10. La pace di Rahzar
Dopo la visita a Re Thalos decido di andare al mio luogo segreto, ma per raggiungerlo opto di prendere la via più lunga, sia per tenermi in forma che per riprendere alcune bellezze del nostro vecchio nuovo mondo.
Supero la divisione Sud, tornando alla mia e addentrandomi tra le foreste.
Cammino a passo lento, godendomi la luce del sole e la bellezza del verde presente intorno a me.
Accarezzo piante, alberi, porto con me ogni singola parte di ciò che vedo, ricordando quanto amore sia presente in questo verde tanto curato per tutti questi anni.
Giungo ad un luogo importante.
Qui, un tempo, si riunivano gli antichi dei mondi confinanti al nostro, sia per discutere di questioni fondamentali per i Regni che per stabilire nuove regole.
Purtroppo però, anche questo luogo sacro durante la guerra è andato distrutto.
Col tempo non abbiamo lasciato nulla al caso ed anche questa parte è stata ricreata, diventando fonte di ringraziamento per coloro che hanno prestato le loro forze e le loro vite, per aiutarci a salvare il nostro mondo: i draghi.
Naturalmente abbiamo contornato questo luogo anche di acqua, elemento indispensabile e fondamentale del nostro mondo, tanto che al suono della stessa non possiamo far altro che restarne incantati.
È fonte di pace, di raccoglimento, di entrare in simbiosi con se stessi.
Percorro la via secondaria che porta alla salita sul ponte, dove è presente una vasta quantità di verde che cosparge il suo odore raggiungendo le narici, permettendoci di poter inspirare tanta beatitudine concessa dalla natura.
Quest'ultima per noi è un meraviglioso dono.
Cammino lentamente sul ponte, varcando l'entrata che porta esattamente al loro cospetto, i nostri amati draghi.
Anni di duro lavoro e sacrifici per poter creare queste immense sculture, che al sol guardarle vengo sopraffatto da innumerevoli brividi.
Con passo deciso mi godo questa via meravigliosa, ammirando la bellezza di queste sculture contornate dalla forza dell'acqua che batte forte sul suolo, espandendosi in un lungo fiume al di sotto di questo luogo.
Quest'ultimo raggiunge la piena grandezza ed importanza alla luce del sole, splendendo grazie ad essa e mostrandosi in tutta la sua magnificenza.
Raggiungo l'uscita di questo luogo che, al tempo stesso, porta all'ingreso in un tempio altrettanto storico ed importante per il nostro mondo.
Purtroppo, anch'esso ai tempi della guerra venne completamento distrutto.
Ci sentimmo persi, senza sapere da che parte cominciare.
Eravamo inermi dinanzi a tanta distruzione, ogni scultura non era altro che un cumulo di massi e macerie.
Pochi elementi erano ancora salvi, ma inutilizzabili per il nuovo corso che stava per iniziare.
Così gettammo giù tutto, ripartendo dalla base.
Prima di tutto formammo uno schema da seguire: alla base ipotizzammo degli scalini, per raggiungere un breve tratto di via piana, sul quale alla nostra destra e alla nostra sinistra potessero ergersi le imponenti sculture.
Successivamente lasciammo spazio ad una piccola costruzione, con altrettanti scalini sia da destra che da sinistra che andavano a ricongiungersi ad altri ancora, che portassero ad un'unica destinazione: un luogo di pace assoluta, che ho sempre desiderato fosse mio.
Percorro quindi il tragitto che porta al mio rifugio, varcando l'entrata in una grotta che inizialmente può sembrare molto stretta, ma che andando avanti risulta sempre più grossa, giungendo finalmente alla mia amata destinazione.
Ed eccola qui, la mia pace.
All'uscita della grotta, si può ammirare la maestosità e l'incredibile bellezza di questo luogo.
Enormi montagne si ergono raggiungendo un'altezza spropositata, permettendo a chi è da questa prospettiva di scrutare altre piccole sculture e ai loro lati, percorsi di acqua raggiungono il fiume sottostante.
Da qui riesco a vedere la fune lasciata proprio dal sottoscritto per raggiungere la piccola montagna dinanzi a me, così prendo una piccola rincorsa per poi saltare e agguantare la fune nelle mie mani, battendo i piedi sui massi per tenermi e salire piano piano fino all'apice.
Raggiungo la roccia più alta, restando ancora un po' in piedi, scrutando da lontano l'imponente costruzione del Regno del male, alla cui vista non riesco a non pensare che ad una sola persona.
Chiudo gli occhi e mi chino, distendendomi e assumendo una posizione più comoda per potermi rilassare e ascoltare il suono dell'acqua, l'odore del verde intorno a me, lo scorrere del fiume sottostante e infine, ma non meno importanti, i volatili, i quali anch'essi fanno la loro parte per donare completa pace a questo luogo meraviglioso.
La prima volta che sono stato qui avevo diciassette anni.
A quei tempi era ancora incompleto, ma stava iniziando già a concludere la sua forma.
Raggiunsi questo posto perché avevo discusso con Hunter, come mio solito, così mi rifugiai qui.
La fatalità volle che stessi inseguendo un volatile, il quale si intrufolò nella grotta e io lo seguii, ma quando arrivai all'uscita non mi resi conto del baratro di sotto che giungeva al fiume, così caddi.
Urlai tantissimo, fin quando qualcuno non mi prese la gamba con la sua mano.
Strano ma vero, il mio salvatore era Hunter.
Inutile dire che mi tirò un ceffone che credo ricorderò per tutta la vita, per quanto fu potente.
E me lo meritavo anche!
A quel ricordo scoppio a ridere, scuotendo la testa e sorridendo.
Dopo quell'evento chiesi al mio padrino di non far avvicinare nessuno a questo luogo, perché ormai era diventato il mio rifugio personale quando volevo stare da solo, immergendomi nei miei pensieri, nei ricordi, belli o brutti che siano.
Da quel momento in poi, ogni volta che torno qui è sempre per qualcosa di cui non so spiegarmi.
Un pensiero, un'azione, raggiungo questa pace per capire cosa voglio, cosa sento, come agire.
Quel che accade dopo ha dell'incredibile: nel momento in cui mi alzo e inizio a tornare a casa è come se mi sentissi leggero come una piuma, senza pressioni, senza ansie e paure, come se la pace di questo luogo prenda possesso di me ed è una sensazione che neanch'io riesco a comprendere, so solo che mi fa stare bene, quindi credo sia questo quello che alla fine importa.
Sono geloso di questo luogo, non ho mai portato nessuno qui e non voglio che nessuno ci metta piede senza il mio consenso.
Forse sarò anche esagerato, ma è qualcosa che fa parte di me, qualcosa che anche se possa essere difficile capire, mi ha cresciuto.
Dopo attimi nei quali resto in silenzio con me stesso, lasciandomi cullare solamente dai suoni di questo luogo apro gli occhi, alzandomi.
Nello stesso istante, un tuono proveniente dalla divisione nemica fa vibrare il mio corpo, facendo porre la mia attenzione verso il Regno del male, il quale è cosparso da nuvole nere e tuoni minacciosi di tempesta.
Sta accadendo qualcosa.
Prendo la fune lunga il masso di roccia, tenendola stretta per tornare all'uscita della grotta e tornare a casa, dove forse dovrei parlarne con Hunter.
Non perdo tempo e inizio a correre senza mai fermarmi, col petto che fa su e giù ed il respiro irregolare, giungendo alla foresta che separa l'entrata principale del Regno dal resto.
D'un tratto però, sento qualcuno correre dietro di me, così mi fermo e mi volto di scatto un po' sorpreso.
《Hecarim, che succede?》domando a colui che mi ha appena raggiunto in fretta e furia.
《Principe Rahzar》inizia affannoso, per poi continuare. 《Il portale è stato attivato, c'è un messaggio per voi》rivela preoccupato e al tempo stesso spaventato, con le gocce di sudore che colano dalla sua fronte per la corsa e soprattutto per la tensione.
○ ○ ○ ○
Dopo una settimana ecco un nuovo capitolo, ultimo di passaggio!
Abbiamo scoperto nuovi luoghi ma soprattutto, il rigugio del nostro amato Principe!
Vi piace? Cosa ne pensate?
Volevo aggiornare prima, ma ho deciso di farlo oggi che è il mio onomastico, così mi regalate i vostri amati commenti che tanto bene fanno!
Che messaggio avrà ricevuto il Principe? Cosa lo aspetterà nel prossimo capitolo?
Preparatevi, nei prossimi capitoli la storia prenderà una piega che non vi piacerà.
Al prossimo aggiornamento!
-Monster.
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