15

Deep Cold non riusciva a muoversi.
In quel momento era paralizzato fuori e burrascoso dentro.
Nella sua mente rimbombava una domanda: che faccio?
Ladybug e Chatnoir erano davanti a lui, con i miraculous in bella vista, ma Deep Cold non sapeva come procedere.
Voleva prendere i miraculous per salvare le loro vite, ma allo stesso tempo preferiva anche evitare lo scontro.
Quindi quale altro modo aveva per raggiungere il suo obbiettivo?
Deep Cold pensava intensamente, ma non aveva tempo.
In quel momento infatti Ladybug e Chatnoir si stavano preparando ad andarsene.
DEEP COLD: "Angelo, devi agire, ORA."
DEEP COLD: ehi ragazzi aspettate un attimo.
Ladybug e Chatnoir si voltarono.
CHATNOIR: che c' è Deep Cold? Mi rendo conto di essere irresistibile ma non puoi già sentire la mia mancanza.
Scherzò radioso.
Il suo atteggiamento era l' esatto opposto di quello dell' eroe bianco, che faceva di tutto pur di non far vedere quanto fosse teso.
DEEP COLD: avrei un favore da chiedervi, però promettetemi di non prenderla a male.
Gli altri due annuirono, ma rimasero in silenzio.
Deep Cold deglutì.
DEEP COLD: mi servirebbero i vostri miraculous.
I volti degli altri due si trasformarono in delle maschere di sorpresa.
LADYBUG & CHATNOIR: COSA?!
DEEP COLD: ...
CHATNOIR: whoa, whoa, whoa Deep Cold, mi spieghi che storia è questa?
LADYBUG: a che cosa ti servono?
Deep Cold iniziò a sudare freddo.
DEEP COLD: "Pensa in fretta Angelo."
DEEP COLD: il fatto è che il mio kwami prima di trasformarmi mi ha detto che avrebbe voluto scambiare due parole con i vostri kwami. È per questo che mi servono.
Deep Cold sudava e per poco non tremava.
Gli sguardi degli altri due erano penetranti ed indagatori soprattutto quello di Chatnoir.
Si sentiva come un bambino che aveva scordato le battute nel bel mezzo di una recita.
LADYBUG: capisco la tua posizione, ma non credo che possiamo accontentarti.
Disse gentilmente.
Ladybug sorrideva, ma accanto a lei Chatnoir aveva negli occhi una sfumatura di profonda diffidenza.
CHATNOIR: Deep Cold, potresti scusarci un momento?
Domandò, mentre afferrava la collega per un braccio portandola via.
LADYBUG: ehi, ma che fai?
CHATNOIR: devo parlarti.
LADYBUG: questo lo vedo, che c' è?
Chatnoir guardò Deep Cold in lontananza, per assicurarsi che non potesse sentire.
CHATNOIR: dobbiamo attaccare Deep Cold.
LADYBUG: COSA? perché?
CHATNOIR: perché è un' akuma.


Ladybug rimase senza parole, per qualche secondo, per poi sorridere divertita.
LADYBUG: ma che cosa dici?
CHATNOIR: pensaci... combattiamo contro un akuma, che ci mette in seria difficoltà. Poi dal nulla appare un nuovo eroe che ci aiuta a sconfiggerlo, e una volta fatto ci chiede i miraculous. Non ti pare un tantino sospetto?
LADYBUG: bhè, ammetto di averlo pensato, ma poi ci ha aiutati no?
CHATNOIR: lo ha fatto solo per conquistare la nostra fiducia. Ascolta, vuoi la prova che è un akuma?
LADYBUG: spara.
CHATNOIR: prima lui ha utilizzato il suo potere speciale, ma il suo miraculous non si stà scaricando.
Ladybug si pietrificò.
Era vero, il ciondolo non aveva fatto bip-bip.
Ladybug non sapeva cosa pensare.
CHATNOIR: inoltre essendo onesti, la storia che ci ha raccontato nelle fogne, non mi ha convinto, per nulla.
Ladybug non sapeva, cosa dire.
CHATNOIR: allora insettina, cosa ne dici?
L' eroina, chiuse gli occhi e sospirò rassegnata.
LADYBUG: e va bene Chatnoir, mi hai convinta. Io lo distraggo, tu vai alle sue spalle e fai quello che devi fare.
CHATNOIR: ricevuto.
I due si voltarono risoluti, verso Deep Cold, che intanto gli stava aspettando.
Tornarono da lui.
LADYBUG: e va bene Deep Cold, ti consegnamo i miraculous.
L' eroe sorrise, lasciando che tutta la tensione accumulata scivolasse via come l' acqua di una cascata.
DEEP COLD: grazie Ladybug.
La ragazza portò la mano agli orecchini, per toglierli, mentre Deep Cold aspettava con la mano aperta.
L' eroe notò che la ragazza compiva dei movimenti estremamente lenti, ma non diede peso alla cosa.
La sua attenzione era tutta dedita ad una finestra, poco distante.
Grazie a quella Deep Cold poteva vedere il suo riflesso, e notò con piacere che il suo viso era tornato rilassato.
Nel riflesso però vide un altro dettaglio, sicuramente meno gradevole, che fece tornare tesi i suoi lineamenti: Chatnoir, dietro di lui aveva alzato il bastone, con l' intento di colpirlo.
Repentino, Deep Cold saltò in alto evitando l' attacco e una volta atterrato assunse istintivamente una posizione difensiva.
DEEP COLD: CHAT, MA CHE TI SALTA IN MENTE!?
Ladybug e Chatnoir si allinearono. Chatnoir era forte e composto, Ladybug invece, nonostante l' atteggiamento battagliero, sembrava titubante. Anche loro assunsero una posa da battaglia.
CHATNOIR: bhè, sai avevi una mosca sulla spalla.
DEEP COLD: credi che me la beva?
CHATNOIR: bevi questo, pupazzo di neve.
Chatnoir, attaccò Deep Cold, seguita a ruota da Ladybug.
L' eroe bianco, creò un grande scudo, bloccando ogni tentativo di offesa.
Da dietro lo scudo, la voce di Deep Cold era alta ma insicura.
DEEP COLD: CHE DIAMINE VI PRENDE?
LADYBUG: ci prende che abbiamo capito il tuo trucco, akuma.
DEEP COLD: akuma? Ma cosa dite? Io sono uno di voi.
Disse affaticato.
CHATNOIR: non ci prendere per i fondelli, se sei un portatore di miraculous spiegaci del perché non si sia scaricato, dopo l' attivazione del tuo potere.
Ordinò furente, mentre lanciava violenti attacchi allo scudo.
Deep Cold rimase senza parole.
Quello che aveva detto era vero, il miraculous dell' orso polare non aveva dato segni di esaurimento.
Lo trovò molto strano.
Mentre rimuginava i due non la smettevano di attaccare, ma i loro colpi non procuravano che piccole crepe sulla superficie del ghiaccio.
CHATNOIR: ne ho abbastanza di questo dannato scudo... CATACLISMA!
Chatnoir, toccò lo scudo col cataclisma, disintegrandolo, ma appena sparì, non rivelò nessuno.
Deep Cold non c' era più.
CHATNOIR: ma che...?
LADYBUG: SU!
Alzò lo sguardo, e vide la figura alata di Deep Cold che di allontanava.
Ladybug provò a colpirlo con lo yo-yo, ma l' eroe lo aveva abilmente schivato.
LADYBUG: presto, andiamogli dietro!
Il collega annuì, ed i due si lanciarono all' inseguimento.


Deep Cold, volò fino a raggiungere la zona industriale di Parigi.
In quel momento il sole stava venendo oscurato dalle nuvole, privando il paesaggio della luce che finora aveva contraddistinto quella giornata perfetta.
In quella zona gli edifici, le strade, i vicoli e tutto ciò che era lì era di una tragica tonalità di grigio.
Deep Cold volava immerso in quel colore, e rappresentava l' unica macchia bianca e azzurra in quell' oceano di tristezza.
Il paesaggio, era il perfetto specchio delle emozioni, che il ragazzo stava provando in quel momento.
Aveva fallito.
Non solo non era riuscito a prendere i miraculous, ma aveva anche finito per fuggire con la coda fra le gambe.
Non riusciva a pensare, e sentiva delle forti fitte allo stomaco e alla gola.
Per oggi avrebbe fatto a meno del miraculous.
Non pensava che lo avrebbe mai desiderato, ma in quel momento voleva solo atterrare, e tornare ad essere il solito Angelo Comaschi.
Atterrò in un vicolo, lontano da occhi indiscreti.
DEEP COLD: Dipper Detrasformami.
Una luce blu lo avvolse nuovamente, ma quella volta, tornò normale, e a luce finita, la figura di Dipper si materializzò di fronte a lui.
Voleva parlargli.
Ma in quel momento non ci riuscì.
Iniziò a sentirsi strano: vedeva sfocato, sentiva freddo e respirava a fatica.
Le forze lo abbandonarono, e cadde in ginocchio.
Nel momento in cui cadde, il petto iniziò ad essere vittima di fitte estremamente dolorose.
Dipper si avvicinò preoccupato.
DIPPER: Angelo, fatti forza, passerà presto.
ANGELO: ugh... che diavolo mi... aagh... succede?
DIPPER: te l' ho detto: i kwami assorbono l' energia del portatore, è normale che tu sia in questo stato.
Malgrado le sue condizioni, Angelo riuscì ad alzarsi e a fare qualche passo.
ANGELO: quindi, è questo quello che provano Ladybug, Chatnoir e Papillon ogni volta che usano i loro poteri.
Dipper annuì.
DIPPER: comunque senti un pò, Angelo.
ANGELO: si?
Chiese, mentre si asciugava la fronte sudata.
DIPPER: posso sapere perché sei fuggito?
ANGELO: perché non sapevo più che cosa fare.
Dipper sembrò sorpreso.
DIPPER: avresti potuto combattere.
A quel punto, fu Angelo quello sorpreso.
ANGELO: cosa? Come puoi dire una cosa del genere, loro non sono miei nemici.
DIPPER: non è quello che pensano loro. Secondo me hai fatto male a fuggire, avevi buone possibilità di vittoria.
ANGELO: ma... io non posso, fare una cosa del genere.
Dipper si avvicinò al viso di Angelo.
DIPPER: Angelo ascoltami, so che sei sconvolto, ma lascia che ti dica una cosa: prima quando eravamo in camera tua le tue parole mi hanno lasciato esterefatto.
Non sapevo cosa dire o cosa fare, ma alla fine ti ho dato ascolto, vuoi sapere perchè?
Angelo non parlò, ma annuì.
DIPPER: perché, mi sono reso conto che avevi ragione. Dobbiamo fare la cosa giusta, ed ora come ora dobbiamo salvare Ladybug Chatnoir e Papillon.
Angelo sudava ed era sbiancato, le parole del kwami colpirono Angelo, e la situazione in generale gli fece perdere molta della sua solita sicurezza.
ANGELO: ma... ma...
DIPPER: pensaci. È meglio non fare nulla e vederli morire lentamente, oppure attaccarli, forse ferirli, ma salvare le loro vite?
Il ragazzo rimase in silenzio, a fissare un punto imprecisato.
Poi sospirò.
ANGELO: e va bene, farò come dici.
DIPPER: so che è difficile, ma dopotutto è per il loro bene. Fidati Angelo.
ANGELO: d' accordo, ho capito, Dipper.
Dipper sembrava preoccupato, ma nel suo atteggiamento si poteva scorgere una certa solidità morale.
Ma quando Angelo finì di parlare, il suo musino si rilassò di colpo.
DIPPER: sapevo che avresti capito.
ANGELO: si, certo.
Con una giravolta, Dipper andò a infilarsi nella tasca dei pantaloni di Angelo.
DIPPER: ora però torniamo a casa, sei debole e devi assolutamente mettere qualcosa sotto i denti.
Il ragazzo cominciò a camminare.
ANGELO: ora che me lo fai notare... ho una strana voglia di thè e zollette di zucchero. Non so il motivo, ma ho la sensazione che se dovessi prenderli mi sentirei subito meglio.
A Dipper sfuggì una risatina.
DIPPER: thè e zollette? Ora non mi dirai che sei incinta e hai le voglie?
Angelo rispose alla battuta, con una debole risata.
ANGELO: ma stai zitto, Dipper.
Disse con allegria, ma con una strana nota nella voce.


L' oscurità dominava l' interno del covo mentre un piccolo stormo di farfalle luminose svolazzava qua e la.
La figura alta e slanciata di Papillon era posizionata al centro della stanza.
PAPILLON: cosa significa questo? Chi è questo Deep Cold? E perché dopo aver sconfitto Ressort, Ladybug e Chatnoir lo hanno attaccato?
L' uomo si massaggiò delicatamente il volto, per poi sorridere.
PAPILLON: posso sempre sfruttarlo per i miei scopi.

-----------------------------------------------------------

Buonciao a tutti😊
La storia continua, con qualche svolta.
Deep Cold è ufficialmente diventato nemico degli eroi parigini, mentre Papillon trama nell' ombra.
Quale sarà la sua prossima mossa?
E come agirà Deep Cold.
Con questi interrogativi, vi lascio, e vi saluto.
Buonciao bimbi.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top