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Angelo entrò in classe giusto in tempo per la fine delle lezioni, trovando i suoi compagni intenti a prepararsi per andare a casa.
Il ragazzo decise di fare lo stesso dirigendosi al banco per fare la cartella.
Ad un certo punto però un ragazzo con i capelli biondi seduto in prima fila attirò l' attenzione di Angelo con un gesto della mano.
Il biondo gli rivolse uno sguardo preoccupato.
ADRIEN: ehi, come è andata?
Alla domanda del biondo una ragazza seduta in seconda fila sussultò e quasi cadde dalla sedia. Questa si rivolse verso Adrien.
MARINETTE: A... A... Adrien, a me è andata benonino... cioè volevo dire benissimo. Già, non potrebb-b-e andare m-meglio, specie ora che ti ho visto... AH! Volevo dire ora che ho visto c-che la gior-rnata è andata bene.
Angelo guardando le orecchie della ragazza intuì che fosse diventata rossa come un pomodoro. Anche le guance di Angelo ed Adrien si erano tinte un pò di rosso, ma per ragioni differenti: Angelo perché aveva immaginato quanto potesse essere carina Marinette in quello stato. Adrien invece era arrossato pensando alle parole che stava per dire.
Adrien: emm... scusa Marinette, ma non parlavo con te, dicevo ad Angelo.
Marinette si immobilizzò, diventando ancora più rossa. La situazione era andata in stallo e nessuno sapeva cosa dire, e durò finché Marinette non prese la sua cartella per poi andarsene, seguita a ruota da una preoccupata Alya.
Angelo si soffermò a guardare la porta , ripensando a Marinette. Non era riuscito a vedere l' espressione sul volto di Marinette mentre usciva, ma poteva immaginarselo... e non faceva bene.
Nel frattempo Adrien si era avvicinato ad Angelo
ADRIEN: Angelo, allora?
ANGELO: cosa?
ADRIEN: come è andata dal preside? ho visto che avete fatto presto.
ANGELO: ha deciso di non punirmi. Disse ricominciando a mettere a posto i libri.
Il viso di Adrien si illuminò.
ADRIEN: è fantastico, sono contento per te, Angelo.
ANGELO: grazie.
Angelo prese la cartella caricandosela in spalla.
ANGELO: ora però devo andare, mio fratello mi aspetta a casa, ciao.
ADRIEN: va bene. Ah senti allora stasera è ok per il cinema?
ANGELO: certo, ora che ci penso è la prima volta che ci andiamo insieme.
ADRIEN: eh si, domani è un giorno da segnare sul calendario... ovvero il giorno in cui Gabriel Agreste ha dato il suo permesso al figlio per un uscita.
Alleluia!
Angelo sorrise nel vederlo così allegro.
ANGELO: allora a più tardi Adrien.
Detto questo Angelo si avviò verso l' uscita, venendo però nuovamente fermato da Adrien
ADRIEN: ah, aspetta un attimo. Hai consegnato i soldi e l' autorizzazione?
Angelo lo guardò incuriosito.
ANGELO: di che stai parlando?
ADRIEN: massì, domani andiamo in gita, dovevi portare l' occorrente per venire.
Angelo sgranò leggermente gli occhi.
ANGELO: ah, è vero.
Mise mano alla sua felpa, tirando fuori dalla tasca tutto il materiale menzionato da Adrien.
ANGELO: a chi dovrei darli?
ADRIEN: bhè, a Marinette, dopotutto è lei la rappresentante di classe.
A sentire il nome della ragazza Angelo arrossì di botto, tendendo il braccio che teneva il denaro e l' autorizzazione verso Adrien, il quale lo guardava con sguardo interrogativo.
ANGELO: daglieli tu.
ADRIEN: cosa? Perché non glieli dai tu?
Domandò confuso.
ANGELO: perché no...
Sussurrò Angelo con lo sguardo piantato a terra.
Adrien si chinò leggermente per guardare il compagno in faccia, notando così le guance arrossate.
Un dubbio assalì la sua mente
ADRIEN: angelo?
ANGELO: cosa?
ADRIEN: non è che ti piace Marinette?
Angelo si paralizzò, ma dopo qualche secondo di morte apparente annui leggermente.
Adrien sorrise comprensivo.
ADRIEN: bhè, allora è meglio se glieli dai tu dopotutto.
Angelo alzò lo sguardo, trovandosi davanti il viso di Adrien coronato da un sorriso furbo.
ADRIEN: eddai non ci arrivi? Se sei tu a consegnarglieli, poi avrai un' occasione per attaccare bottone.
ANGELO: assolutamente no!
Tuonò, facendosi nervoso.
ANGELO: e se poi non le piaccio? Se mi trova noioso? Brutto? Stupido?
Elencò gesticolando nervosamente.
Adrien mise una mano sulla spalla dell' amico con l' intento di tranquillizzarlo.
ADRIEN: ehi calmati. Numero 1: tu non sei ne noioso ne brutto ne stupido. Numero 2: rilassati... semplicemente va da lei e sii te stesso.
ANGELO: e se poi non le piaccio?
ADRIEN: non è un buon motivo per non provarci.
Angelo rivolse lo sguardo verso l' entrata, per poi sospirare e gonfiare il petto.
ANGELO: e va bene! Ora vado e ci parlo!
ADRIEN: grande! Sono con te Angelo.
Angelo annui, per poi dirigersi verso l' uscita della scuola.
Prima però fece una sosta al bagno per darsi un' occhiata ed assicurarsi di essere presentabile.
Si guardò allo specchio.
Angelo era un ragazzo leggermente più basso della media, ma con un fisico asciutto, atletico e ben sviluppato. Aveva capelli castano scuro, corti ed arruffati, e occhi blu scuro ( talmente scuro che inizialmente i suoi compagni pensavano che fossero neri ). Aveva un viso e dei lineamenti dolci, labbra carnose, un sottile naso alla francese, ed una carnagione pallida. Quella mattina Angelo indossava il sua abbigliamento casual, che era composto da una maglietta bianca a maniche corte con sopra una felpa blu chiaro sempre aperta dotata di cappuccio, pantaloni lunghi, aderenti e neri con cinta di cuoio e scarpe da ginnastica bianche con suola nera. Anche se non arrivava ai livelli di Adrien, Angelo era comunque un bel ragazzo, ed era benvisto dal sesso femminile. Angelo si annusò sotto le ascelle, controllò l' alito e diede un occhio ai denti, notando che tutto era regolare ( fatta eccezzione per le occhiaie ).
ANGELO: ok, puoi andare.
Disse per farsi forza, per poi avviarsi verso l' uscita della scuola.


Una volta fuori, il ragazzo cercò Marinette con lo sguardo, vedendola parlare con Alya sulle scale.
ANGELO:" sembra tranquilla".
Rimuginò Angelo, felice di vederla in quello stato.
Si avvicinò con andatura decisa verso le due, ed una volta che fu abbastanza vicino chiamò la corvina.
ANGELO: Marinette.
Marinette, che in quel momento dava le spalle ad Angelo, smise di parlare con Alya, rimanendo però in silenzio e senza voltarsi.
Quel comportamento stranì Angelo, che tutto ad tratto si ricordò con chi stesse effettivamente parlando.
ANGELO: " oh... mio dio. Ed ora che diamine le dico?!?"
Intanto Marinette non accennava a voltarsi, facendo impanicare ulteriormente Angelo.
ANGELO: " perché non si gira?!? Forse non mi ha sentito. Ok Angelo, calma e sangue freddo... chiamala di nuovo come hai fatto prima."
Pensò nervosamente.
ANGELO: e-ehi M-Marinette.
Il ragazzo si mise le mani nei capelli.
ANGELO: " diamine! Perché devo sempre balbettare con lei?!?"
A quel richiamo però Marinette si alzò lentamente, e si voltò verso Angelo, facendolo trasalire.
In quel momento Marinette stava facendo sfoggio dello sguardo più glaciale e tagliente che aveva nel suo repertorio.
Il ragazzo rimase imbambolato a guardare la sua compagna, indeciso se essere attratto o intimorito dal suo sguardo.
Marinette notando l' imbambolamento del compagno si schiarì la voce infastidita, facendo quasi sobbalzare Angelo.
ANGELO: ah... oh... io.
Angelo, completamente in preda al panico, cercò nervosamente l' autorizzazione e i soldi nella felpa, sotto gli occhi assassini di Marinette.
Trovato ciò che cercava, Angelo allungò goffamente la mano verso la compagna.
ANGELO: d-devo c-c-consegnarti questi...
Disse sorridendo ed arrossendo contemporaneamente.
Marinette non disse nulla, si limitò a prendere soldi e l' autorizzazione mettendoli nella borsa, per poi girarsi verso Alya, la quale aveva assistito divertita a tutta la scena.
MARINETTE: Alya io vado a casa.
Disse incamminandosi senza considerare Angelo.
Il ragazzo rimase a guardarla mentre si allontanava, per poi rivolgersi ad Alya.
ANGELO: c' è l' ha con me per il malinteso di prima vero?
ALYA: già.
ANGELO: senti Alya, potresti parlare con lei di questa cosa?
ALYA: niente da fare Angelo.
ANGELO: ma...
ALYA: se lo facessi non mi ascolterebbe nemmeno. Fidati è molto meglio se chiarisci direttamente tu.
Angelo borbottò
ANGELO: dite tutti cosi ma poi...
Alya ridacchiò
ALYA: ascolta perché non vai a casa e non ci pensi un pò su, conosco Marinette ti assicuro che è molto meglio se ci parli tu.
Angelo segui il consiglio e dopo un saluto si incamminò verso casa.
Alya rimase un attimo a guardarlo, e venne affiancato da Nino, che tra l' altro aveva assistito a tutto.
NINO: che ne dici? Può farcela?
Domandò guardando anche lui la figura di Angelo che poco a poco si faceva più incerta.
Alya ridacchiò
ALYA: è veramente un bravo ragazzo... ma è così sfortunato.

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Buonciao ragazzi😊
Finalmente Marinette ed Adrien hanno fatto la loro vera e propria entrata in scena, e abbiamo scoperto che i rapporti tra Marinette ed Angelo sono abbastanza tesi.
Cosa si inventerà Angelo?
Si vedrà nel prossimo capitolo( che sarà pubblicato domani😂)

Alla prossima

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