CAPITOLO 3: SI VA IN CAVERNA!

Diario di Steve - 11 Maggio 2009

Ho passato una notte infernale e sono salvo solo per miracolo... non credo ai miei occhi! Ho incontrato mostri terrificanti a cui ho dovuto fronteggiare con la mia spada, per poco non ci ho lascato le penne. Nel frattempo però ho avuto modo di osservare il comportamento dei mostri, li elenco per ricordare informazioni che probabilmente mi torneranno utili in futuro:

Zombie: È lento ma abbastanza forte... la cosa strana è che ha i miei stessi vestiti, cosa vuol dire? Fortunatamente brucia al Sole.

Scheletro: È armato con un arco e ha una mira infallibile, ma è una schiappa nel corpo a corpo. Brucia con il Sole.

Enderman: Abbastanza curioso, alto e con occhi viola, sembra inoffensivo ma l'apparenza inganna... mai più guardarlo negli occhi.
Non so se brucia alla luce, ma ho scoperto che non ama molto l'acqua.

Creeper: Esplode appena mi avvicino troppo. Non brucia al Sole ed è piuttosto silenzioso.

Ragno: No, non è un ragnetto... sarà grande quanto la mia gamba! La luce del giorno non lo uccide, ma pare lo renda mansueto.

Devo costruire al più presto un rifugio e, magari, un comodo letto poiché da tempo non schiaccio un pisolino. Dovrò dirigermi in una miniera naturale alla ricerca di materiale, ho finito la carbonella e senza di essa dovrò accontentarmi di carne cruda e mele che trovo sugli alberi. Meglio andare, è giá mezzogiorno e non voglio affrontare di nuovo la notte impreparato.

Steve posò nella sua tasca magica il diario e da essa prese il piccone in pietra, mangiò alcune mele e si diresse alla ricerca di una caverna da cui poter ricavare alcune risorse, in particolar modo del carbone. Dopo alcuni minuti di cammino, con gran sorpresa, si ritrovò in una pianura a dir poco strana: una parte di terreno era innevata, mentre in un'altra il Sole splendeva.

Steve: Sembra che sia perfettamente diviso... non ho mai visto nulla del genere, o almeno è così da ciò che ricordo.

Steve si incamminò nella zona innevata e lì intravise, tra le montagne, una grotta che conduceva in profondità. Il ragazzo si addentrò nella miniera e, siccome aveva un bel po' di torce, ogni tanto ne attaccava qualcuna sulle pareti per mantenere la zona ben illuminata. Man mano sche scendenva trovò presto una vena di carbone, che raccolse subito, ij seguito andò ancora più in profondità e trovò uno strano materiale, ma appena si avvicinò lo riconobbe come se avesse visto un vecchio amico: era ferro grezzo!
Raccolse tutto, sarebbe stato come materiale per creare attrzzi più resistenti e finalmente una spada migliore. Steve si addentrò ancora di più nella miniera e trovò altre vene di carbone e ferro, inoltre ne approfittò per raccogliere dell'altro pietrisco, fondamentale per le fondamenta della sua futura casa. Steve continuava a rompere blocchi, nonostante fosse strano, allo stesso tempo era divertente vivere in quel mondo dove ogni cosa, persino lui, era fatto a blocchi.
Steve picconò della pietra e per poco non prese un infarto, poiché dal buco spuntò un ragno, ma più piccolo di quelli incontrati precedentemente.

Ragno delle Caverne: Scappa umano, o assaggerari il mio veleno!

Steve: Piccolo ma letale, meglio agire con cautela.

Il Ragno delle caverne si avvicinava lentamente e Steve indietreggiava allo stesso modo, quando il ragno gli saltò addosso, ma Steve fulmineo sguainò la spada e gli staccò la testa con un colpo secco. Il ragno cadde a terra sanguinante e, dopo pochi istanti, sparì lasciando alcune ragnatele ed il suo occhio. Steve raccolse il tutto e si asciugò la fronte sudata, continuò poi la sua esplorazione.
Le caverne erano però luoghi bui ed osilili, ben presto infatti Steve incontrò molti Zombie e a volte dei Creeper, ma riuscì a fronteggiarli ed in compenso potè fare una scorta abbondante di ferro e carbone.
Avendo raccolto abbastanza materiale decise di uscire dalla caverna, per poi osservare il cielo e si tranquillizzò vedendo che il Sole era ancora abbastanza alto in cielo. Steve si incamminò e raggiunse un luogo che aveva visto precedenza, abbastanza spazioso per il suo rifugio, ma sapeva che la sua casa non sarebbe stata completata in poco tempo. Così si diresse presso una piccola montagna lì vicino e al suo interno scavò una piccola stanza, dove pose la fornace e il tavolo da lavoro; si accorse però che la sua tasca, per quanto fosse magica, stava per riempirsi, così Steve usò il tavolo da lavoro e creò una cassa con le assi di quercia, dentro la quale pose gli oggetti più ingombranti e il suo bottino guadagnato in miniera. In seguito mise parte del pietrisco a cuocere per poter ricavare la pietra, in seguito la usò per il perimetro delle fondamenta della casa, non si mise a calcolare le misure ma mi pare che ne uscì fuori un rettangolo 27X16. In seguito prese la sabbia e la lavorò in arenaria, che usò per riempire il rettangolo e fare così un buon pavimento.
Avete presente i blocchetti delle costruzioni con cui giocavate da piccoli? Diciamo che era più o meno la stessa cosa e Steve non poteva fare a meno di divertirsi. Stava per calare la notte e il ragazzo notò una pecora nei dintorni, pensò che con la lana di quell'animale avrebbe potuto costruirsi un letto, ma non voleva ucciderla. Così tornò nel suo rifugio temporaneo efuse qualche blocco di ferro nella fornace, con i lingotti ottenuti provò varie combinazioni ed infine riuscì a craftare delle forbici, che usò per tosare la pecora e ottenne tre blocchi di lana.
Calò la notte, Steve rientrò nel suo piccolo rifugio e bloccò l'entrata con due blocchi di pietrisco, illuminò la stanza, creò poi un letto e andò finalmente a dormire.

Steve: Finalmente un po' di pace. Domani mattina inizierò la costruzione delle pareti e a breve potrò vivere in un posto decente.

SPAZIO AUTORE

Prima di tutto vorrei ringraziare AllegraDiRico per il suo commento. Sono contento che la storia stia piacendo e così ho deciso di premiarvi con la terza parte.
Un po' più corta ma questo è solo l'inizio di una straordinaria avventura. Fidatevi. ;-)

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