L'Ultimo Patto

L'annuncio della decisione presa dal corvino non aveva ottenuto i consensi sperati. Nel tentativo di placare le ire del suo generale in seconda, l'imperatore l'aveva presa da parte e portata in un angolo della sala per avere un colloquio privato e cercare un compromesso soddisfacente. Nel seguire questa via diplomatica dal lato di Astaroth, Lucifero non si era però reso conto di aver lasciato il suo altrettanto furibondo consorte seduto sul trono da solo, con le braccia incrociate ed uno sguardo talmente infocato che, se ne fosse stato in grado, avrebbe ridotto in cenere l'intero Inferno. Le iridi del giovane, come due lucenti stalattiti, pendevano sui due appartati scrutandone ogni gesto, tentando di leggerne le labbra per carpirne le sillabe segrete, ma con pochissimo successo. Il piano dell'albino venne ulteriormente ostacolato dalla figura del secondo ospite il quale, senza farsi troppi scrupoli, gli si portò davanti con un ampio sorriso amichevole sul volto.

<< Chiedo scusa mio principe se ti disturbo, ma prima di partire vorrei davvero avere il tempo di parlare con te. Lucifero mi ha raccontato talmente tante cose sul tuo conto e sulle esperienze vissute da entrambi prima del Patto Definitivo, che mi ha messo moltissima curiosità >>
<< Lu ti ha ... parlato di me ? E-E che cosa ti ha detto ? >> 

Imbarazzato dalla scoperta, il Discendente di Abele si mise all'erta. Belzebù aveva uno sguardo indecifrabile, inoltre il suo modo di fare informale confondeva su quali fossero le sue vere intenzioni. Mentiva sul suo interesse solo per prendersi gioco di lui o davvero le parole del suo Imperatore gli avevano fatto venire voglia di conoscere più cose sul conto di colui che, almeno ufficialmente, sarebbe diventato il suo Principe ? Blake non era certo di volerlo sapere, era più interessato a scoprire che tipo di demone fosse il Signore delle Mosche e, soprattutto, se affidargli la vita di colui che amava era sicuro oppure no, quindi si fece serio, cercò di ignorare la gelosia, ed incrociò lo sguardo con il proprio interlocutore attentamente.

<< Non occorre che ti metti sulla difensiva. Ogni cosa che mi ha raccontato Lucifero dimostrava solo l'immenso orgoglio e fiducia che ha nei tuoi confronti, quindi rilassati >>
<< Sono perfettamente rilassato ... Semplicemente non sono convinto che la partenza sia una buona idea, sei proprio sicuro di aver bisogno di portare il mio amato via con te ? Mi sembri già abbastanza potente anche senza la sua presenza ! >>
<< Come ? Non ho affatto bisogno che Lucifero venga al fronte con me perché ho bisogno della sua forza. Ormai nel sud, il mio territorio di competenza, siamo penetrati pienamente nell'animo umano portando guerra, malattie, follia e distruzione. Gli angeli non hanno più alcuna giurisdizione, Lucifero mi sta seguendo a causa tua >>
<< Lo so, è per l'allenamento, perché pensa di non riuscire a contenersi vedendomi ferito ... Ma comunque potrebbe restare e chiudersi da qualche parte ! Così almeno la notte noi potremmo ... >>
<< No, non è nemmeno questo il ... >>

Raggiungendoli istantaneamente, il corvino appoggiò una mano sulla spalla del proprio generale senza permettergli di continuare il discorso. Lo sguardo cupo del compagno diceva più di mille parole, l'albino capì che c'era qualcosa di più grave sotto, ma mettersi a fare una scenata in quel momento non sarebbe sicuramente servito a trovare una risposta. Alzatosi dal trono, il giovane si mise davanti al proprio consorte e, prendendolo per il polso, lo trascinò all'angolo opposto della stanza, il più lontano possibile dagli altri due demoni. Intrappolato il maggiore con le spalle al muro, il Discendente di Abele lo guardò severamente negli occhi, le braccia lungo i fianchi ed il cuore palpitante per l'emozione. Notando lo stato d'agitazione dell'amato, il Maligno gli accarezzò una guancia dolcemente e se lo strinse al petto. Il generale del sud aveva una bocca troppo larga, il Diavolo sperò con tutto sé stesso di averlo zittito in tempo e di riuscire a trovare una scusa adeguata per le numerose domande che, con ogni probabilità, il ragazzo stava per porgli. Scostandosi lievemente dalla stretta per poter ammirare i lineamenti aggraziati del Signore del Peccato, Blake emise un lungo sospiro e sorrise avvolgendolo a sua volta in un abbraccio e lasciandogli un bacio sotto la linea del mento.

<< Allora ? Sei riuscito a convincere Astaroth ad allenarmi ? >>

Superata la sorpresa iniziale, Lucifero sentì il nervosismo sciogliergli le spalle marmoree e si lasciò coccolare dal passivo che, con delicate carezze sulle guance sul collo, stava sicuramente facilitando il loro arrivederci. Forse Blake era maturato più in fretta di quanto il corvino si era aspettato, la storia di comportarsi come un vero Principe stava semplificando le cose, facendo sperare al Diavolo che, ogni situazione, si sarebbe risolta per il meglio e, soprattutto, come aveva previsto.

<< Certo che l'ho convinta ! Le ho spiegato tutto, ha già preparato una sessione di allenamenti, mi terrà costantemente aggiornato sui tuoi progressi, inoltre ci siamo organizzati per effettuare delle chiamate giornaliere per me e te, così potremo sentirci e soffrire meno la distanza >>
<< Ma è meraviglioso ! Pensi sempre a tutto ... Persino a cose che io nemmeno immagino ... e che non posso neanche sapere >>

La punta d'ironia utilizzata dal minore non rimase ignorata dal compagno che, passandogli le dita fra le ciocche color cenere, provò a tranquillizzarlo. Le cose erano sempre così difficili da spiegare, il Diavolo sapeva usare bene le parole a proprio vantaggio, ma si ritrovava costantemente vittima di incompetenti incapaci di tenere la bocca chiusa. Un fremito percorse il fisico massiccio del corvino dalla punta dei piedi a quella delle dita, lungo il collo e in ogni filamento catrame dei capelli, doveva partire immediatamente, il tempo era ormai giunto.

<< Non appena potrò ti dirò ogni cosa, per ora, ti prego, fidati di me. Ti prego B, puoi farlo per me ? Per l'amore che senti per me ? >>
<< Certo Lu ... posso farlo per l'amore che ci unisce >>
<< Grazie, mio bellissimo Principe dei Demoni >>

Concluso il discorso con un lungo bacio, non appena Lucifero si fece leggermente a lato, Blake poté vedere chiaramente i generali fissarli. Stretti l'uno all'altro, i due innamorati si avviarono per raggiungerli, ma, non appena il Discendente di Abele scorse lo sguardo lanciatogli da Astaroth, ne restò assolutamente travolto, certo, non quanto gli capitava osservando il suo stupendo signore, ma fu comunque una sensazione fortissima, come una ventata d'aria calda tropicale nel bel mezzo di una tormenta di neve. L'albino deglutì innervosito incrociando gli occhi dorati della donna demoniaca, la sua influenza non era minimamente paragonabile a quella delle concubine che aveva conosciuto fino a quel momento. Un'energia strana e misteriosa le si liberava da ogni centimetro della pelle bronzea mentre i lunghi capelli le ondeggiavano nell'aria illuminando di mille sfumature preziose il freddo pavimento lucido della stanza. Astaroth non emetteva il minimo suono, si limitava a scrutare la figura del giovane lentamente, il corpo della tentatrice sembrava diventare più sfocato nell'atto, mutare in quello di qualcun altro. La mente di Blake andava immergendosi nel lungo abito rosso porpora indossato dalla diavolessa, così stretto da mettere ben in evidenza il suo fisico allenato, così stupendo e particolare da renderla una visione a dir poco celestiale. Il ragazzo si voltò verso il proprio amato stringendoglisi al petto forte e venendo così accolto fra le sue braccia possenti, cominciava a sentirsi strano in presenza della nuova arrivata, essa d'improvviso sembrava emanare un profumo incredibilmente attraente che ricordava moltissimo quello di Lucifero. Il Discendente di Abele sentì le gambe cedere, quello strano maleficio gli stava scaldando tutto il corpo in modo repentino, facendogli crescere dentro una strana eccitazione, fortunatamente, la gelosia al pensiero che ci potesse essere qualcosa fra lei ed il suo Lu, era ancora più forte. Le dita di Blake corsero veloci sull'armatura del diavolo e la afferrarono con forza mentre piccoli mugolii e lamenti lasciavano le labbra dell'albino, oramai erano a poco meno di un metro dalla donna e, per il passivo, stava diventando pressoché impossibile reggere una tale vicinanza. Era eccitato, nonostante cercasse con tutte le proprie forze di evitarlo, non voleva che il maggiore lo vedesse, ma il bisogno era ormai fortissimo.

<< L-Lu ... >>
<< Astaroth, Smettila, è troppo presto ancora perché il mio Blake possa resistere ad un potere di attrazione forte come il tuo. Dopo che lo avrai allenato abbastanza ci riuscirà facilmente, quindi per ora celalo >>
<< Era solo un semplice test. Come sai, la potenza di Lilith è talmente forte da far impazzire qualsiasi creatura vivente ne cada preda e, purtroppo, con il suo livello attuale, il nostro Principino finirebbe per venirne travolto come una foglia secca al vento ... Anche se deve essere normale per lui essere così fragile, visto che nemmeno tre secoli fa era ancora umano >>
<< Se sarai una brava allenatrice non avrò problemi ! Ed umano non lo sono più comunque ! >>

Blake non dovette aspettare nemmeno un secondo in più per sentire lo strano profumo emanato dalla demone sparire nel nulla anche se, nonostante questo, il problema fra le sue gambe restava e l'attuale vicinanza con il Signore dell'Inferno non lo aiutava più così tanto. Avrebbe voluto allontanarsi, ma il suo amato Signore del Peccato aveva altri programmi in mente e così, in pochi istanti, il minore si ritrovò sollevato ed accoccolato su quel corpo così invitante. Tante attenzioni ricevute dall'albino probabilmente non piacquero alla sua allenatrice che, schiarendosi la gola, riattirò l'attenzione della coppia incrociando le braccia davanti al petto, stizzita.

<< Per tua informazione mio Principe, io sono un demone molto antico, potente e temuto, tanto che, nella gerarchia infernale, comando ben quaranta legioni e possiedo un comandante per ogni decina di esse, Aamon, Pruslas, Barbatos e Rashaverak. Inoltre sono il capo del quarto gruppo di demoni, i Gamchicolh, spiriti dell'impurità perturbatori di anime ! Dea atavica della fertilità, dell'amore e della guerra di moltissime culture sin dall'antichità ! Quindi sì, ti posso assicurare che sono un'allenatrice più che competente >>
<< Ho sentito descrizioni molto più lunghe ed inquietanti quando Lucifero mi ha mandato come guardie del corpo dei serial killer ! >>

Resosi probabilmente conto di quanto la situazione si stesse scaldando, Belzebù si intromise nel discorso ridacchiando ed appoggiando il braccio lungo la spalla della diavolessa, passano lo sguardo da questa a Blake un paio di volte. Lucifero, a differenza del generale, vedeva quel battibecco di buon grado, sperava che la competizione avrebbe aiutato il compagno a dare il massimo con lo scopo di superare la propria maestra.

<< Mio Principe, non devi dubitare di Astaroth ! Sappi che l'ho cresciuta da quando era piccola e ti assicuro, sul mio onore di generale, che non potresti essere addestrato meglio da nessun altro ! E non lo dico solo perché è mia nipote, molti umani hanno chiesto il suo aiuto come intercalare nelle evocazioni e, anche se fallivano miseramente, lei è sempre stata presente per guidarli quando si sentivano persi o stavano lottando, inoltre è molto attenta, chiara e coincisa quando dà delle istruzioni. E poi, resti fra noi, conosce ogni segreto, può rispondere a qualsiasi domanda sul passato, sul presente e sul futuro, rende gli uomini invisibili e può guidarli a tesori nascosti >>
<< Smettila Bel, non ho bisogno di farmi "bella" davanti ad un Principe ancora così debole, quando avrà raggiunto un livello soddisfacente, forse ne riparleremo >> 

Blake non intendeva mostrare quanto le capacità della sua allenatrice lo incuriosissero, avrebbe voluto poterle chiedere moltissime cose, ma avrebbe solo confermato quanto era ancora fragile e bisognoso del supporto di esseri più potenti per ottenere ciò che desiderava, si era già umiliato abbastanza. Scendendo dall'abbraccio del Diavolo, il ragazzo guardò serio i generali incerto su come rispondere, fortunatamente intervenne il compagno in suo soccorso portandoglisi davanti e facendogli da scudo con il corpo.

<< Avrete tempo per risolvere le vostre discussioni più avanti. Astaroth, Mefisto ti accompagnerà alla tua stanza e ti farà da guida in modo che tu possa riambientarti e dare le direttive su tutto ciò che potrebbe servirvi durante gli allenamenti. Bel, noi ci vediamo alle porte del castello fra circa un'ora, fai quanto devi mentre io ... >>

E mentre diceva queste parole, il corvino si voltò verso l'amato sorridendogli e riprendendolo fra le braccia nonostante le reticenze di quest'ultimo. Portandolo verso un corridoio laterale, Lucifero accarezzò la schiena del giovane senza preoccuparsi che i generali sentissero la fine della sua frase, tanto non li riguardava.

<< Io saluterò come si deve il mio principe >>

Tenendo la testa bassa, Blake chiuse le palpebre e si lasciò cullare sino a quando, superate varie svolte, sentì una porta aprirsi e si ritrovò in uno studio che ancora non aveva mai visto. Una gigantesca scrivania in legno duro troneggiava al suo centro, scaffali pieni di libri raggiungevano un soffitto senza fine in un ordine a dir poco perfetto, illuminati da curiosi globi, luminosi come lucciole, posti sulle scaffalature. Ammirando quel nuovo aspetto del freddo castello di pietra, l'albino comprese quanto ancora quel luogo gli fosse sconosciuto e si chiese se, vista la sua immensità, sarebbe mai riuscito a sentirsi a proprio agio in ogni suo anfratto, considerandolo davvero come casa propria. Guidandolo sino alla tavolata, il Signore dell'inferno vi fece sedere il Discendente di Abele che, in risposta, lo guardò arrossendo mestamente, ancora imbarazzato per la dimostrazione infantile avuta a contatto con i poteri del generale. Senza proferire fiato, il corvino avvicinò le mani ai fianchi del compagno sollevandogli la maglietta quel tanto che bastava per solleticargli la pelle con i guanti sino all'elastico dei pantaloncini. Appoggiando le mani sopra il tessuto delle dita flessuose del maggiore, Blake le fermò inarcando la schiena e stirandola in modo da raggiungere le labbra dell'amato con le proprie, ma ricadendo nuovamente sulla linea del mento in un contatto veloce.

<< Lu, tu credi riuscirò a diventare più forte di Lilith ? >>
<< Io ne sono sicuro piccolo mio, ho fiducia in te >>

Annuendo non troppo convinto, l'albino lasciò libere le mani del compagno in modo che proseguisse, ma questi non si mosse.

<< Ti andrebbe, di fare un patto ? >>

Blake sollevò lo sguardo in quello dorato dell'altro, stupefatto, non tanto per la richiesta familiare, ma per il tono in cui Lucifero l'aveva domandato, era identico a quello che aveva usato la prima volta che si erano conosciuti. Il giovane ricordava quel momento come se lo stesse rivivendo in quell'istante, l'idea gli era sembrata molto pericolosa all'epoca, ma il pensiero di una vita emozionante e meno normale era stato più allettante della propria sicurezza. Il patto gli aveva donato le avventure sperate e molto, molto di più.

<< Sai che non riesco a rifiutare una proposta simile proprio da te ... Che tipo di patto mi stai proponendo Lu ? >>
<< Un patto cinquanta e cinquanta, questa volta vinciamo entrambi >>
<< Perché sono sicuro che mi chiederai qualcosa di fastidioso ? >>
<< Non particolarmente, vorrei che, mentre sarò in viaggio, non lasci il castello attendendo qui il mio ritorno, al sicuro. Niente viaggi all'esterno delle mura, nemmeno per andare a visitare Cerbero. Nell'attesa, ti allenerai con Astaroth seguendo le sue indicazioni al massimo delle tue capacità, per proteggere l'Inferno e aiutarmi nella battaglia che ho scelto di intraprendere. In cambio di ciò, non appena varcherò il cancello per tornare per sempre da te, ti donerò qualsiasi cosa desideri, illimitatamente >>

Blake ci rifletté per qualche minuto, l'idea di diventare un recluso non gli andava molto a genio, non che avesse qualche posto in particolare in cui andare, e nemmeno tutta questa voglia di farsi vedere da altri demoni ancora come fragile umano, ma gli sembrava comunque una richiesta strana. Lucifero non aveva nulla da temere da Cerbero, possibile che i loro nemici avessero già raggiunto le porte infernali e si aggirassero nel regno tramando per usare l'albino e metterlo contro il compagno ? Era un'ipotesi non del tutto escludibile, inoltre avrebbe spiegato tutta quell'ansia da parte del maggiore. Se restare nel castello avrebbe aiutato il Diavolo a non preoccuparsi eccessivamente per la sua condizione, il minore avrebbe acconsentito, in fondo non aveva fretta di conoscere il proprio dominio e si sarebbe sentito molto più a suo agio nel visitarne ogni parte insieme al consorte piuttosto che in compagnia di Astaroth.

<< Allora piccolo mio, accetti ? >>
<< Accetto >>

Accarezzando la sua vita, il Signore dell'Inferno sfilò la maglietta di Blake lanciandola in un angolo e prese a baciare l'incavo del collo del minore, centimetro dopo centimetro mentre quest'ultimo si piegava alle sue attenzioni sciogliendosi e rabbrividendo. Dalla spalla, il corvino scese lungo il braccio del giovane mentre si sfilava i guanti per rendere il contatto pelle contro pelle più intimo. Sollevato il polso sinistro dell'amato, in un nostalgico gesto, il Diavolo vi appoggiò le labbra per poi socchiuderle e farvi aderire i canini succhiandone quelle poche gocce di sangue che abbandonarono il piccolo foro circolare. Come in passato, Blake sentì quel punto avvolto in calde fiamme e, dopo qualche secondo, il simbolo di un pentagramma nero marchiò la sua pelle lattea così come faceva quello dorato sulla sua schiena. Il Discendente di Abele si rese immediatamente conto che, l'imprimersi del sigillo, fu molto meno doloroso di quanto ricordasse, ma si sentì felice di ricevere il bacio seguente che spense il bruciore, per poi rapire le sue labbra repentinamente. Tenendolo al proprio petto, il Diavolo gustò ogni istante per poi staccarsi con un sonoro schiocco ansante, era fatta.

<< Lu, sai che, la maglietta che portavo, aveva le maniche corte, vero ? Non occorreva togliermela per mordermi il polso. Non è che l'hai fatto solo per vedermi mezzo nudo ? >>
<< Un bel panorama non si disdegna mai >>

Rincuorato dalla risata del compagno, Blake sollevò le gambe sulla scrivania e scese dal lato opposto per recuperare l'indumento e coprirsi. Non era una buona idea fare l'amore in quel momento, tanto per cominciare, il tempo non sarebbe stato sufficiente per cancellare l'ansia che stava montando in corpo ad entrambi per la partenza, inoltre il ragazzo non voleva rischiare di addormentarsi e risvegliarsi steso su quella superficie fredda da solo.

<< B, so come ti senti, ma è per il bene di entrambi, presto te ne renderai conto anche tu >>
<< Già me ne rendo conto >>

Superato il maggiore, l'albino andò alla porta uscendo e ripercorrendo la strada a ritroso sino alla sala principale, ben presto il corvino lo raggiunse affiancandolo e prendendogli saldamente la mano nella propria. Quando si portarono dinnanzi al trono, solo Astaroth era tornata. Blake la osservò per un istante e poi, lasciata la presa del suo signore, raggiunse la donna ed allungo il braccio verso di lei.

<< Mi dispiace per ciò che ti ho detto prima, visto che sei il primo generale di Lu ... cioè, Lucifero, sarò onorato di poter essere allenato da te >>
<< Sono sicura che sarà così >>

Sorrise la diavolessa stringendogli la mano in risposta e portandoglisi più vicina, scrutandolo. Prima che il ragazzo potesse chiederle spiegazioni sul perché aveva quell'abitudine fastidiosa di sezionarlo con lo sguardo, i portoni d'ingresso si aprirono ed una folata calda investì il volto del Discendente di Abele piacevolmente. Belzebù era tornato dalle commissioni ad una velocità spaventosa, sembrava affaticato, ma soddisfatto. Fatto qualche passo avanti, le porte cominciarono a chiudersi dietro le spalle del generale, la lama di luce formatasi fra esse andò riducendosi centimetro dopo centimetro ed, osservandole, Bake si chiese per quanto, dopo la partenza di Lucifero, sarebbero rimaste serrate intrappolandolo. Avvicinandosi al sottoposto, Lucifero si fece sussurrare alcune informazioni all'orecchio e sorrise facendo un rapido cenno dopo esserne venuto a conoscenza, le cose andavano sempre secondo i suoi piani, osservandosi il polso il ragazzo si chiese se, anche il patto appena sancito fosse stato già previsto. Lasciando la stretta della demone, l'albino seguì i movimenti del proprio compagno mentre questi si rimetteva i guanti ed incrociava il suo sguardo con soddisfazione ed orgoglio. In quei sentimenti così sinceri, il Discendente di Abele si sentì in colpa ad aver sospettato nuovamente dell'amato, solo perché le sue trame in passato si diramavano come una ragnatela sopra tutta la sua vita, ciò non significava che, ogni piccola azione del corvino dovesse essere parte di un piano più elaborato.

<< Bene, è tutto pronto mio signore, se anche lei ha concluso con gli ultimi saluti, possiamo andare >>
<< Sono pronto >>

E, nonostante tutta la compostezza che gli innamorati tentavano di mantenere di facciata, nessuno dei due era, né sarebbe stato mai, pronto a quell'addio mascherato da arrivederci. 

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