[2] Pre-stagione

È l'ultimo fine settimana di febbraio e il Bahrain non potrebbe riceverci con un clima migliore per le prove pre-stagionali. Un paio di settimane dopo aver saputo che Izzy ed Eric aspettano un bambino, mia sorella è riuscita a convincermi a seguire Eric durante la stagione mentre lei sta a Monaco con i genitori di lui.

Ancora non hanno condiviso la notizia con i media, così mi faccio un breve appunto mentale di non aprire bocca, anche se non appena vedo qualcosa per bambini su internet non posso evitare di mandar loro i link. Suppongo di essere già nella fase “zia ricca che permette a suo nipote o a sua nipote di”...meglio togliendo la parte di ricca, perché lo stato attuale del mio conto bancario piange ancora le spese natalizie. 

La cosa importante è che andremo di città in città per i prossimi sette mesi…o in altre parole, ho sette mesi per capire cosa diavolo fare della mia vita, perchè ora che mia sorella avrà una famiglia tutta sua non credo sia opportuno rimanere a vivere con lei, no?

Nel fondo mi sento un po’ esclusa all'idea e credo che sia anche per questo motivo che Eric mi ha voluto con sé. Sappiamo entrambi che non è l'amore per questo sport la ragione per cui sono qui. Anche se ora ne so qualcosa in più, non posso di certo considerarmi una fanatica.

- Emozionata? - mi chiede Eric mentre camminiamo tra i box degli altri team 

- Ovvio, è il giorno del “porta tua figlia al lavoro”! - scherzo e anche uno dei meccanici che ci accompagna si mette a ridere per il mio commento

- Smetti di dirlo - mi chiede Eric ridendo e si gira verso il meccanico - Non sembra così, vero? - gli chiede però lui ride e si allontana velocemente 

- Sai che nell'ultimo periodo i fan dicono che sei il padre dei rookie? - gli racconto mentre gli dò una piccola spallata quando arriviamo al box con la foto di Eric e un grande “WALSH 22” sulle pareti - La verità è che stai diventando un pochino vecchio…in più credo che si possano vedere alcune rughe in questa foto - aggiungo, indicando la sua foto

- Ovviamente no, sono ancora giovane - risponde velocemente ma poi si ferma a guardare meglio la foto

- Tutte le persone che dicono di essere ancora giovani in linea di massima non lo sono più - dice una voce dietro di noi. Entrambi ci giriamo e per un microsecondo smetto di respirare. Quando la gente dice che le foto non rendono giustizia, è di lui che parla. Alto, spalle larghe che anche attraverso la maglietta dimostrano che fa esercizio quotidianamente, capelli sufficientemente lunghi per far sì che qualsiasi ragazza possa passarci le dita.

- Carlos, amico - dice Eric felice e si avvicina velocemente a lui - Com'è stato il viaggio dalla Spagna? - chiede e lì è dove comincia l'inevitabile, sentirmi fuori posto perché non conosco nessuno. Così inizio a guardarmi in giro

- Bene, sono arrivato ieri sera, voi siete appena arrivati? - chiede e quando mi volto verso di loro penso che voglia introdurmi nella conversazione, ma non sono sicura così non rispondo

- Si, ancora non siamo andati in hotel infatti le nostre cose sono ancora in auto - dice Eric. Dopo alcuni secondi che il suo amico continua a guardarmi decide di presentarmi - Oh, lei è Liv, la sorella di Izzy. Liv, lui è Carlos, è nella Ferrari e ha corso qualche volta con la mia auto durante delle prove - ci presenta e porgo la mia mano verso di lui. Carlos stringe la mia mano e per un breve istante sento qualcosa nel mio stomaco, ma decido di cancellarlo dalla mia testa rapidamente 

Sul serio Liv? Sei da cinque minuti nel paddock e già stai sognando come in quelle storie romantiche di cui tanto ti sei lamentata nelle settimane precedenti?

- Piacere - dice Carlos e cerco di sorridere amichevolmente. Ovviamente so chi diavolo è lui, ma questo lui non può saperlo - se ti annoi a stare con l'anziano del paddock, il box divertente è qui affianco - aggiunge scherzando mentre indica il box con la scritta “SAINZ 55”. Eric gli dá un piccolo colpo dietro la testa

- Quale anziano? E da quando mi chiamate anziano? Ho solo qualche anno in più di voi e poi non è che tu sia tanto più giovane di me - io e Carlos ridiamo ma Eric continua a fingersi offeso - Inoltre lei è con me, non ti lascerò rubare gente del mio team, Sainz -

- Scusami, devo chiedere a mio papà se posso andare in altri posti - scherzo indicando Eric affinché Carlos capisca a chi mi riferisco - E non credo voglia che mi allontani troppo -

- Ovvio che no - risponde velocemente Eric - conosco questi birbanti e non lascerò che ti portino alle loro feste e cose strane

- Nonno - dice Carlos mentre tossisce e non posso evitare di ridere - Mi dispiace, credo che il viaggio non mi abbia fatto tanto bene…comunque sia spero tu ti diverta, anche se sicuramente starai con l'anziano 

- Non sono anziano! - dice ad alta voce Eric e respira per calmarsi - Anche così, Liv si divertirà nella sua prima stagione qui, perché non ho passato gli ultimi anni insegnandole tutto sulla Formula 1 per vederla solo in tv, giusto? - dice mentre mette il suo braccio sulle mie spalle per abbracciarmi e Carlos sembra sorpreso

- Sono anni che esci con sua sorella e non l'hai mai portata ad un Gran Premio? - chiede confuso come se fosse un peccato. Eric ride e gli spiega che in realtà non sono molto fan di quello sport e che tutto quello che so me lo ha insegnato lui, come se sfidasse Carlos a farmi qualsiasi domanda.

- Dio, già sto soffrendo per i tuoi futuri figli…darai loro il tuo nome e li farai salire su un go-kart prima che possano camminare? - scherza Carlos e non posso evitare di ridere mentre Eric si vergogna un po’

- Izzy ha detto niente go-kart finché non sanno leggere e scrivere - gli spiega mio cognato e lui ride. Comunque capisco Izzy.

La scorsa stagione Eric ha avuto un piccolo - grande - incidente durante una gara. Izzy stava vedendo la gara in diretta con me, a casa, e quando l'auto è uscita di strada mia sorella si è alzata dal divano preoccupata. Nessuna delle due disse nulla per i quasi due minuti che impiegarono per portare Eric fuori dall'auto che stava prendendo fuoco.

Il tipo di paura che mia sorella sentì quel giorno e che vivemmo in quei due minuti non si paragona con niente che avevamo vissuto prima. Vedere come qualcuno che ami ha un incidente e non sapere se sta bene, se si è fatto male, se uscirà da lì vivo o meno, è qualcosa che non auguro a nessuno.

Una volta che vedemmo Eric camminare fino all'ambulanza, Izzy giurò che non avrebbe mai permesso che i suoi figli salissero su un go-kart o qualsiasi altro tipo di semi-veicolo fino a quando non avrebbero saputo leggere e scrivere. Mi sorprese molto sentirle dire quello, perchè anche se sapevo quanto mia sorella amasse Eric…era la prima volta che la sentivo parlare di un futuro insieme a lui.

- Però non ha detto nulla sul portarli a vedere le gare - aggiunge vittorioso, Carlos ed io ridiamo

- Mi usa solo come cavia per sapere come educare i suoi figli sulla Formula 1 senza che mia sorella si infastidisca - scherzo

- Sei qui, quindi non credo di essere stato così pessimo - dice Eric ridendo

- Sainz! - urla qualcuno dal box affianco e  tutti e tre ci giriamo. Sembra sia uno dei meccanici di Carlos

- Il lavoro mi chiama - dice Carlos mentre torna a guardarci - è stato un piacere, Liv. Se ti interessa unirti a qualche festa o a qualcosa con i ragazzi sei la benvenuta - mi offre e annuisco

Mentre Carlos raggiunge il ragazzo che l'ha chiamato, Eric mi mette in guardia sulle feste dei rookie dicendo che è tutto divertente fino a quando non succede qualcosa di brutto…e succede sempre qualcosa di brutto con i rookie. In questo modo non fa altro che rafforzare la tesi che è l'anziano del paddock, nonostante i suoi trent'anni scarsi.

Durante le prime ore sembra davvero tutto un caos, ma allo stesso tempo quel caos sembra avere un ordine perfetto. Eric mi presenta tutti i componenti del team che sono nel suo box e che hanno lavorato insieme a lui lo scorso anno. Prima di salire in auto mi dà un paio di cuffie per poter ascoltare le sue conversazioni con il team. Uno dei meccanici mi spiega cosa c'è su ogni schermo. Anche se so di cosa si tratta, non è lo stesso vederlo dalla televisione rispetto agli schermi del box.

Mentre Eric aspetta il segnale per poter uscire dal box, faccio una videochiamata con mia sorella così che lo possa vedere. Lei sembra più emozionata di quello che credevo, visto che è l'ultimo anno di Eric con la squadra. In realtà credo che sperano di poter finalmente vincere il campionato. Sarebbe davvero un sogno se nel giro di un anno Eric si sposasse con mia sorella, avesse un bambino e vincesse il mondiale. 

Una volta che l'auto si allontana, il posto sembra più tranquillo e Izzy ne approfitta per chiedermi come me la sto passando, anche se non sono passate nemmeno 24 ore da quando ci siamo viste. La rassicuro sul fatto che va tutto bene e che non deve preoccuparsi per me ma di impacchettare tutte le sue cose.

Il resto della conversazione non dura molto, visto che mia sorella non era a casa ma in giro a fare compere. Nonostante ciò, mi fa piacere aver parlato con lei. 

In generale sono abituata ad stare separata da lei perché da quando ha iniziato ad uscire con Eric faceva in modo che la sua agenda le permettesse di studiare, andare alla maggior parte delle gare possibili e riuscire comunque a passare una parte della settimana a casa con me.

Non che io fossi una bambina che necessitava essere accudita…anche se la cucina con i mobili bruciati dice il contrario.

Però Eric riuscì ad adattarsi abbastanza velocemente alla nostra routine di film Disney, serie con pessime interpretazioni e sere di pizza quando nessuno voleva cucinare. Per essere più precisi lui stesso cambiò l'ultimo punto con “sere di pizza perché Eric non vuole cucinare”. 

Nonostante tutto però è bello essere in un ambiente diverso da quello del mio appartamento a Londra. Jason, uno dei meccanici di Eric che è un po’ più grande di me, mi assicura che non ho di che preoccuparmi perchè tutta la squadra è molto accogliente. Mi racconta anche qualcosa sugli altri piloti, chi è più amichevole e me ne consiglia alcuni che Eric potrebbe presentarmi, includendo alcuni piloti di riserva che vengono ad alcune gare durante la stagione.

La verità è che, con il senno di poi, sono contenta della scelta che ho fatto, di accompagnare Eric in questa stagione. Anche se è solo il mio primo giorno qui, non è così strano come me lo ero immaginata e non mi sento neanche così tanto sola come credevo.

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