Expecto Patronum.
Butti all'indietro il capo, i capelli biondo cenere ti cadono dolcemente sul viso, prendi una profonda boccata d'aria, é Dicembre, ti trovi nella Sala Grande che a tuo parere, sembra sempre più confortante ogni giorno che passa, si avvicinava il Natale e con esso le sue vacanze.
Lanci un'occhiata curiosa alle decorazioni dei 12 alberi posti in Sala, li avevano piazzati lì solo ieri e tu, sei stata molto felice di dare una mano.
Ami il Natale, ami ogni cosa di esso, a partire dalle luci colorate che ti stupivano fin da piccola al calore che t'infonde una sicurezza fastidiosamente bugiarda, come se all'esterno tutto filasse per il meglio e nel profondo di te, avresti voluto fosse realmente così.
Ti fermi, volti lo sguardo verso i tuoi amici che parlano fitto fitto di Quidditch e regali, non puoi fare a meno di sorridere quando noti la fossetta che si forma sulla guancia sinistra di Theodore mentre descrive qualcosa che sembra interessante e carino, trovi che sia un ragazzo simpatico e sveglio, nonostante il suo volto conigliesco lasciava intendere il contrario.
Poi, ti giri verso le clessidre che si riempivano di tanto in tanto o si vuotavano pericolosamente, quanto tempo era passato da quando la tua casata era al primo posto? Ogni giorno, vivevi con la costante ansia che questa perdesse anche l'ultimo smeraldo rimasto, ma saresti stata tranquilla a prescindere: sei sempre stata una studente modello e tutti si fidavano di te, solo alle volte, il Preside mostrava una certa diffidenza nei tuoi confronti, per via della tua riluttanza nei riguardi del futuro incerto, che si estendeva di fronte a te, ma nulla di cui aver troppo timore, tu stimavi fino in fondo il professor Silente, eri grata per averti permesso di frequentare questa scuola, per averti donato una casa, in fondo, i Serpeverde erano davvero la tua famiglia così come cantilenò la professoressa di Trasfigurazione, il primo anno.
Sorridi per l'ennesima volta in quel dannato giorno, tutti quei buoni pensieri ti facevano sembrare la più miolosa fra le Tassorosso.
Infine, decidi di osservare quel che accadeva fuori dalla grande finestra, il paesaggio era completamente bianco, stava nevicando da chissà quanto tempo e sapevi che quello, era il momento perfetto per soffocare di neve quel pallone gonfiato del tuo vicino di banco, Draco Malfoy.
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La guerra infuriava là fuori, hai paura, tanta, tanta paura.
Sei rimasta a combattere quel terribile scontro che stava portando solo morti ed orrore, nelle famiglie più importanti e pure, ma ogni fibra del tuo corpo é invasa dallo stesso calore di quei momenti lontani passati in quel castello che a mala pena si reggeva in piedi. Volevano Harry Potter? Bene, lo avrebbero difeso a costo della vita.
E sorridi apertamente, sei circondata dai Dissennatori e tu, non sei mai stata coraggiosa ed audace, ma il pensiero di morte che poco prima invadeva ogni cellula del tuo corpo parve una tempesta lontana sull'Oceano, anche il terrore era stato schiacciato dalla tua sicurezza infinita.
L'aria era rarefatta e fredda, ma tu prendi un profondo respiro gettando la testa all'indietro, la speranza ed i buoni sentimenti avvolgono la tua anima e ti senti più leggera che mai, li senti vicini, certo, ma eri come magicamente protetta.
Quasi non ti accorgi del movimento del tuo braccio, quando sussurri "Expecto Patronum!"
Un gatto soriano sgusciò fuori dalla punta della tua bacchetta: comprata 7 anni prima da Ollivander, 10 pollici e mezzo, corda di cuore di drago, flessibile/inflessibile, legno di pero.
Riapri gli occhi, sei pronta per combattere con ogni forza rimasta quella guerra che non ti apparteneva, ringrazi nella tua mente l'ES per questo, fai un passo in avanti, saresti collassata proprio in quel punto, se non avessi cose ben più importante da fare, già, avresti difeso la tua casa, avresti difeso quello che affermava il miglior Preside mai avuto nella tua scuola, avresti difeso Hogwarts la Scuola di Magia e Stregoneria migliore di tutta la Storia del Regno Magico.
E in qualche modo, vedendo il tuo protettore, il futuro non era poi così incerto e terrificante.
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