☆13
Byeol
Dal mio compleanno erano passate circa due settimane e, da quella sera, non avevo più visto San.
Per fortuna.
Sapevo che non sarei dovuta andare a quella maledetta festa, che alla fine non sarebbe stato un bene andarci, ma non me ne era minimamente importato perchè la mia voglia di passare un po' di tempo con quell'idiota era stata fin troppo forte.
Per quanto coglione potesse essere, mi sembrava fin troppo interessante come ragazzo anche se in realtà, i casi persi come lui erano sempre stati la mia passione. Solo Hongjoong era stato l'eccezione.
Già, Hongjoong.
Non sapevo bene cosa provavo per lui, la cotta per lui alla fine non mi era mai passata in tutto quel tempo, e vederlo tutti i giorni non mi aveva di certo aiutata. Gli altri mi hanno sempre detto che nemmeno lui aveva mai smesso di sentire qualcosa per me, eppure c'era qualcosa che mi diceva che non era vero.
Hongjoong era la mia sicurezza, qualcuno di cui fidarmi e che mi avrebbe sempre protetta da ogni cattiveria. Eppure, c'era qualcosa che non mi convinceva, come se lui fosse fin troppo per me.
E poi ora era entrato nella mia vita San. Non volevo che qualcuno attirasse cosí tanto la mia attenzione, figuriamoci uno come lui. Però anche lui aveva qualcosa, qualcosa che Hongjoong non aveva, che mi attirava fin troppo. E questa cosa mi metteva anche paura.
Dopo quello che era successo non volevo averci nulla a che fare. Mi aveva dimostrato di essere tutto quello che si diceva per la nostra scuola, uno stronzo drogato a cui piaceva spezzare il cuore delle ragazze. Per un attimo mi chiesi persino se avesse mai abusato di qualcuna ma scossi la testa per scacciare quel pensiero. Non volevo saperlo.
Come si era comportato con me mi aveva fatto piuttosto schifo, voleva divertirsi e io lo capisco, ma non si è fermato nemmeno quando gliel'ho detto.
Mi alzai dal divano in salotto e andai ad aiutare mia madre ad apparecchiare la tavola per poi andare in camera mia e prepararmi per la nottata che avrei vissuto.
I miei sarebbero dovuti partire a momenti per andare a trovare dei nostri lontani parenti e, dopo lunghe litigate, ero riuscita a fargli capire che avrei preferito passare l'estate a casa mia e con i miei amici piuttosto che con della gente che nemmeno conosco.
Quella sera quindi sarebbero venuto Seonghwa e Yeosang a dormire da me, Jongho aveva un importante cena di famiglia a cui non poteva mancare e Hongjoong, beh, aveva semplicemente rifiutato con una scusa più che banale.
Certo che però non riuscivo a capirlo. Prima mi ignora, poi alla festa cercava di parlarmi, poi sembra rosicare se sto con San, poi fa il protettivo e ora era tornato ad ignorarmi. E pensare che lui era la mia certezza.
Al sentire il suono del campanello alzai la testa e iniziai a scendere le scale solo per trovarmi davanti ai miei amici che varcavano la porta e i miei genitori che, con le valigie a portata di mano, li salutavano con dei braci e abbracci.
«Mi raccomando, tenetemela d'occhio.»si raccomandò mio padre coi due e questi sorrisero e annuirono. Io andai verso i due adulti e li salutai con degli abbracci per poi augurarli buon viaggio.
I miei amavano i miei amici e, dopotutto, anche Hongjoong gli era sempre piaciuto e come tutti credevano che presto saremmo tornati insieme. Erano tranquilli a sapermi con loro dal momento che sapevano che erano entrambi gay e entrambi tenevano a me come una sorella minore.
Ci ritrovammo quindi noi tre in casa e fin da subito i due iniziarono a chiedermi del mio compleanno. Infatti non ci vedevamo da diversi giorni, chi aveva qualcosa chi qualcos'altro e non riuscivamo mai a metterci d'accordo per stare un po' di tempo insieme.
«Allora, com'è andata?»mi chiese infatti Seonghwa abbassando lo sguardo per guardarmi negli occhi come se soltanto guardandomi avrebbe capito se avessi avuto un'esperienza positiva o una negativa.
«Non ci hai raccontato nulla!»mi rimbeccò Yeosang dandomi un leggero schiaffetto sulla testa che io ricambiai subito con un pugno sulla sua spalla al che lui mise su un'espressione sofferente nonostante sapessi che in realtà non gli avevo fatto nulla.
Guardai in basso, non sapevo se parlargliene o meno dal momento che loro stessi mi avevano detto che se fosse successo qualcosa avrei subito dovuto dirglielo e che avrebbero fatto a pezzi San, eppure non l'avevo fatto.
Entrambi si resero conto del mio silenzio e perciò Yeosang mi mise una mano sulla spalla e avvicinò il viso al mio come per vedere che reazione avessi.
«Ti ha fatto qualcosa, vero?»domandò poi Seonghwa e, nonostante fosse ancora in corso una battaglia dentro di me per capire se parlargliene o meno, annuii.
«Io lo ammazzo.»aggiunse dopo un po', voltandosi e iniziando ad incamminarsi verso la porta. A quel punto rialzai la testa di scatto e spalancai gli occhi per poi corrergli dietro e afferrargli la maglietta dalla schiena.
«Dove pensi di andare?»gli dissi allora anche se sapevo perfettamente la risposta a quella domanda.
«Va a gonfiarlo di botte, non è ovvio?»mi rispose il moro che nel frattempo ci era venuto dietro. Io mi misi le mani sugli occhi e cercai di mantenere la calma.
«Sapevo che non avrei dovuto dirvelo.»borbottai infatti girandomi e dirigendomi verso il divano. I due si guardarono e, in silenzio, fecero i miei stessi passi avvicinandosi poi a me per sedersi ognuno da un lato del mio corpo.
«Noi vogliamo soltanto il meglio per te, B.»disse Seonghwa mettendomi una mano sulla schiena e carezzandomela lentamente, al quel punto iniziai a rilassarmi sapendo che anche loro si erano calmati.
«Siamo amici da sempre, sai che puoi parlarci di qualsiasi cosa. E questo è piuttosto importante.»continuò Yeosang toccandomi la coscia e io alzai finalmente lo sguardo verso i loro visi, sorridendo prima a uno e poi all'altro.
Presi un respiro profondo, iniziando a cercare le parole giuste nella mia testa e a fare mente locale. Ebbi l'istinto di piangere per il nervosismo ma trattenni le lacrime o altrimenti entrambi si sarebbero preoccupati di nuovo e saremmo stati punto a capo.
«Arrivati al locale siamo andati al privè, c'era casino ma come è ovvio dato che eravamo in una discoteca a inizio estate. C'erano i suoi tre amici e uno era davvero carino, mi ha fatto gli auguri e poi due di loro se ne sono andati in pista, a quanto ho capito stanno insieme.»iniziai a raccontare, volendo spiegare tutto per filo e per segno. Se dovevo farlo, lo avrei fatto bene.
«Fatto sta che lui mi ha detto che mi avrebbe fatto gli auguri solo se avessi bevuto un sorso di spumante, cosí l'ho fatto perche sinceramente chi se ne frega, per una volta volevo divertirmi. Poi il suo amico ha trovato della roba, mi sembrava cocaina, e ha preparato due strisce sul tavolo, una se l'è fatta lui e una San.»mi fermai e controllai l'espressioni sconvolte dei miei due migliori amici che però, in un certo senso, mi spronarono a continuare il racconto.
«Poi l'amico se ne è andato e siamo rimasti da soli. Abbiamo iniziato a parlare e lui mi ha poggiato la mano sulla coscia e ha iniziato a stringerla e a carezzarla, ma a me non dava fastidio, anzi, faceva più che piacere avere le sue mani addosso. Piano piano ci siamo avvicinati e dopo un po' mi ha baciata.»mi bloccai di nuovo stringendo le labbra in una linea sottile, non volendo andare avanti anche se sapevo bene che avrei dovuto continuare il discorso.
«Abbiamo limonato per un po', beh, è stato piuttosto eccitante al dire il vero, fino a quando ha iniziato ad infilare la mano nella mia gonna. Quando è arrivato a toccarmi però mi sono scansata, non volevo andare a letto con lui, sapete bene che non mi piace fare questo genere di cose col primo che capita.»loro annuirono, conoscendomi bene, e poi io continuai a parlare.
«Ma lui continuava a baciarmi, ha spostato la mano sul mio seno e io però volevo che smettesse, ad un tratto non volevo più avere le sue mani addosso, e alla fine ho dovuto spingerlo via. Mi sono alzata e me ne sono andata, non so nemmeno se ha cercato di fermarmi ma nemmeno mi interessa.»finii e a quel punto Yeosang mi strinse in un abbraccio. Sorrisi quando sentii anche la mano di Seonghwa stringermi e dopo un po' fu il loro turno a parlare.
«E adesso?»mi chiese il più grande e io feci spallucce, non sapendo nemmeno io cosa rispondere.
«Non lo so, il fatto è che mi è piaciuto baciarlo, lui è davvero bello e parlargli non mi risulta un peso, anzi.»confessai sinceramente ogni mio pensiero dato che non avevo una risposta precisa da dargli.
«Ti piace?»mi domandò allora Yeosang e io spalancai gli occhi ma in realtà mi ritrovai a pensarci prima di dire "no". Non riuscivo a dirlo, mi rimaneva bloccato in gola, e il fatto mi mise anche paura.
«Io...non lo so, non ci ho mai pensato.»affermai abbassando per l'ennesima volta lo sguardo verso il basso.
«È un coglione, Byeol. Spero che tu sappia cosa fai, se continua non farà una bella fine.»mi avvertí Seonghwa e io sorrisi, sapendo bene quanto in realtà si stesse trattenendo dall'alzarsi e andare a casa di quell'idiota.
La serata proseguí tranquillamente e ci addormentammo a tarda notte, dopo aver visto almeno tre film e mezzo.
Ammettiamo che tutti meritiamo un Seonghwa e un Yeosang nella vita per favore?
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