’ di più per far toccare le nostre labbra.
Per un istante mi perdo nei suoi occhi facendomi dimenticare che non siamo soli e che dovrei ignorarlo. Torno in me quando sento una sua mano sfiorare il bordo dei miei pantaloni sui fianchi, ma lo blocco con una mano sulla sua. Mi rendo conto che stavo trattenendo il fiato solo quando riesco a rilasciare tutta l'aria dal petto - Sei libera oggi? - chiede e io lo continuo ad osservare per riuscire a decifrare le sue intenzioni dal suo sguardo
No Liv, oggi non sarai libera a meno che non ti preghi in ginocchio dice la voce di Camille nella mia testa.
Però ti sta invitando un'altra volta penso. Questo significa che è interessato, ma non vogliamo sia solo interessato, giusto? Vogliamo di più. Perchè come ha detto Camille: non sono un'opzione per lui, ma lui per me lo è. Sospiro guardando avanti e faccio in modo di avvicinare il mio corpo al suo, così da poter far aderire il mio culo alla parte anteriore dei suoi pantaloni.
La risposta del suo corpo è immediata e la sua mano preme ancora di più i miei fianchi. Sorrido sentendo la sua reazione fisiologica e il piccolo schermo dell'ascensore mostra il numero del mio piano. Prima che le porte si aprano torno a guardarlo.
- Sono occupata, mi dispiace - dico sorridendo, prima di uscire dell'ascensore senza girarmi a guardarlo
Dovrebbero chiamarmi “provocatrice”? Forse. Ma era stato lui a cominciare e mi aveva anche dimostrato che questa cosa funzionava. Non gli avrei lasciato credere di potermi portare a letto solo quando lui voleva.
Ho molte opzioni io, e si chiamano:
- Charles Leclerc
- pilota sexy
- il ragazzo del club con cui ho fatto sesso riparatore venti minuti dopo averlo conosciuto
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