3. Sorellanza
La "Sorellanza" o anche e più semplicemente chi è rimasto.
Perché le folli che mi sono rimaste vicine o che io ho riconcorso sono per me alla pari di una sorella, un membro della mia famiglia e, a dirla tutta, una parte di me che non potrei mai lasciare andare via.
Di tutte loro ognuna è un colore, un'emozione e parte indelebile di me stessa.
Felicity per esempio la conosco dalla culla: i miei genitori e i suoi sono amici da una vita intera, si sono fatti da testimoni di nozze a vicenada, io e lei di conseguenza ci conosciamo da sempre. Da quando siamo nate.
Lei è una di quelle persone con cui non ho bisogno di parlare: uno sguardo ci basta per capirci. In tanti anni non ci siamo mai sentite lontane, nemmeno quando di fatto lo eravamo. Lei è tutto il positivo, il frizzante e per certi versi il raffinato che posso trovare nel mio piccolo universo. Lei è sgargiante come il rosso seppur so benissimo che adori invece il color tiffany.
Christine, lei la conosco dalla quarta superiore e ricordo ancora il nostro primo giorno di scuola: era settembre e lei era la "ragazza nuova"; si sedette accanto a me e pensai "ah, sul serio? Perché tocca a me la nuova arrivata?". Eppure non avrei potuto desiderare di meglio perché lei, lei è come me, ma all'ennesima potrnza! Ha tutte le mie caratteristiche ma ad un livello più alto:disegna, fa boxe e, diciamocelo, è testarda. Tanto. Non le si può togliere una cosa dalla testa! Proprio non si può, ma soprattutto è la ragazza più gentile che io abbia mai incontrato.
Se la chiami lei risponde, se hai bisogno di un passaggio passa a prenderti, se hai bisogno di spiccioli... va a finire che ti offre il pranzo! È magnifica e una delle migliori compagne di avventura che abbia mai trovato: con lei esce allo scoperto la mia parte selvaggia e pazza, quella euforica e senza paura.
Lei quindi non è un solo colore, ma un mix di caldo e freddo, di calmo e tranquillo.
Dall'arancio al verde brillante.
Poi abbiamo la coppia di Sarah.
Non so mai come chiamarle quelle due! Quando pronunci il loro nome si girano entrambe domandando "ma dici a me?".
Se prendi una prendi anche l'altra: pacchetto completo, tipo "2×1".
Le adoro perché anche loro hanno tratti simili ai miei: sono gentili e molto sensibili, alle volte forse un po'troppo, ma sono le mie sostenistrici numero uno e so che quando ho bisogno di loro non si tirano mai indietro.
Loro sono il calmo e pacato blu, che si colora di una frizzante vena gialla e rossa quando, tutte in compagnia, esprimono senza paura tutta la loro vivacità e forza!
Infine c'è Valery e che dire di lei, se non che è l'arcobaleno?
Da quando la conosco l'ho vista piangere una sola volta e lo stesso vale per le arrabbiature. Ha sempre un magnifico sorriso sulle labbra ed è sgargiarnte, proprio come i suoi vestiti e le sue collane da giovane hippie mancata!
Pace e amore è tutto quello che ha sempre dato e sempre darà a chi incrocia la sua strada.
La sorellanza.
Senza loro non potrei vivere.
Non potrei respirare.
Sono parte del mio cammino e una delle cose più preziose e belle che ho.
Con loro ho condiviso e condivido tutt'oggi esperienze magnigiche: dalla prima sbronza, ai pigiama-party, ai segreti sussurrati all'orecchio, alle notti in discoteca, alle camminate sotto i portici, ai gelati e le cene, i pranzi, le corse nel parco, le risate.
Ogni singolo momento è un ricordo che custodisco gelosamente nel profondo del mio cuore.
Ognuna di loro è un dono che mi è stato fatto e che conserverò fino alla fine dei miei giorni.
Non importa se litigheremo ogni tanto, se dovrò farle ragionare, far parlare, tranquillizzare.
Non importa se dovrò rincorrerle e scuoterle o se dovrò farle da psicologa o mediatrice.
Non importa cosa succederà perché io non intendo perderle e non lo farò.
Non lo farò.
È una promessa.
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