5. La Principessa Maslow

Impotenza.
Ecco cosa provo in questo momento.
Non riesco a muovermi e non capisco se sia per paura o altro.
L'unica cosa che so è che non riesco a non guardare la ragazza dinanzi a me.

《Cos'è, non avete più la lingua?》chiede, portandosi una mano avanti alle labbra e ridacchiando divertita, guardandomi intensamente per poi girarmi intorno.

Odio queste provocazioni.
Digrigno i denti e stringo forte i pugni, seguendola con lo sguardo fin quando non torna dov'era prima.
《Perché mi avete aiutato?》chiedo con la poca calma rimasta, mantenendo i nervi saldi e sciogliendo i pugni.

Scrollo le spalle per la tensione, cercando di rilassare il mio viso.
《Sarebbe stato un peccato perdere l'occasione di parlare con voi》sussurra avvicinandosi lentamente a me, portando un dito sulla mia spalla sinistra.
《Colui che non crede a nulla, neanche in se stesso》sibila ogni parola come fosse una favola da raccontare ad un bambino, tracciando una linea retta col dito che scende man mano raggiungendo il mio polso.

Mi allontano bruscamente, andando a raccogliere la mia katana per riporla nel suo fodero.
Questa situazione non mi sta piacendo affatto, ma non ho altra scelta che cercare di capire cosa vuole da me.
《Oh andiamo, non vi sarete offeso spero》dice come se mi stesse prendendo in giro, avanzando lentamente verso di me e ponendosi alle mie spalle.

《Avrei potuto uccidervi, come avrei potuto portarvi dalla Regina》continua, aumentando sempre più la mia curiosità.
《E sentiamo, perché non l'avete fatto?》chiedo voltandomi per guardarla, notando il colore dei suoi occhi che tornano viola come erano all'inizio.

Mi guarda intensamente, senza proferire parola.
Passo destro, passo sinistro e ancora passo destro portandosi al mio fianco, impedendomi di guardarla e impedendo a se stessa di guardare me.
《Io non devo spiegazioni a nessuno, preoccupatevi piuttosto che non arrivi nessuno dove siamo》dice, e per quanto possa essere possibile, nel suo tono di voce riesco a capire che stia sorridendo.
《Se mi trovassero qui con voi, non sarei di certo l'unico a doverne subire le conseguenze. Voi avete l'obbligo di avvisare i vostri superiori se qualche estraneo si presenti nel vostro territorio》dico sicuro di me, avanzando di due passi e aspettando una sua mossa.

Come risposta, ottengo solo una sua risatina che non fa altro che aumentare la mia rabbia.
Una vena si fa spazio sulla mia fronte mentre inizio a provare caldo per tutto il corpo.

《La Regina è mia madre》dichiara la Principessa Maslow, sorprendendomi e avanzando anch'essa di due passi.
Sono fottuto. Ho dinanzi a me la futura Regina del Regno del male e non solo mi ha risparmiato la vita, ma ha anche aiutato la mia fuga, per ora.
《Vi ho sconvolto? Lasciate che vi dica chi è mio padre allora. O meglio, chi era》dice con un tono inizialmente calmo, per poi diventare malvagio e rabbioso, tornando avanti a me con i suoi occhi che diventano nuovamente rossi a causa del suo umore.

Noto come le sue labbra si digrignino e il suo sguardo si trasformi in furia nei miei confronti, segno che ciò che dirà potrebbe riguardare me.
《Mio padre, nonché il Re, è stato ucciso dal vostro!》dice quasi urlando, avvicinandosi di più a me mentre stringe i pugni.

Completamente spiazzato.
Mi ha risparmiato perché voleva uccidermi quando aveva la possibilità di avermi cosciente, ora è tutto chiaro.
Le mie labbra si aprono per dire qualcosa, ma resto a bocca aperta non riuscendo a proferire alcuna parola che possa avere un senso.
《Sono arrabbiata? No, sono furiosa!》esclama, allargando le braccia con gli esemplari che dalle sue spalle si dirigono alle sue mani.

La catena, dalla sua vita viene portata velocemente intorno al mio collo, stringendolo molto forte impedendomi di respirare.
Porto le mani su di essa, cercando in ogni modo di liberarmi per poter prendere fiato e non morire.
Non riesco a fare nulla che mi permetta di poterla avere vinta, mentre il mio viso diventa rosso e mi sento soffocare, quasi al limite.

Lentamente, mi ritrovo senza forze con le mani che scivolano lungo il mio corpo e, senza rendermene conto, la catena perde la forza della sua stretta allontanandosi dal mio collo e tornando al suo posto.
Cado in ginocchio per le poche forze rimaste e respiro forte a bocca aperta, con la testa quasi ai piedi della Principessa.

Ella si inginocchia portandosi col viso avanti al mio, guardandomi negli occhi e sorridendo.
I suoi occhi rossi sembrano bruciare come il fuoco, tornando d'improvviso viola.
《Sarebbe stato troppo facile uccidervi in questo modo》sussurra, leccandosi successivamente il labbro superiore, manifestando superiorità e alzando il mio mento con l'indice, incastrando i nostri sguardi.

Si avvicina col viso al mio, lasciando scivolare il dito al mio collo.
Poggia una guancia sulla mia, mentre le sue labbra raggiungono il lobo del mio orecchio.
《Tuttavia, il mio intento era quello di ringraziarvi a modo mio》sussurra sensualmente, arretrando man mano e lasciando che le sue labbra percorrano la mia guancia, allontanandosi subito dopo.

《Non sapevo si potesse ringraziare quasi uccidendo l'interessato》sussurro col respiro pesante e tossendo, alzando il viso per guardare la donna che fissa i miei occhi.
Sorride sarcastica, alzandosi e porgendomi la mano.

Alzo un sopracciglio, rendendomi conto di parlare con una psicopatica.
Senza aspettare afferra la mia mano, alzandomi con la sua forza e stringendola successivamente.
《Mio padre era un bastardo, la sua morte non ha fatto altro che dare maggior potere a questo Regno》dice lasciando la mia mano ed iniziando a camminare, intimandomi di seguirla.

Scuoto la testa, portandomi al suo fianco per poter prevedere le sue mosse in caso di un nuovo attacco.
《Poco fa volevo solo constatare la vostra forza e sono soddisfatta. Siete molto più forte di me, ma il veleno in circolo nel vostro corpo vi ha impedito di liberarvi dalla stretta della mia catena》dice fermandosi di botto avanti a me, sorridendo malvagia e guardandomi come se fossi la sua preda.

Resto scioccato per un attimo, senza capire cosa stia dicendo.
Com'è possibile che sia stato avvelenato? Quando e per quale motivo?
Ci penso per un po', fin quando non collego.
《Veleno? Ma certo, quando mi avete trovato dormiente!》esclamo furioso, estraendo la katana e puntandola al suo collo.

La Principessa apre la bocca di scatto, sorpresa dal mio gesto e da cosa ho in mente di farle.
Nei suoi occhi riesco a percepire tanta tristezza, le sue labbra si chiudono lentamente e per la prima volta, non sorride.
Mi guarda attentamente, il suo respiro è intenso.
Prova paura.
Non osa muoversi, sembra sia in attesa della sua fine, come se lo desiderasse.

《Datemi una sola ragione per la quale non debba uccidervi》dico rabbioso per ciò che mi ha fatto, cercando di non farmi impietosire da questa messa in scena da parte sua.
Nessuna risposta.
Chiude gli occhi, aprendo le mani e allargando le labbra per respirare con esse.
Allungo la katana, sfiorando parte del suo collo per provocarla ed avere una reazione da parte sua.

D'un tratto riapre gli occhi e porta le mani sulla mia katana.
Non fa pressione, mi guarda solamente.
C'è qualcosa che non va, possibile che fino ad ora abbia solo finto?
Quel suo atteggiamento, il suo comportamento, la sua sicurezza, la sua forza, erano una maschera?
Ciò che vorrebbe essere, o ciò che è in parte?
In realtà, lei è questa?
Tristezza, delusione, voglia di farla finita.

Allontano immediatamente la mia arma dal suo collo e la ripongo nel suo fodero, mentre le mani della Principessa scivolano lungo il suo corpo, chinando il capo.
《Cosa... cosa siete?》sussurro, sentendomi perso e incapace di farle del male, con la voglia di aiutarla che a questo punto cresce sempre più in me.
《Una nullità》sussurra flebile, sorridendo amaramente e alzando il viso, incrociando il mio sguardo.

Porta una mano dietro la sua schiena, porgendomi uno scatolino.
《Qui dentro c'è la cura per il veleno. Adesso andate via, prima che vi scoprano》dice la Principessa, senza guardarmi.
Si avvicina, prendendo la mia mano a prendola per consegnarmi la cura.
Accarezza il mio polso con il pollice, per poi allontanarsi.

《Voi non siete una nullità, nessun essere umano lo è. Guardate con occhi diversi in voi stessa, troverete la strada giusta per sconfiggere ciò che più vi tormenta e riscoprire il valore della vita, della felicità》sussurro con voce calma e tranquilla, mentre colei che mi ha rivoluzionato questa giornata va via dopo essersi voltata per un attimo, sorridendomi.

Sento di doverla fermare, non ho detto abbastanza, non ho fatto abbastanza, ha bisogno di aiuto.
Ha bisogno di me.
Stringo nella mia mano la cura, mentre il mio corpo si indebolisce lentamente.
Provo a correre, ma non riesco a fare neanche un passo senza ritrovarmi per terra respirando a fatica.
Apro in fretta e furia lo scatolino, prendendo la fialetta contenente il liquido che mi curerà dal veleno.
Lo bevo velocemente, tornando a respirare normalmente.
Alzo il viso per poter raggiungere la Principessa, ma non c'è. Sparita.
L'ho persa.

Mi alzo, riponendo la fialetta al suo posto e conservando lo scatolino, unico ricordo che mi resta di lei.
Inizio a camminare in direzione del portale per poterlo attivare e tenermi pronto per il mio ritorno a casa.
Ci sono troppe cose che non mi sono chiare e solamente una persona può chiarire i miei dubbi: colui che sta attivando lo strumento e mi porge la mano per raggiungerlo, Hunter.


○ ○ ○ ○ ○

Capitolo intenso, tante cose vengono scoperte e molte altre vengono rimaste in sospeso.
L'incontro con la Principessa Maslow ha scaturito in Rahzar emozioni contrastanti e voglia di rivederla.

Hunter sarà davvero la chiave per risolvere i dubbi del nostro Principe?

E cosa ne pensate della Principessa? Cosa nasconderà?
Essa ha avuto un'incredibile involuzione, quale sarà la vera Maslow? E perché si sarà comportata in quel modo inizialmente?

Vi sta piacendo la storia? Lasciatemi un commento con le vostre prime impressioni, al prossimo aggiornamento!

-Monster.

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