[8] Sorrisi

- Non te lo chiederò un'altra volta - dice Charles, impedendo che le porte dell'ascensore si chiudano. Nella mia testa viaggiano un milione di pensieri e per un breve secondo non sono sicura di cosa rispondere o forse non ho capito bene quello che ha detto, ma riesco a dar voce solo ad uno di questi pensieri.

- Certo - accetto con tranquillità e posso notare come in un istante sorride per poi prendermi la mano e tornare in ascensore. Spinge un altro bottone e, una volta chiuse le porte, le sue labbra entrano in contatto con le mie, quasi con disperazione.

Una strana sensazione di familiarità mi invade quando le nostre labbra si uniscono. Charles mette le mani sui miei fianchi e sento come fa aderire il suo corpo al mio. Questa volta non ho il minimo dubbio nel seguirlo…ogni movimento delle sue mani sul mio corpo, ogni centimetro che le sue labbra baciano, che mi provocano un vuoto quando si allontanano, fino ad ogni boccata d'aria che prende e rilascia accanto al mio orecchio è una piacevole sensazione. 

Riesce finalmente ad arrivare alla porta della sua stanza per poi chiuderla dietro di noi. Mi rendo conto che fino a quel momento si stava contenendo perché, dopo aver chiuso la porta, mi dice “Vieni qui”. Non appena mi avvicino a lui mi alza affinché possa aggrovigliare le mie gambe attorno ai suoi fianchi.

- Ti farò vedere quello che ho imparato al mio master in sesso orale - mi dice scherzando mentre cammina fino al letto. Lo osservo aspettando una risposta ma gli esce solo una risata prima di continuare - così la prossima volta che sei ubriaca parlerai solo di me -

- Aspetta, cosa? - chiedo confusa ma non riesco a concludere bene la domanda che lui mi bacia ancora, facendomi dimenticare tutto.

Charles si siede sul bordo del letto e, mentre continuiamo a baciarci, sento le sue mani accarezzare la mia schiena. Come le sue dita, delicate ma ansiose, cercare di rimuovere uno ad uno i vestiti che ho addosso e, per ogni indumento che toglie, i suoi baci scendono dalla mia bocca al mio collo per poi arrivare al mio seno. Ogni carezza e contatto con la mia pelle rendono la mia respirazione sempre più difficile, come se la temperatura della stanza fosse aumentata all'improvviso. 

È piuttosto chiaro che il mio corpo reagisce velocemente al tocco del pilota. Riesco a sentire il mio intimo bagnato, ma posso sentire attraverso i suoi pantaloni che anche lui è tanto eccitato quanto me. Perciò inizio a sbottonare la sua camicia e un piccolo sorriso egocentrico appare sul suo viso.

- Togliti quel sorrisetto - gli dico ma lui nega con la testa. Una volta che riesco a togliergli la camicia si stende sul letto e mi metto subito sopra di lui.

- Qui qualcuno sembra avere fretta -  si prende gioco di me e sorrido restando al gioco

- Togli quel sorrisetto o me ne vado…e dovrai giocare con la tua mano per il resto della notte - gli dico. Prima che possa rispondere mi fa sdraiare sul suo petto e rotola sul letto per invertire la situazione e rimanere su di me.

- Tu non te ne andrai, mon amour - mi sussurra all'orecchio ed è così vicino che posso quasi sentire la sua guancia toccare la mia, anche se non è l'unica parte del suo corpo a sfiorare il mio - Questa volta potrai urlare il mio nome quanto vuoi - aggiunge prima di tornare a baciarmi

- Questo era per qualcosa in particolare? - chiedo mentre prendo i miei shorts dal pavimento e me li metto. Charles è sdraiato sul suo letto guardando il cellulare per poi spostare il suo sguardo su di me.

- C'è bisogno di una ragione? - chiede, non lo fa per prendermi in giro ma come se davvero volesse saperlo e nego con la testa - Ieri hai detto delle cose interessanti - aggiunge e aspetta la mia reazione

- Ieri? - chiedo confusa mentre mi rimetto la maglia. Ricordo che Lando aveva detto che ero già stata in questa stanza. Mi guardo in giro per verificare se il posto mi sembra familiare - Qualsiasi cosa io dica mentre sono ubriaca è assolutamente da dimenticare - gli dico e Charles si alza per mettersi di fronte a me

- Quindi sai che parli molto quando sei sbronza? - chiede e vedo come la situazione lo faccia particolarmente divertire

- Certo - rispondo e rido perché non mi sorprende che io abbia dato aria alla mia stupida bocca, poi lui annuisce - Qualcosa di interessante da dividere con la classe? -

- Qualcosa come quanto sia frustrante vedere quanto sono sexy? - mi dice e vedo l'ego di Charles invadere completamente il suo corpo - In effetti hai detto diverse cose interessanti…come il fatto che io abbia un master in sesso orale - cosa piuttosto vera da quel che ho potuto constatare poco fa - O che la tua amica abbia detto che dovevi tornare a letto con me ma tu credevi fossi stato con dieci modelle, che è assolutamente falso - mi chiarisce e non posso che annuire

- Non ho bisogno di sapere altro - dico mentre alzo le braccia e lui ride - Credo io debba andare ora - propongo. Lui mi osserva per diversi secondi ma con uno sguardo differente.

- Si - mi dice, ma non sembra essere contento. Non che mi abbia chiesto di fare sesso per poi rimanere accoccolati nel suo letto, in fin dei conti dovrebbe essere abituato a tutto ciò. Quindi non aspetto che mi dica di andarmene, mi avvicino alla porta e prima di aprirla, mi giro a guardarlo.

- Non che questo significhi qualcosa - comincio a dire mentre lui mi guarda attentamente - ma sarebbe carino non tornassi ad ignorarmi come l'ultima volta - gli suggerisco e lui annuisce prima che io esca dalla stanza. Non avrei aspettato nessun tipo di risposta da parte sua, preferivo evitarmi l'imbarazzo che pensasse mi aspettassi qualcosa dopo essere stata a letto con lui due volte.

Cammino velocemente fino all'ascensore sperando di non incontrarmi con nessuno dei piloti durante il tragitto. Quando le porte si aprono, tiro un sospiro di sollievo nel vederlo vuoto. Spingo il bottone del mio piano e poi controllo il mio cellulare. Sento il rumore che indica che le porte si stanno per aprire così alzo lo sguardo e mi ritrovo di fronte mia sorella. Non appena mi vede si avvicina velocemente e mi abbraccia.

- Credevo stessi dormendo! - mi dice una volta staccate - Perché stai tornando da su? E perché sei così spettinata? - aggiunge ridendo. Mi guardo nello specchio dell'ascensore, non mi ero accorta che ero un po’ spettinata ma non così tanto da sembrare strano.

- Ehh…ero nella terrazza dell'hotel e c'era un po’ di vento - le dico, sistemandomi i capelli - Che ci fai tu qui? Non dormi con Eric? - le chiedo confusa

- Daniel si è dimenticato di darmi qualcosa che mi ha comprato per Natale così sono andata da lui affinché potesse darmelo - mi dice mentre alza una sportina che ha in mano - Come sei stata questa settimana senza la mia splendida presenza? -

Nonostante aver parlato quasi tutta la settimana per messaggio, mi chiede di raccontarle tutto dei miei giorni al paddock. Mi consiglia anche alcuni posti dove era solita andare quando accompagnava Eric per non infastidire nessuno durante i giorni di lavoro.

Una volta che l'ascensore si apre al nostro piano Izzy cerca di mandare avanti la conversazione ma la vedo stanca, così le dico che possiamo continuare il discorso domani mattina, prima che collassi nel bel mezzo del corridoio. Per mia fortuna lei accetta, perché la verità è che non vedo l'ora di raccontare alla mia migliore amica che il suo sogno si è realizzato…sono stata a letto un'altra volta con il pilota sexy, Charles Leclerc.

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