Il Viaggio verso Casa

Blake attraversò l'ultimo corridoio fino alla sala del trono, solo, con la mente piena di pensieri ed ormai impaziente che quella giornata giungesse al suo termine. Non appena girò l'angolo, gli sguardi dei pochi presenti si posarono su di lui. Lucifero per primo gli si avvicinò mentre, Astaroth e Belzebub, si limitarono a voltarsi nella sua direzione ed a mantenere il silenzio. Il ragazzo lasciò che il compagno lo avvolgesse con un braccio e lo accompagnasse al centro della sala. Anche se tentava di nasconderlo, il Diavolo poteva ancora sentire delle fitte dovute alla nottata appena trascorsa, il Discendente di Abele era il solo a notarle, ma non poteva che esserne felice. Il pensiero di quanto aveva fatto lo faceva sentire più leggero, vittorioso, mentre i suoi progetti proseguivano alla perfezione. Giungendo al centro della sala e poi avviandosi ai portoni d'ingresso, Blake diede uno sguardo veloce al trono dell'Inferno. L'immagine dorata incisa lungo la seduta gli riportò alla mente la prima volta in cui aveva visitato il castello. L'immenso ingresso, le pareti in pietra, gli arazzi rosso sangue e poi, il pezzo forte, quello schienale, alto fino al soffitto, ornato dall'effige del Signore dei Demoni in procinto di fendere il cielo con una spada. Attraverso i suoi occhi da comune umano, ogni cosa era apparsa straordinaria, ma, allo stesso tempo, qualcosa dentro di lui lo aveva messo in guardia, un senso di oppressione che, negli anni a venire, lo avrebbe portato fino a lì. Era cieco, si era lasciato tentare da quel mondo sconosciuto e da colui che vi regnava, aveva permesso a Lucifero di sgretolare la sua vita, uccidere la sua famiglia, stuprarlo, rapirlo, farlo sentire solo, ed in costante pericolo, al punto di non poter più fare a meno della sua presenza. Manipolato e sedotto da tante promesse e bugie, alla fine, il solo punto fisso rimastogli, l'unica cosa a permettergli di rimanere ancora in vita, era proprio chi l'aveva spinto in quel vortice oscuro. La mente del castano rimase fredda mentre le porte si spalancavano permettendo loro, le figure più eminenti, di unirsi alle schiere demoniache richiamate da ogni parte del Creato. Un ammasso di membra informi e marcite, mostruosità d'ogni natura, bestialità antropomorfiche degne solo degli incubi più terribili, immagini che solo chi è condannato all'Inferno merita di veder prender carne davanti ai propri occhi. Grida, stridii e ruggiti si alzarono, le pareti della volta infernale tremarono mentre i caduti inneggiavano il proprio sovrano attendendo con impazienza il momento in cui si sarebbero potuti trasportare nel deserto ed iniziare la scalata verso il Paradiso. Tenendolo ben saldo al proprio fianco, Lucifero avvicinò le labbra al suo orecchio.

<< I miei fratelli oggi verranno liberati solo grazie a te, mio Principe. Dopo tutto questo tempo, dopo tanta sofferenza, finalmente torneremo a casa. Il tuo destino sta per compiersi >>

Nemmeno dall'alto della propria potenza il Diavolo avrebbe potuto immaginare quanto le sue parole corrispondessero alla verità. L'unico errore che stava commettendo, era quello di illudersi di essere lui stesso l'artefice di quanto stava accadendo. La verità era che il piano del Creatore si stava attuando sin dal giorno della Caduta e Blake ne era il tassello principale. Osservando l'orda aprirsi per permettere l'accesso del proprio Signore e dei Generali, il Discendente di Abele vide la disperazione in quella moltitudine di sguardi. Angeli un tempo maestosi e puri, ridotti ad abomini, ora speravano nella redenzione da quello stesso padre che li aveva maledetti in eterno. Ma forse, il più patetico di tutti, era il loro stesso re. Per anni, aveva creato il piano perfetto per vendicare il proprio amato, per poi rovinarlo al suo compimento. Aveva trovato il Discendente di Abele, la sola chiave per aprire la Torre di Babele, l'aveva sedotto e fatto diventare il proprio consorte, in modo da poterne ottenere il pieno controllo, e reso abbastanza forte da resistere all'assalto in Paradiso. Un piano lineare che avrebbe funzionato alla perfezione, sino a quando non aveva deciso di cercare personalmente l'accesso alla torre, per ottenere prima la vittoria finale, lasciandosi così scappare Blake. Se non fosse stato per l'impazienza del Diavolo, il ragazzo non sarebbe mai venuto a conoscenza di nulla, avrebbe mantenuto la propria illusione d'amore per poi dover assistere al susseguirsi degli eventi da mero spettatore. Invece, grazie a Lilith, ora lui era lì, in mezzo alle legioni demoniache, con il proprio destino ben chiaro e consapevole di ciò che lo attendeva. Stringendosi al proprio Padrone, il castano sentì la fredda armatura contro la pelle e sorrise attirando l'attenzione dell'altro.

<< Sei nervoso, piccolo mio? Capisco che tutti questi demoni ti possano spaventare, ma non preoccuparti, ci sono io qui a proteggerti, nessuno ti farà del male >>

<< Lo so bene, mio Signore... Non ho più paura ormai. Volevo solo guardarti ancora un volta con le fiamme della dannazione alle spalle, prima di lasciare l'Inferno. Nonostante sia pieno di dolore e sofferenza, è un posto in cui ho vissuto per tanto tempo. Grazie a te, sono divenuto il Principe di questo regno, è casa mia >>

<< Vedrai che il Paradiso ti piacerà ancora di più. Appena varcheremo i cancelli, proverai una sensazione indescrivibile e non potrai definire nessun altro posto come "casa", te lo posso assicurare >>

<< Lo vedremo... >>

Dandosi uno slancio in avanti, Blake portò le proprie labbra su quelle di Lucifero ed i due si unirono in un bacio passionale. Il silenzio cadde intorno a loro e, improvvisamente, una luce intensa cominciò a sprigionarsi da ogni foro delle pareti infernali, migliaia di pertugi causati dalle legioni durante i festeggiamenti di poco prima. Pochi secondi ed ogni singolo dannato riaprì gli occhi ritrovandosi nel mezzo del deserto, tra la sabbia rovente ed un cielo nero che minacciava tempesta. La presenza degli esseri demoniaci stava portando distruzione in ogni parte del pianeta. La luce del Sole non riusciva a scalfire la barriera di nubi nere, i venti soffiavano portando con sé la disperazione degli uomini. Pianti e suppliche giunsero fino alle orecchie del Discendente di Abele il quale si separò dal contatto con il compagno senza perdere il sorriso. Facendo un paio di passi indietro, il castano vide i demoni indietreggiare lasciando così libero uno spiazzo centrale. Uno zefiro più potente scacciò la sabbia dai piedi del giovane il quale sentì sotto le piante nude, uno strato di roccia porosa. Sia lui che il corvino erano su una piattaforma circolare, nel mezzo della quale era inciso un gigantesco pentacolo, simile a quello che ora marchiava il suo cuore, ma ancora più complesso ed intricato. Sfiorando con le dita il disegno, Blake lo vide illuminarsi in quel punto e vi entrò percorrendone le linee ed osservandole mentre iniziavano a brillare al suo passaggio. Lucifero rimase rapito ad osservare il proprio Principe, attendendo un qualsiasi segno, e poi gettò uno sguardo verso l'alto, la luce rilasciata dalla base si stagliava verso il cielo fendendo l'oscurità ed aprendo loro la strada. Quando il cerchio fu chiuso, la roccia cominciò a sollevarsi, la cima della Torre di Babele salì mentre, tutt'intorno, vi si attorcigliava una scala, una spirale lunghissima sulla quale presero a spingersi e salire le legioni infernali, bramose di avere i posti in prima fila. Tenendo gli occhi fissi verso la meta, sempre più vicino, l'Angelo Caduto sentì rigarsi di lacrime le guance quando una voce attirò la sua attenzione.

<< Mio Signore >>

Blake, al centro del disegno, lo invitava a porgli la mano, voleva che vi entrasse. Senza porsi troppe domande, il corvino lo raggiunse e, nel momento in cui si sfiorarono, la torre fermò la propria salita ed i due si ritrovarono insieme dinnanzi ai cancelli del Paradiso. Tremante al cospetto dell'ingresso, il Diavolo si sentì schiacciare il petto, se non avesse avuto la stretta del compagno a dargli forza, sarebbe fuggito. Era una situazione imbarazzante da ammettere, ma non era ancora pronto a fare quell'ultimo passo, il suo corpo era bloccato ed era lo stesso per il resto dei caduti. Ognuno di loro aveva bramato quel luogo così a lungo che, trovandovisi davanti, il tutto appariva come un'illusione che si sarebbe potuta trasformare in uno scherzo crudele. Fortunatamente, fra loro, c'era il Discendente di Abele, il quale, ben consapevole del suo ruolo, avanzò con sicurezza fungendo da guida. Il Creatore aveva previsto fin dall'inizio che, nel momento decisivo, l'incertezza avrebbe riempito i cuori dei propri figli impedendo loro di ottenere la redenzione, ma Blake conosceva il destino che li attendeva, quindi divenne la spinta che permise quell'ultimo gesto di fede. La fiumana varcò le porte e cominciò la salita verso il punto più alto dei cieli. Immersa nel candore, la putrescenza della dannazione divenne ancora più forte e visibile, sotto gli occhi dei fratelli, i caduti tentarono in ogni modo di coprire il proprio aspetto deforme aiutandosi con le code ed le ali ormai divorate dal peccato. Grazie al contatto con Blake, Lucifero era stato l'unico a poter mantenere la propria forma umanoide, sarebbe stato impossibile convincerlo ad entrare in Paradiso altrimenti. Nonostante fosse stato necessario, il Diavolo non era altrettanto felice di aver evitato quell'onta, se ne chiedeva il motivo mentre superavano il primo cielo, con le sue fonti d'acqua nitide in cui, gli angeli minori,  nuotavano ed osservavano i mortali figli del Creatore da loro protetti. C'era un tempo in cui anche lui stava fra loro, ad osservare il mondo alla sua origine, lo ricordò con malinconia. Giunti ai livelli seguenti, i dannati abbandonarono i fiumi mortali e passarono attraverso i canti e le danze delle stelle, i girotondi degli arcangeli e delle potestà, le voci della conoscenza divina e le fiamme della fede. Ogni caduto riuscì a rivedere la propria casa, ma non vi si poté fermare, nemmeno per salutare coloro che avevano abbandonato al solo scopo di seguire il loro Signore. Uno accanto all'altro, tutti proseguirono in silenzio, in attesa di giungere alla cima e sapere cosa sarebbe stato di loro. Posti su cerchi concentrici, al cui livello maggiore si poteva ammirare solo una luce fissa immobile, l'intera orda demoniaca dovesse fermarsi sotto gli sguardi dei cherubini, guardiani dell'ultimo livello dove risiedeva il Creatore. Davanti alla loro straordinaria bellezza, anche Blake non riuscì a rimanere indifferente, i loro volti erano umani, senza dubbio, ma così perfetti da sembrare irreali. Nel guardarli Lucifero non rimase altrettanto rapito, infatti essi erano dediti alla protezione ed, in passato, erano incaricati di tenere la guardia dell'Eden. Aveva dovuto affrontarli per primi durante la ribellione e, nonostante apparissero così magnifici, dovevano essere molte le cicatrici che portavano a causa sua. Erano dodici in totale, ma, i presenti, erano molti di più, infatti, giunti direttamente dal fianco del Creatore, anche i serafini erano in mezzo a loro. Riconoscibili dalle sei ali, emanavano un forte calore il quale però, a differenza di quello infernale, non soffocava, ma riempiva corpo ed anima.

<< Da quanto ti sto aspettando >>

Annunciò qualcuno fra il gruppo che li ricevette. Nel sentire quella voce, Lucifero si sentì come risvegliare da un lungo sonno e fece un passo in avanti lasciando la mano di Blake e cercando con lo sguardo fra la schiera angelica. Disperato e, con il cuore che batteva a mille, finalmente il corvino incrociò lo sguardo di colui che aveva parlato e si sentì abbracciare da una figura familiare, comparsa tra due serafini. Rispondendo alla stretta fra le lacrime, il Diavolo tastò con le mani il fisico sinuoso dell'altro, ne attraversò i capelli lisci con le dita e ne sentì l'odore d'erba fresca attraverso le narici. Nonostante fosse passato tutto quel tempo, Abele non era cambiato di un giorno, era ancora lo stesso meraviglioso ragazzo in grado di riportarlo alla vita con un solo sorriso. Osservando la scena, il volto velato di amarezza, Blake rimase in silenzio chiudendo a pugno la mano che prima stringeva quella di Lucifero mentre il calore della sua presenza si faceva sempre più flebile. Abele era in tutto e per tutto identico a lui, erano due gocce d'acqua. Lo stesso corpo, gli stessi occhi e capelli che, nella sua vita passata, prima di incontrare il Signore dei Demoni, avevano annoiato il ragazzo con la loro normalità davanti allo specchio mattina dopo mattina. Ora poteva comprendere come mai il maggiore fosse sempre stato così desideroso di possederlo, era un feticcio perfetto, almeno nelle apparenze. Lui non era Abele, non lo sarebbe mai stato, e solo ora, mentre il suo consorte abbracciava l'amato tra le lacrime, vedeva quanto anche per Lucifero fosse lo stesso. Sapeva che sarebbe successo, sapeva avrebbe fatto male, ma in quel momento non servì a nulla, lo ferì ugualmente rendendolo ancora più felice della decisione presa. E, mentre il Diavolo si ricongiungeva con il suo vero amore, davanti alle fazioni dell'eterna battaglia fra bene e male, tutto il resto perse importanza ai suoi occhi. Avrebbe voluto fermare quel momento per sempre. Lasciando ai due tutto il tempo di cui avevano bisogno,  Blake si voltò verso le legioni infernali e, aiutato a sollevarsi da uno dei serafini, ne attirò l'attenzione.

<< Caduti. Da coloro che abitavano le regioni più profonde degli inferi, a coloro che si mescolavano tra gli uomini o erano causa dei più terribili eventi naturali. Dalle tenebre, ai ghiacci, da ogni elemento che compone il regno del Creatore, siete giunti qui dopo aver a lungo tentato, ammaliato e portato sofferenza. >>

Tutti coloro all'ascolto mantennero il fiato sospeso, la voce del Discendente di Abele riuscì a giungere alle orecchie di ogni demone presente, ma rimase sorda a quelle del loro Padrone. Niente avrebbe dovuto interferire con il suo ricongiungimento tanto atteso o fuorviare la scelta che, poco dopo, avrebbe dovuto compiere.

<< Rivoltosi, bugiardi e falsi. Perturbatori di anime, osceni ed impuri. Collerici, litigiosi, spiriti di discordia. Battaglieri portatori di morte. Malvagi, violenti, vili ed anarchici. Ogni vostro crimine sarà perdonato, ogni pegno pagato se voi vi rimetterete al Creatore. Fatelo ora e rinascerete >>

Pronunciate le seguenti parole, cominciò ad accadere qualcosa tra le schiere demoniache. Alcuni dei caduti, come farfalle che escono dal bozzolo, persero la scorza esterna e deforme dei propri corpi, l'abbandonarono e vi uscirono in una nuova veste, irradiati dalla luce divina, come gli angeli che erano prima della caduta. Ciò non accadde a tutti subito. Molti, inizialmente reticenti nel credere alle parole di Blake, dovettero attendere di veder avvenire la metamorfosi nei propri fratelli per far si di ricevere la propria, mentre, altri ancora, rimasero immutati. Fra di essi, ci erano anche i generali Astaroth e Belzebub i quali si fecero avanti, intenzionati a parlare con il proprio Principe. E così, mentre le loro legioni si spopolavano tramite l'ascensione, i due demoni restavano immutati. Tornando a terra, Blake si avvicinò a loro.

<< Non lasceremo il fianco del nostro Signore, Discendente di Abele >>

<< Torneremo in Paradiso solo quando lui farà lo stesso >>

Nonostante cercassero di mantenere un certo autocontrollo, la presenza sempre maggiore di angeli e cherubini intorno a loro li metteva evidentemente in ansia. Era comprensibile che si sentissero così, soprattutto mentre i loro compagni stavano riacquistando la beatitudine perduta e loro rimanevano gli stessi mostri deformati dal tradimento. Portandosi più vicino ai due, il ragazzo si rese conto che i loro occhi erano tutti per Lucifero, in quel momento avrebbero avuto bisogno di avere accanto il proprio amico che però era fin troppo occupato a scambiarsi delicate effusioni per ricordarsi anche solo della loro presenza. Appoggiando le mani sulle spalle dei generali, Blake fece in modo che anche loro recuperassero la forma umana e, in questo modo, ottenne la loro attenzione.

<< Non dovete preoccuparvi, se non volete ascendere adesso non c'è nessun problema. Non vi ho dato un ultimatum, vi ho solo avvisati che, se volete farlo, potete. Se vi fa sentire più tranquilli ascendete dopo che l'avrà fatto anche Lucifero >>

<< Tu... Tu non sei il fragile umano che sembri, vero? Ti è successo qualcosa dopo che sei scappato o sei sempre stato in grado di guidarci in questo modo? >>

<< Penso di esserne in grado ora, Astaroth, solo perché ho trovato l'insegnante giusto >>

Lasciata la diavolessa senza parole, il ragazzo osservò l'orda ormai diventata un battaglione di mille elementi, anche loro, come i generali, erano tutti demoni superiori, duchi ed arcidiavoli, i più devoti durante la caduta. Senza aggiungere altro, Blake andò fra loro ed attese ancora cosicché avessero tutto il tempo di prendere una decisione, per la quale avevano atteso per secoli. Quando il Sole fu alto in molti sparirono e, quando cominciò a calare, l'ascensione si fermò, erano rimasti in dieci. Il Discendente di Abele li aveva ascoltati tutti, uno ad uno, aiutandoli contro il timore e l'incertezza, ma mai spingendoli verso una o l'altra strada. Lucifero passò l'intero lasso di tempo con l'amato perduto ed ora ritrovato, ma per entrambi fu solo un istante e, quando la sera si stava ormai avvicinando, fu Abele a riportarli alla realtà. Libero dall'incantesimo dell'amore, il Diavolo si trovo davanti una schiera angelica, delle sue legioni non era rimasta che una cerchia ristretta di Caduti. Guardando Blake tra loro, il Diavolo si irrigidì rendendosi conto di ciò che aveva fatto, ma, nonostante ciò, non scorse odio nello sguardo del suo consorte, tutt'altro. Incapace di lasciare la stretta su Abele anche solo per un momento, l'Angelo Caduto lo portò fra i suoi compagni rimasti e li guardò uno ad uno.

<< Scusatemi... io non ho idea di cosa sia... >>

<< Non si dispiaccia, mio Signore >>

Lo fermò Blake avvicinandoglisi. Fu allora che Abele prese la parola, la sua voce creò un eco nelle orecchie del suo Discendente, avevano anche lo stesso timbro vocale, era come un clone.

<< La maggior parte dei tuoi fratelli sono ascesi, Lu. Se andiamo a parlare con il Creatore potrai farlo a tua volta e noi staremo insieme per sempre! Qui, in Paradiso, solo io e te >>

Lucifero, di nuovo concentrato solo sull'altro, non si accorse nemmeno di quando Blake lo superò prendendolo per mano. Senza sprecare neanche una parola, il terzetto attraversò l'ultimo cancello giungendo così alla settima volta celeste, all'immutabile cospetto del Creatore. Circondati da una luce eterea, i tre sparirono alla vista degli ultimi caduti, il castano non era preoccupato per la loro condizione, non sarebbe successo nulla e, non appena avessero visto ascendere il proprio Signore, lo avrebbero seguito. Nel silenzio e nel vuoto totale, il Discendente di Abele lasciò il Diavolo in modo che potesse tenere stretto l'amato, ma si sorprese nel sentirlo riprendere la propria mano. Fu piacevole e lo rese felice, significava che era arrivato il momento della scelta, non ci sarebbero state altre perdite di tempo.

<< Lucifero >>

Lo fece voltare verso di sé.

<< Hai preso una decisione, mio Signore? Non potrai sentire la voce del Creatore fino a quando non lo farai... Vuoi tornare ad essere il Portatore di Luce ed ascendere o tornare indietro, abbandonando di nuovo Abele? >>

Era impossibile che lo lasciasse accadere. Lucifero aumentò la presa su Abele ed abbandonò definitivamente la mano di Blake.

<< No... non posso. Non voglio lasciarlo! Oh, Blake. Lo so che io e te siamo uniti indissolubilmente, ma... Potremmo stare insieme anche qui in Paradiso, tutti insieme, non sarebbe perfetto? >>

<< Lu, di cosa stai parlando? Lui non può restare qui... Non te l'ha detto? Non ti ha detto che cosa sta per succedere? >>

Indietreggiando verso il punto da cui erano arrivati, Blake tenne gli occhi in quelli del maggiore e sorrise fermandosi poco distante. Era troppo tardi, il Diavolo non poteva più cambiare idea, doveva prendere consapevolezza di ciò che aveva fatto ed accettarne le conseguenze.

<< Cosa ti aspettavi, Abele? Che gli rivelassi tutto? Nemmeno per sogno, me lo avrebbe impedito. Ora è troppo tardi. Ha fatto la sua scelta così come io ho fatto la mia >>

Blake chiuse gli occhi e, nell'aria, attraverso le sue labbra, giunse la Parola. Più che pronunciata da una singola voce, fu più simile ad un coro di uomini, donne, bambini ed anziani di tutte le età e culture. E così, il Creatore parlò.

<< Bentornato a casa, figlio mio >>

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top