(22) Meeting point (rendez-vous)



Pek's pov

Gli alberi si fecero sempre più radi finché non lasciarono posto ad una vallata erbosa. Reggevo ancora Psiky, anche se stava cominciando a camminare più in fretta. Eravamo gli unici a vista.

-A quanto pare siamo i primi!-

-Ed io che ero convinto che tu ci avessi rallentati...-

Mia cugina inizialmente rimase offesa, poi però sorrise e mi rispose a tono:

-Parla per te, spinacio! Ti sei fermato due volte per andare in bagno...-

-Quando la natura chiama...-

Genkaku ridacchiò e si posò a terra con le gambe incrociate. Facemmo per fare lo stesso, ma intravidi altre figure uscire dalla foresta.

-Ehi! Arrivano gli altri!-

La mia felicità sfumò subito in preoccupazione appena vidi che Papyrus era ferito. Sebbene nascondesse bene il suo dolore (infatti non me n'ero neanche accorto finché non avevo visto il punto colpito, la schiena), i segni erano infetti, anche se non profondi.

-Ci siamo scontrati con Exe... È stato terribile!-

Commentò Rocky, rabbrividendo. Espio continuò:

-Credo che abbia fatto una visita a tutti noi...-

Nanami annuì, evitando Jet con lo sguardo. Mentre frugavo nel foulard, gli chiesi:

-Che ha?-

-Nessun problema... Ora le passa...-

Rispose con un sorriso tranquillo. Se lo dice lui... Dopo un po' di ricerche, riuscii a trovare il cubo che stavo cercando.

-Eccolo qui!-

Lo mostrai a tutti fiero.

-Che cos'è? Un'altra astronave?-

Chiese Spirit, martello stretto ancora in mano.

-No! Siccome sapevo che sarebbe stato pericoloso...-

Feci cenno a mia cugina. Lei, sebbene con sforzo, lo aprì. Afferrai al volo il kit medico prima che cadesse a terra.

-Utile! Sei stato preveniente, Pek!-

Si complimentò Nanami facendomi scrollare le spalle, imbarazzato. Afferrai le fasce e le legai sull'addome del mio amico.

-Nyeh! Grazie mille! Anche se non credo sia una ferita così grave...-

-Non importa! Potrebbe sempre peggiorare... E prevenire è meglio che curare, dico io!-

-Tu dici sempre un sacco di cazzate, Genkaku...-

Ridemmo tutti alla battutina di Rocky, Genkaku compreso. Aspettammo un'altra ora circa ed il cielo cominciò ad imbrunire (per quello che poteva imbrunire, essendo il cielo ancora rosso). Nanami si preoccupò per prima:

-Ma Tails? Dov'è finito?-

-E Karol?-

-Dite che stanno bene?-

-Non lo so... Su Karol, non ho dubbi, ma abbiamo lasciato il piccolo tutto solo... Uno di noi sarebbe dovuto andare a scortarlo!-

-Non me ne parlare! Elvys ha quasi la sua stessa età... Così mi preoccupi...-

-Pensate che Shadow abbia avuto ragione?-

Silenzio. Sì, potevo capire che in tanti non si erano ancora abituati alla fredda schiettezza di Psiky, ma questa volta mi diede da riflettere.

-Su quello che sarebbe morto per primo?-

-No! Non può essere! Non succederebbe... No!-

Fece Rocky saltando in piedi come una molla.

-Dobbiamo avere fiducia... Verrà fuori...-

Passò un'altra ora e mi vidi costretto ad accendere un falò perché si vedesse qualcosa. Di Tails e Karol neanche l'ombra.

-Magari uno di loro ha trovato Nives...-

-E?-

Chiese la riccia color caramello, con un tono accusatorio. Spirit tentò di salvarsi le chiappe biascicando:

-Beh... Si sono fermati a bere un tè e si sono dimenticati di venire qui...-

-Non mentire! Pensi anche tu che Nives li abbia attaccati!-

Jet si svegliò di soprassalto e tossì. Espio, che stava sdraiato a lato appoggiato al suo gomito, stava invece per addormentarsi.

-Non ho detto questo! Magari... Non è venuta con le buone, tutto qui...-

-Perché non potete avere un minimo di fiducia? Sbaglio o siamo ancora tutti vivi?-

Genkaku annuì vigorosamente, prima che la volpe arancione gli diede uno schiaffo sulla nuca, facendogli cenno di stare zitto.

-Magari ad una certa si è stufata...-

Sbottò Jet strofinandosi un occhio e facendo per rimettersi a dormire, ma Nanami gli urlò nell'orecchio:

-I sensi di colpa?-

-AH! Pesce lesso! Non rifarlo mai più!-

Mia cugina ed io guardavamo tutti i presenti senza intervenire. Credevamo in Nives, senza dubbio... Però era davvero consenziente alle condizioni di Exe.

-Dovremmo dirglielo?-

-No, aspetta. Mi sto divertendo troppo...-

Sospirai, esasperato. Classica Psiky... Papyrus tentò di calmare le acque:

-Calmiamoci tutti quanti! Non sappiamo nulla su quello che è successo e non possiamo giudicare...-

-In realtà, Spirit e Jet non hanno tutti i torti.-

La discussione si bloccò e tutti mi rivolsero uno sguardo confuso. Pensai fosse quello il momento migliore per dirlo perché non sapevo nemmeno io che pensare...

-Secondo quello che ha detto Exe, il suo unico modo per controllare la volontà di una persona è toccare un membro del suo corpo mentre è consenziente alle sue condizioni o ucciderla ed averla a servizio una volta soltanto prima che scompaia.-

Ci fu una pausa di riflessione e scommetto che se avessero avuto tutte le domande che si stavano ponendo scritte in fronte non ci sarebbe più stato spazio per gli altri membri del viso.

-Quindi ci ha traditi sul serio!-

-Sappiamo che non l'ha uccisa, perché l'ho sentita che ci parlava dopo. Non è scomparsa.-

Commentò pigramente il camaleonte.

-Però ci ha davvero traditi!-

Ribadì Spirit alzandosi in piedi a pugno stretto, sotto lo sguardo scocciato di Nanami. Io e Psiky ci fissammo un secondo e poi spiegai:

-Stavamo pensando che non intendesse farci del male... Ma che abbia accettato le proposte di Exe.-

-Quindi ci ha traditi!-

-Ma non intendeva farlo!-

Si intromise Rocky.

-Come fate a sapere che non vi ha detto una bugia?-

Chiese Genkaku, pensieroso. A questo non avevo pensato...

-No, è vero. Ha provato a controllare anche me, ma siccome non ero d'accordo non ha funzionato...-

E dopo questa frase Espio sbadigliò e chiuse gli occhi, posando la testa sull'erba. Immagino si fosse addormentato.

-In ogni caso, non possiamo sapere nulla finché non la ritroviamo...-

-Questa rivelazione, però, cambia molte cose...-

Commentò Rocky. Nanami non parlò, ma potevo vedere nel suo sguardo sfumare la sicurezza che aveva prima. Genkaku ci salvò tutti, fingendo palesemente uno sbadiglio.

-Ma voi non avete sonno? Ci pensiamo domani, che ve ne pare?-

-Non esiste! Io non vado a dormire finché Karol non torna!-

-Già... Perché a chi frega di Tails, dico bene?-

Disse mia cugina, fulminando il riccio grigio con lo sguardo. Questi arrossì.

-Anche lui... Come no...-

-Domani elaboreremo un piano per cercarli. Ora però dormiamo e lasciamoci alle spalle questo giorno orribile!-

Concluse Papyrus alzando la sciarpa in modo che gli coprisse la bocca e chiudendo gli occhi. Rocky si abbracciò a lui delicatamente per non ferirlo e si addormentò a sua volta. Io imitai il riccio bianco ed alzai il foulard in modo che mi coprisse mezzo becco. Però... Era confortevole! Non sentii quanti altri si addormentarono dopo di me e mi svegliai la prima volta nel cuore della notte, disturbato dal crepitio del falò morente, prima di riaddormentarmi.

Tails' pov

Un'ora. Un'ora intera e forse anche di più di silenzio totale. Nives si era svegliata, ma non aveva accennato ad aprire bocca. Fissava il falò che avevo fatto io prima con sguardo spento, le gambe rannicchiate al petto, seduta con la schiena appoggiata ad un tronco morto. Io non sapevo cosa dire. Ero ancora piuttosto indeciso su cosa provare dopo averla aiutata, maledirmi per aver lasciato che i miei sentimenti prevalessero o sentirmi sollevato per essere arrivato in tempo. Smossi i rametti con un altro ramo, facendo crepitare il fuoco, e finito quel gesto una frase mi colse in contropiede:

-Mi odi anche tu. Non è così?-

La sua voce era atona ed intravidi i suoi occhi farsi lucidi. Non fui pronto a rispondere, così lei riprese:

-Come biasimarti? Sono stata davvero una sciocca! Avrei dovuto ascoltarvi e restare con voi. Ho solamente peggiorato la situazione. È successo tutto così in fretta. Chi me l'ha fatto fare di fidarmi di Exe, poi? Era ovvio che ci sarebbe stato l'inganno! Ed io, stupida, ho accettato. Non volevo davvero farvi del male, avevo chiesto di...-

-Non mi interessa che accordo hai fatto con lui.-

Il mio tono venne fuori molto più duro del previsto. Nives aspettò di sentire cos'altro avessi da dire prima di ricominciare:

-Ma... Vi siete feriti tutti per causa mia. E Doll...-

Vidi l'ombra di una lacrima sul suo volto.

-È addirittura morto! So che meriti una spiegazione riguardo cos'è successo tra di noi, ma il guaio è che una spiegazione non c'è! È cominciato come un gioco nella mia mente, ma mi sono accorta di essermi messa in un pasticcio molto più serio quando sei venuto quella sera e mi hai visto con la pervinca dietro l'orecchio!-

La vidi aprire il palmo: aveva quel dannato fiore in mano, i petali rovinati ed anche macchiati di sangue. La buttò a terra e continuò il suo monologo:

-Sono stata messa di fronte ad una scelta... Una scelta che non ero pronta a prendere. Non mi hai nemmeno lasciato il tempo di farlo...-

Suonò molto come un'accusa, ma appena vide il mio viso corrucciarsi si corresse:

-Non che fosse colpa tua! Il fatto è che ci hai scoperti prima... Non so perché tu mi abbia salvata. Dovresti odiarmi per quello che ti ho fatto! Perché non mi hai lasciata lì a morire?-

E scoppiò a piangere, abbracciando le sue ginocchia. Pensai bene a cosa dire prima di aprire bocca:

-No.-

I singhiozzi diminuirono ed alzò gli occhi inumiditi per guardarmi.

-Non ti odio. Non potrei mai odiarti. Come può venirti in mente una cosa del genere?!-

-E-Eh?-

Sembrava piuttosto confusa dalla mia confessione, ma ora che si era sfogata lei sentivo il bisogno di sfogarmi anch'io:

-Quando te ne sei andata, io ero morto di paura! Non ti azzardare a farlo mai più. E quando sei tornata, con gli occhi rossi...-

Feci come lei: trattenni le lacrime, salvandole per la fine del discorso. Anche se sperai di non aver bisogno di piangere, quella volta. Nives aveva ascoltato attentamente tutte le mie parole ed aveva smesso di singhiozzare, anche se qualche lacrima le solcava ancora il viso. Ci fu una pausa in cui nessuno parlò, io perché stavo ingoiando le lacrime e lei perché... Che ne so io? Perché no.

-Doll non è morto per causa tua.-

Questa frase la fece impallidire.

-È morto per salvarti ed è una cosa completamente diversa. Credimi. Ne so qualcosa.-

Deglutii e poi continuai a parlare senza aspettare che commentasse:

-Non so nemmeno io perché ho deciso di aiutarti... È stato una specie di impulso...-

Nemmeno io sapevo che cosa stessi dicendo in quel momento.

-Il modo in cui mi hai guardato dopo averci quasi uccisi mi ha... Colpito. Si vedeva che non c'entravi nulla con quella faccenda e... Sono sempre troppo gentile...-

L'ultima frase mi uscì in un sussurro e mi venne da chiedere se mi avesse sentito.

-Ho deciso di darti una seconda possibilità.-

Cadde nuovamente il silenzio. Nessuna lacrima mi venne fuori. Eh. Strano. Liberare il mio cuore mi fece sentire in un qualche modo più leggero. Nives era tornata con gli occhi sul falò, stavolta pensierosa, mentre io stavo rivolgendo lo sguardo da tutt'altra parte, le gote rosse per l'imbarazzo.

-Non capisco. Ma quindi tu... Ci tieni a me? Anche dopo tutto quello che ti ho fatto?-

Annuii, sempre con gli occhi rivolti agli alberi: nella penombra, sembravano grossi mostri che ridevano di me, di quanto incoerente fossi stato in quegli ultimi giorni e di come stessi arrossendo per un nonnulla, come mio solito.

-Comunque, non importa. Ora che ho scoperto cos'è successo ai miei genitori, non avete più nessun motivo di dovermi aiutare.-

La sentii muoversi leggermente, forse staccare la schiena dal tronco.

-Quindi posso anche andare a cercare Exe e sconfiggerlo.-

Mi volsi di scatto nella sua direzione.

-Da sola? Ma ti sei impazzita?-

-L'unico motivo per cui vi siete offerti di darmi una mano era perché scoprissi il significato della visione e cos'era successo ai miei genitori. Quindi da ora non siete più costretti a ferirvi per aiutarmi.-

-Tu non vai proprio da nessuna parte ridotta in quel modo! Già è un miracolo se sei ancora viva!-

Le urlai rabbiosamente.

-Prova a fermarmi...-

E provò ad alzarsi, stringendo i denti dal dolore. Io la rimisi seduta, guardandola seriamente.

-Non ti puoi ancora alzare!-

Nives obbedì controvoglia. Mi risedetti e smossi di nuovo i ramoscelli, per assicurarmi che il fuoco non si spegnesse. Il ramo con il quale li stavo muovendo prese a sua volta a bruciare sulla punta. Impallidii. Non avevo calcolato questa possibilità... Ci soffiai sopra in preda al panico finché non si spense.

-Per fortuna...-

Sospirai, accasciandomi sulle code. Sentii la risata cristallina della gatta riempire l'aria e la guardai sorpreso: mi ero dimenticato di quanto fosse bella mentre sorrideva... Arrossii di nuovo, e mascherai l'imbarazzo dicendo:

-Era troppo che non ti vedevo sorridere così.-

Lei si bloccò e sorrise, imbarazzata. Dopo un altro minuto di silenzio, lei disse:

-Conosco quella faccia...-

-Quale?-

-Quella che fai tu quando non vuoi chiedere una cosa, perché è indiscreta, ma dentro di te sei molto curioso.-

-Ti giuro, non so di cosa tu stia parlando.-

Mentii. Non sono mai stato bravo a mentire. Doveva davvero darmi delle lezioni private...

-Vuoi sapere come sono morti.-

-No! Non importa, se per te è un problema...-

-Se te lo dico, potrei superare la paura.-

-Così orribile?-

-Cavoli, sì!-

E rimise la faccia sulle ginocchia. Spaventato di averla fatta piangere di nuovo, mi avvicinai a lei per consolarla.

-Insisto: non fa nulla! Se non te la senti, lascia stare.-

-No.-

Alzò la testa, gli occhi chiusi.

-Posso farcela.-

Prese un bel respiro e stette in silenzio per un attimo.

-Il ciondolo mi ha fatto vedere tutto quello che è successo dopo che Exe è finito nel videogioco.-

-Ok.-

La spronai, pure con una pacca sulla spalla.

-Ce l'hanno trascinato loro due... L'hanno fatto per proteggere me ed il resto del mondo da quel demone.-

Un'altra pausa.

-Com'è andata?-

Prese un bel respiro.

-Citando proprio Exe, la faccia di mia padre era uguale ad un formaggio svizzero, e mia madre invece... È stata praticamente sventrata.-

Sussultai, inorridito.

-Oh cavoli...-

Non seppi cos'altro dire, spaventato all'idea di sembrare un insensibile.

-Mi volevano bene, Tails. È tutto quello che ho bisogno di sapere.-

Riuscii ad infilarmi nel discorso senza essere brusco solo dopo che un'altra lacrima le ebbe bagnato la guancia:

-È un po' quello che è successo ai miei di genitori.-

-Mh?-

Rivolse gli occhi verdi verso di me.

-Sono stati catturati per proteggermi quand'ero molto piccolo e mi hanno affidato a Sonic. Sono stati robotizzati subito dopo...-

-E sono morti?-

Scossi la testa, sorridendo:

-No. Sonic li ha salvati ed ora stanno bene. Sani e salvi a casa loro.-

Mi accorsi solo ora di quanto suonasse egoista questa frase, ma contrariamente a come mi aspettavo facesse, Nives annuì felice. Rimanemmo a fissare il fuoco per un altro po', poi sentii la sua testa poggiarsi sul mio petto. Sentii improvvisamente caldo ed avvampai, imbarazzato.

-Posso dormire così? Ho un po' di freddo...-

Sorrisi e le accarezzai la guancia.

-Certo che puoi.-

Si addormentò quasi immediatamente, con un sorriso beato dipinto sul volto, e sapendola con me mi appisolai anch'io.

La mattina dopo, uscimmo dalla foresta insieme senza incontrare Exe o altre cose terrificanti, eccezion fatta per un grosso ragno ma Nives mi ha detto che non contava. Si era ripresa parecchio dal giorno prima ed ora riusciva a muoversi abbastanza normale, anche se a volte rallentava a zoppicava. Appena vidi i nostri, sorrisi sollevato, ma quando mi avvicinai...

-Andare a cercarla è una follia! Soprattutto, sapendo che era d'accordo con lui...-

-Se non volete cercare Nives, almeno andiamo a cercare Tails e Karol! Non possiamo abbandonarli!-

-Te lo dico io: quella li ha fatti fuori!-

-Jet!-

-Cosa? Devi considerare la possibilità...-

La gatta aveva sentito tutto e stava indietreggiando, mortificata, con gli occhi rivolti ai suoi stivali.

-Ragazzi.-

Li interruppe Psiky.

-La foresta ha orecchie.-

Rivolsero lo sguardo verso di noi ed esclamarono all'unisono:

-Tails!-

Salutai con la mano, un po' imbarazzato.

-Ci hai fatti preoccupare tutti... Dov'eri finito?-

-Sono... Stato in po' impegnato...-

Spirit puntò alle mie spalle.

-E lei?-

Calò un silenzio di tomba. Leggevo insicurezza negli occhi degli altri miei compagni. Presi l'iniziativa:

-È tutto a posto: lei è con me. Non ha cattive intenzioni ed è venuta qui per scusarsi, non è così?-

Nives annuì, mantenendo le distanze. Tre di loro, Psiky, Pek ed Espio sembravano totalmente convinti, mentre gli altri si limitavano a tacere.

-Siamo... Sicuri che non ci attaccherà di nuovo?-

Chiese Jet, mentre Nanami non commentava ma gli lanciava sguardi assassini.

-Lei si è scusata! Mi ha detto che è stato tutto un malinteso ed io le credo!-

Le andai accanto, con un'espressione decisa stampata in faccia. Appena mi volsi per guardarla negli occhi, mi stavano fissando pieni di commozione e gratitudine.

-Io credo in lei.-

Successe tutto in un secondo: lei chiuse gli occhi ed avvicinò il suo viso al mio, baciandomi sulle labbra. Più confuso che altro, la staccai dolcemente tutto rosso in viso e le chiesi:

-A-Aspetta: che stai facendo?-

Lei balbettò, imbarazzata e forse pentita:

-Non... Non lo so! Ho solo seguito... Mi sembrava la cosa adatta da...-

Le posai un dito sul naso, facendola ammutolire all'improvviso. Era così carina mentre arrossiva...

-Non smettere...-

E questa volta fui io a baciarla, stringendola a me con le mani sulla schiena. Un coro di "Aaaaaw" si levò tra i nostri compagni, ma non lasciai che quello mi distraesse. Dopo un tempo che mi sembrò infinito, ci staccammo, fissandoci dritto negli occhi. Per la prima volta dall'inizio di quel viaggio, mi ero dimenticato di Exe. Mi bastava guardarla negli occhi... Per sentirmi libero. Papyrus ci atterrò accanto dopo un salto, urlando gaio:

-Nyeh! Come sono felice... Ma quindi ora state insieme?-

-Non basta un bacio per fidanzarsi, Papy...-

Intervenne Rocky.

-Non è stato solo un bacio, Rocky...-

La corresse la gattina, lasciando tutti perplessi.

-È tutto quello che è successo prima sommato a questo bacio!-

Annuii, con le mani ancora sulla sua schiena, mentre lei aveva cinto le sue braccia intorno al mio collo.

-Ora che ci siamo ritrovati quasi tutti, dobbiamo elaborare un piano serio!-

Fece Genkaku. Staccandomi da Nives, non potei fare a meno di notare come ci stesse guardando Pek: era ricolmo di gelosia, ma non sembrava intenzionato a fare nulla di tragico. Lasciò che mi sedessi con Nives accanto e si mostrò anche piuttosto collaborativo a cercare un piano.

-Quindi: come vogliamo organizzarci?-

-Karol non è ancora uscita dalla foresta.-

Ci stroncò Spirit. Papyrus gli diede una pacca sulla spalla.

-Siamo tutti preoccupati per Karol! Però...-

-Ora come ora, non possiamo andare a cercarla.-

-Perché no?-

Psiky rispose quasi immediatamente:

-Siamo in pochi. Stanchi. Feriti. Se Exe è là dentro, saremo prede facili.-

-Tanto siamo già prede facili! Quel tizio è indistruttibile!-

-Non esagerare, Genkaku.-

Fece secco Jet.

-Sarà anche molto resistente, ma non è indistruttibile!-

-Figurati che era addirittura leggermente ferito quando lo abbiamo incontrato noi...-

Continuò Nanami. Questa notizia ci sollevò tutti.

-Allora la speranza c'è!-

-Sì. Ma non ora.-

-Che intendi?-

-Prima avevamo con noi anche il resto del gruppo. Ora invece è diverso...-

-Già.-

Proseguii.

-E non è come se avessimo tutti dei poteri...-

-Per non dimenticare che Papyrus e Nives sono feriti.-

Spirit incrociò le braccia, rassegnato.

-E va bene... Ma dobbiamo tornare a prenderla!-

-Non ho nessuna intenzione di abbandonarla, testa calda.-

Replicò la gufa, fulminandolo con gli occhi.

-Ma abbiamo bisogno di aiuto. E so da chi andare.-

Capii al volo dove volesse andare a parare ed esclamai, precedendola:

-Sonic?-

-Esatto.-

Mi rasserenai all'idea di ricongiungermi con il mio migliore amico. Con lui non avrei più avuto tutta questa paura! Anche gli altri sembrarono favorevoli all'idea, così fu deciso.

-Se Blaze si è ripresa, potremmo chiedere una mano anche a lei.-

Aggiunse Espio, con le braccia incrociate. Pek frugò un po' nel suo foulard e tirò fuori l'astronave versione cubetto prima che Psiky lo aprisse. Io stavo per usare il mio telecomando per chiamare il Tornado X quando la civetta mi fermò:

-Non ce n'è bisogno: siamo in pochi stavolta.-

Mi accorsi che aveva ragione, così posai il telecomando, volgendomi a guardare Nives: era terribilmente spaventata.

-Tails... Ma così coinvolgeremo anche loro. Sei sicuro di quello che stiamo facendo?-

-Sta' tranquilla! Se c'è qualcuno che può aiutarci, quello è Sonic!-

Lei sembrò un po' più convinta, ma la sentii stringere la mia mano. Non la fermai.

Pek's pov

Jet preparò la sua tavola mentre Nanami lo evitava ancora con gli occhi, anche se ora gli parlava di nuovo, solo per dirgli cose carine...

-Attento, idiota, che ti scappa di mano!-

-Non mi scappa, stai calma! Tu non eri ancora in questo mondo quando ho cominciato ad usarla...-

Già. Che dolci. Ma la mia attenzione era concentrata su Nives e Tails: la volpe stava aiutando la gatta a salire. Sospirai. Poi, mi decisi e dissi a mia cugina:

-Forse è bene che qualcuno rimanga qui.-

-Perché?-

-Nel caso in cui Karol fosse in ritardo...-

-Come al solito...-

Ci urlò Genkaku da lontano. Spirit era troppo occupato ad ascoltare cosa stessi dicendo per prenderlo a martellate in testa.

-Qualcuno dovrà avvertirla che il punto d'incontro è cambiato.-

Mia cugina ci pensò su.

-Hai ragione.-

-Rimango io!-

-Zitto, tu! Ci servi!-

Disse Rocky, cominciando a bisticciare con il riccio.

-Fammi indovinare: vuoi rimanere tu.-

Annuii. Tutti, compresi Tails e Nives, mi guardarono stupiti.

-Sei sicuro?-

-Sì. Non vi sarei di molto aiuto... La mia astronave non ha nessuna arma...-

Accarezzai uno dei fianchi metallici sorridendo.

-È un upgrade che mi devo ricordare di fare...-

-E se Exe ti attacca?-

-Negativo. Tu vieni con noi.-

-Psiky.-

La fissai con uno sguardo serio, vedendo un po' di timore nei suoi occhi.

-Andrà tutto bene. So come difendermi.-

-Non è quello che ho potuto vedere...-

Ci pensò Espio, stavolta, a dare uno schiaffo a Genkaku.

-Va bene. Se sei proprio sicuro, allora... Resto anch'io.-

-No. Tu devi andare con Nives e proteggerla. Fallo per tutti e due.-

Mentre dicevo questo spostai lo sguardo verso Tails: mi stava fissando basito, forse con un tocco di ammirazione. Oppure me lo ero solo immaginato. Psiky annuì e cominciò a salire sull'astronave ai posti di comando. Presi il mio kit di attrezzi e cercai quelli più appuntiti, ma venni distratto dal suono di un bottone. Mi volsi e vidi il kitsune, mentre schiacciava dei tasti del suo telecomando.

-Che stai facendo?-

-Ti annoierai da solo, quindi ti sto chiamando un amico.-

Un ronzio fastidioso mi riempì le orecchie ed alzai lo sguardo per vedere da dove provenisse: un piccolo robot assomigliante a Tails stava volando nella nostra direzione ed appena si appoggiò, spegnendo la sua elica, il suo "padrone" lo accarezzò.

-Lui è T-Pup! Non è esattamente programmato per il combattimento, ma mi sento al sicuro lasciandoti fare qualche modifica.-

-Dici sul serio?-

-Sì. Sei o non sei il meccanico ed inventore più famoso di tutta Snowdrake?-

Ci fissammo negli occhi per un lungo istante.

-Mi dispiace.-

-Se sta bene con te, allora sono felice per lei...-

Mi tese la mano.

-Nessun rancore?-

La strinsi, sorridendo.

-Nessun rancore.-

Jet e Nanami cominciarono a volare sulla tavola seguiti da Rocky e Genkaku, mentre gli altri salirono sull'astronave, salutandomi. Salutai a mia volta, guardandoli scomparire nel cielo bordeaux.

-Fate attenzione... Mi raccomando...-

T-Pup abbaiò al nulla, mentre io mi sedevo in attesa, una tenaglia stretta nella mano.

Exe's pov

Eravamo retrocessi fino ad uscire dall'entrata della foresta, vicino la fine di Angel Island. Risi, soddisfatto della riuscita del mio piano.

-Ce l'ho fatta! Ho radunato una mia armata! Ora non sarò più da solo a combattere contro questo pianeta! Avranno tutti paura di me!-

Davanti a me, in fila orizzontale, stavano tutti i miei "soldatini", quelli che avevano accettato le mie condizioni. Gli occhi uguali ai miei e nessuna espressione. Proprio come piaceva a me.

-Adesso, però, dobbiamo trovare un modo di uccidere i vostri amichetti... Sono sorpreso che in così tanti abbiano resistito al controllo.-

Mi fissai la mano, stringendola a pugno.

-Ma questo passa in secondo piano... Ora, per farmi conoscere da tutti gli abitanti di questo misero pianeta, dovrei fare un... Coup sensazionale, non trovate?-

Ci fu un coro di mugugni d'assenso. Dopo aver riflettuto sul da farsi, mi si accese la lampadina:

-Sonic! È considerato l'eroe di questa pianeta... I suoi amici sono solo uno sfondo alle sue imprese. Con lui morto, NESSUNO oserà più opporsi a me.-

Una scintilla di divertimento e malvagità si accese nelle espressioni delle mie marionette.

-Così mi piacete... Prossima fermata...-

Puntai dietro di noi, verso dove stava la casa di Blaze in questa dimensione.

-La vittoria!-








Ciao, people!


Sono a Washington DC!


☆*:.。. o(≧▽≦)o .。.:*☆



Voi che state facendo per le vacanze?



Vabbè, mi eclisso.


Ciauz
















Mi aspetto tanti commenti per questo capitolo   (♯`∧')









Ovviamente quando vi svegliate, non ora che da voi sono sono le 3 di notte













Va bene, vado

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