Druna (pt5)
Fece un sogno, un sogno diverso da tutti quelli che aveva fatto sino ad ora. Così orribile che si poteva definire perfettamente come un incubo.
Era nella sua casa, la madre gli stava preparando la cena e lui era seduto sulla sedia. Annusò il profumo che la pentola emanava, ma non era buono, sapeva di sangue.
Dopo si guardò le mani, teneva la collana. Essa brillava cupamente. All'improvviso sprigionò del fumo nero che, velocemente, aumentava e lo copriva tutto attorno facendo sparire Narcissa.
Poi udì una voce... la voce del padre che gli sussurrava:"Fallo, fallo!" e dopo un'altra voce. Non era dolce, bensì fredda e crudele. Dai sibilii che quest'ultima fece scaturire, riuscì a distinguere un:"Bravo Draco, sarai un ottimo Mangiamorte". Capì solo dopo a cosa si stesse riferendo la sua lode.
Davanti a se ora c'era Albus Silente, e non era felice e allegro come quando lo vedeva a scuola. Era triste, stanco e deluso, comprendendo quello che Draco aveva in serbo per lui. Gli puntava la bacchetta dritto al petto, Draco provò ad abbassare il braccio ma fallì miseramente. Percepiva una forza oscura prendere possesso del sua mano, scosse il capo con forza temendo quello che stava per compiere...
Si svegliò all'alba con la fronte sudata e le mani che tremavano.
"Solo un incubo" pensò, respirando irregolarmente.
Si distese, provando a cancellare le ultime scene del sogno dalla sua mente, e osservò distrattamente una tenda verde del letto.
Le parole del padre e del Signore Oscuro gli rimbombavano ancora nella testa.
Draco avrebbe tanto voluto svegliare Blaise per confidarsi con lui, ma non poteva dirgli che era un Mangiamorte.
Doveva tenersi tutto dentro e in quel momento odiò Harry Potter più del normale. In realtà era solo invidioso; lui aveva Ron e Hermione al suo fianco, due amici pronti a tutto, ed era sicuro che Harry condivideva sempre i suoi problemi e le sue paure con loro.
Draco aveva Blaise e Pansy, però, purtroppo, li conosceva abbastanza bene da sapere che era meglio evitare di svelargli il segreto.
Dopo aver trascorso una buon'ora fissando l'interno del tetto pulito del letto a baldacchino, spostò lo sguardo sul comodino, dove il suo orologio in argento segnava le sette.
Tra un'ora precisa la campana della scuola sarebbe suonata, annunciando, così, che la colazione era pronta sui tavoli della Sala Grande.
Draco, perdendo ogni speranza di ritornare a dormire, scese dal letto ed esaminò la situazione. Vide Blaise rigirirarsi nelle coperte borbottando qualcosa fra sé; Crabbe e Goyle, invece, sembravano due statue per quanto fossero rigidi.
Riflettendo su cosa avrebbe fatto tutto quel tempo da solo, si appiccicò alla finestra. Ma poi tornò deluso al centro della stanza.
Non c'era molto da ammirare in effetti, l'acqua del Lago Nero era scurissima.
Alla fine si decise sul da farsi e aprì lo sportello dell'armadio. Non poteva andare in giro con il pigiama, no?
Una volta essersi pettinato ordinatamente i capelli, entrò nella sala comune deserta. L'unica cosa in movimento era il piccolo fuoco nel camino.
Lui non si considerava un ragazzo studioso, tuttavia afferrò il primo libro che gli capitò a tiro in una libreria posta affianco al camino.
Manuale d'Incantesimi, volume 5: lesse dalla copertina liscia.
Con una smorfia imbronciata, sprofondò sulla poltrona più grande e, dando un'ultima occhiata intorno, aprì il libro iniziando a ripassare gli incantesimi che già aveva imparato...
<<Draco, ma che ci fai qui? Sul letto non c'eri... stavo cominciando a preoccuparmi, sai!>> una voce bassa e allarmata lo fece smettere di leggere.
Draco era talmente concentrato da non essersi accorto che la campana era risuonata da un bel po', non si era nemmeno curato degli studenti che, lentamente, avevano affollato la sala comune.
Blaise, in divisa e con la borsa piena di libri, poggiò un braccio sullo schienale della poltrona e, scompigliando i capelli del biondo, disse: <<Come mai mattiniero? >>
<<Mi alzo con le galline, e poi aspetto che il dormiglione qui presente si vesti per fare colazione!>> scherzò Draco, provando a liberarsi dalla mano di Blaise.
<<Io dormiglione?>> fece Blaise fingendosi offeso. <<Eri tu quello che ci metteva un secolo a svegliarsi, o sbaglio?>> continuò ridendo.
Draco approfittò che l'amico avesse replicato per sollevarsi dalla poltrona e lisciarsi i capelli che, ora, erano in disordine.
<<Ah-ah... Comunque dov'è Pansy?>> disse, cercandola con lo sguardo. Al suo posto, dalle scale del dormitorio femminile, sbucò Millicent e poi una studentessa più piccola di lei.
All'improvviso Blaise prese di scatto l'avambraccio di Draco e lo trascinò con vivacità in un angolo.
<<Che stai facendo?>> sbottò lui seccato.
<<Poi mi ringrazierai, la vedi quella ragazza? Quella dopo Millicent Bulstrode? >> mormorò Blaise, i suoi occhi sembravano ardere per la contentezza.
<<Intendi quella con i cappelli ricci e neri?>>
<<Esattamente, allora che ne pensi?>> chiese Blaise, dandogli una gomitata.
Draco roteò gli occhi, a volte credeva che Blaise si comportasse come un bambino quando si trattava di ragazze.
Ciò nonostante, quando la guardò gli si mozzò il fiato. Era seduta su un piccolo divano, impugnava la bacchetta e, agitandola, fece levitare un libro dal pavimento alla libreria alle sue spalle.
Draco lo riconobbe, era quello che stava leggendo prima che Blaise lo interrompesse.
<<Sì, anche lei è carina... Ma non ti sembra piccola?>> domandò, staccandole gli occhi di dosso.
<<Solo di un anno, se la vedi così è perché è bassa di statura>> precisò Blaise, mettendo una mano sulla spalla del biondo.
<<Ora però andiamo, e cerca di fare centro ok?>>
Prima che Draco potesse ribattere, prima che potesse fare qualsiasi cosa, si ritrovò di fronte alla ragazza. I suoi occhi erano marroni, le labbra sottili e curate, infine la carnagione di poco scura.
Blaise lo scosse per incitarlo a parlare, soprattutto perché lei li stava osservando incuriosita.
<<Giorno, sono Draco Malfoy>> disse Draco, recitando a memoria una delle frasi che si era preparato la sera prima.
<<Piacere Malfoy, mi chiamo Sabrina Strellent>> si presentò lei, alzandosi elegantemente dal divano e porgendogli una mano.
A quel punto Draco tornò se stesso, strinse la mano e, avvicinandola alla bocca, le lasciò un lieve bacio.
<<Allora...suppongo che tu ora voglia conoscermi meglio, vero?>> chiese Sabrina ritirando lentamente la mano.
Draco rivolse uno sguardo veloce a Blaise e quest'ultimo, oltre ad avere un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, gli accennò con la testa di rispondere affermativamente.
<<Perché anche a me andrebbe di frequentare un biondo>> proseguì lei, il suono della sua voce era calmo e profondo.
<<Certo. Anzi, mi stavo chiedendo...vorresti uscire con me a Hogsmeade?>> disse Draco speranzoso, sorridendo sul lato destro della bocca.
<<D'accordo, quando?>>
<<Questo sabato!>> esclamò Blaise intromettendosi.
<<Ci sto>> la risposta instantanea di Sabrina fece voltare Malfoy, che stava scrutando il moro scocciato.
<<Perfetto!>> concluse Draco, aveva appena intravisto Pansy stirarsi la gonna ai piedi delle scale.
I tre si unirono e, dopo aver riso sulle valide ragioni per cui Draco si fosse alzato così presto, attraversarono la parete.
<<Quindi, se ho capito bene...sabato esci?>> chiese nervosamente Pansy a Draco. Lui e Blaise le avevano riferito cosa era successo in sua assenza, mentre percorrevano il corridoio.
<<Sicuro, e sappiate che Sabrina è mille volte meglio di quella Giorgia!>> rispose Blaise.
Draco concordava, era la prima volta che una ragazza aveva accettato così in fretta un suo invito.
<<Grazie>> disse, qualche secondo dopo, a Blaise.
<<Ah, finalmente ti sei deciso a ringraziarmi!>> esclamò lui impressionato.
A seguire si guadagnò una forte pacca sulla schiena da parte di Draco e la presa a braccetto dall'amica, diretti con spensieratezza alla Sala Grande.
Salirono una rampa di scale, svoltarono l'angolo e continuarono per il corridoio, quando un suono maligno li fermò sui propri passi.
Con un tonfo tremendo, un macigno enorme apparve dal nulla ed impediva, tramite la stazza che da terra toccava quasi il soffitto, il raggiungiungimento delle altre scale.
Draco, Blaise e Pansy si scambiarono degli sguardi spaventati. Poi udirono una pernacchia e uno schiocco, entrambi provenivano dal proprietario...
<<Peeves!>> strillò Pansy irritata.
Era proprio lui, con tanto di papillon a pallini. Peeves, fluttuando a mezz'aria, mostrò la linguaccia e, ridacchiando, sparì così come era spuntato. Purtroppo non portò con sé il masso.
<<Che facciamo? Non ci sono vie alternative per arrivare sopra>> chiese Blaise, fissando il punto in cui fino a un secondo fa c'era il poltergeist.
<<Io voglio sapere cosa ci trova di tanto divertente. Che li facesse ai Grifondoro senza cervello questi stupidi scherzi, no?>> espolse Pansy furente.
<<Conosci Peeves... non esclude nessuno, tantomeno i Grifontonti>> la corresse Draco, per poi allungare un braccio alla roccia e tastarla.
<<Ok, è un gran burlone eccetera. MA COME FACCIAMO A PASSARE?? >> ripeté Blaise urlando, guardando i suoi amici come se si aspettasse una risposta immediata.
"Ha ragione" pensò Draco, studiando perplesso il grosso masso. Cosa poteva fare? Magari tornare indietro e chiedere aiuto al Prefetto? No, ora frequentava il sesto anno ed era convinto che sarebbe riuscito da solo a liberare la strada.
<<State indietro!>> avvertì infine, impugnando la bacchetta dalla tasca interna del mantello.
<<Vuoi farlo esplodere?>> domandò Pansy preoccupata, arretrando di qualche metro insieme a Blaise.
<<Una cosa simile>> rispose Draco deciso.
Dunque, con un gesto veloce del polso, puntò la bacchetta contro la roccia e disse:<<Repulves>>
Come immaginava il macigno si polverizzò all'istante, colpito dalla scintilla gialla.
Draco si era ricordato, in quel momento di tensione, l'incantesimo che aveva letto nel Manuale d'Incantesimi, volume 5, e un sorriso orgoglioso si dipinse tra le sue labbra, notando lo strato di polvere che ricopriva il pavimento.
<<Lo hai sbriciolato!>> esclamò Blaise accostandosi a lui.
<<Bravo!>> esultò Pansy. <<Però tutti vedranno l'innaturale quantità di polvere...>>
<<Non credo>> disse Draco, rivolgendole uno sguardo misterioso.
Blaise osservò accigliato l'amico mentre questo si avvicinava a Pansy.
<<Se non sbaglio, sai eseguire l'incantesimo Aspira-Tutto alla perfezione>>
Lei annuì, capendo subito che cosa aveva in mente.
Draco avanzò alla parete più vicina, sollevò uno dei vasi in ceramica, che decoravano la maggior parte dei sotterranei, e lo mise davanti a Pansy.
Lei estrasse la sua bacchetta dalla cintura, solo Blaise non aveva ancora appreso quali fossero le loro intenzioni, e sfiorò il vaso mormorando una formula magica.
Tutti e tre sobbalzarono quando l'oggetto entrò in azione, per questo Draco si affrettò a spostare l'apertura verso il basso.
<<Sei proprio un genio Draco!>> affermò Blaise, vedendo come la polvere veniva risucchiata dal vaso.
<<Prego eh>> disse Pansy, fissandolo torva. Draco scoppiò a ridere mentre si muoveva per aspirare le tracce del macigno.
Quando anche l'ultimo granello si depositò nel vaso, Draco lo lasciò a terra sotto ad una grande e dobole torcia, naturalmente dopo che Pansy aveva utilizzato un contro-incantesimo per farlo cessare di aspirare le cose.
Fieri di sé, arrivarono in Sala Grande e si abbandonarono sulla panca del loro tavolo.
Gli studenti delle altre Case erano pochissimi, non perché era presto ma perché le lezioni stavano per iniziare e quindi si erano affrettati per la colazione, mandando giù tutto quello che potevano.
Loro tre erano arrivati ultimi, a causa del contrattempo avuto nelle segrete, però Pansy disse che avrebbe mangiato normalmente. (<<Altrimenti mi verrà il singhiozzo!>>)
Draco, mentre mescolava i cereali con il latte, rimuginava sognante che sabato sarebbe stato un giorno fantastico, il migliore tra tutti quelli che aveva passato.
Si dovevano conoscere, ma apparte questo era sicuro che lei era attratta da lui. Oppure per quale motivo avrebbe acconsentito?
Posò lo sguardo sul tavolo dei Grifondoro, Harry e gli altri mormoravano fra loro, e poi sui Corvonero. Lì scorse Luna spalmare una fetta biscottata con una marmellata che, dal colore arancione, dedusse albicocca.
"Ma perché la sto guardando?" considerò confuso. All'improvviso lei alzò gli occhi e incrociò i suoi, di un grigio spento.
Luna, evidentemente contenta che lui la stava osservando, gli sorrise riponendo il coltello nel barattolo. In quello stesso istante Draco sentì lo stomaco fare un piccolo balzo. Una cosa del tutto insolita, e soprattutto strana, che non aveva mai provato.
Quindi abbassò la testa, credendo che forse si stava rammollendo, ed ascoltò la conversazione di Blaise e Pansy cercando di riprendersi.
<<Cosa abbiamo alla prima ora? >>
<<Volo, e se non sbaglio oggi dobbiamo fare un test>> disse Pansy.
<<Allora sarà una passeggiata, se si tratterà sulle nostre competenze >> disse Blaise, stiracchiando le braccia.
<<È proprio quello! Come ogni anno si basa su velocità, sterzo, equilibrio e il resto che siamo in grado di conquistare>> confermò Pansy, ingoiando l'ultimo pezzo di toast.
Una soluzione per il piano del padre giunse nella mente di Draco, ora sapeva dove lo avrebbe attuato...ai Tre Manici di Scopa. Era più che perfetto poiché uscire con Sabrina sarebbe risultata un'ottima copertura.
Finì la colazione, in serata avrebbe inviato la lettera dalla guferia del castello.
I giorni che lo separavano dall' - come lui chiamava - "appuntamento" erano lunghi e noiosi, per lo più passati studiando e svolgendo compiti che i professori non si erano scordati di assegnare.
L'unico giorno che arrecò una gioia era il giovedì, dove cominciò la stagione di Quidditch.
Draco, come capitano della squadra di Serpeverde, aveva avvisato ai membri di quest'ultima, anche se incompleta, i giorni in cui si sarebbero allenati: il mercoledì, giovedì e venerdì. Invece la settimana prossima avrebbe preso parte ai provini per decidere quale studente, sempre se ve ne fossero, sarebbe stato in grado di assumere un ruolo.
Il Quidditch era una delle cose che lo rendeva veramente felice, anche se veniva spesso battuto da Potter e, quindi, dai Grifondoro.
Alla fine il costante studio aveva dato i suoi frutti; perché, venerdì, aveva recuperato l'impreparato con un buon voto (Accettabile) e per giunta il professor Binns aveva attribuito tre punti a Serpeverde, anche in questo caso sotto la protesta di Blaise.
Tuttavia non fu solo Pansy a congratularsi ma, da lui cosa inaspettata, anche Luna.
Eppure aveva giurato che lei non gli avrebbe più rivolto la parola, dal modo brusco in cui aveva rifiutato la sua amicizia. Ma probabilmente si sbagliava.
<<Draco, sei andato molto bene nell'interrogazione>> aveva detto Luna gentilmente.
<<Grazie, lo so>> aveva affermato, per la prima volta senza seccarsi, Draco.
<<Lunatica non è stato certo con il tuo aiuto. E poi sappi che Draco studia più di te! >> aveva sbottato Blaise, mentre la fissava con cattiveria.
<<È vero, andiamo>> aveva terminato Draco, chiudendo definitivamente la discussione e seminando Luna davanti l'uscio dell'aula.
Si alzò presto il sabato mattina; non aveva avuto un incubo, bensì una sconvolgente sensazione di felicità che lo percorreva dalla testa ai piedi.
Quel pomeriggio, dopo aver affrontato le due uniche lezioni mattutine che si sarebbero tenute, sarebbe stato con Sabrina Strellent. Aveva trascorso quasi tutta la notte a pensare a lei, a dove l'avrebbe portata, su cosa avrebbero discusso. Draco sperava con tutto se stesso che andasse per il verso giusto.
In seguito, mentre si avviava all'armadio per indossare la divisa scolastica, si ricordò, con una smorfia semi dispiaciuta, che doveva colpire uno studente e affidargli il tanto prezioso pacco. Lo avrebbe fatto, eccome...doveva solo monitorizzare la situazione e lasciare fuori Sabrina.
<<Buon - giorno>> sbadigliò ad un tratto Blaise, riportandolo alla realtà.
Draco prese i panni e li lanciò sul letto, accostò lo sportello dell'armadio e, gettando un occhiata all'amico, disse:<<Guarda che manca ancora tanto alla colazione>>
<<Mmh...Lo so, però volevo farti compagnia>>
Draco sbuffò divertito, era sicuro che Blaise gli avrebbe dato consigli o cose simili su come si doveva comportare con una ragazza.
E difatti fu così, si cambiarono discutendo animatamente, senza curarsi di Crabbe e Goyle che russavano sereni sotto le coperte.
<<Solo amicizia per ora, giusto?>> domandò Pansy a Draco con severità mentre si recavano, un'ora dopo, all'aula di Pozioni.
<<Ma sei matta? Può baciarla se vuole!>> ribatté Blaise facendo l'occhiolino a Draco.
<<M-ma... non la conosce nemmeno e.. >>
<<Pansy non preoccuparti, Blaise sta solo scherzando>> disse Draco rassicurandola.
Nonostante le sue parole lei aveva ancora una strana espressione dipinta sul volto, però a Draco non importava un granché, per lui era solo un'amica.
Attendeva con ansia il suono della campana, la lezione non si rivelò utile visto che il professor Lumacorno stava interrogando due Corvonero.
Due ore più tardi tutti gli studenti uscirono di corsa dall'aula, nello stesso momento in cui il professore urlava loro che dovevano imparare gli ingredienti di pagina 25.
Draco non li biasimava, potranno trascorrere un giorno di completa libertà, essendo l'ultima materia della settimana. Così ciascuno dei tre li seguirono fino alla Sala Grande, per poi pranzare e dividersi.
Draco, prima di raggiungere la scalinata della Sala d'Ingresso dove avrebbe incontrato Sabrina, scese nel dormitorio per prepararsi.
Indossò una camicia bianca e dei jeans neri. Si risistemò, anche se non erano per niente spettinati, i capelli.
Infine aprì il baule per prendere il sacchetto, con alcune manciate di soldi dei maghi all'interno, e...
Guardò il pacco, dentro c'era la collana... la collana che avrebbe ucciso Albus Silente. Se lo mise in tasca e richiuse a chiave il baule.
Salutò Blaise, che stava facendo, con un'espressione annoiata, i compiti su un tavolino della sala comune, e avanzò per le segrete.
"Non vedo l'ora" metidò tra sé, ripensando a quanto aveva aspettato quel momento. Finalmente avrebbe frequentato una ragazza, magari si sarebbero messi insieme...dipendeva tutto da quell'uscita. Pertanto si promise che non avrebbe fatto nulla da indurle a scappare via, nemmeno una sola figuraccia.
<<Malfoy>>
Draco levò gli occhi, aveva superato la Sala d'Ingresso senza saperlo, immerso com'era dai pensieri.
<<Sabrina, sei... >> cominciò Draco, guardandola meravigliato. Aveva una maglietta rossa a maniche lunghe con la scollatura a V, un pantaloncino corto bianco come il latte e un paio di scarpe da ginnastica. Il tutto corniciato da un leggero trucco e dai capelli ribelli.
<<Bellissima?>> suggerì lei con fierezza.
Draco non riuscì a replicare perché lei gli si appoggiò subito al braccio, invitandolo ad incamminarsi per il villaggio di Hogsmeade.
Per tutto il sentiero Draco aveva ascoltato con piacere quello che Sabrina gli stava raccontando della sua vita. Da quando aveva scoperto di essere una strega, dal fatto che i suoi genitori, entrambi maghi, l'avessero riempita di lodi e regali, a quando era arrivata ad Hogwarts. Fino ad ora aveva un mucchio di amiche, ma lei si credeva la più in gamba fra loro, la migliore.
Ogni tanto taceva per dare modo a Draco di fare altrettanto; lui, mantenendo un tono calmo, le disse che era bravo nel Quidditch, che aveva una villa ed era ricco.
Giunsero alla fontana di pietra. Essa si trovava al centro del villaggio e in quel punto si poteva osservare perfettamente, il luogo che li circondava.
<<Eccoci>> rise Sabrina, togliendo il braccio da quello del ragazzo.
<<Già, da dove cominciamo.. >> disse Draco pensieroso, guardando prima a destra e poi a sinistra come per avvistare il negozio più appariscente.
<<Che ne diresti da Zonko?>> chiese lei, portando gli occhi nei suoi.
"È proprio bella.." pensò Draco, per poi valutare la domanda e rispondere con un:<<Va bene, ma come mai lì?>>
<<Ecco... Hai presente mio fratello, Frenzis? Bene, non ti ho detto che lui non perdeva occasione per farmi i dispetti, quando ero una bambina>> spiegò lei riprendendo a braccetto Draco e guidandolo per la strada.
<<Capito, vuoi vendicarti eh>> riprese Draco con un ghigno.
Lei annuì.
Andarono da Zonko e lei si strinse a lui notando che era affollato. Draco si sentiva sempre più felice, vederla così stretta a sé gli faceva comprendere che aveva bisogno di protezione e lui gliene avrebbe data.
Era la prima ragazza che portava fuori, farebbe qualunque cosa pur di accontentarla.
Uscirono qualche minuto dopo dal negozio, dopo che Draco si era offerto di pagarle le Caccambombe e le Gommose (dall'aspetto sembravano delle normali gomme rosa, ma se le si mastica rimarranno appiccicate al palato per ore).
Il tempo era a suo favore, il cielo era chiaro e il vento era leggero e fresco.
A quel punto però non poté fare a meno di pensare al pacco che conservava nella tasca dei jeans. Doveva liberarsene subito, doveva farlo di nascosto. Ci sarebbe riuscito senza creare sospetti a Sabrina?
<<Ora ti andrebbe se an.. >>
<<Che ne dici ai Tre Manici di Scopa?>> la interruppe Draco cercando di mantenere un atteggiamento vacuo, la locanda era poco distante. <<Così beviamo qualcosa>> aggiunse cogliendo lo sguardo perplesso della ragazza.
<<Okay>> rispose Sabrina, sorridendogli.
Tuttavia quel sorriso Draco lo percepiva diverso, non capiva il perché ma se lo sentiva...in un secondo nell'intelletto gli piombò Luna.
Fece una smorfia come se volesse eliminare quello sciocco dettaglio. Luna era strana mentre Sabrina no, e non doveva perdere tempo, che avrebbe usato sicuramente per parlare con la ragazza che gli era accanto, a rimuginare su delle simili assurdità.
Richiuse la porta della locanda dopo aver fatto passare, come un vero gentiluomo, la mora.
Di solito, quando veniva con Blaise a Pansy, era piena di maghi o studenti che, silenziosamente, consumavano la loro bevanda. Stavolta invece vi erano pochissimi clienti, per cui avevano abbastanza tavoli liberi su cui scegliere di sedersi.
<<Salve, volete qualcosa?>> domandò Madame Rosmerta, la proprietaria, mentre puliva la superficie liscia del bancone in legno.
Draco guardò a destra e individuò, dietro un tavolo occupato da quattro studenti del sesto anno, un piccolo tavolino adatto a loro.
<<Due Burrobirre>> disse poco dopo, avvicinandosi al bancone con Sabrina al seguito.
<<Aspetta!>> esclamò Sabrina, facendo voltare la donna che, avendo ricevuto la richiesta del ragazzo, stava afferrando due grossi bicchieri.
<<Io voglio un cocktail alla ciliegia, oh... e con un ombrellino rosa>> ordinò. Draco la studiò sorpreso.
<<Emh...Malfoy offri tu?>> continuò lei, distogliendo lo sguardo da Madame Rosmerta e soffermandolo con suadenza su di lui.
<<Certo...>> rispose Draco che non pareva affatto convinto.
Dopodiché si accomodarono al tavolo che lui le aveva mostrato. Però, prima di spiaccicare parola, aspettarono tranquillamente le loro bevande, osservando fuori dalla finestra.
Draco distinse il bagno all'istante, era lì che avrebbe effettuato l'incantesimo e, soprattutto, affidato la collana.
Un nuovo pensiero incombe come una frusta: cosa sarebbe successo se qualcuno fosse entrato e avesse assistito alla scena? Avrebbe usato la maledizione anche su di esso?
Un lieve tonfo di vetro poggiato sul legno lo riscosse dai pensieri, Madame Rosmerta si allontanò solo dopo aver chiesto loro se volessero altro.
In quel momento Draco aprì bocca, voleva dirle una cosa che per tutto il tempo si era domandato.
<<Sabrina...perché invece di Malfoy non mi chiami semplicemente Draco?>>
<<Oh, scusami...in futuro lo farò>> disse lei in un tono misto tra il dispiaciuto e l'imbarazzato.
Eppure Draco aveva la netta sensazione che lei non provava nessuna attrazione per lui, perché neanche i suoi amici lo chiamavano per cognome.
Ma sarà solo la sua immaginazione, d'altronde si conoscevano da qualche ora e, quindi, presunse che ci volesse un po' per imparare il nome.
<<Malf-...cioè Draco, stavo pensando...>> esordì lei dopo qualche minuto.
<<Dopo andiamo a fare un po' di compere? Mi piacerebbe passare dalla sarta, abita in una piccola casuccia al limitare del villaggio, e poi anche da Mondomago di Dervish & Bange>>
La verità sprofondò nel petto di Draco facendogli male, quello che lui credeva "immaginazione" era la realtà. Lo stava solo usando, tuttavia era davvero una bella ragazza e voleva sul serio stare con lei. Per questo tentò di ribaltare la situazione dicendo:<<Se invece ci sedessimo su una panchina? O facessimo una passeggiata?>>
<<Su una panchina?>> rise Sabrina. <<A fare cosa?>>
<<Chiacchieriamo>> rispose Draco con ovvietà nella voce, era completamente spiazzato. Non era questo quello che, di norma, si fa negli appuntamenti? Conoscere l'altro?!
<<Possiamo chiacchierare anche mentre giriamo per i negozi, no?>> disse Sabrina come se stesse tentando di arrivare al suo obbiettivo.
<<Giusto.. >> concluse Draco.
Stava cominciando a ripensarci, nessuna ragazza avrebbe risposto in quel modo.
Suo padre aveva detto che doveva fidanzarsi, ma nemmeno lei, forse, era quella giusta.
Quando deglutirono l'ultimo sorso dai loro bicchieri, Draco aveva ideato una domanda che lo avrebbe aiutato a confermare i suoi dubbi:<<Hai portato dei soldi? Perché senò come farai a pagare ciò che vorresti acquistare?>>
Lei si morse il labbro inferiore, abbassò lentamente il capo e rispose:<<Ecco...non ho portato nulla perché pensavo che.. >>
Ad un tratto sollevò la testa e fissò Draco con tutta la dolcezza che aveva in corpo, mentre con due dita stuzzicava l'ombrellino.
<<Si insomma...è la prima volta che usciamo insieme. Pensavo che me li avresti regalati tu>>
Ancora una volta si sentì affondare, però doveva resistere alla tentazione di insultarla...voleva arrivare fino in fondo.
<<Non vuoi prima passeggiare? Potremo anche osservare la Stramberga Strillante e->>
<<Ci sono andata un sacco si volte! >> confessò Sabrina divertita. <<E comunque dobbiamo per forza camminare per arrivare fino a Mondomago. Quindi più o meno passeggiamo, no? >>
In questo caso Draco non seppe cosa risponderle. Era davvero in questo maniera che lei passava il tempo con i ragazzi? Andando a zonzo per i negozi?
Inspirò. Non poteva e non doveva cedere, se lo avesse fatto gliene avrebbe dette quattro. <<Non vuoi conoscermi meglio? >>
<<Ma si che voglio! Approposito, i tuoi da quando sono diventati ricchi?>> chiese lei illuminandosi.
Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Draco si alzò di scatto dalla sedia, fissò per un istante il tavolo giurandosi che non avrebbe fatto scenate assurde. Poi, con calma, portò gli occhi su di lei e disse:<<Non rivolgermi più una parola, non uscirò mai più con una come te!>>
<<Come scusa? Non ti piaccio?>> disse lei sconvolta.
<<Certo che mi piaci, ma non sopporto i tuoi intenti!>>
<<Cosa intendi dire?!>> urlò Sabrina sollevandosi e incrociando le braccia al petto.
<<Sei solo affezionata ai miei soldi, tutto qui!>> esclamò Draco con un'aria disgustata.
<<Non è vero...io... ecco..>> balbettò Sabrina muovendo gli occhi in tutte le direzioni, come per trovare una scusa plausibile.
<<E non mi attrae il modo in cui ragioni!>> proseguì Draco.
Era stufo di sentirla insistere che dovevano vagare per i locali di Hogsmeade. Quella non era una vera uscita, non lo era proprio.
<<Stai dicendo che io sono...sono più stupida di Lunatica Lovegood?
<<Spero che tu sappia di chi io stia parlando, Malfoy. Ognuno ritiene che è la ragazza più sciocca della scuola! E bene, neanche io voglio più rivederti!>> Sabrina strillò l'ultima frase avanzando, con lunghi passi, fino alla porta e, uscendo, la sbatté con rabbia.
<<Luna non è stupida...è solo strana>> mormorò Draco, osservando la finestra sovrappensiero.
Madame Rosmerta lo fissava di sbieco, mentre toglieva i bicchieri di vetro dal loro tavolo.
Draco inspirò di nuovo e con più intensità.
Ora non aveva più una ragazza, l'ultima era fuggita via qualche secondo fa, ma non disponeva del tempo per pensarci.
Aveva un compito importante da svolgere e doveva essere concentrato.
Girò la testa verso il bagno, dove una studentessa aveva appena spinto il portone.
Non avrebbe atteso un'altra occasione. Lasciò dodici falci sul tavolo e si dirise, senza destare sospetti, dalla sua preda.
Draco, dopo aver varcato la soglia, si guardò attorno per assicurarsi che nessuno lo stesse controllando.
Chiuse la porta, tramite una chiave appesa a un lato del muro in pietra, ed estrasse la bacchetta. Era pronto per lanciare la maledizione Imperius.
(Continua...)
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