20 Mon Coeur

Adrien vagava tra le antiche volte della struttura con postura composta ed animo in pena.
Era nel panico più totale.
Aveva notato che quel ragazzo la amava, ma non credeva che i suoi sentimenti fossero tanto radicati.

"É un duca, é strano che la famiglia di Marinette non la abbia obbligata al matrimonio.
Che sia una nobile anche lei?
Ma perché una nobile dovrebbe vivere qui?
Nonostante io non sapessi dell'esistenza di questo posto, di certo non é un luogo sicuro.
Siamo nell'area di confine tra i due regni; una zona in perenne guerra!-

Il discorso di Adrien era diplomaticamente corretto.
Quei due si conoscevano fin da bambini, e lui era un duca.
Odiava ammetterlo, ma era decisamente un ottimo partito.

"Forse la famiglia di Luka non é a favore di questa unione?!"

Il bel biondo continuava a vagare per l'enorme monastero.
Archi e colonne continuavano a susseguirsi mentre lui si guardava intorno in cerca dell'unica persona che voleva vedere.
Ad un tratto vide in lontananza Luka; si guardava intorno.
"Sembra proprio che anche lui la stia cercando"

Si rallegrò scoprendo che i due non erano insieme; e continuò a vagare in cerca della sua amata.
Camminando, giunse in un'area molto più silenziosa rispetto al resto del monastero.
Non sapeva dove si trovasse, ma non gli piaceva la sensazione che percepiva in quel posto.
Il silenzio era veramente pesante, si imponeva su tutto ed era quasi inquietante.
Si fermò di istinto.
La totale assenza di rumori gli faceva avvertire persino il suono dei propri passi come fuori luogo.

Vide una porta aprirsi in lontananza; e Marinette uscire insieme ad altre persone che lui non conosceva.
Non fece in tempo ad avvicinarsi che era già rientrata in un' altra stanza. Decise di spiarla.
Aprì di poco la porta, ma questa fece un lievissimo cigolio, che vista l'atmosfera generale, fu sufficiente a farlo scoprire.
-Adrien?
Che ci fai qui?
Ti senti male?-

Chiese Marinette, con un tono di voce basso; e senza notare che istintivamente gli stava dando del tu.
A quel punto entrò nella stanza, e vide che i letti lí erano tutti occupati da pazienti infermi.
Ci saranno state una decina di persone, tra uomini e donne ,nessuno di loro sembrava in grado di aprire gli occhi.
Nel letto più vicino a dove sitrovava Marinette, giaceva una bambina; era di lei che si stava occupando la sua amata.

Adrien era sensibilmente destabilizzato.
Aveva privato della vita molte persone, ma mai si era curato dei loro corpi.

"...che siano...cadaveri?"
Pensò il biondo.

Marinette, vedendolo scosso, lo invitò a seguirla fuori:
-Le persone che hai visto lì sono in coma forzato.
Se si svegliassero, morirebbero per il dolore delle ferite riportate.-
-Capisco-
Rispose frettolosamente, e quasi sollevato.

Era pallido e sembrava debole.
Marinette lo prese
per mano; e in rispettoso silenzio lo guidò qualche stanza più avanti.

Adrien rimase sorpreso da quel gesto; ma di certo non si oppose.
Guardando le loro dita incrociate, mentre avanzavano, Adrien non smetteva di ripetersi:

"Come potrebbe pensare a cose come festeggiare il proprio compleanno, vivendo tutto questo ogni giorno?
È alla vista di situazioni del genere che obbligo la donna che amo?"

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Ciao a tuttiiiii!!!
Grazie a chiunque sia tornato a leggere questa storia.
É molto che non mi facevo viva ma sono tornata con tanto entusiasmo.
Spero stiate tutti bene ❤️
Un bacio enorme e grazie a tutti quelli che hanno aggiunto la mia storia alle loro biblioteche ❤️❤️❤️❤️❤️❤️🥰

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