Druna (pt1)

Gli alberi avevano ancora le foglie, mancava poco all'inizio dell'autunno. Il cielo era nuvoloso e il vento soffiava impetuoso sulle finestre della Malfoy Manor. Padre, madre e figlio cenavano tranquillamente su un lungo tavolo del soggiorno.
Draco Malfoy era diventato un Mangiamorte, proprio come i suoi genitori. Si stava servendo una bistecca di mucca quando il padre ruppe il piacevole silenzio.
<<Allora Draco...tralasciando il fatto che ora sei diventato Mangiamorte..>> a quelle parole Draco smise di masticare, ricordò tutto quello che aveva passato ed il compito che gli era stato assegnato dal Signore Oscuro.
<<e dell'incarico che devi assolutamente portare al termine... >> continuò mentre si serviva del vino.
Draco guardò il padre, era abituato ad ubbidire ad ogni sua richiesta anche se a volte gli sembravano ingiuste.
<<Domani sarà il tuo sesto anno ad Hogwarts>> disse, posando la caraffa di vino e prendendo il calice.
Draco trasse un respiro di sollievo, pensava che gli avesse riferito qualcosa riguardo la sua missione o su Tu-Sai-Chi.
<<Si>> rispose il biondo, tagliando un pezzetto di bistecca con il coltello.
<<Non preoccuparti Lucius. Ho comprato tutto il materiale l'altro ieri, a Diagon Alley.>> disse la madre che ora stava guardando Draco con affetto.
<<Hai già sistemato tutto nel baule, vero?>> chiese lei.
<<Sì mamma... è tutto pronto.>> rispose lui indifferente.
Gli piaceva la magia, il Volo e le varie materie ma odiava la scuola e le persone che ne facevano parte, tranne i suoi compagni di Casa ed il professor Piton.
<<Narcissa...>> disse severo il padre. <<Non volevo chiedere a nostro figlio se avesse preparato il baule.>> proseguì poggiando le posate sul tavolo e guardando la moglie che ricambiava lo sguardo.
<<Volevo solo fargli notare una cosa>> disse mentre ora posava lo sguardo su Draco. Narcissa fece lo stesso, sembrava preoccupata.
Draco tenne gli occhi puntati sul piatto quasi vuoto, aspettando timoroso il volere del padre.
<<Figlio mio. Tu hai molte qualità, un bel aspetto, un carattere fantastico..>>
affermò, fissandolo come se ne fosse incantato.
<<Hai sempre avuto ciò che desideravi da noi, sei il figlio perfetto..>> Draco continuava a fissare il piatto, era la prima volta che si sentiva dire delle parole così affettuose dal padre. <<Ma c'è una cosa che ancora non sono riuscito a capire...>> mormorò piano, distogliendo lo sguardo dal ragazzo e posandolo su un calice di fronte.
<<Cosa?>> chiese Draco esitante.
<<Come mai non hai una ragazza?>> rispose lui, guardandolo di nuovo.
A quella domanda si pietrificò. Non gli aveva mai chiesto una cosa simile, lui una ragazza? È vero, era carino ed aveva un sacco di studentesse ad Hogwarts che gli giravano attorno. Ma non aveva mai pensato di fidanzarsi. Non sapeva cosa rispondere, si sentiva in imbarazzo.
La madre sembrò cogliere i pensieri del figlio:<<Lucius...non credo sia un argomento da affrontare. Lo stai mettendo in imbarazzo!>> disse scrutando il marito.
Draco alzò lo sguardo e le sorrise, come per ringraziarla.
<<Dai Narcissa!>> esclamò il padre, un attimo dopo, con aria divertita.
<<Draco è grande ormai...hai compiuto sedici anni, no?>> chiese poi rivolto al figlio.
<<S-si..>> rispose Draco sempre più insicuro.
<<Appunto, non credi che sia ora di avere una ragazza? Sei bello, popolare e ricco. Dovresti già averne qualcuna che ti ronza attorno, giusto?>> continuò lui.
La madre non sapeva cosa dire, studiava il figlio. In parte era allegra, lei aveva sempre fatto di tutto per lui e voleva solo vederlo felice. In parte preoccupata, sapeva che Lucius dettava legge in quella casa e quindi non sapeva cosa aspettarsi.
<<E-esatto ma...padre sono solo amiche>> disse.
<<Be, c'è ne sarà qualcuna che ti piace? La scuola è piena di belle ragazze. Per te non sarà difficile conquistarle!>> riprese Lucius pigiando entrambi le mani sul tavolo e fissando il figlio con aria supplichevole.
<<F-forse>> mentì.
Non aveva mai avuto una cotta per nessuna e non voleva dirlo al padre. Non voleva farlo arrabbiare.
Narcissa, che stava finendo di mangiare l'insalata, alzò subito lo sguardo e lo osservò raggiante.
<<Bene!>> esclamò il padre.
<<Sai cosa ti dico? Avrai il permesso di fidanzarti quest'anno!>> Draco, che stava mandando giù un pezzetto di carne, quasi si strozzò. Non riusciva a credere alle sue orecchie. Il padre gli aveva appena affermato che poteva fidanzarsi. Si chiese cosa gli stesse accadendo, insomma, non era mai stato così gentile con lui prima d'ora.
<<D-davvero?>> era l'unica parola che gli venne in mente in quel momento.
<<Certo. Ma una condizione!>> pretese il padre con tono serio.
<<Non devi metterti con una lurida mezzosangue>> disse piano scandendo bene le parole.
Draco lo sapeva, sapeva che ci sarebbe stato un "ma".
<<Ovvio che no. Odio le mezzosangue!>> affermò con quel poco di coraggio che gli si era formato.
<<Bravo Draco! Così ti voglio.>> concluse Lucius.
Finirono il resto della cena in silenzio. La madre ogni tanto lanciava occhiate eccitate al figlio mentre quest'ultimo, sempre a disagio, mangiava velocemente. Voleva al più presto rifugiarsi in camera dove i suoi non vi avevano accesso senza il suo permesso.

Chiuse la porta alle sue spalle dopo avergli dato una frettolosa buonanotte. Ora si sentiva meglio, al sicuro. C'erano solo lui e i suoi pensieri.
Si avvicinò alla finestra di legno d'abete e guardò fuori.
Era notte ma non si scorgeva nemmeno una stella, le nuvole le nascondevano. Il vento soffiava sempre più forte, tirò la tenda e si voltò verso il letto.
La sua camera era grande e bella, aveva due piccole piante grasse vicino alla porta, un ampio armadio di legno di quercia dove all'interno c'erano molti vestiti eleganti e comodi. Vi era una piccola libreria sotto la finestra, sembrava assurdo ma gli piaceva leggere nel tempo libero.
Molti palloni, di sport vari, fissati su delle mensole e un baule affianco al letto. Quest'ultimo era colmo dei materiali che servivano per frequentare il suo sesto anno nella scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Si cambiò con un pigiama verde smeraldo e si distese sul letto.
Chiuse gli occhi ma, dopo qualche secondo, li riaprì. Non riusciva a prendere sonno. Le ultime parole del padre lo turbavano, tra qualche ora sarebbe arrivato ad Hogwarts e come si sarebbe comportato?
Aveva già una missione a cui pensare: far fuori il preside della scuola, noto come Albus Silente.
Anche se non gli piacque molto, lui non era un assassino ma lo doveva fare. Doveva rispettare Lord Voldemort, doveva rispettare tutto ciò che il padre gli poneva. Si girò e cercò di cancellare quei pensieri distraendosi con il suo argomento preferito: Ron Weasley. Adorava prendere in giro le persone deboli, il rosso era il suo solito bersaglio.
Una volta addormentato divenne sereno e tranquillo.

La mattina dopo, il tempo era chiaro ed il sole splendente. Un leggero venticello scuoteva le fronde degli alberi. Draco Malfoy dormiva beatamente nel letto dalle coperte nere e lenzuola bianche.
<<Draco?! Svegliati tesoro!>> disse Narcissa Malfoy, madre del ragazzo, fuori la porta.
Draco si rigirò nelle coperte e continuò a dormire.
<<Mi hai sentito? Dobbiamo muoverci! Oggi partirai dalla stazione King's Cross ed inizierai il tuo sesto anno ad Hogwarts!!>> disse alzando di poco la voce mentre bussava alla porta.
Gli occhi del ragazzo si aprirono, sentì la madre allontanarsi. Era mezzo addormentato, per questo non ebbe capito una sola parola di quello che gli aveva detto. Si alzò subito dopo realizzando che giorno fosse.
Corse al suo armadio ed indossò la divisa, come ogni anno, non si era mai cambiato in treno.
Dopodiché aprì la porta e giunse in sala, nella quale trovò il tavolo apparecchiato. Sua madre e suo padre erano già seduti e consumavano la loro colazione. Draco si unì a loro senza parlare. Ogni tanto, per interrompere il silenzio, la madre chiedeva al figlio se avesse preparato per bene il baule.
<<A proposito, anche quest'anno ti manderemo dei dolci via gufo nei vari pasti?>> gli chiese mentre stava girando, con un cucchiaino da servizio da tè, il caffè nella tazza.
<<No mamma. Non dico che non li voglio ma...per ora basta con i dolci!>> disse lui, mentre metteva i cereali nel latte.
<<Va bene. Ricordati che, se hai bisogno di qualunque cosa, puoi sempre chiedere a noi!>> rispose lei sorridendogli.
Draco le fece sì con il capo e poi, dopo aver mescolato, cominciò a mangiare.
Il padre non gli aveva rivolto la parola, era intento a leggere le ultime notizie della Gazzetta del Profeta.
Una volta terminata la colazione, tutti e tre andarono in macchina e partirono.
Dopo qualche minuto arrivarono alla stazione di King's Cross, sempre piena di Babbani.
<<Ok Draco, non dimenticare il tuo compito e nemmeno quello di cui avevamo discusso la sera prima>> fece serio il padre, depositando il baule del figlio a terra.
<<Manca poco alla partenza..>> disse poi scrutando l'orologio da polso.
<<Già>> rispose lui.
<<Dovresti affrettarti. Devi correre tra il binario nove e dieci per->>
<<Lo so mamma. Per arrivare alla piattaforma 9 e 3/4..>> disse Draco interrompendola.
<<Esatto>> concluse la madre, una lacrima le stava rigando il viso. Osservava Draco mentre spingeva il carrello e spariva, all'istante, nel muro.
<<Suvvia Narcissa. Lo rivedrai tra qualche mese!>> la rassicurò il marito adagiando un mano sulla sua spalla.
<<S-si>> disse la moglie asciugandosi il viso con un fazzolettino di seta.
Il binario 9 e 3/4 comparve alla sua vista. L'Hogwarts Express era già lì sulle rotaie, grande e luminoso come sempre.
Draco osservò un gruppo di ragazzini più piccoli di lui. Parlavano senza fermarsi, evidentemente troppo eccitati per aver ricevuto la loro lettera di ammissione.
Sbuffò e si inoltrò nella folla cercando di raggiungere il treno.
Dopo aver fatto a spintoni con alcuni del quinto anno, riuscì a salire. Camminò per lo stretto corridoio in cerca di uno scompartimento libero.
Dopo averlo trovato vi entrò e, con un po'di fatica, sollevò il baule cercando di metterlo in alto sugli appositi ripiani bagagli. Si sedette soddisfatto ed attese la partenza guardando fuori dal finestrino.
<<Hey biondo! Posso sedermi?>> disse una voce a lui familiare.
Draco si voltò e vide, vicino alla porta, il suo migliore amico: Blaise Zabini.
<<Certo! Però tappati quella bocca!>> rispose Draco con il suo solito fare da duro.
I due si strinsero la mano e risero.
Passarono qualche minuto discutendo sui primini.
<<Che poi...sembrano tutti così eccitati. Cosa c'è di divertente me lo spieghi?>> fece Draco rivolgendo lo sguardo a Blaise.
<<È normale. Non dirmi che tu non eri emozionato come loro la prima volta!>> rispose Zabini aggrottando le sopracciglia.
<<Ovvio che no. Parlavo di tanto in tanto ma non come loro!>> esclamò Draco deciso.
Blaise lo esaminò, poi scoppiò a ridere.
Draco soffiò e tornò a guardare fuori dal finestrino.
<<Ok... ti credo>> disse Blaise cercando di reprimere le risate.
All'improvviso la porta del loro scompartimento si aprì rivelando una Pansy Parkinson furibonda.
<<Ah eccovi! Vi ho cercato dappertutto! Non eravamo forse d'accordo di occupare lo stesso scompartimento che avevamo l'anno scorso??>> chiese, scrutando entrambi i ragazzi.
<<Ci-...Ciao Pansy>> salutò Blaise alzando, tremolante, la mano in gesto amichevole.
Draco rideva, era abituato alle ire di Pansy, invece Blaise le temeva ancora.
<<Non c'è niente da ridere>> bisbigliò successivamente squadrando l'amico di fronte mentre la ragazza posava il suo baule affianco a quello di Draco.
<<Draco Malfoy non mi saluti?>> domandò fissandolo.
Lui stava ancora ridendo di Blaise, così tacque. Era sua amica dal primo anno ad Hogwarts, era sempre stata al suo fianco anche se la maggior parte delle volte lo assillava.
Si alzò e tese la mano alla ragazza che ora si era calmata. Lei fece di no con la testa e, senza preavviso, si lanciò al suo collo, abbracciandolo.
Draco rimase immobile per qualche secondo, dopo si ricordò quello che gli disse il padre riguardo le ragazze. Aveva il permesso per averne una. Lui non voleva fidanzarsi, cioè gli sarebbe piaciuto, ma Pansy non era la persona giusta per lui.
Staccò le sue braccia ed indietreggiò scrutandola torvo.
<<Che cosa stavi facendo?>> le chiese.
<<Ti abbracciavo?!>> rispose lei in tono di sfida.
<<Dimmi perché lo hai fatto!>> proseguì lui alzando la voce.
<<Mmh...fammi pensare un attimo. Forse perché siamo amici?>> ribatté lei cominciando ad irritarsi.
<<Anche se siamo amici non voglio che mi abbracci>> disse Draco sedendosi.
<<Ah bene!>> concluse lei imbronciata.
Il treno avvisò la partenza tramite il fischio. Draco vide molti genitori salutare i loro figli, la maggior parte piangevano, altri lo rincorrevano. Pensò ai suoi, la madre si era incessantemente mostrata affettuosa mentre il padre...lui a modo suo.
Erano gli unici con cui fin'ora non si era mai ribellato.

Tornò nella realtà, era passata un'ora dalla partenza e nello scompartimento regnava il silenzio.
Pansy era occupata a leggere delle riviste di moda che si era portata da casa mentre Blaise lucidava la sua bacchetta.
Di solito parlavano di come avevano passato le vacanze ma..."questa volta sarà diverso" pensò Draco.
Aveva una missione, e anche un compito extra, che il padre ed il Signore Oscuro gli avevano assegnato. Lui non voleva deludere il padre e aveva paura di Tu-sai-chi, quindi era costretto.
Nel corridoio del treno si sentirono dei rumori, seguiti dal brusio degli studenti, che si avvicinarono pian piano.
<<Che cos'è questo frastuono?>> chiese Pansy seccata, seduta al fianco di Blaise, mentre puntava lo sguardo sulla porta.
<<Ma certo!>> esclamò Blaise soffermandosi su Draco. <<È il carrello dei dolci!>>
<<Non pensi che siamo troppo grandi per queste cose?>> domandò lui gelido.
<<Naaah>> rispose l'amico facendo un gesto con la mano per dirgli che erano sciocchezze.
<<Io voglio i Marshmallow Cappello di Strega!>> gridò subito Pansy, supplicando Draco.
<<Ed io due scatole di Cioccorane e anche un Calderotto!>> aggiunse Blaise.
Draco roteò gli occhi e poi borbottò qualcosa che suonava come "va bene".
Si alzò, prese una manciata di soldi dal suo baule ed uscì dallo scompartimento.
Avevano ragione, era proprio la signora del carrello. Era una donna robusta e di media statura, ma la sua indole era dolce e gentile.
Alcuni studenti del secondo anno stavano prendendo il resto quando la signora si rivolse a Draco, che l'aveva raggiunta.
<<Ciao caro, cosa vorresti acquistare?>> chiese lei premurosa.
<<Due scatole di Cioccorane, un pacchetto di Marshmallow Cappello di Strega, un Calderotto e...>>
Si soffermò, aveva detto a sua madre che non avrebbe toccato dolci, ma l'idea di restare a bocca asciutta mentre guardava i suoi amici mangiare era triste.
<<Due Gomme Fruttose>> decise poi.
<<Bene>> sussurrò la signora mentre prendeva le varie caramelle.
<<Però si sbrighi! Ho due bestie da sfamare>> sbuffò Draco, impaziente.
<<Con bestie intende il signor Zabini e la signorina Parkinson?>> chiese lei ridendo.
<<Esattamente>> rispose lui divertito.
<<Ecco a te. Fanno nove falci e quattro zellini>> affermò lei porgendogli il sacchetto.
Draco stava per dargli le monete quando:<<Anzi, aggiunga una scatola di Gelatine Tutti Gusti+1>> disse.
Lei sospirò e gli diede il tutto.
Successivamente, Draco fece scorrere la porta dello scompartimento e si sedette, dando il sacchetto a Blaise.
Lui lo aprì e, con felicità, distribuì i dolci ai vari proprietari. Pansy saltò dalla gioia quando brandì il suo pacchetto di Marshmallow.
Si gustarono quelle prelibatezze in silenzio.
Draco adorava le Gomme Fruttose. Sembravano normali gomme di colore bianco ma, appena si pensava ad un tipo di frutta, esse ne acquistavano il sapore.
<<Ehi...qui c'è una scatola di Gelatine Tutti Gusti+1!>> esclamò Blaise.
<<Per chi le hai prese, eh Draco?>> proseguì Pansy.
Draco li osservò, poi disse<<Per tutti>>
Con quel gesto ogni cosa era tornata alla normalità, cominciando a parlare delle loro vacanze. Draco ne fu felice, voleva passare del tempo con i suoi amici nonostante tutto.
<<Chissà di che gusto saprà questa gelatina di colore verde>> disse ad un tratto Blaise, portando alla bocca una minuscola gelatina.
Draco e Pansy lo guardavano aspettando, rallegrati, la sua risposta.
<<Bleah...Caccole!>> commentò disgustato.
Scoppiarono a ridere. In seguito Pansy prese la scatola e ne provò una.
<<Mamma che schifo...questa sa di calzini sporchi!>>
Draco rise più forte, lei lo scrutò imbronciata.
<<Ora tocca a te!>> disse, scuotendo la scatola sotto il suo naso.
Lui ne prese una di colore blu.
<<Di che gusto potrà mai essere?>> domandò curioso Blaise.
<<Mmh...Mirtillo!>> affermò Draco compiaciuto, dopo averla mangiata.

Altre due ore passarono e loro continuavano a chiacchierare allegramente.
<<Secondo voi quest'anno vinceremo la Coppa delle Case?>> chiese Blaise.
<<Non credo>> fece Pansy, sconsolata.
<<I Grifondoro hanno vinto per ben cinque anni di fila..>>
I Grifondoro, pensò Draco, non fanno altro che vincere. Tutto da quando Harry Potter è diventato Cercatore nella squadra di Quidditch.
Lo odiava a morte. Era la sua nemesi sin dal primo anno quando, dopo avergli offerto la sua amicizia, lui la ebbe rifiutata.
I suoi pensieri vennero interrotti quando sentì la porta dello scompartimento scorrere. Blaise e Pansy si ammutolirono puntando l'attenzione su di essa.
Una ragazza dai lunghi capelli biondi e mossi, a differenza di Pansy che li aveva neri e lisci, stava in piedi con un paio di libri sotto braccio aventi la stessa copertina. Sorrideva e, come Draco poté notare, indossava una strana collana composta di pietre colorate.
<<Ah...guarda chi si rivede, Lunetta!>> disse Pansy, per niente impressionata, sghignazzando.
Draco vide Blaise fare lo stesso.
<<Buongiorno! Vorreste acquistare il Cavillo? Viene sei falci l'uno>> disse la ragazza in tono gentile.
<<Il che?>> fece Draco indifferente.
<<Il Cavillo. È un giornalino molto interessante scritto da Xenophilius Lovegood, ovvero mio padre>> riprese lei fiera.
<<Non vogliamo la tua robaccia, stramba che non sei altro! Diglielo anche tu Draco!>> ringhiò all' improvviso Pansy, scrutando Draco seccata.
Draco sobbalzò quando Pansy lo chiamò. Stava studiando quella ragazza. Nonostante lei l'avesse presa in giro, non sembrava minimamente ferita...al contrario, stava sorridendo.
<<Esatto. Valla a vendere a quei mocciosetti del primo! Loro comprerebbero di tutto per quanto siano babbei!>> rispose Draco, anche lui seccato.
Blaise continuava a sghignazzare.
Pansy era contenta della risposta che Draco aveva dato, perché ora stava fissando la ragazza in attesa della sua reazione.
<<Grazie mille per l'informazione. Passate una buona giornata!>> fece lei sorridendogli un'ultima volta, prima di voltarsi e chiudere dolcemente la porta.
Draco la fissava sbalordito, non aveva mai visto una ragazza comportarsi in quel modo. La maggior parte di esse si mettevano a piangere o si arrabbiavano... ma lei no. Era contenta.
Poi si rese conto che non la conosceva. Era del suo stesso anno ma non le aveva mai parlato. Sapeva solo che per Pansy era un bersaglio come per lui era il Weasley.
Distolse gli occhi dalla porta ormai chiusa e si costrinse ad ascoltare ciò che i due si stavano dicendo.
<<Certo che è proprio inguardabile! Avete visto come si veste?>> disse Pansy.
<<Vero>> replicò Blaise guardando Draco.
<<Com'è che si chiama quella?>> fece quest'ultimo rivolto a Pansy.
Lei lo fissò per un po', poi disse:<<Si chiama Luna Lovegood>> facendo una smorfia.
<<Anche se tutti la chiamano Lunatica!>> aggiunse Blaise, spassandosela come non mai.
<<Fanno bene a chiamarla così, sta sempre sulle nuvole e poi avete visto la sua collana? L'anno scorso ne aveva una fatta con i tappi delle bottiglie!>> terminò lei ridendo.
Draco fece un mezza risata, dopo posò lo sguardo al di là del finestrino dove le campagne verdi filavano ad una velocità rilassante.

Mancava poco all'arrivo. I tre non parlavano più, ognuno aveva i suoi problemi a cui pensare. Il cielo era coperto di nuvole ma non vi era alcun segno di pioggia. Draco pensava a ciò che avrebbe dovuto fare una volta giunto ad Hogwarts. A come sembrare innocente, a come cercare di non farsi scoprire nei corridoi da Filch, il custode.
Una grande nube di fumo interruppe bruscamente i suoi pensieri, entrata da sotto l'uscio della porta. Era nera come la pece ed occupò velocemente l'area dello scompartimento. Draco cominciò a tossire rumorosamente, seguito da Pansy, che si copriva la faccia con le mani, e da Blaise.
<<C-che succede?>> domandò lei tra una tosse e l'altra.
<<Non...non lo so>> rispose Draco.
Dopo due minuti circa il fumo scomparve dando loro modo di respirare nuovamente.<<È passata..>> mormorò Blaise guardando la soglia.
<<Ma che cos'era?>> insistette Pansy.
<<Forse uno scherzo>> azzardò Blaise.
A quelle parole Draco alzò lo sguardo, quando la nube si era dissolta aveva sentito un lieve spostamento dei bagagli. Era esatto, quello di Blaise era più a destra della posizione originale.
Blaise si alzò e disse loro che sarebbe andato a controllare se anche agli altri era accaduta la stessa cosa.
Tornò qualche minuto dopo seccato, ma allo stesso tempo spaventato. Comunicò ai suoi amici, che lo stavano fissando in cerca di risposte, che era successo a due scompartimenti adiacenti al loro e che gli studenti occupanti non avevano la minima di idea di che cosa si trattasse.
Lasciarono perdere e iniziarono a discutere sui loro film preferiti, anche se ogni tanto Draco lanciava occhiate piene di sospetto sul posto vuoto accanto al bagaglio.
Il tempo cambiava mentre il treno viaggiava per la volta del castello. Divenne sera quando si fermò alla stazione di Hogsmeade. Tutti scesero; i primini seguirono Hagrid, un mezzogigante che faceva il guardacaccia, su delle barchette in riva al lago mentre tutti gli altri salirono su delle carrozze trainate da cavalli invisibili. Pansy e Blaise uscirono per primi, Draco li raggiunse poco dopo. Aveva avuto un piccolo contrattempo, aveva scoperto cosa c'era accanto al bagaglio del suo migliore amico, aveva scovato la sua nemesi: Harry Potter. Indossava il mantello dell'invisibilità, per questo non riusciva a vederlo. Ma si vendicò, gli scagliò un incantesimo che lo pietrificò e gli ruppe il naso con un calcio, uscendo infine trionfante dallo scompartimento dopo avergli gettato sopra il mantello ed avergli augurato un buon ritorno a Londra.
<<Perché ci hai messo tanto?>> gli chiese Pansy quando li ebbe raggiunti sulla carrozza.
<<Pensavo di aver dimenticato qualcosa sul sedile... >> mentì Draco.
<<Ah be...si parte!>> esclamò Blaise indicando con un dito il sentiero che, lentamente, si mosse.

Il viaggio non era piacevole come sul treno, vi erano molte turbolenze perché il terreno non era liscio.
Le carrozze si fermarono tutte una dietro l'altra dopo essere giunte di fronte ad un grande cancello.
Gli studenti scesero e si avviarono all'entrata dove c'era il minuscolo professor Flitwick, insegnate di Incantesimi, che faceva l'appello.
Poi proseguirono a piedi. Il sentiero era illuminato da delle piccole lanterne poste ai lati.
Il castello si avvicinava, pian piano, alla loro vista.
Una volta giunti nella Sala d'Ingresso la professoressa Mcgonagall, una strega anziana dallo sguardo severo che insegnava Trasfigurazione, corse loro incontro e disse:<<Forza ragazzi! Tutti nella Sala Grande>>
Pansy sbuffò e Blaise, che stava dietro a Draco, prese le braccia di entrambi e li guidò nella sala affollata di studenti.
Quando entrarono udirono il vociare di questi ultimi già seduti nei quattro tavoli che rappresentavano le Case di Hogwarts. Le centinaia e centinaia di candele, che fluttavuano a mezz'aria, illuminavano perfettamente la sala, e il soffitto, che era stregato, mostrava il cielo blu zeppo di stelle.
Si sedettero uno affianco all'altro al tavolo dei Serpeverde. Draco ne era fiero. Ha sempre saputo che sarebbe appartenuto in quella Casa sin dal primo anno, quando fu smistato.
Alcuni gli diedero una pacca sulla spalla, tra questi c'erano i suoi vecchi amici: Crabbe e Goyle. Alcune ragazze, invece, si misero di fronte a Pansy e iniziarono a chiacchierare raccontandosi del più e del meno.
Era tutto perfetto, ogni anno era organizzato nello stesso modo. Prima vi era lo Smistamento, una cerimonia importante che collocava, tramite un cappello parlante, i nuovi studenti nelle varie Case. In seguito il preside della scuola faceva un discorso. Infine si poteva mangiare.
Draco guardò il suo piatto. Era vuoto.
<<Hai fame eh?>> disse Blaise dandogli una spinta con il gomito.
<<Noo...non sono affatto affamato. Stavo solo guardando questo splendido piatto>> rispose Draco sarcastico, ricambiando la spinta.
Si misero a ridere.
Nella Sala Grande entrarono un gruppetto di studenti, tutti agitati, scortati dalla professoressa Mcgonagall.
<<Che pizza...non possiamo saltare lo Smistamento?>> disse Blaise infastidito.
<<No...non si può>> rispose Draco che osservava gli arrivati con indifferenza.
Udì la voce della Mcgonagall mentre li disponeva in fila.
<<Bene...quando sentirete il vostro nome, dovrete sedervi su questo sgabello ed io vi poserò il cappello parlante sulla testa>> disse indicando un cappello rattoppato e scolorito.
<<Dopodiché dovrete prendere posto al tavolo della Casa in cui esso vi smisterà>> concluse.
La cerimonia ebbe iniziò.
Draco, che aveva perso interesse sui primini, posò lo sguardo al tavolo dei professori. Vi erano tutti tranne, e ne fu meravigliato, il professore di Pozioni. Il professor Piton, alto con i capelli unti e neri, era seduto al posto di Difesa Contro le Arti Oscure. Quella materia si diceva maledetta perché i professori che la insegnavano duravano solo un anno.
Era il direttore della loro Casa, per questo dava instancabilmente dei punti a loro favore.
Tornò a guardare i ragazzi in fila, ne mancavano tre e poi la cerimonia si sarebbe conclusa.
All'improvviso Harry Potter entrò nella Sala, con il naso insanguinato, e si sedette al tavolo dei Grifondoro.
Draco lo scrutò con odio, pensava che ormai il treno lo avesse portato via da qui... ma si sbagliava. Qualcuno deve averlo liberato. Harry, circondato dai suoi amici, gettò uno sguardo verso Draco, anche esso era sprezzante.
Lo tennero per qualche instante, poi lo distolsero.
Sbatté con rabbia un pugno sul tavolo.
<<Ehi ma che ti prende?>> domandò Pansy preoccupata.
<<Già...che succede?>> replicò Blaise.
<<Niente...lasciate stare>> borbottò lui abbassando la testa.
Capì che lo Smistamento era finito quando Albus Silente si alzò dal tavolo dei professori. Il chiacchiericcio della Sala cessò, tutti tenevano gli occhi puntati sul preside.
<<Benvenuti e bentornati studenti>> disse con voce calma.
<<Un nuovo anno sta per iniziare nella scuola di Hogwarts.
<<Ma prima di lanciarci sul cibo, vorrei farvi un annuncio>> si soffermò e si voltò verso un mago robusto, di media statura e quasi calvo.
Draco lo osservò, non lo aveva mai visto, quindi pensava che si trattasse di un nuovo professore.
<<È con mio grande piacere presentarvi il vostro nuovo professore di Pozioni. Horace Lumacorno!>> riprese il Preside stringendo la mano al professore chiamato Lumacorno.
Un clamoroso applauso echeggiò per la sala. Lumacorno sorrise guardandoli uno ad uno, dopodiché prese posto.
<<Ed ora, vorrei comunicare agli studenti del primo anno che per loro è vietato l'accesso alla Foresta Proibita>> disse Silente serio.
Blaise era annoiato, non stava sentendo una sola parola di quello che il preside stava dicendo. Pansy, invece, giocava con una posata.
Quando il preside finì il suo discorso, i piatti si riempirono di cibo e tutti non videro l'ora di abbuffarsi.
Draco aveva l'imbarazzo della scelta; vi era pollo, carne, pesce e molte verdure che facevano da contorno.
Si servì di pesce e patatine.
Una volta che furono sazi Silente disse loro di andare a letto, le lezioni sarebbero iniziate l'indomani.
I tre seguirono gli altri Serpeverde per molti corridoi fino a raggiungere le segrete.
Il Prefetto disse la parola d'ordine e poi si divisero. Certi restarono nella sala comune a chiacchierare o a giocare mentre gli altri si dirigevano nel dormitorio.
Draco e Blaise si cambiarono e si misero il pigiama.
<<Secondo te come è stato il rientro?>> disse Blaise, infilandosi sotto le coperte di un verde smeraldo.
<<Mmh...come il solito>> rispose Draco, indifferente.
<<Almeno il cibo ti è piaciuto?>>
<<Credo che sia l'unica cosa buona di questo posto schifoso>> disse Draco seccato sedendosi sul letto.
Blaise sospirò e chiuse le tende del suo letto a baldacchino.
Draco invece non voleva dormire, voleva restare ancora un po'sveglio... a riflettere.
Si avvicinò alla finestra, il cielo stellato era bellissimo. Emise un lungo sospiro cercando di rilassarsi.
...(continua)

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