☆21

Byeol

L'estate stava finendo, mancavano alcuni giorni alla fine di agosto e presto sarei dovuta tornare a scuola per fare il mio ultimo anno di liceo. Mi spaventava il pensiero, il fatto che poi sarei stata indipendente anche se, in realtà, non mi ci sentivo affatto. L'essere maggiorenne non mi aveva cambiata di una virgola e sinceramente non sapevo se ciò fosse positivo o meno.

Seonghwa e Hongjoong avevano ormai ripreso a lavorare, le loro ferie erano terminate e io ormai trascorrevo la maggior parte delle mie giornate con Yeosang e Jongho.

Proprio quel giorno infatti ero a casa del più piccolo tra noi insieme al suo ragazzo. Avevamo deciso di farci un bagno nella sua piscina e, ora che si era fatta sera, avevamo ordinato qualcosa da mangiare ad asporto.

Stavamo tranquillamente parlando nella sua camera, io con la testa poggiata sulle gambe di Yeosang mentre loro due giocavano alla playstation, quando sentimmo la porta di casa sbattere e delle voci arrivare fino al piano di sopra.

Voci che avrei preferito non sentire.

«Dici che mi ammalo se mi faccio il bagno ora?»conoscevo quel ragazzo, mi sembrava si chiamasse Mingi e, al ricordarlo, capii che probabilmente c'era anche l'altro padrone di casa.

«Ma che ti frega coglione, tuffati!»Wooyoung delicato come al solito lo incitò con una risata e questa sua esclamazione seguí con un tuffo in acqua. Sentii un colpo al cuore quando sentii le sedie spostarsi sul pavimento e alcuni sportelli della cucina aprirsi e richiudersi.

Non vedevo San da quella mattina in cui mi aveva, indirettamente, cacciata da quella stessa casa. Avevo raccontato ciò che era successo a Seonghwa e gli avevo chiesto di non fare nulla per non creare problemi anche tra i due fratelli ma, in quella situazione, non sapevo se sarei stata in grado di tenere quel "segreto" ancora per molto. Era ancora una ferita aperta e, per quanto mi costasse ammetterlo, per un attimo avevo sperato che sarebbe andata in modo diverso, che lui mi avrebbe parlato chiaramente e mi avrebbe confessato la verità, ma non era stato cosí. E, tornata a casa, il pensiero era andato ad Hongjoong.

Non eravamo una coppia, quello si, ma comunque gli avevo promesso che ci avremmo riprovato e, il mio comportamento, di certo non era qualcosa di perdonabile.

«Non sapevo ci fosse anche lui.»mormorai infatti, ributtando il pezzo di pizza che avevo in mano per poi alzarmi a sedere. I due non mi rivolsero nemmeno uno sguardo, troppo impegnati sullo schermo dinanzi a loro, ma capii che mi avessero sentito nonostante fossero cosí concentrati.

«Ormai torna quando gli pare a casa. Io mi sono soltanto stufato di stare ai suoi comodi e non invitare mai qualcuno qui.»mi spiegò Jongho prima di imprecare: Yeosang aveva vinto; ma, contro ogni mia aspettativa, non esultò, anzi, mi guardò, e io capii subito il motivo.

«Che succede?»aggiunse poi l'altro, notando lo sguardo del fidanzato posato su di me e capendo che ci fosse qualcosa che non andava.

«Ti ha fatto qualcosa, non è cosí?»mi chiese il moro e io alzai lo sguardo nel suo, sentendo immediatamente pizzicarmi gli occhi. Non avrei potuto mantenere tutto ciò che avevo passato ancora a lungo, non ne valeva nemmeno la pena in realtà: se Jongho gli avesse tirato un pugno in faccia era anche meglio per me, alla fine.

«Abbiamo quasi scopato.»ammisi e sentii il silenzio totale nella camera. Una lacrima solitaria mi scese dall'angolo dell'occhio e non ebbi nemmeno la voglia di andare ad asciugarmela.

«Tu e Hongjoong?»domandò Jongho, ancora ignaro di tutto quello che era successo tra me e il fratello, e io fossi stata in un'altra situazione mi sarei anche messa a ridere per la sua ingenuità.

«Io e San.»risposi a testa bassa per poi guardare il suo pugno stringersi quando quell'informazione gli arrivò al cervello.

«E poi il giorno dopo mi ha praticamente rifiutata, gli ho tirato uno schiaffo e me ne sono andata.»continuai per poi avvertire il dito di Yeosang posarsi sul suo viso, prima di prendermi dalla nuca e tirarmi al suo petto. Mi scappò un singhiozzo dalle labbra e nemmeno capii il motivo: perchè stavo piangendo per quel coglione.

«Quel giorno avrei dovuto colpirlo più forte.»sentii borbottare da Jongho e riuscii a sollevare la testa in tempo per vederlo scattare in piedi e iniziare a camminare per la stanza. Non capii cosa volessero dire quelle parole ma, quando lo vidi uscire dalla porta, capii che sarebbe andata a finire male se non fossi intervenuta in tempo.

«Jongho!»anche il ragazzo si alzò e io feci lo stesso, prendendo a seguirlo per i corridoi della casa verso il piano di sotto.

Una volta di sotto riuscii chiaramente a vedere il mio amico andare diretto verso il tavolo della cucina dove c'erano seduti San e Yunho mentre Wooyoung era fuori con Mingi.

«Ma che cazz...»sentii dire da quel ragazzo che mi stava causando cosí tanto dolore prima che quest'ultimo potesse beccarsi un pugno in faccia. Mi pentii dei pensieri che mi erano passati per la testa qualche attimo prima, quando avevo creduto che sarebbe stato un bene che i due fratelli si picchiassero.

«Che cazzo succede qui dentro?!»urlò il grigio rientrando in casa immediatamente e correndo in soccorso del suo migliore amico, tirando l'altro per il colletto e allontanandoli. Spinsi Yeosang verso i tre e quest'ultimo andò a prendere il fidanzato per un braccio che però continuava ad agitare verso il fratello.

«Ti ammazzo bastardo!»urlò Jongho, cercando di liberarsi dalla stretta del moro e solo in quel momento Yunho si intromise mettendosi in mezzo ai due e prendendosi anche alcuni pugni. Non riuscii nemmeno io a stare a guardare e scesi gli ultimi gradini, andando a tirare Jongho per il polso.

Probabilmente non avrei dovuto farlo perchè una gomitata da parte di quest'ultimo mi finí dritta sul viso, facendomi finire per terra.

«Byeol!»sentii la voce del mio migliore amico gridare prima che, i proprietari di casa, smettessero di lanciarsi occhiate di fuoco e rivolgessero tutte le attenzioni su di me. Faceva male, sapevo che avrei avuto un livido per almeno una settimana, ma in quel momento era davvero l'ultimo dei miei problemi.

Jongho subitò si piegò verso di me e, contro ogni previsione, lo fece anche San, venendo a poggiarmi immediatamente la mano sulla guancia opposta a quella colpita.

«Non mi toccare!»le parole mi uscirono da sole al sentire quel tocco, quello che avevo tanto desiderato quella maledetta sera, che mi aveva fatta stare cosí bene ma poi cosí una merda.

Al sentirmi gridare si spostò subito e interruppe il contatto, mentre sentivo arrivarmi le milioni di scuse da parte del più piccolo.

«Va tutto bene, non l'hai fatto a posta.»continuavo a ripetergli ogni qualvolta che lo sentivo chiedermi "scusa", poi afferrai la mano di Yeosang e mi feci aiutare per rimettermi in piedi, dopo la botta avevo la testa un po' sottosopra.

«Che cazzo vuoi, si può sapere?!»l'esclamazione di Wooyoung mi arrivò dritta nel timpano, rimbombandomi in testa a ripetizione.

«Chiedilo al tuo amico!»Yeosang parlò per la prima volta prima di avvolgermi un braccio attorno alla vita e stringermi a sè come a volermi proteggere da tutti quelli lí dentro. Nello stesso momento anche Mingi entrò in casa con ancora i capelli che gocciolavano sul pavimento, avvicinandosi a noi con un'espressione confusa e il ragazzo andò verso di lui, iniziando a sussurrargli qualcosa all'orecchio.

«Andiamo a casa, B.»mi disse poi il moro guardandomi e prendendo per mano il fidanzato che ancora guardava il fratello in cagnesco. Io annuii e feci per girarmi ma mi bloccai quando sentii una mano sulla mia spalla.

«Aspetta, voglio parlarti.»San mi guardò con anche lui un taglio sul sopracciglio e mi fece voltare verso di lui. Mi scansai immediatamente al suo tocco e gli rivolsi uno sguardo pieno di rabbia, disgusto e anche una piccola traccia di paura. Mi allontanai dal mio amico nonostante i suoi primi dissensi e poi mi girai completamente dalla parte del rosso.

«Di cosa? Di come per te non valgo un cazzo? Di come mi hai detto chiaramente che per te non è cambiato nulla dopo una notte come quella, in cui eri ubriaco e mi chiamavi come un bambino e in cui abbiamo quasi fatto sesso in un vicolo sudicio? Dimmi, avanti, spiegati stronzo!»ovviamente il lato che mi uscí, di tutto quello che stavo provando in quel momento, fu quello fatto di pura rabbia e non me ne pentii affatto.

Ci fu un silenzio totale dopo quelle parole, non si sentivano nemmeno i grilli fuori le mura della casa e ciò mi fece sentire cosí sola in quel momento, contro lui e contro tutti.

«Mi dispiace, sono stato uno stronzo, ma io non...»iniziò a dire ma io lo interruppi sul nascere, non volendo sentire nemmeno un'altra sua parola.

«"Tu non" che cosa, mh? Non venirmi a dire che ti è dispiaciuto perchè non ci credo! Ho tradito Hongjoong per colpa tua! Ma scommetto che a te faccia solo piacere, a te e ovviamente al tuo ego del cazzo!»continuai a dire facendo qualche passo avanti verso di lui e arrivando quasi a scontrare il mio petto col suo che non aveva preso ad indietreggiare nemmeno per un attimo.

«Tu e Hongjoong non state insieme, non l'hai tradito! E poi che mi frega di quel coglione? So quello che tu senti per me e io so quello che sento per te, di Hongjoong non me ne frega davvero un cazzo!»mi rispose a tono venendo anche lui avanti e, a sentire quelle parole mi bloccai. "Quello che sento per te". No, non sentiva niente, mi stava prendendo per il culo sicuro.

«Ma non venirmi a dire cazzate! Tu non senti niente per me o altrimenti quella mattina non mi avresti detto quelle cose!»ribattei per l'ennesima volta puntandogli il dito sul petto e spingendolo verso l'indietro.

«Byeol, io...»ma si azzittí, abbassando lo sguardo e, nonostante tutto, potei giurare di aver visto i suoi occhi farsi lucidi. Per un attimo mi chiesi se in realtà fosse la mia immaginazione e probabilmente fu proprio cosí.

«NON CHIAMARMI BYEOL!»urlai e sentii le guance andarmi a fuoco, per poi essere rigate da altre due lacrime che mi scesero per il nervoso probabilmente.

«B, andiamo, dai.»disse Yeosang ancora una volta, venendo ad afferrarmi un braccio e a tirarmi via da lui, nonostante ancora i miei occhi gli stessero bruciando la testa. Sollevò poi il viso e vidi che anche a lui era scesa una lacrima e per un attimo mi sentii una merda, ma poi mi ripresi.

«Fatti curare, Choi San.»dissi prima di girarmi e uscite da quella dannata casa, con i miei amici al fianco, con già una direzione in mente.

Ieri ho dimenticato di aggiornare perdonatemi, ma ero fuori casa e il telefono mi era morto🥲

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