Thursday

Lei è lì, in piedi davanti allo specchio, rimirandosi per vedere che il vestito sia sistemato correttamente e che cada in modo regolare.

Sarebbe stata bellissima anche in jeans e maglietta sfatta.

"sono dieci minuti che stai là a fissarmi, la vuoi dire sta cosa si o no?!" Domanda ansiosa, segno  che se non parlo diventerà isterica, andrà in panico e scapperà via.

"ok, ok. Vieni un'attimo con me?" Chiedo avvicinandomi a lei

"dove?"

"boh, ci facciamo un giro nel parco, tanto manca ancora un'ora buona al fatidico si...cosa vui che sia una passeggiata col tuo non fratello preferito?". Mi guarda come se fossi andato fuori di testa, ma alla fine annuisce e mi prende la mano.

La porto fuori dalla villa e andiamo verso il parchetto davanti a essa. Quando siamo in prossimità di questo lei mi molla la mano e corre verso l'altalena a rete, tipo quelle fatte a cesto che ci si butta dentro in due tre e ci si lascia dondolare.

Amiamo queste altalene da quando eravamo piccoli e ogni volta che ne troviamo una ci dovevamo per forza fare un giro.

"ma tu non dovevi fare attenzione al vestito?" chiedo sogghignando mentre mi stendo accanto a lei sull'altalena "o mi sono immaginato te che ti rimiravi?"

"caro mio, se fosse stato per noi due ci saremmo sposati in pigiami davanti a una tazza di caffè"  dice ridendo mentre guarda il cielo con i suoi occhi da sognatrice "forse sarebbe stato anche più divertente"

"non credo che quel caro ragazzo possa e voglia sposarsi in pigiama" affermo scettico, allora lei mi guarda con un sopracciglio alzato e dice "se sapessi cosa sa fare, non lo chiameresti certo caro!"

"Ti prego...non voglio dettagli..."

"ciò che succede in camera non deve uscire da tale" recita come una filastrocca "quella volta eravamo stati chiari" continua poi guardandomi. Non mi ero mai accorto che avesse delle pagliuzze marroncino/arancioni in quel verde mare stupendo. "sei bellissima, non preoccuparti" sussurro, poichè la voce adesso sembra che sia svanita

"anche tu testimone, il rosso ti dona" sorride divertita. "Ma ci rendiamo conto che mi sto sposando di giovedì?! col caldo per di più?!" strilla subito dopo, in un attacco di isteria confusa che era tipica sua.

"beh, almeno è agosto e le persone sono in ferie. Ma ti prego, fammi tornare al discorso di prima: davvero il rosso mi dona? mi pare di essere un lampone!"

"senti tu sei come Brendon Urie: qualsiasi cosa tu indossi ti sta bene!"

"se lo dici tu..." dico dubbioso per poi lasciare le parole alla brezza del tardo pomeriggio e far calare su di noi un comune silenzio.

Dopo svariati minuti in cui stavamo lì imbambolati a guardare le nuvole, ci giriamo a guardarci negli occhi, e lei mi domanda

"se ci fossimo sposati noi due? se la nostra amicizia si fosse spinta più in là e fosse diventata amore? se oggi, questo giovedì, non dicessi si a Robby ma a te, vestito di rosso lampone?"

non so se lei abbia mai pensato a questo argomento, forse le è passato per la mente in questo preciso istante.

anche se non l'ho mai amata più di quanto un fratello possa amare la propria sorella ci ho pensato per molto tempo, forse per buona parte della mia adolescenza, cercando soluzioni plausibili, che andassero bene ad entrambi. Un futuro compatibile.

"di sicuro non saresti qua, e non sarei vestito di rosso. Non saresti andata in Canada a studiare ma saresti rimasta in Italia, perchè lo sai meglio di me che tu faresti di tutto per chi ami. Non avresti fatto quello che sognavi, avresti abbandonato tutta la tua bellissima vita per poter dare un futuro a me, perchè non volevi perdermi e perchè io forse non ti avrei obbligato,cosa che ho fatto e lo devi ammettere, non negare con la testa...bischera, ad andartene. Forse io avrei trovato un lavoro come anche no, dipende da come sarebbe andata." butto fuori tutto sto monologo senza fermarmi, mentre lei mi fissava scioccata. Prendo fiato e continuo:

"ti saresti trascurata in tutti i sensi, saresti diventata dipendente dai luoghi e le persone che ti circondavano, saresti diventata insicura e non saresti diventata la donna forte, bella, indipendente e sorridente che oggi sei e che sarai fino alla fine. Alla fine, non ti saresti sentita bellissima come sempre dici...tutto per colpa mia. Non ti ho mai amata, lo sai da sempre, ma io in ogni caso tengo a te più della mia famiglia e qui e adesso, dopo averti detto tutto questo ti prego, ti supplico...non cambiare per nessuno"

A questa frase lei sorride e mi appoggia la mano sulla guancia "grazie" sussurra dolcemente pero poi tirarsi a sedere e sospirare.

"ok, è il momento" afferma mentre anche io mi metto seduto "bisogna andare"

"direi di si. Ah, ehm...di questo-"

"non ho mai detto niente a nessuno di ciò che ci diciamo, amico, sai che con me hai la garanzia di privacy"

"giusto" dico "è vero" continuo mentre scendo dall'altalena e aiuto lei a scendere senza rompere il bel tessuto bianco. Subito dopo corriamo verso l'edificio e quando suo padre ci vede ci corre incontro e ci dice "tu, tieni gli anelli e tu cara, pronta?"

"si...no...ho tanta ansia..."  risponde confusa. Io intanto mi faccio porgere le fedi da suo padre e già mi stavo avviando quando all'improvviso mi blocco, mi volto e torno da lei. Le do un bacio veloce sulla guancia e le dico all'orecchio "non mi sbagliare il nome ok? Sennò ti chiamerò Ross per sempre" poi me torno sui miei passi ed entro nella sala, pronto a vedere la mia mia migliore amica diventare la persona che ha sempre sognato di essere.




Basata su Thursday di Jess Glynne

che praticamente testo della canzone e sta cosa non c'entrano quasi nulla ma praticamente è uscito tutto questo ascoltandola e facendo associazioni mentali strane quindi non so cosa dirvi.

vi dico solo che mi sono commossa a scriverla perchè io e il mio migliore amico abbiamo seriamente un rapporto fratello-sorella e anche se è un pirla di prima io gli voglio un bene assurdo e quindi a questa one shot ci tengo anche se è scritta male o magari la fine fa schifio.

soooooooo buona notte vi si ama





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