[3] La festa

Le prime prove del giorno finiscono più tardi del previsto. Quando usciamo la maggior parte dei team se ne era già andata, lasciando il luogo molto tranquillo.

- Non è così facile all'inizio abituarsi a viaggiare di città in città ogni settimana - inizia a dirmi Eric mentre camminiamo nel lungo corridoio dell'albergo e si ferma davanti ad una delle porte - E tua sorella mi ha esplicitamente detto di tenerti sott'occhio…ma d'altra parte apprezzo lo spazio personale e ho pensato che sarebbe stato meglio se avessi avuto una stanza tutta tua, un po’ lontano da me - indica poi la fine del corridoio. Sorrido. Eric è sempre stato un ragazzo premuroso e stando con lui si capisce il perchè mia sorella si sia innamorata di lui - Però siamo sullo stesso piano per precauzione, quindi non dire nulla a Izzy - aggiunge e mi porge la chiave della mia stanza

- Grazie - dico mentre scorgo il numero della stanza e sorrido

- Domani devo raggiungere il circuito presto per fare delle prove ma puoi rimanere qui se vuoi e riposarti un po’ - mi rassicura e accetto perché la sola cosa che voglio fare al momento è dormire per il resto della mia vita - Se hai bisogno di qualcosa puoi contattare Alice a questo numero. Lei è del team e può aiutarti nel caso io non possa risponderti - mi avvisa mentre mi incammino verso la mia stanza

- D'accordo, grazie - rispondo senza girarmi. Prima di arrivare al numero 1507 sento la porta di Eric chiudersi. 

Appena apro la porta della mia stanza trovo un ampio spazio, molto più grande di quel che pensavo. Lascio la mia valigia in un angolo mentre ispeziono il posto. Registro anche qualche video per mandarlo ad Izzy…essere il primo pilota del team ha davvero i suoi benefici, penso tra me e me.

Quando finisco, mi butto nel letto e mando un messaggio a mia sorella per dirle che siamo nell'hotel. Izzy mi risponde quasi immediatamente e passiamo una buona mezz'ora a scriverci finché non mi addormento.

Al risveglio la stanza è completamente buia. Cerco a tentoni l'interruttore dell’abat-jour così da poter vedere meglio. Il mio telefono segna che sono le nove di sera passate. Ho dormito solo un paio di ore? Mi sembra come se siano stati tre giorni.

Ho alcuni messaggi di Izzy in risposta a quello di cui stavamo parlando prima che cadessi tra le braccia di Morfeo e un messaggio di Eric. Mi avvisava che era passato dalla mia stanza ma, non ricevendo risposta, ha pensato che stessi dormendo e che lui ha già cenato in modo da poter andare a letto presto, aggiungendo che se voglio posso chiedere il servizio in camera.

Beh, grazie Eric. Una volta che leggo la parola cenare mi rendo conto di quanto in realtà sia affamata. Prendo la mia carta dal portafoglio e la metto dentro la cover del mio cellulare, in caso ne avessi bisogno, insieme ad un pass che dice che sono ospite del team. Eric mi ha detto che potrebbe servirmi per poter accedere a determinate zone dell'hotel generalmente utilizzate solo dal team durante il nostro pernottamento. 

Rispetto a quando siamo arrivati questa mattina, l'hotel ora sembrava molto più popolato, molti con il mio stesso pass o l’abbigliamento di qualche altro team. Passo tra di loro riuscendo a sentire piccoli pezzi di conversazioni, ma niente che io possa capire esattamente.

Una volta arrivata al ristorante, resto sorpresa nel vedere la varietà di cibo che c'è. Alla fine ho optato per un hamburger con patatine perché l'unica cosa che mi interessa è poter mangiare qualcosa.

Mi siedo ad un tavolo con alcuni ragazzi che sembrano della mia età, visto che è uno dei pochi tavoli liberi e anche se sono un po’ distanti riesco ad ascoltare le loro conversazioni. Arrivo alla conclusione che lavorano al circuito perché parlano di come sono andate le prove libere.

Controllo la mia ultima conversazione con Eric e lo avviso che sto cenando, così da non farlo preoccupare. Molto probabilmente vedrà il messaggio domani mattina. Guardo le storie di instagram di alcuni miei amici dell'università e sento i ragazzi parlare di una festa…una festa organizzata da uno dei piloti, pare.

Continuo ad ascoltare la conversazione mentre fingo di prestare attenzione al cellulare. Penso se sia il caso di imbucarmi a questa festa. Non che io sia la persona più estroversa e festaiola a Londra, ma se venivo invitata a una festa di certo non dicevo che dovevo rimanere a casa a studiare. In più Eric ha detto che questa era una buona occasione per scoprire cosa voglio fare nella mia vita, per questo devo vivere alcune cose per poterle scartare, giusto?

D'altra parte, tecnicamente non sarebbe imbucarsi se mi invitano ad una festa in un luogo pubblico. Ma come riesco a far sì che mi invitano? Perché sono sicura al 100% che Eric non ha la minima idea di questa festa, quindi non è assolutamente una buona idea svegliarlo.

Passano all'incirca 10 minuti fino a che vedo la mia risposta entrare dalla porta del ristorante dell'hotel. E questa risposta è uno spagnolo dalle spalle larghe e dai capelli incredibili. Saluta dalla porta i ragazzi seduti affianco a me e si avvicina al banco con il cibo. Geniale, lui sicuramente sa della festa, ora ho solo bisogno che mi inviti.

Se passerò i prossimi mesi tra diverse città almeno mi godrò tutte le cose migliori di quest'esperienza. È l'unica opportunità che ho per poter mettere in ordine la mia vita prima di rimanere da sola a Londra mentre mia sorella crea la sua nuova famiglia a Monaco. In più farsi dei nuovi amici non può essere così male. Non che io voglia che diventino i miei migliori amici per il resto della mia vita, tanto dopo la fine della stagione non li rivedrò più.

Mi alzo e mi avvicino a Carlos che si sta servendo il cibo nel piatto. Non si accorge della mia presenza fino a quando non gli sono vicino.

- Guarda chi c'è, la ragazza che stavo cercando - dice entusiasta. Rido.

- Se mi stavi cercando tra i tavoli con il cibo eri sulla buona strada - scherzo e ridiamo entrambi

- Lo terrò presente per la prossima volta, ma davvero speravo di poterti incontrare qui per poterti invitare ad una festa che stanno organizzando - perfetto, non dovrò chiedere io stessa l'invito, penso tra me e me

- Una festa? - chiedo e lui annuisce

- Sarà la prima della stagione, quindi si presuppone sia una delle più divertenti o almeno interessanti…a meno che tu non sia una di quelle a cui non piacciano le feste - dice l'ultima frase aspettando una mia risposta

- Le feste non sono male - rispondo e lui mi sorride. Per qualche ragione mi trovo bene a parlare con Carlos…è così naturale. Non che non sia naturale lui, ma quella piccola conversazione mi faceva sentire come se fossimo più che conoscenti e non due persone che si sono incontrate poche ore fa.

- Perfetto, credo che i ragazzi andranno tra circa un'ora ma puoi venire con me - mi dice e tira fuori il suo telefono dalla tasca per vedere l'ora - Posso aspettarti nella lobby del hotel tra un'ora e mezza? - mi chiede e accetto - I ragazzi sono ansiosi di conoscerti, le voci nel paddock girano quasi veloci quanto le macchine - scherza e non posso evitare di ridere all'idea che qualcuno sia interessato a fare la mia conoscenza

Una volta che sono pronta invio un messaggio a Carlos per dirgli che lo aspetto nella lobby dell'hotel. Quando mi ha invitata mi aveva chiesto il numero nel caso avessi avuto bisogno di lui.

Esco dalla mia stanza e cammino per il corridoio fino all'ascensore. Una volta che si aprono le porte, mi accorgo che per mia fortuna l'ascensore è vuoto, ma solo per un paio di piani perché poi si ferma.

Si aprono le porte e vedo un Carlos sorpreso di vedermi, che mi squadra da testa a piedi e voglio ridere. Se voglio uscire con qualcuno che si circonda di modelle ho almeno bisogno di fare una buona impressione. Il vestito che Izzy mi aveva regalato per Natale si stava rendendo utile. Un bellissimo abito nero che con la luce rifletteva perfettamente tutti i brillantini del tessuto, un po’ corto e con le maniche lunghe che si adattavano perfettamente al mio corpo.

- Qualcuno qui si è fatta più bella - mi dice lo spagnolo quando entra ed io sorrido mentre lo ringrazio e scherzo dicendogli che anche lui sta bene - Tuo padre sa che stai andando alla festa con noi? - chiede riferendosi a Eric e faccio una risatina

- Gli ho lasciato un messaggio dicendogli che sarei uscita - rispondo e lui annuisce - Mi ha detto che domani avrebbe avuto le prove presto quindi non voglio disturbarlo - gli spiego

- Comunque è abbastanza chiaro che si prende molto cura di te perché ha inviato un messaggio ad uno dei nostri gruppi dicendo che dovevamo trattarti bene - mi giro un po' per vederlo e lui ride - Molti hanno risposto che sicuramente ti avrebbero trattato bene, solo per infastidirlo. Ma, ad essere sinceri, quando si tratta di famiglia ci prendiamo cura l'uno dell'altro - mi dice l'ultima cosa con tono più serio e annuisco - Quando passi tanto tempo lontano dalla tua famiglia, le persone del paddock diventano la tua seconda famiglia…anche se vuoi evitarlo loro sono sempre lì…letteralmente, sono sempre ovunque! - scherza alla fine

- Buono a sapersi - dico e lui annuisce

Una volta arrivati al parcheggio dell'hotel, Carlos mi guida verso la sua auto e arriviamo al club in cui ci sarebbe stata la festa. Vedendo l'atmosfera è chiaro che molta gente sapeva che ci sarebbero stati dei piloti di Formula 1 nel locale perché la fila per entrare mi sembra esageratamente lunga. Solo dopo mi accorgo che il posto è un po’ esclusivo e magari la fila abbastanza lunga ne sarebbe valsa la pena. 

Per i primi minuti dentro il locale Carlos alterna la sua attenzione tra il suo cellulare e il luogo attorno a noi per poter raggiungere gli altri. Per un breve momento mi sento un po’ nervosa all'idea di incontrare gli altri. È stata davvero una buona idea venire ad una festa quando conosco solo una persona e che questa persona magari mi lasci sola in qualsiasi momento della serata?

La Liv che ha bisogno di avere il controllo della situazione inizia ad innervosirsi e per la prima volta sento di non aver fatto la scelta giusta. Carlos sembra accorgersi del mio nervosismo e si offre per prendermi un drink. Si. Ho bisogno disperatamente di qualcosa di alcolico se voglio rimanere qui e di certo non posso tirarmi indietro ora. Sarebbe stupido essermi preparata per venire qui e tornarmene in hotel cinque minuti dopo essere arrivata.

- Posso andare io - gli assicuro mentre riceve un messaggio. Mi dice che sa dove sono gli altri, così mi faccio indicare dove raggiungerli poi. Non sembra molto sicuro della cosa, ma cerco di sorridere per farlo stare più tranquillo.

Pochi minuti dopo l'alcol già sta entrando dentro il mio corpo e, come per magia, la sensazione di sicurezza torna. Non puoi rimanere chiusa nella tua stanza tutto il campionato, Liv, dico a me stessa. È un nuovo inizio, anche se non ho la minima idea di quello che sto facendo…nuove occasioni di conoscere gente, anche se non mi appassiona tanto come cosa…una nuova possibilità di scoprire che fare nella vita, anche se non ho la minima idea di come farlo.

Al mio quarto o quinto drink sento di sentirmi più rilassata e potrei andare a cercare Carlos e gli altri, o almeno sarebbe meglio. Ma prima che possa allontanarmi dal bancone, mi si avvicina un ragazzo…fantastico, penso con sarcasmo tra me e me. La Liv di sempre direbbe che è già tanto essere ferma qui, ma la nuova Liv dice che ho bisogno di essere più socievole. Il ragazzo mi chiede il mio nome.

- Liv - rispondo cercando di sorridere mentre mi guardo attorno, non c'è mezza persona che io conosca

- Ashton - mi dice e annuisco per sembrare interessata - Posso offrirti qualcosa? - mi chiede e gli mostro il bicchiere che ho in mano. Posso provare ad essere sicuramente una versione nuova di me, ma non sarò una versione che accetta drink da sconosciuti - Sei di qui? - prova ad iniziare una conversazione e mi scappa una piccola risata senza guardarlo. Poi gli rispondo di no, che sono qui in vacanza…che tecnicamente non è una bugia - E se andiamo in un posto più tranquillo? - suggerisce dopo che si è avvicinato al mio orecchio. Torno a guardarlo. Davvero non capiva che non mi interessava?

Ma la risposta arriva quando prova a prendere la mia mano ed io la ritraggo velocemente, infastidita - Tranquilla, Liv - mi dice l'idiota e questa volta mi prende per il polso. Prima che possa allontanarmi un'altra volta un'altra mano circonda il mio braccio e fa sì che il tale Ashton mi lasci. Guardo come la mano dello sconosciuto sta ancora tenendo la presa sul mio braccio e sposto il mio sguardo sul suo viso. Sembra così familiare questo ragazzo.

- Mon amour - dice lui guardandomi direttamente ed ignorando l'altro ragazzo - Non dovevi aspettarmi al nostro tavolo? - mi chiede e posso notare fastidio nella sua voce, ma non diretto a me

- E lui chi è? - chiede Ashton ridendo ed entrambi lo guardiamo

- Ti stai facendo dei nuovi amici per farmi arrabbiare, Mon amour? - mi chiede e torna a guardarmi prima di farsi scappare una piccola risata e continua - Prometto di ricambiare questa notte nella nostra stanza…proprio come piace a te - mi dice con un sorriso che sono sicura funzioni con tutte le ragazze a cui lo fa, oltre che con me. Ma non ho il tempo neanche di realizzare che sposta la sua mano dal mio braccio nella mia mano ed inizia ad allontanarci da Ashton. Ma quest'ultimo si mette davanti a lui, impedendogli di passare.

- Aspetta, non ti lascerò andare con un idiota che è appena arrivato - dice Ashton e lo sconosciuto ride

- Liv - dice lo sconosciuto chiamandomi per la prima volta con il mio nome e alzo lo sguardo per guardarlo. Il mio nome suona così bene detto da lui, così da farmelo sembrare ancora più sexy di quello che già è - Potresti dire al tipo che hai appena conosciuto che al tuo ragazzo piacerebbe molto portarti in stanza e fare sesso riparatore con te? - mi chiede mentre mette il suo braccio dietro di me e la sua mano sul mio fianco, facendomi avvicinare a lui. La chiave delle bugie è nei dettagli…non posso non sorridere sorpresa per la tranquillità che mostra mentre recita, come se fosse qualcosa di normale tra di noi. È abbastanza divertente ed è la cosa più interessante che mi sia capitata fino ad ora in Bahrain.

- Non hai mai detto di avere un ragazzo - mi richiama Ashton e mi giro

- Se lo avessi chiesto, lo avresti saputo - gli dico e torno a guardare lo sconosciuto che mi sorride a sua volta. Ma Ashton non ha intenzione di mollare, quindi decido di prendere in mano la situazione - Hai bisogno di prove? - gli chiedo e prima che qualcuno di noi possa reagire, metto la mia mano libera dietro il collo dello sconosciuto e lo avvicino a me fino a quando le nostre labbra non si toccano.

Ci vogliono meno di due secondi e lo sconosciuto reagisce, lasciando che il bacio appaia naturale e in quel momento capisco che è stata la decisione migliore che io abbia preso nella mia vita. D'istinto lui mi attira ancora di più al suo petto e piano piano sento come in entrambi cresce il desiderio dell'altro. Non penso più ad Ashton, a Carlos, alla mia disastrosa vita…ma solo all'incredibile sensazione di stare tra le sue braccia e a quanto mi eccita, tanto che vorrei mi prendesse in questo istante.

Quando sento di aver bisogno di staccarmi per prendere aria, non guardo neanche attorno a me perché l'unica cosa che voglio e che ottengo è quel fottuto sorriso sexy.

- Dove andremo a fare sesso riparatore, tesoro? - chiedo, restando al gioco. Lui, senza spostare da me lo sguardo neanche per un secondo, risponde dove vuoi tu, mon amour, prima di tornare a baciarmi.

◇◇◇◇◇◇◇

SPAZIO ANNUNCI

Hola chicos! Come vi sembra questa storia? Io l'adoro! Questi sono i primi 3 capitoli tradotti, sto già lavorando gli altri.
Sarei felice se mi deste un feedback, thank you.

Xoxo

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top