Capitolo 6. "Mi sposo"
"Viviamo tutti con l'obiettivo di essere felici;
le nostre vite sono diverse, eppure uguali."
Sono in palestra, come ogni d'altronde.
Troy ha voluto sapere ancora della mia amica, non sembra molto entusiasta però. «Cosa c'è che non va? Preferivi vedermi da sola? Oppure pensi che anche lei sia come gli altri?». Chiedo guardandolo male.
So già che cominceremo a litigare come sempre.
Lui è mia madre sembrano come alleati a rendermi la vita un inferno. «Non intendevo questo, volevo solo sapere se fosse una brava ragazza, tutto qui». Dice già sulla difensiva.
Ovviamente lui vuole sempre sapere.
Delle volte mi chiedo se sia in palestra o dallo psicologo. «Lo è, mi credi?». Lo guardo negli occhi.
Mi guarda come se fossi stupida. «Non dovrei farlo?». Sembra quasi dubitare.
Mi sta prendendo per il culo?
Perché dovrei mentirgli proprio su questo lato della mia vita, proprio su di lei?
Per una volta sono davvero felice e non voglio che nessuno rovini il mio entusiasmo. «Sai che cosa penso? Tu sai troppo su di me, vuoi sapere troppo e mi da fastidio che nonostante tutto questo non ti fidi nemmeno di quello che ti dico». Rispondo furiosa.
Non lo sopporto più. «Non ti ho detto che non ti credo, ripeto che volevo solo assicurarmi che questa ragazza fosse apposto». Dice ovvio.
E anche se non lo fosse stata?
A lui non deve importare niente di me, non siamo niente e in più lui mi sta antipatico. «Lo è. Paige è una persona meravigliosa, è l'opposto della gente che frequentavo, non devi preoccuparti per me». Dico incrociando le braccia al petto.
Prende le mie braccia mettendomele lungo i fianchi e indicandomi l'attrezzo che devo usare adesso. «Cosa posso sapere sul suo conto?». Mi chiede mostrandosi però indifferente.
Lo vuole davvero sapere?
Prima mi prometto di non raccontargli più niente e dopo mi viene quella maledetta voglia di parlare con lui. «Io e lei ci conosciamo da quando eravamo piccole, pian piano ci siamo accorte che entrambe non potevamo fare a meno l'una dell'altra, ero come ossessionata da lei, era la sorella che non avevo mai avuto. Poi quattro anni fa era andata via e d'allora non l'avevo più sentita. Adesso è tornata qui perché dove stava non le piaceva, da qualche mese si sta anche conoscendo con un ragazzo». Dico eseguendo nel frattempo l'esercizio.
Sono stata molto superficiale, dire tutto ciò ad alta voce non è facile, la nostra amicizia fa apparire il lato più debole di me, quello che ho cercato di trasformare non appena lei era andata via. «Spero che sarai felice adesso, non era ciò che cercavi?». Mi chiede sorridendo.
Annuisco con la testa di malavoglia.
Non perché io stia dicendo una bugia, ma perché non sopporto parlarne con lui. «Adesso però dimmi della tua ragazza, non avevamo finito di parlarne». Dico cambiando discorso.
Cambia subito espressione. «Davvero ti interessa così tanto di lei?». Risponde facendo una smorfia.
Perché lo infastidisce così tanto questo argomento?
Gli dovrebbe piacere parlare della sua ragazza. «Certo! Sono proprio curiosa di sapere come fa a stare insieme a te», dico prendendolo in giro. «Come mai me l'hai tenuto nascosto?».
Mi guarda sorpreso. «Perché entrambi non riusciamo mai ad avere una normale conversazione, ricordi?». Risponde annoiato.
Si vede che questo discorso non gli va a genio. «È una cosa seria?». Gli chiedo.
Annuisce convinto con la testa. «Dobbiamo sposarci il prossimo agosto». Risponde.
Cosa?!
Deve sposarsi?
Ma quale parte del mondo mi sono persa?
Perché mi sento come esclusa dalla 'sua' vita?
Lui sa quasi tutto di me e io?
Questa notizia mi ha proprio scioccata, non mi aspettavo che avesse una vera vita è non pensavano nemmeno una cosa del genere...
Forse era meglio non saperlo. «Wow, e ti senti pronto per un passo del genere? Non sei un po' troppo giovane?».
Mi fa scendere dall'attrezzo e va a prendere l'acqua da bere. «Ho ventiquattro anni, non mi piace dover sposarmi troppo grande e non esiste un'età prestabilita». Risponde togliendo il tappo.
Beve l'acqua e la riposa al suo posto non appena ha finito. «Ma ti senti pronto per un passo del genere?». Gli chiedo.
Prende la sua giacca la indossa. «Si, lei mi piace molto». Dice convinto.
Oh, non credevo che le piacesse così tanto.
Sono di nuovo con Paige, questa volta però ci troviamo nel suo bagno, lei si sta lavando nella vasca e io sono seduta su una sedia che l'osservo. «Il tuo Jack deve essere un tipo interessante allora». Dico felice.
Mi sta parlando del suo 'ragazzo', sembra abbastanza affascinante da come lo descrive.
Ho visto le sue foto e devo ammettere che me lo farei senza pensarci due volte. «È molto misterioso devo ammettere». Dice sorridendo.
Esistono ancora i ragazzi sexy è misteriosi?
Io non so più come siano fatti. «Ti ha davvero baciato davanti sua madre?». Le dico ridendo.
Parla di lui come se fosse 'pazzo' da un lato. «Giuro che non volevo più guardarla». Dice alzandosi.
Che fisico da paura!
La guardo mentre si asciuga. «Posso immaginare». Dico sorridendo.
Sono un po' gelosa.
Per prima cosa non riesco ancora a credere di poter parlare con qualcuno in modo così tranquillo, dall'altra penso che io non ho mai avuto un vero e proprio 'ragazzo', a stento ricordo con chi ho fatto sesso la prima volta. «Jade, che te ne pare?». Prende l'intimo dal cassetto.
Lo passa a me.
È davvero sexy. «Gli piacerà». Sorrido.
Si toglie l'accappatoio. «A te piace?». Mi chiede.
Annuisco con la testa con il fiato sospeso mentre guardo le sue bellissime forme.
Sono anche gelosa di questo, io non riesco ad essere così sicura delle mie forme, mentre lei sembra così soddisfatta del suo fisico. «È perfetto». Dico guardandola negli occhi.
Sorride anche lei e mette l'intimo.
Poi comincia ad asciugarsi i capelli. «Sai, ho fatto molto palestra, anche tu la frequenti da tanto?». Mi chiede anche se è impegnata ad altro.
Io?
Magari avessi pensato prima alla palestra, questo argomento comunque non mi piace molto, mi fa pensare a Troy ed io non voglio pensarlo. «No, è da poco che ci vado. Si vede così tanto?». Le chiedo mezza imbarazzata.
Non vorrei apparire troppo 'grassa' agli occhi degli altri. «Stai benissimo Jade», si volta a guardarmi. «Ti sei iscritta per il belloccio?». Sembra volermi prendere in giro.
Ancora con la storia di Troy...
Lui non mi piace, deve credermi. «Se sapevo che ci fosse stata una persona come lui stai sicura che non ci sarei andata».
Fa un piccolo sorriso, si vede che non vuole credermi, la sua espressione dice tutto. «Io scommetto che tra di voi c'è stato già qualcosa, ma non vuoi dirmelo». Mi guarda maliziosa.
Sento le mie guance arrossire.
Non dovrei diventare rossa per lui, non c'è stato niente, perché reagisco in questo modo?
Abbiamo solo litigato negli ultimi tempi e parlato, perlopiù io. «Oggi mi ha detto che si dovrà sposare la prossima estate, è un uomo impegnato e non tradisce la sua futura sposa».
Sbuffa e si sistema guardandosi allo specchio. «Ha ancora tempo per poterla mollare, io vi vedo insieme, sareste perfetti».
Parla di lui come se lo conoscesse.
Anche se è bello non vuol dire che è anche simpatico. «Lo dici solo perché non lo conosci, se lo conoscessi cambieresti di sicuro idea». Incrocio le braccia al petto.
Sorride mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. «Forse sei tu che non lo conosci bene e per questo ti sei fatta un idea brutta su di lui. Prova ad uscirci insieme, magari scopri che non è come credi». Risponde sicura di se.
In quel modo sarebbe un problema secondo me, se cominciassi a capire che non è come sembra, potrei anche infatuarmi di lui e li sarebbe la fine, meglio sapere che è uno stronzo senza cuore, sto meglio così.
Jack è arrivato, ho aperto la porta io e lui mi è sembrato un po' sorpreso di trovarmi dentro questa casa. «E tu saresti?». Sorride subito dopo.
È davvero bello!
Anche di più di come lo avesse descritto la mia amica e di come era nella foto di prima. «Sono un'amica di Paige, piacere io sono Jade». Dico sorridente anch'io.
Mi guarda dalla testa ai piedi. «Jack», risponde. «La tua amica ha finito di prepararsi o è lenta come al solito?».
Sento il rumore dei suoi tacchi venire verso di noi. «Eccomi!». Dice accostandosi accanto a me.
Si sente il suo odore di cannella.
Lui la guarda con due occhi enormi.
Cavolo!
Ha fatto davvero colpo questa sera. «Possiamo andare?». Dice dopo avergli dato un bacio sulla guancia.
Lei annuisce con la testa. «Jade, noi due ci sentiamo non appena arrivo a casa». Dice uscendo dalla porta.
Esco anche io e lei la chiude per poi allontanarsi con il suo ragazzo.
Quanto mi piace vederla felice, anch'io vorrei essere spensierata come lei.
Prendo la mia macchina e vado al cinema, stasera dovrebbe esserci un bel film da vedere, almeno non mi annoio.
Riesco a vedermi il film in totale tranquillità, quando esco però mi accorgo della presenza di Troy nella sala, anche lui si accorge di me e sembra abbastanza stupito di vedermi.
Lo aspetto fuori dal cinema, non appena esce mi metto davanti a lui. «Non lavori più come poliziotto?». Gli chiedo curiosa.
Non credo di averlo più visto in divisa. «Faccio la notte». Risponde sollevando le spalle.
La notte?
Quindi quando riesce a dormire se è sempre impegnato?
Non vorrei essere al suo posto. «Quindi tu e la tua ragazza non scopate mai?». Chiedo sorpresa.
Adesso capisco perché è così 'gelosa' la sua ragazza. Anzi, forse sarà un po' in astinenza, visto che ormai lui passa la maggior parte del tempo con me in palestra e il pomeriggio a seguirmi quando mi trova. «Non credo siano affari tuoi questi», dice incrociando le braccia al petto. «Cosa ci fai in giro da sola?».
Sollevo le spalle e metto le mani dentro le tasche del mio cappotto. «La mia amica è uscita con il suo ragazzo e io non ho amici al di fuori di lei», rispondo secca. «Tu invece? Sei da solo?».
Non vedo nessuno accanto a lui, strano visto che ha una ragazza e non la vedo mai. «No, sono con un mio amico, è andato in bagno». Risponde mettendosi anche lui le mani dentro le tasche.
C'è tanto freddo questa sera. «Come mai non esci con la tua futura moglie?». Dico curiosa.
Cosa c'è di male a fare queste domande?
Lui me ne può fare quanto vuole e io no?
Adesso è il mio turno. «Ha preferito stare a casa per questa sera, non le andava ed era un po' raffreddata», dice sembrando dispiaciuto. «Stai andando a casa o stai ancora in giro?».
Ecco che le domande vengono fatte di nuovo a me. «Credo che tornerò a casa, non ho molto da fare in giro da sola e domani mattina ho scuola».
Esce un suo amico che si mette dietro di lui e mi guarda in maniera molto attenta. «Andiamo?». Gli chiede.
Ha più o meno la sua età, è leggermente più basso di lui, capelli castani chiari, occhi marroni, barba leggermente spuntata, labbra carnose, elegante e carino.
Vorrei proprio conoscerli tutti i suoi amici, scommetto che sono uno più bello dell'altro. «Vuoi essere accompagnata a casa o te la senti di andare da sola?». Mi chiede preoccupato.
Cosa è diventato adesso?
Mio padre, mio fratello o il mio ragazzo?
Deve lasciarmi in pace. «Ho la mia macchina, non c'è bisogno». Rifiuto subito.
I gesti carini non mi piacciono, soprattutto fatti da stronzi che fanno di tutto per confonderti. «Va bene, buonanotte allora». Risponde salutandomi con la mano.
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