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Arya si svegliò sentendo suo padre uscire di casa per andare a lavoro. Accese il telefono e mise la musica al massimo. Partì Locked out of Heaven di Bruno Mars e, mentre andava in bagno per farsi la doccia, lesse sullo schermo 4 nuovi messaggi su WhatsApp. Due sue amiche della sua vecchia classe e Christian. Ovviamente le aveva mandato il buongiorno mentre lei ancora dormiva. Lo chiamò.

– Come fai a svegliarti alle otto d'estate?

– Buongiorno anche a te, bella addormentata. Ti rendi conto che sono le undici?

– si va bene – liquidò – che fai oggi pomeriggio? Anzi, che fai stasera? Lo sai  che mio padre e tua madre staranno fuori fino a dopodomani?

– si, a proposito di questo.. –abbassò la voce, e lo disse come se si aspettasse un no. –ti va di stare da me?

–Sì, ma intendi a cena? – Arya era perplessa dal suo tono di voce.

– s-si... anche. Va bene, su. Ci prendiamo una pizza e poi vediamo, ok? – disse nervoso.

– Cinese. E porto gli alcolici che nascondo sotto al letto. Non è niente di che, ma lo sai che mi basta poco..!

Arya sentì all'altro capo del telefono una risata.– Va bene, vieni verso le 4?

– Certo, ci sentiamo su WhatsApp. Ora vado a farmi la doccia, a dopo.

E riagganciò.

Si tolse il pigiama e, prima di entrare nella doccia, fece ripartire la musica.

Mentre l'acqua fresca le toglieva il caldo di dosso, Arya si rilassò cantando il ritornello di Counting stars degli One Republic.

Quando uscì,  si sentiva rinfrescata e di buon umore.

Con l'asciugamano ancora in testa si fece un selfie e lo mandò a Christian.

Snapchat: Un nuovo messaggio da Christiangold97.
~Io mangio invece~

E nello schermo apparve il viso di Christian che morde una mela verde.

AryaamaChristian:
~peccato che non saprai mai com'è la sensazione dei capelli bagnati sulla pelle.~

E gli mandò una foto dove i capelli lunghi neri le ricadevano sulle spalle fino alla pancia.

Coprivano tutto, anche il reggiseno, così non si preoccupò mentre la inviava.

Il campanello della porta suonò, e Arya corse alla porta, mentre si infilava una t-shirt e un paio di shorts. Il campanello suonò ancora, insistente.

– Christian, tanto ormai mi sono vestita, non fare il cretino! – urlò in modo che sentisse, aprendo la porta.

E scoprì che non si trattava di Christian, ma di un ragazzo di più o meno 20 anni,alto una spanna in più di lei, molto magro ma evidentemente muscoloso. Indossava una maglietta a maniche corte nera come i suoi capelli, che contrastavano con gli occhi grigio-azzurri come il ghiaccio. La barba non rasata ma molto curata gli dava quel tocco casual e maturo molto sexy. La bocca carnosa era leggermente aperta, e si intravedevano i denti bianchissimi. Rimase a fissarlo, anche se sapeva che avrebbe dovuto dire qualcosa, o richiudere la porta.
Perché ho aperto senza guardare chi fosse? E se questo ragazzo tremendamente sexy e intrigante fosse un pluriomicida seriale? Pensò.

Lo sconosciuto alzò un sopracciglio, e Arya si accorse che probabilmente le aveva fatto una domanda.

– Come scusa? – chiese mettendosi una mano nei capelli bagnati, ancora più ricci e definiti a causa dell'acqua.

– piacere, Daniel. – le porse la mano, e Arya la strinse. Daniel ricambiò la stretta con mano salda.

La sua voce era calda e melodiosa, Arya avrebbe potuto ascoltarlo parlare per sempre.

– Io sono Arya. Se cercavi mio padre, mi dispiace ma dovrai ripassare, non sarà a casa prima di domani. – nella sua voce c'era un po ' di nervosismo, ma si sforzò di sembrare calma.

Alla notizia, Daniel non sembrava deluso, ma non aveva ancora detto perché era lì.

– Ah, ok. Volevo solo dirti che c'è una perdita nel soffitto e che ho chiamato i tecnici. Ma dovremmo dividere la spesa perché è sul soffitto del condominio.

– Ah, tu devi essere il vicino di casa! – disse Arya indicando la porta aperta dietro di lui.
Come ho fatto a non notarlo prima? Pensò....

Beh, si. So che vi siete trasferiti da poco e non è stato gentile da parte mia non venire a darvi il benvenuto. – disse poggiandosi con il braccio sullo stipite della porta. La maglietta nera aderiva al torace e si intravedevano i  muscoli tesi e il bicipite gonfio.

Dio... è bellissimo! Pensò Arya guardandolo.

– Ok,  io vado allora... è stato un piacere Arya. – E strizzò l'occhio.

Oh mio dio, ha ammiccato.  Ha ammiccato!!!!

– ci vediamo, allora. Grazie di avermi avvertito.

Richiuse la porta. E scivolò lungo il legno liscio fino a raggiungere il terreno. Rimase qualche secondo lì e sentì il rumore della porta del suo appartamento che gli si chiudeva alle spalle. L'eco della sua voce le rimase in testa per alcuni secondi e poi svanì.

Poi si ricordò di Christian, così prese il telefono e vide 5 messaggi su WhatsApp.

Da: Chri
~ehi, stavo scherzando. non te la sarai presa..?~

~Su Arya, guarda che non dicevo sul serio!!~

~E poi sei stata te a mandarmi quella foto!~

~rispondimi ti prego....~

~....~

Da Arya:

~Non me la sono presa, è solo arrivato il mio vicino di casa per avvertirmi di una perdita.. le solite cose noiose.

Perché dovrei avercela con te?~

Da Chri

~no, niente.. per il messaggio su Snapchat.. a proposito, hai ancora il nome con cui ti ho registrato io. Attenta che il tuo ragazzo potrebbe ingelosirsi u.u ~

Da Arya:

~ ma quale ragazzo? Lo sai che il mio unico ragazzo sei tu!~

Da Chri

~Mmh, che onore!~

Da Arya:
~ma dai! Sarebbe come stare con mio fratello! Hahahaha~

Da Chri

~Già.... ci vediamo alle 5, vado a farmi una doccia. Ci sentiamo, bella! :* ~

Arya posò il telefono e si mise a preparare il pranzo e, dato che era ormai mezzogiorno e tre quarti, decise di cucinare qualcosa di veloce e fresco. Ma soprattutto, leggero.

Non c'è niente di meglio dell'insalata quando è caldo.

Aggiunse un po' di mais, tonno e pomodori e la condì.

Dopo pranzo, si mise a leggere, ma si addormentò. Sognò il ragazzo con gli occhi grigi che la fissava dalla casetta che avevano visto lei è Christian il giorno che andarono a pattinare. Quegli occhi grigi non la lasciavano, la fissavano come se la stessero aspettando. Poi, ad un certo punto il ragazzo tirò fuori una pistola da dietro la schiena. E sparò un colpo.

Si svegliò di soprassalto, convinta di aver sentito veramente il rumore dello sparo, quando si accorse, invece, che il rumore che aveva sentito era quello di un martello.

Andò alla porta e vide gli operai che sistemavano il tetto.
Ah, la perdita , si ricordò.

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