Torquil Travers

Ad un certo punto le paure di Albus divennero l'incubo del Dipartimento per la difesa delle leggi magiche e del Ministero stesso. In quegli anni Albus cercava di aiutare Newt al meglio, ma per qualche motivo non poteva intervenire lui stesso direttamente contro Grindelwald. Nonostante fossi la sua confidente in materia da anni, si ostinava a sorvolare sulla questione con le sue tipiche battute di spirito o le frasi di dubbio significato.

Personalmente ero mortalmente preoccupata per Newt e molto in pensiero per le sorti della scuola. Da quando gente come Torquil Travers era ai vertici del dipartimento sembrava che tutto fosse lecito per il ministero, che non esistessero confini a ciò che gli auror potevano fare e quel pensiero mi terrorizzava. Era il 1927 quando udimmo un grande frastuono nei corridoi della scuola. Fu il custode a venirmi a chiamare allarmato per chiedere spiegazioni. Albus stava facendo lezione nella sua aula di Difesa contro le Arti Oscure quando un manipolo di auror guidati da Travers fecero irruzione nella classe.

Travers era una testa calda e pensava che il suo status lo ponesse al di sopra delle parti . Apparteneva ad una delle più antiche famiglie di maghi del regno unito, era un puro sangue, un uomo duro e meschino, con l'eleganza di un politico e l'arroganza di un auror. Godeva dell'autorità che possedeva e non gli piaceva essere contraddetto o contestato. Considerava il suo ruolo al di sopra delle leggi magiche e non ci pensava due volte ad infrangerle in nome della sicurezza della comunità magica. Si sentiva in diritto di entrare dal portone principale di Hogwarts, in una scuola, piena di ragazzi, con le bacchette in mano e i suoi auror schierati.

Ovviamente dopo essere stata avvertita dal custode andai a vedere cosa stava succedendo e protestai sonoramente. Mi guardò stranito con la sua faccia arcigna e la supponenza di chi pensa di essere superiore a te. Si aspettava sempre obbedienza immediata o sottomissione totale alle sue richieste e quel giorno mi costrinse a portare fuori da quella classe gli studenti del terzo anno piuttosto impauriti dal fatto di essere stati circondati a lezione. Lasciarlo solo con Albus non mi lasciava affatto tranquilla , ma ancora di più detestavo l'idea di dover sottostare ai capricci di quel pomposo puro sangue. Feci quanto ordinato solo perché fu Albus a chiedermelo. Quell'uomo sembrava non ricordarsi di aver messo piede in "una scuola". Non gli importava.

Avrebbe potuto chiedere udienza ad Albus come tutti, ma lui non chiedeva mai nulla, si prendeva quello che voleva e basta. Non era la prima volta che ordinava l'arresto di qualcuno solo perché era venuto in contatto con Grindelwald e di certo Albus conosceva Gellert molto bene. In più in quel periodo Albus si era esposto troppo e aveva critico apertamente le politiche introdotte dal Ministero. Proprio grazie ad esse quell'uomo non aveva più confini, né regole: se avesse voluto arrestare seduta stante Albus e spedirlo ad Azkaban in attesa anche solo di essere interrogato, avrebbe potuto farlo.

In realtà voleva sapere delle voci riguardanti il viaggio di Newt a Parigi. Newt non gli era mai andato a genio. Era sempre stato convinto del suo coinvolgimento nella parziale distruzione di New York da patre di un Obscurus, nonostante tutte le prove fossero a suo favore. Travers non si dava pace, non accettava di non essere lui in prima linea contro Grindelwald, di dover rincorrere l'azione. D'altronde non aveva mai fatto segreto di disprezzare Albus, anche se era ovvio che era un mago molto più potente di lui. Non accettava di essere messo in secondo piano, di ammettere di non essere in grado di assicurare Gellert Grindelwald alla giustizia. Il suo desiderio in fondo non era poi così oscuro: voleva che Newt e Albus agissero sotto il suo controllo, così che al momento opportuno avrebbe potuto gloriarsi della cattura di quel criminale.

Seppure i suoi metodi fossero molto discutibili, il suo fine era certamente condivisibile e credo alla fine Albus accettò di collaborare con lui per placare gli animi e andare oltre quello spiacevole episodio. Soprattutto lo fece per tenere la scuola di Magia fuori da quella storia, ma Travers non poteva nemmeno immaginare la verità. Forse nessuna poteva. Quello che Albus chiamava il suo peccato, non era una semplice infatuazione giovanile, era qualcosa di molto più tangibile e molto più complicato da distruggere: un patto di sangue.


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