Mamma
Gli è tornata la febbre, il delirio sminuzza, inibisce le meningi.
Francesco ostenta il pallore spettrale dei moribondi, labbra calcate di rosso, dagli sputi sanguinolenti, occhi cerchiati e gonfi. Trema sul giaciglio e Chiara lo rinfresca, gli bacia i palmi trafitti, gli copre l'emaciato corpo protetto solo dal saio.
«Buono.» sussurra, spiragli d'aria e luce che irrompono nella trama tessuta dalle frasche della capanna, disposta per lui a San Damiano. «Buono.»
Ma lui, buono, non ci sta.
«L-La Regola...» biascica, sgranando le pupille vacue e smorte come se avesse realizzato improvvisamente qualcosa. «L-L-La R-Regola... d-devo riscriverla... non v-va bene... devo r-riscriverla!»
Ci ha già provveduto, desirerebbe indicargli Chiara. Con grande profusione di forze e immensa mansuetudine e sopportazione. Ha accondisceso alle direttive della Curia, ai suggerimenti, forzati o meno che siano, di Elia.
Francesco ha già dato. Tanto. Troppo. I suoi sogni naufragati.
«Ora devi solo pensare a riposarti.» lo riprende dolce.
«No! No! N-No!» Francesco schizza seduto, il sudore gli intarsia la fronte, venandola di rivoli e neri tentacoli di ciocche appiccicaticce. «Non l'accetteranno... d-d-de-devo riscriverla... Elia l-lo ri-ri-ripete... h-ha ragione... m-ma è il V-Vangelo! La Regola è il Vangelo! N-Non vogliono il V-Vangelo... non l-lo... n-no-non...»
«Il Vangelo prevarrà Francesco.» Chiara lo riadagia, movimenti lenti, attenti. «Nostro Signore trionfa sempre. Sulla vita, sulla morte, sulle ingiustizie. Ma adesso Egli pretende che ti riposi. Hai camminato per tutto il mondo.»
La divina nomina appicca il fuoco della devozione, del passionale amore, già sancito nella sua carne. «Signore!» E scatta, un'agilità sorprendente Chiara, balza fuori dall'involto di coperte, cuscini e paglia.
«Francesco!»
È una fuga effimera la sua. Capitombola a terra, inciampa sui piedi martoriati a un passo dall'uscita della capanna, ruzzolando sull'erba.
«Laudato sii, o mio Signore, per tutte le creature, specialmente per messer Frate Sole, il quale porta il giorno che ci illumina ed esso è bello e raggiante con grande splendore, di te, Altissimo, porta significazione!» grida tutt'ad un fiato.
La strofa del suo Cantico dedicata al Sole, al messaggero luminoso volto di Dio. Gli frulla ancora nel cervello? Chiara sfreccia a raccattarlo.
«Francesco!» lo trascina in piedi, lui sorridente, iridi lucide di delirio. «Ma cosa fai?!»
«Frate S-Sole...»
«Governa il cielo come dall'alba dei tempi.» Sta bruciando. Chiara si sbriga a ricondurlo al suo nido. «E anche lui domanda il tuo riposo.»
«F-Frate Sole... Sora L-L-Luna...»
Gli sistema cuscini, coperte e pagliericcio. Imbeve e strizza pezzuole umide, gliele sciorina sulla fronte cocente. Chiara geme, spaventata all'improvviso, quando Francesco le ghermisce inaspettatamente il polso mentre sta operando.
Si rialza debolmente, poggiandosi sul gomito. Dimostra più colore l'imbottitura che il suo incarnato. «S-Sei bellissima... Sora L-Luna...»
Lei. Sorella Luna. Risorgono i ricordi idilliaci e aurei dei primi tempi, la povertà libera e calorosa, accogliente, vibrante di natura e carità. Francesco e Chiara poli collimanti, sentieri paralleli lungo il cammino di Cristo, compagni di viaggio.
Loro due. Chiara e Francesco. Madre e Padre. Luna e Sole.
Tempi dispersi, sepolti. Dimenticati dai più.
Ma non da Francesco. Lui ricorda. Lui conserva.
«Sora Luna che illuminerà i tuoi sogni.» Chiara cerca di non esternare l'emozione, gli tira le coperte fin quasi al mento, sfiorandogli la barba intrisa di sudore. «Dormi Francesco, il mio corteo di stelle veglierà su di te.»
Stavolta asseconda gli alti comandi, farneticando mugugni incomprensibili e scivolando nei reami onirici, il respiro intermittente, rilassato.
Senza però - e altrimenti non sarebbe lui - stupire.
«Merci beaucoup... Maman...»
Mamma. Chiara lotta contro i singulti, le lacrime ustionanti. Coincide con questo per Francesco. Oppure l'ha sovrapposta con Madonna Pica. Fatto rimane che l'ha chiamata mamma nel suo vezzoso, cortese, francese provenzale.
«Sœur Lune c'est ici pour toi François.»
Il Sole, in fondo, non avrebbe senso di esistere senza la sua Luna.
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