La sala segreta dedicata al culto del Patriarca di Yiling, era il loro posto segreto.
Mo Xuan Yu e Meng Yao, l’uomo per cui il proprio cuore batteva di un amore impuro. Lo vedeva di schiena studiare alcuni talismani, lui, capace di elevarlo anche nel fisico con le mani poste ai bordi del piano di marmo dove era seduto chinò la testa, il cuore contratto in una morsa per cosa fece uscire dalle proprie labbra:
«Fratello, vi amo!»
Meng Yao si fermò, fece scivolare un talismano dalle proprie mani e si girò piano verso il fratello dal viso rosso di vergogna. Gli si avvicinò cauto e gli sollevò il mento col pollice specchiandosi negli occhi lucidi del fratellastro che già in passato, da quando lo difese, gli aveva mostrato un affetto oltre ogni pari, mostrandogli un sorriso affabile.
Davanti alla pura gentilezza di Meng Yao, Mo XuanYu scoppiò in lacrime, trattenendo il desiderio di coprire il proprio viso con le maniche della veste gialla:
«Sono un disgustoso tagliamaniche! Ti amo come un uomo ama un altro uomo!. So di essere sbagliato ma puoi perdonarmi?»
«Certo»
«Grazie! Oh, grazie, fratello!» esclamò Mo XuanYu saltandogli al colmo, riempiendogli le guance di baci bagnati «Giuro dimenticherò questi sentimenti!»
Come mutare un abbraccio di gratitudine e promessa sincera in una molestia?
Come trasformare un amore platonico, nemmeno nato, in un interesse romantico?
Meng Yao cacciò un sorrisetto mellifluo accarezzando la testa dell’ingenuo fratellino.
Lui sapeva come cambiare il bianco in nero