2. Il percorso tra i banchi

La scuola. I banchi.

Mille avventure, altrettanti volti ed emozioni, sensazioni.

Un percorso spesso difficile, per nulla scontato e assai imprevedibile.

Si passa per un vortice di persone mentre anno dopo anno si va da scuola materna, elementari, medie, superiori e poi,forse, se sei abbastanza matto, università.

Un percorso variegato fra libri e concetti oltre che persone.

Il sapere vi libererà dal buio dell'ignoranza. Sapere è potere o forse era il volere?

Ma non importa, non questa volta, perché io oggi voglio parlarvi delle anime che ho incrociato, degli universi coi quali mi sono scontrata, dei percorsi nei quali sono inciampata, nelle vite che ho attraversato, cambiato, accompagnato. Delle persone che ho amato e odiato. Che mi hanno ferita e forgiata.

Della scuola materna ricordo per esempio che non volevo essere la principessa da salvare: io ero il cavaliere che lottava con i draghi, ero la bambina che a carnevale si vestiva da Zorro, che brandiva fiera una spada di plastica, che amava alla follia l'avventura; io ero quella che si rotolava nel fango, che giocava all'esplotatore che impavido saltava di roccia in roccia su un fiume di lava imamaginario. Ero coraggiosa e curiosa, totalmente fuori da ogni schema.

Alle elementari invece ricordo che mi prese la timidezza. Avevo paura ad aprir bocca, facevo fatica ad aprirmi con i miei compagni, ma avevo ancora le mie amichette delle scuole materne e con loro ero ancora quella di prima.
Ricordo che giocavamo nel prato della scuola, inventavamo storie fantastiche nelle quali eravamo coraggiose combattenti. Niente principe azzurro per noi, eravamo già oltre. Avevamo poteri magici e ali con le quali volare. E lo facevamo, lo facevamo davvero.

Poi arrivarono le scuole medie e le persi, le persi tutte quante.
Io ero sempre la solita timida ragazzina bassa e muta.
La mia classe, neanche a farlo apposta, era la più rumorosa dell'istituto ed io,inevitabilmente, mi sentivo un pesce fuor d'acqua.
Feci un paio di amichette: andavamo d'accordo, ridevamo e scherzavamo, fantasticavamo su il tal tizio carino visto nei corridoi. Eravamo forti insieme o così credevo.
Avete presente la classica arpia-so-tutto-io?
Si?
Una di quelle tipe insopportabili, dalla voce irritante e il viso mai contento, una di quelle che guardano tutti da capo a piedi con disprezzo sentendosi il meglio del meglio.
Ecco.
Io l'ho avuta davanti agli occhi per tre anni. Aveva un nome. Un volto. Mi odiava e tormentava. Mi tolse una delle mie amichette, lei era più debole di me, non sopportava di essere l'oggetto delle sue angherie e pur di farla smettere era passata dalla sua parte, si era conformata ai suoi standard. Niente più occhialoni da ragazzina sfigata e maglioncini: tutto venne sostituito da vestiti firmati, gloss alla pesca e grandi orecchini a cerchio.
Più avanti capì che evidentemente non era una vera amica o sarebbe rimasta al mio fianco a fregarsene di quella strega.
Non dico non mi ferisse, lo faceva, ma non valeva la pena. Non valeva il mio interesse.
Una volta ricordo che arrivò addirittura a storcermi un polso

- dove credi di andare? -

L'ho solo guardata ben dritta negli occhi, non ho detto nulla, ma solo mosso violentemente il braccio per liberarlo. Per liberarmi.
Non mi spaventava, ne avrei incontrate altre, di sicuro, ma non mi avrebbro fatto paura.

Ma si sa, è comunque difficile rimanere composte e anche se avevo pur sempre qualche amica, alla fine dei tre anni le nostre strade si divisero e, in un modo o nell'altro, persi anche loro.

Arrivarono poi le superiori.
Nuova scuola, persone, vita.
Tutto venne all'improvviso moltiplicato: dai compiti allo studio e le ore spese in istituto, alle materie, ai volti.
Si,i volti. E le risate.
Di quei cinque anni in cui imparai a farmi nuovi amici, ad uscire un poco, a prendermi le prime cotte "un po' più serie" ecco, proprio lì, fra banchi, scale, corridoi e macchinette del caffè alla fine quelli che più mi sono rimasti sono i volti.
Ne incrociavo tanti ogni giorno ed erano sempre incredibilmente diversi. E ad ognuno corrisopondeva una persona, una vita diversa dalla mia e, perché no, un sorriso che piano piano stavo imparando a far crescere anche sul mio viso.
In quei cinque anni imparai che chi vuole rimanere con te rimane, non importa quanto tu sia insopportabbile, pazza o strana: chi vuole rimane e soprattutto chi vuoi tu, te lo vai a prendere.
Se qualcuno alla fine di tutto era rimasto indietro, a conti fatti, era perché non era destino rimanesse, perché io o lui o magari lei non avevano interesse a farlo.
La colpa, se così si può definire, stava e sta tutt'oggi nel mezzo.
Chi ci tiene davvero resta e gli altri se ne vanno.
Chi vuoi al tuo fianco lo rincorri, te lo vai a prendere e se alla fine di quella tua corsa per tenertelo accanto se ne va comunque... beh, allora saprai di averci almeno provato, di aver lottato fino alla fine, ma evidentemente non faceva per te.

Arrivai a queste consapevolezze anno dopo anno, mese dopo mese.
Giorno dopo giorno.

Piccoli passi.

E oggi che vado in università mi accorgo non solo che sono rimasti i migliori, quei famosi "pochi ma buoni", ma anche che è qui che sta ricominciando la mia vita.

Non solo una nuova struttura, materie,orari, mole di studio o persone.

No.

Una nuova città. Tutta per me.

Miriadi di volti, di vite.

In università ho trovato anime affini alla mia e qui ho compreso finalmente che il percorso tra i banchi non era mai finito, ma al contrario appena iniziato.

Ho sfiorato nuovi mondi e universi perché sono questo e null'altro se non questo tutte le persone che ogni giorno incontro.

La verità è che non smetterò mai di camminare e imparare.

Chi vorrà camminnerà al mio fianco e io farò di tutto, se davvero lo vorrò, per tenerli e tenermi al passo con loro.

Spazio autrice :
Ciao:) so che avevo detto che sarebbe andato a rilento come progetto, quindi so che non sarete sorpresi di aver aspettato tanto!
Che ne pensate di questo progetto?
Continua a piacervi?
Non so perché ma essendo "diverso" dalla solita storia (sia come trama che come stile) sono molto insicura e vorrei davvero sapere se vi piace :)

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