LE QUATTRO LUCI
Leggenda delle quattro luci
(leggenda norvegese)
Quattro ceri ardevano sulla corona dell’Avvento. Era tranquillo, così tranquillo che si sentivano le luci parlare tra loro.
La prima candela sospirò e disse:
“Il mio nome è la pace. Io brillo, ma la gente non vuole la pace, e non mi avranno”. La luce diventò sempre più piccola fino a che si estinse completamente.
La seconda candela disse:
“Il mio nome è la fede. Ma sono superflua. La gente non saprà più chi è Dio. É assurdo che io continui a bruciare”. Così lasciamo posto ad altre luci.
Con difficoltà e a bassa voce la terza luce disse:
“Il mio nome è amore. Io stesso non ho più la forza di bruciare. La gente mi ignora. Vedono solo se stessi e non gli altri i quali dovrebbero amare”. Anche la terza luce si spense.
Un bambino entrò nella stanza, guardò le luci e disse:
“Voi dovreste brillare, non spegnervi”, con gli occhi pieni di lacrime.
Poi arrivò all’improvviso la voce della quarta luce: “non abbiate paura! Finché io brucio, possiamo accendere di nuovo le altre candele. Il mio nome è speranza”.
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In Norvegia, la tradizione del calendario dell’avvento è arrivata dalla Germania.
Mentre l’usanza di accendere una candela per ogni Domenica di avvento viene probabilmente dal sermone di un arcivescovo svedese Nathan Söderblom nel 1886.
In molti luoghi della Norvegia si conservano ancora antiche tradizioni in vita, per esempio con la lettura di storie di Natale ma anche con balli e divertimenti di altro genere.
Voi siete a conoscenza di leggende, storie legate al periodo dell'Avvento? Se si, vi va di scriverle qui nei commenti potrei anche dedicare dei capitoli prima dell'anno nuovo!!
Ci vediamo più tardi con l'ultima leggenda... Quella della casellina di oggi, la numero 23!
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