Presepe
Qualcosa sta succedendo nella stalla.
Francesco lo sa e si avvicina per guardare meglio: vi sono le statuette di legno di Giuseppe e Maria ed il bue e l'asinello.
Qualcuno sta nascendo nella stalla.
Gli aliti degli animali riscaldano il luogo e le candele le donano una luce soffusa, soffice e vitale.
Una luce vitale.
Una vita che viene.
I piedi di Francesco affondano nella neve. Sono nudi, bianchi e congelati ma a Francesco non importa: quello che sta succedendo ora lo riscalda in ogni membra del corpo.
Qualcuno è nato nella stalla.
La luce sembra risplendere più forte, gli animali sono in un silenzio reverenziale e il tempo pare essersi fermato. Si ode un vagito.
È nato un Bambino nella stalla.
Francesco vede il Suo piccolo petto alzarsi ad ogni respiro come una nuvoletta palpitante e un adorabile sorriso formarsi sul Suo volto quando incrocia il suo sguardo. Gli abitanti di Greccio, quel paese delle montagne laziali dove Francesco ha voluto organizzare tutto ciò, sono stupiti.
E lui, il Poverello, piange di gioia.
Non vi è niente in quella stalla. Solo animali, statuette, qualche candela e poca paglia.
Non ha niente con sé Francesco per riscaldare il Bambino.
Ha solo l'Amore e la silente gioia dell'aver atteso.
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