10 Dichiarazioni folli
Adrien guardava la ragazza adagiata al proprio petto; sembrava finalmente a suo agio tra le sue braccia, e ne fu lieto.
Quando il cavallo si fermò.
Adrien, galantemente, scese per primo.
Il ragazzo le porse la mano, la tirò gentilmente a sé, e la adagiò a terra dando le spalle al cavallo.
Quell'attimo sembrò infinito.
I due si trovarono occhi negli occhi; Marinette sentì il proprio cuore accelerare.
Il respiro mancò ad entrambi.
Adrien accennò un sorriso, senza smettere di fissarla; Marinette, arrossí e guardò altrove.
Ad Adrien non sfuggí che lei aveva rifiutato quel contatto visivo.
Nonostante ciò, continuò a fissarla; non si sarebbe mai stufato di vedere quel rossore comparire sotto i dolci occhioni blu.
Quel tenero colorito era un buon punto di partenza dopotutto.
"Non sono totalmente inesperto.
Lo vedo che ho un certo effetto su di lei; eppure si nega in continuazione.
Che sia tutto solo nella mia testa?
Potrei davvero non interessarle neppure un po'?"
La ragazza andò a legare il proprio cavallo ad un albero.
-Marinette, ma qui non c'é nulla.
Abbiamo sbagliato strada?-
-Chi di dovere verrà a ritirare il cavallo qui.-
Adrien la vide guardare a terra.
Si sentiva in difficoltà ed Adrien si insospettí nuovamente.
-Perchè non siamo dove dovremmo?-
Ogni volta che dubitava di lei si sentiva tremendamente deluso. Adrien percepiva come un filo che li aveva sempre tenuti uniti in attesa di quel giorno, in cui finalmente si erano imbattuti l'uno nell'altra.
Pensare che lei potesse tradirlo...faceva male.
-Adrien, voi avete detto di avere con voi il denaro necessario a pagarvi un soggiorno; perciò io non dovrei portarvi con me.-
-Ma... perché ?-
-Vedete...il punto é..che c'è più di me in ballo in questa storia.
P..potrei sapere da quale regno venite? Come mai eravate ferito nel bosco?-
Adrien non poteva essere sincero, né voleva mentire.
"Devo smetterla di dubitare di lei...
Dopotutto ci siamo conosciuti solo oggi.
Le sue sono domande legittime."
-Vengo dal Regno della Distruzione.
Soggiornavo in una locanda ma i briganti hanno attaccato stamane.-
Marinette guardò il fianco del giovane:
"Non lo posso abbandonare qui; é un miracolo che, con una ferita del genere, riesca a camminare."
- Vi ospiterò volentieri; ma...
Vi devo chiedere un favore..-
Adrien prese le mani della ragazza tra le sue; e la interruppe:
-Qualsiasi cosa Marinette.-
Fosse stato per lui, le avrebbe dato il mondo.
La ragazza sorrise, rincuorata dalla disponibilità del bel biondo.
Ritrasse, con garbo, le proprie mani.
-Devo chiedervi di non svelare a nessuno l'esistenza del luogo in cui stiamo andando.-
Adrien annuì.
-Vedi...il luogo che, ormai da 5 anni, chiamo casa..é un rifugio.
Curiamo e assistiamo vittime della guerra; indipendentemente dal Regno che servono.
Spesso i sopravvissuti restano per aiutare e tentiamo di fare in modo che vengano raggiunti dalle proprie famiglie. Se...-
Adrien era interdetto.
"La sua logica assistenziale é ammirevole; ma..."
-Marinette...ti rendi conto che chi resta commette reato?-
Marinette annui desolata:
-So che nel Regno da cui venite la diserzione è punita con la pena capitale.-
-Tu sei dell'area di confine?-
Scosse la testa, e disse ciò che Adrien non voleva sentire.
Marinette apparteneva al Regno nemico.
-...Non ho intenzione di rimangiarmi la parola.
Nessuna delle persone con cui vivi sarà in pericolo a causa della fiducia che mi stai accordando.-
Marinette rimase stupita dalla solennità delle sue parole.
-Sapete essere anche molto serio dunque.-
-In realtà lo sono sempre
Sei tu che hai una strana influenza su di me Signorina.-
Disse più sincero di quanto lei potesse immaginare.
-Eh no!
Non osate dare la colpa a me!
Restate sempre un impunito; e appena ne avete occasione lo dimostrate!-
Adrien ridacchiò.
-Ti preoccupa qualcos'altro?.-
Chiese dolcemente.
La ragazza divenne improvvisamente seria e con tono di adorabile rimprovero:
-Voi vi prendete troppe confidenze Adrien!
Non voglio sentire reclami sulla vostra condotta!-
L'espressione interrogativa del ragazzo lasciava intuire che non aveva compreso di cosa stesse parlando.
-Da quando vi ho incontrato non avete perso occasione per allungare le mani!
Ho avuto più contatti con voi oggi; che in tutta la mia vita, e considerando anche le femmine!-
Adrien non riuscì a resistere.
Scoppiò a ridere, pensando a quanto lei avesse frainteso la sua personalità.
Lo si poteva definire in tanti modi, ma di certo non era uno che cercava contatto umano.
Infastidita con un l'indice gli sollevò la fronte e riprese a rimproverarlo:
-Adrien...guardate che sono seria!
Tenete i vostri modi lontano dalle numerose ospiti del rifugio!-
Il ragazzo non riusci a trattenersi e la strinse in un forte abbraccio.
Tutto avvenne spontaneamente mentre ancora rideva.
-Adrien!.. Adrien! ..
É di questi vostri atteggiamenti che parlo!...-
Lei si dimenava imbarazzatissima tra le larghe spalle del biondo; e continuava a tentare di essere minacciosa.
Adrien la trovava incredibilmente adorabile.
Senza accorgersene, assorto nelle sue considerazioni mentali, dove la stava definendo: "piccolo e tenero pulcino incazzoso"; Adrien lasciò parlare il cuore.
Scosso dalla gioia, e divertito dalla giovane, il ragazzo la interruppe:
- Oh Marinette!
Ahaha
Tu mi piaci da impazzire!
Non mi interessa nessun'altra!-
La strinse più forte; ma, quando la sentì irrigidirsi tra le sue braccia, e restare improvvisamente muta, si rese conto di non aver solo pensato quelle parole.
"NO!!
NoNoNoNoNoNoNo...
Non posso averlo davvero detto ad alta voce.
Sembra un statua di sale...percio' l'ho detto!
Ma sono impazzito!?
Pensare ai pulcini!?
Dichiararmi in modo tanto frettoloso e ridicolo!?
Ma dove ho lasciato la mia regalità!?
Devo dire qualcosa; se la lascio andare mi molla qui."
-I..Io.. Eeem..Non intendevo che.. cioè ...
Hai capito nò?!-
-Q..qualche dubbio lo ho in realtà... era..la vostra ennesima presa in giro..giusto?-
Il ragazzo si ritrovò ad annegare nel blu dei suoi occhi.
"Santo cielo, é sempre super timida...proprio ora mi deve fissare?"
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