Capitolo 7. "Ho una ragazza"

"Un amico è la cosa più preziosa che tu possa avere, e la cosa migliore che tu possa essere".
~Douglas Pagels

Sono in palestra nonostante ieri mi sia completamente distrutta, per tutta la mattina ho avuto mal di testa e la nausea non mi ha di certo abbandonata nemmeno un secondo.
L'unica cosa che mi ha fatta andare avanti oggi è stato il messaggio che avevo ricevuto ieri da Paige. «Non ce la faccio». Dico stendendomi per terra.

Potrei vomitare da un momento all'altro.

Vuole che faccia cento flessioni, ma sono esausta perché mi fa lavorare come se dovessi tonificare tutto il mio corpo in un giorno.

Ho già fatto gli altri attrezzi e adesso ho bisogno di un po' di riposo. «Datti una mossa, non puoi sempre lamentarti». Dice infastidito.

È lui quello che pretende troppo da me.
Io cerco di fare il più possibile. «Cinque minuti». Mi alzo da per terra.

Voglio solo un po' d'acqua. «Li conosco bene i tuoi cinque minuti». Dice sollevando gli occhi al cielo.

Vado lontana da lui senza ascoltarlo.
Quanto è stressante!
Metto la giacca ed esco fuori per prendere un po' d'aria, oggi c'è veramente tanto freddo, domani dovrebbe nevicare. «Jade?». Sento qualcuno dietro di me.

Non appena mi volto vedo Paige.
Non mi sembra reale. «Non ci posso credere, sei bellissima!». Le dico abbracciandola.

Sono passati quasi quattro anni, è così assurdo vederla dopo tutto questo tempo. «Sei cambiata tantissimo». Dice guardandomi dalla testa ai piedi stupita.

L'ammiro anch'io.
Lei è diventata molto più sexy, l'ultima volta che l'avevo vista aveva ancora l'apparecchio ai denti. «Beh, se lo dici tu», sorrido. «Che fine hanno fatto i tuoi capelli neri?». Le chiedo toccandole i capelli.

L'avevo già vista dalle foto di Instagram, ma non credevo che dal vivo fosse ancora più bella.
Li ha tinti di castano chiaro e le stanno abbastanza bene, si intonano con i suoi occhi azzurri.

Solleva le spalle sorridendo anche lei. «Li ho salutati due anni fa», risponde. «Ti vedo abbastanza bene, stai bene tesoro?». Mi chiede mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

So a che cosa si riferisce, l'aria ad un tratto di è fatta davvero strana.
Sollevo le spalle e guardo da un'altra parte. «Si va avanti», le dico. «Comunque, come mai passavi da qui?». Cambio il discorso. 

Fa un piccolo sorriso e si guarda attorno.
Non mi ero accorta che fra le mani avesse dei sacchetti. «Stavo tornando a casa», risponde abbassando le spalle. «Abito qui vicino, ricordi?».

Annuisco con la testa.
Certo che lo ricordo.
Noto che sta guardando dietro di me con mezzo sorriso.
Mi giro e trovo Troy che mi osserva. «Ti sei riposata abbastanza?». Mi chiede.

Sollevo gli occhi al cielo e la mia felicità svanisce in un baleno. «Ci vediamo più tardi?». mi chiede Paige facendomi girare di nuovo.

Annuisco con la testa felice.
La saluto con la mano e torno dentro. «Da quanto tempo origliavi?». Gli chiedo al poliziotto.

Mi fa salire sopra l'attrezzo per l'interno coscia.
Non sento più le gambe. «Non ho origliato, ero appena arrivato». Risponde.

Comincio a chiudere e aprire le mie gambe tenendomi con le mani accanto a due sostenitori accanto ai miei fianchi. «Sicuro?». Chiedo curiosa.

Sembra nervoso, più del solito. «Si Jade, ero con la mia ragazza». Risponde infastidito.

La sua cosa?
Non ci posso credere, è così assurdo.
Chi si prenderebbe un fuori di testa come lui? Un'altra fuori di testa probabilmente. «E chi sarebbe?». Chiedo sorpresa.

Non mi aspettavo che avesse una ragazza...
È sempre così impegnato, mi chiedo dove lo trovi il tempo. «L'ho mandata via e non ho voglia di parlarne. Continua con l'esercizio Jade».

Non l'avevo mai visto così di cattivo umore.
Mi fermo un attimo e lo guardo ancora.

Faccio ciò che dice lui, ma non smetto di parlare. «Perché non me ne vuoi parlare? Io ti racconto sempre qualcosa e adesso fai il misterioso?». Lo stuzzico.

Quando faccio palestra mi fa aprire con lui senza che io me ne accorga.
Ultimamente mi sono accorta però che non so completamente niente sul suo conto. «Stava esagerando, per questo l'ho mandata via. È piuttosto gelosa».

  «Quindi hai una ragazza gelosa e nel tempo libero mi stalkeri? Bene!». Faccio un piccolo sorriso.

Continuo a fare l'esercizio.
Mi piace vedere quell'espressione infastidita sul suo volto. Solitamente sono io quella a non voler parlare con lui, oggi la situazione di sta ribaltando. «Invece di farti gli affari miei dimmi, ti sei scusata con quel ragazzo?». Mi chiede.

Smetto di fare l'esercizio e lo guardo.
Ecco, adesso è lui ad infastidirmi.
Scuoto la testa. «Avrei dovuto continuare in realtà». Dico con rabbia.

Anche se devo ammetterlo, stamattina mi sono sentita una sciocca. Sicuramente tutti gli altri ricorderanno una Jade folle che prende a pedate un ragazzo.
Quindi oltre ad essere drogata mi considereranno pure violenta.
Ok, non mi importa del giudizio della gente, ma non starò esagerando un pochino? «Sei seria?», mi chiede stupito. «Dopo che finisci qui passa da lui e scusati». Risponde.

Non mi deve trattare come se fosse un mio genitore. Sono grande abbastanza da sapermi gestire da sola.
Ogni tanto.
Stamattina mi sono svegliata con un messaggio da parte di Parker dove si scusava per la serata. Penso che non ricordi nulla ciò che è successo.
Era troppo andato. «Torniamo a te», dico facendo un piccolo sorriso perché so di infastidirlo. «Dimmi, tradisci la tua ragazza e hai paura che possa scoprirlo?».

Prima mi guarda come se avessi detto la cosa più sciocca del mondo e poi si mette a ridere. «Ma assolutamente no! Perché dovrei farlo? Ho una ragazza fantastica!».

  «Certo! Vorrei proprio vederla, scommetto che è una di quelle ragazze che si credono bellissime, che non hanno mai pulito la propria camera e che sono piene di soldi». Sollevo gli occhi al cielo.

Ce la vedo proprio una così al suo fianco.
Lui è un uomo carino, di solito i tipi come lui scelgono sempre le reginette del ballo, le cheerleader, le più popolari della scuola. «Beh, ci hai quasi azzeccato». Risponde.

Immaginavo, io ho sempre ragione, no?
Jade non si sbaglia mai. «Dove l'hai conosciuta?». Chiedo adesso curiosa.

Mi guarda in modo stufo. «Sei venuta qua per parlare o per fare esercizi?». Chiede diventando nuovamente antipatico.

Mi alzo dall'attrezzo prendendo la mia tovaglietta, credo che sia arrivata l'ora di andare. «Vado via ok? Tu cerca di scopare con la tua ragazza e di rilassarti. Sei parecchio nervoso oggi». Dico prima di andare via.

Sono andata sotto casa di Patric, prima che i suoi genitori dicano qualcosa ai miei faccio prima a scusarmi.
Suono il campanello e - per fortuna - viene direttamente lui ad aprirmi.
Rimane stupito non appena mi vede davanti alla porta.
Ha il naso nero con un cerotto sopra. «Sei venuta qui per prendermi a pugni?». Mi chiede.

Scuoto la testa.
Adesso che lo guardo mi sento in colpa, Charles non ne sarebbe rimasto contento da questo mio comportamento. Ho perso la testa. «Sono venuta per scusarmi, non so che cosa mi sia preso ieri sera». Dico guardandomi i piedi.

Sono troppo in imbarazzo per guardarlo negli occhi. Piuttosto vorrei scomparire io adesso.
Poggia una mano sulla mia spalla e riesco a sollevare lo sguardo. «Ti ringrazio Jade», dice facendomi un piccolo sorriso. «Lo so, anch'io delle volte mi prenderei a pugni, quindi posso capirti».

Lo guardo sentendomi nuovamente giù.
Sicuramente conviverà con i sensi di colpa, di questo ne sono sicura. «Spero di non averti fatto troppo male. Come stai?». Gli chiedo.

Fa un altro piccolo sorriso. «Una favola, non preoccuparti. Ieri mi hai colpita solo una volta con i piedi, tutte le altre volte andavi a vuoto, probabilmente eri troppo infuriata e ubriaca per accorgertene». Risponde grattandosi la nuca.

Sorrido e lo guardo in modo strano. «E allora perché non ti sei alzato subito da terra?». Gli chiedo curiosa.

Solleva le spalle e poggia nuovamente la mano sulla mia spalla. «Pensavi che ci trovassi piacere nel vedermi per terra, per questo non mi sono alzato». Risponde con tono ovvio.

Mi metto a ridere.
Avevo dimenticato la scemenza di Patric.
Charles lo adorava perché faceva ridere. «Ci vediamo in giro». Lo saluto.

Personaggi: 👇

Paige

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