Capitolo due: Dolore.

Correre, correre, correre!

Ecco quello che il castano aveva in mente, correre!

Il piede a premere sull'acceleratore, spedendo la Fiat 500 grigio metallizzato a tutta velocità, mentre le spiaggie soleggiate della costa californiana si allontanavano sempre di più, portandoli verso la loro meta, il Saint Ana Medical Center.

Davvero non seppero spiegarsi, i due fratelli, com'è che non finirono addosso ad un camion come minimo, ma non era certo quella la loro preoccupazione principale. Non poteva essere realmente successo! Prima erano lì, a godersi il sole di Long Beach, ed ora correvano come matti in autostrada, tentando di richiamare la madre. Chris cercava di comporre quelle benedette dieci cifre -non era facile dato le mani tremati a perdere più volte aderenza sullo smartphone, recuperato appena in tempo prima che impattasse sui sedili grigi- riuscendoci solo dopo svariati tentativi. La voce della donna si levò dell'apparecchio, impostato sul vivavoce per permettere anche al fratello, impegnato alla guida, di sentire, dando loro l'ennesimo colpo al cuore nell'ascoltare quelle parole di conferma. Nella mente e nel cuore dei due albergavano gli scenari più temibili, facendoli tremare dal terrore.

No! Sarebbe andato tutto bene, era solo un semplice malore, era Luglio e faceva un caldo incredibile, poteva accadere che ci si potesse sentire male no? Ed era questo che era successo al loro padre... vero?

Le ruote si arrestarono sotto la spinta del piede che premeva sui freni, producendo uno stridìo sull'asfalto incandescente, una volta che gli occhi marroni di Jordan intravidero l'enorme ed inconfondibile croce rossa, segnalando loro di essere finalmente arrivati. Diedero a malaprma il tempo al mezzo di fermarsi, uscendo dall'abitacolo in tutta fretta, ed entrando non appena le porte scorrevoli si aprirono.

Tra camici bianchi e vari pazienti che li circondavano, gli occhi verdi di Christine intravidero la castana, piegata sulla sedia, col fazzoletto bagnato dalle lacrime, che non avevano intenzione di arrestarsi, che la donna versava da un tempo ormai indefinibile -nonostante fossero passati appena venticinque minuti da quando quell'incubo era iniziato- e la rossa trascinò il fratello verso di lei.

L'orologio segnava le 16:43, appena quaranta minuti da quando i fratelli arrivarono, stringendosi alla madre, quando il dottore uscì finalmente a dare notizie. I tre gli corsero incontro, lasciando vuoti i posti dove avevano sfogato le loro lacrime, sperando che quell'uomo alto, biondo, e dagli occhi neri potesse fare cessare quell'angoscia.

Il suo lavoro non era facile, ed egli lo sapeva, non sempre si poteva gioire del salvare una vita, e quella, purtroppo, era una di quelle strazianti occasioni.

Jason Smith morì il quindici Luglio del 2019, all'età di 58 anni.

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Angolo autrice.
Ok, già inizio a fargli male a sti ragazzi, I'm evil😈
Grazie per aver letto.
❤️Ciao❤️

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