☆5

Byeol

Era arrivata la serata della festa in un batter d'occhio fortunatamente, infatti quella sera mi trovavo in camera mia alla ricerca di qualcosa da mettermi. Il freddo aveva lasciato il posto alle temperature primaverili perciò avrei potuto mettermi qualcosa di leggero e apparire anche un po' più carina.

Quella sera mi sarebbe piaciuto divertirmi e magari adocchiare qualche ragazzo. Nemmeno mi avrebbe filato magari, ma avere una cotta dopo tanto tempo mi avrebbe potuto far credere di essere andata avanti.

«Come sto?»chiesi a Yeosang che era comodamente sdraiato a pancia in sotto sul mio letto mentre guardava qualcosa sul suo telefono. Al sentirsi richiamare alzò gli occhi su di me e alzò le sopracciglia.

«Wow, stai bene! Non vedevo le tue gambe da una vita!»commentò e io abbassai gli occhi su me stessa, arrossendo leggermente a quel commento.

Decisi di farmi una foto, dato che il moro non appariva nemmeno nell'inquadratura, e decisi di metterla su twitter.

«Secondo me stasera rimorchi.»mi prese in giro una volta messa la foto e io alzai gli occhi al cielo, voltandomi e dandogli una pacca sul sedere prima di prendere la borsa col pigiama.

«Secondo me non rimorchierò proprio nessuno.»borbottai in risposta e questa volta fu lui a tirarmi una pacca sul sedere. Questo genere di affetto era abituale tra noi, non avevamo mai avuto problemi a dimostrarcelo in questo modo.

«Eddai, B, dovresti smetterla di rimanere ossessionata da Hongjoong e andare avanti.»mi chiamò con il solito soprannome che usavano con me: dato che il mio nome era già corto di suo avevano deciso di accorciarlo ancora di più, per questo mi chiamavano B.

«Non sono ossessionata con lui, semplicemente mi pare irrispettoso nei suoi confronti andare con persone a buffo.»ribattei anche se non credevo minimamente a nessuna delle mie parole.

«Vi siete lasciati da un anno...»mi fece notare il moro e io, avvertendo un'improvvisa voglia di far cadere il discorso, mi voltai di scatto e lo incendiai con lo sguardo.

«Senti, non mi piace più, sono andata oltre, solo che non ho ancora voglia di trovarmi qualcuno. Sono troppo legata a ció che ho avuto con lui e ho paura di non riuscire a trovare qualcuno che mi faccia sentire come l'ha fatto lui. Ho bisogno di tempo.»spiegai e lui rimase semplicemente ad ascoltarmi per poi annuire quando avvertimmo il suono del clacson, segno che Seonghwa era passato a prenderci.

«Scusa, non volevo farti infastidire.»disse alla fine ma io gli sorrisi, prima di prendere il borsone e poi incamminarmi di sotto. Salutammo i miei genitori, che consideravano Yeosang come un figlio (proprio come con i miei altri tre amici) e uscimmo di casa, per poi entrare nell'auto del nostro Hyung.

«Seonghwa ti sei messo in tiro o sbaglio?»gli chiesi dal sedile accanto al suo una volta dentro e, per un attimo, sperai che anche Hongjoong ci fosse, ma non fu cosí.

«Ma che dici, ho solo portato i capelli di lato.»mi fece notare indicandosi la testa per poi partire con la macchina, diretto a casa del più piccolo del gruppo.

«Stasera volete tutti rimorchiare quindi. Beh, basta che non mi fate diventare zio cosí presto.»ridacchiò Yeosang dietro di noi e io mi nascosi il viso nelle mani per l'imbarazzo di quella frase.

Nessuno dei due lo riprese perchè sapevamo bene che tanto ci avrebbe preso in giro di nuovo e in poco tempo fummo davanti la villa di Jongho. Quello che mi sorprese però, fu il fatto che non riuscimmo a trovare parcheggio per il numero di macchine che c'erano lí fuori.

«Ma non aveva detto che era una cosa ristretta?»domandai retoricamente guardando quante persone c'erano nel giardino che già tenevano un bicchiere di plastica rossa in mano, mentre altri facevano dentro e fuori dalla casa ballando e ridendo tra loro.

Mi girai verso il posto del guidatore e lo vidi intento nel fissare nello specchietto retrovisore quello dietro, allora anche io mi voltai e lo trovai con il viso completamente rosso.

«Yeosang che cazzo hai fatto?»chiesi iniziando già ad innervosirmi. Mi ero preparata ad una serata completamente diversa, una cosa tranquilla in cui avrei potuto essere me stessa, non ad una festa in piena regola.

«Io niente, è che...»ma fummo interrotti da un bussare al mio finestrino. Mi girai e vidi Jongho fuori dallo sportello con un sorrisetto inbarazzato, abbassai il vetro e lui si chinò verso di noi.

«Vi conviene parcheggiare nel garage, tanto c'è solo la moto di mio fratello e una macchina dei miei.»affermò e io lo guardai confusa, non capendo il motivo per cui era tutto pieno fuori.

«Ma chi sono tutti questi?»Seonghwa diede voce ai miei pensieri ma Jongho semplicemente si allontanò, facendoci strada verso il suo garage. Lo seguimmo semplicemente e in pochi minuti fummo finalmente in mezzo alla baldoria e al caos di quei ragazzi che ballavano e urlavano come degli ossessi.

«Ci puoi dare una spiegazione?!»gridai quasi una volta che fummo dentro l'abitazione e lui semplicemente strinse gli occhi come a farmi capire di essere infastidito dal mio tono di voce alto ma me ne fregai, lanciandogli un'occhiata inceneritrice.

«Mio fratello si è praticamente imbucato alla festa perchè per lui non era possibile che mi divertissi solo io, per una volta. E in qualche modo me la doveva rovinare, no?»disse utilizzando un tono ironico verso la fine e io sentii il mio sangue diventare bollente nelle vene.

«Cazzo, e non potevi dircelo? Annullavamo e basta!»ribattei io infastidita da quel suo comportamento. Non sapevo se avercela più con lui che non ci aveva consultati, con Yeosang che non ce l'aveva detto o con il fratello di Jongho che a quanto pare era un vero stronzo.

«Non mi andava di dargliela vinta e se ve lo dicevo sicuramente non sareste venuti.»borbottò e io spalancai gli occhi a quelle parole.

«È proprio questo il punto!»esclamai allora e mi resi conto solo in quel momento di quanta gente davvero c'era in quella casa, di quanti facevano su e giù per le scale e di quanti mangiavano e bevevano ad ogni angolo libero che trovavano.

«Sei un coglione.»gli disse Seonghwa e quel giorno non potei trovarmi più d'accordo con lui. Sbuffai e mi guardai, trovandomi improvvisamente a disagio con ciò che avevo deciso di indossare quel giorno. Eppure mi piaceva tanto...

«Mi dispiace, ok?»mormorò alla fine e Yeosang gli diede un bacio sulla guancia come a dargli forza e il più grande gli sorrise. Io semplicemente annuii e poi mi guardai attorno.

«Vado a prendermi da bere.»annunciai e gli altri tre furono tutti d'accordo, perciò mi voltai e andai verso il bancone in salotto dove c'erano le diverse bibite e delle montagne di bicchieri ancora puliti. Ne presi uno, controllando se non ci fossero delle gocce o qualcos'altro all'interno, e poi ci versai un liquido rosso di una bottiglia senza nemmeno l'etichetta. Se non so di che si tratta è meglio.

Lo presi e ne annusai il contenuto prima di voltarmi e portarmelo alle labbra. Ma forse sarebbe stato meglio se non mi fossi voltata.

Dalla porta entrò una chioma di capelli che conoscevo fin troppo bene e, nel vederlo entrare sentii il panico assalirmi.

Ma non aveva detto che non sarebbe venuto?

Mi girai per l'ennesima volta per non incontrare gli occhi di Hongjoong e sospirai profondamente: ora la vergogna si era completamente impadronita di me.

Il mio cervello aveva smesso di funzionare, bevvi un lungo sorso e mi allontanai dal tavolo andando verso la fine del salotto dove tre ragazzi erano seduti attorno ad un tavolino mentre un altro stava camminando nella direzione opposta alla mia.

E lí, in quel momento, capii che ero completamente andata, che avrei preferito cadere di testa e spaccarmela in due piuttosto che rifare quello che feci.

Presi il colletto della camicia nera che stava indossando e nemmeno lo guardai in faccia, semplicemente lo fermai mentre mi stava per passare accanto.

«Che cazzo...»lo sentii dire e solo in quel momento mi accorsi che avesse un viso. Era più alto di me, forse come Yeosang, e aveva i capelli neri con delle ciocche rosse. Ignorai completamente le sue parole e lo fissai con gli occhi sgranati.

«Fai finta di parlare con me.»ordinai guardandolo negli occhi profondi e lui corrucciò le sopracciglia nel sentirmi parlare ma non seppi se non mi capí per il volume alto della musica o perchè non capiva di cosa stessi parlando.

«Cosa?»mi chiese infatti e io alzai gli occhi al cielo, girando la testa soltanto per qualche secondo per vedere se Hongjoong fosse ancora lí. Quando li vidi notai che era con Seonghwa perciò presi tempo e riguardai il ragazzo davanti a me.

«C'è il mio ex. Fai finta di star parlando con me, ridi, che ne so, fai qualcosa!»alzai leggermente il tono di voce per farmi sentire e questa volta fui certa che mi avesse capita.

«Ma sei pazza? No!»rispose e fece per andarsene. Allora controllai ancora una volta se fosse ancora con Seonghwa e, quando mi accorsi che stava per venire verso la mia direzione, decisi che non potevo fermarmi.

Tirai di nuovo quel ragazzo per il tessuto della camicia e lo avvicinai a me, tanto che il mio petto toccò il suo e avvertii il suo mento scontrarsi col mio naso per l'impatto.

Alzai gli occhi verso di lui e lo trovai a fissarmi incredulo mentre io ridevo falsamente ad alta voce cosicchè anche i miei due amici mi avessero potuto sentire. A quel punto, il ragazzo dai capelli rossi, fece qualcosa che non mi aspettavo: sorrise e mi cinse la vita con un braccio, tirandomi ancora più vicina al suo corpo e questa volta fui io a spalancare gli occhi per la confusione.

Lasciai perdere il comportamento bizzarro di quel tizio e girai la testa per l'ennesima volta e, quando mi resi conto che nè Hongjoong nè Seonghwa c'erano più, lasciai la presa sulla camicia del ragazzo e lo spinsi via mettendogli le mani sul petto e mettendo diversi centimetri di distanza tra di noi.

«Bene, è passato.»borbottai soltanto accorgendomi immediatamente della sua espressione confusa ma ignorandola, prima di allontanarmi e di dirigermi da Yeosang e Jongho che stavano prendendo qualcosa da mangiare in cucina.

Credo sappiate già chi fosse il ragazzo con cui ha parlato Byeol hehet

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