(13) Inventore di Snowdrake cercasi
Tails' pov
Non sapevo bene cos'era successo... Una cosa sicura, era che aveva perso i sensi. Mentre li stavo riprendendo, cercai di fare il punto della situazione. Le mie mani tastavano il terreno alla ricerca del sedile del mio aeroplano. Sentivo solo erba asciutta e morbida. Bene, la procedura di emergenza era riuscita ed eravamo stati sbalzati fuori dal Tornado. Alcune voci e gemiti confusi mi raggiunsero le orecchie. Ok, non sembrava che mancasse qualcuno... Infine aprii gli occhi: ero sdraiato su Nives, che mi fissava confusa.
-Puoi alzarti, per cortesia?-
Chiese la gattina con un tono calmo. Io arrossii e mi alzai di scatto.
-Signorsì, signora!-
Sentii l'eco delle risate dei miei compagni nella distanza, mentre Nives si alzava con movimenti lenti e si spolverava le braccia. Non credo che il mio stomaco abbia mai bollito così.
-Credo che siamo atterrati su una delle Angel Island...-
Commentò Psiky.
-Ma quale? Non ho mai visto quest'isola prima d'ora!-
-Beh, meglio di nulla... Potevamo morire spiaccicati.-
Tutti fissarono Ivonne scioccati.
-Passando ad altro...-
Commentò Espio dopo due colpi imbarazzati di tosse.
-Non credo che gli altri ci abbiano visti. Come facciamo ad avvertirli?-
Karol diede due botte al lato del walkie talkie con il viso imbronciato.
-Non prende qua sotto...-
-O qua sopra... Analizziamo la situazione. Siamo sopra o sotto?-
Papyrus si schiaffò la mano in faccia.
-Dov'è Rocky quando serve?-
Dopo essermi ripreso ed aver ignorato le lenny face di Elvys, proposi:
-Posso cercare di riparare il Tornado con la mia cassetta di attrezzi di emergenza...-
-Già che ci sei, occupati anche dell'astronave.-
Mi disse Nives evitandomi con lo sguardo. Presi a guardarla confuso. Poi alzai le spalle ed andai ad aprire la sezione comandi dell'astronave di Psiky.
-Quindi, bro, siamo sopra o sotto?-
Papyrus prese ad inseguire suo fratello con un osso arancione in mano. Spirit rideva come un idiota ed Ivonne li fissava scuotendo la testa. Appena aperto il portellone, rimasi senza parole: era pieno di cavi, materiali che non avevo mai visto ed altro. Mi lasciai scappare un gemito soffocato.
-Tutto a posto?-
-Io... Mi dispiace, non ho mai visto una tecnologia così diversa da quella di Mobius! Non so come operare...-
-Immaginavo che sarebbe successo.-
-Beh, allora perché non hai detto nulla?-
-Perché, a differenza di qualcuno, io mi fido dei miei compagni!-
Psiky ed Ivonne si stavano lanciando frecciatine continue, tendendo la l'atmosfera come fosse un elastico.
-I-I-Insomma... C-Come facciamo?-
Intervenne Elvys, tentando di bloccare un altro litigio. La gufetta si volse verso Nives con uno sguardo eloquente. La gattina arrossì e scosse la testa.
-No. No. No. No... Non esiste proprio.-
-È l'unico che può aiutarci.-
-A peggiorare la situazione! Nessuno è meglio di lui!-
-Nial...-
-Non chiamarmi con quel nome, non ho più dieci anni!-
-Mobius alle Snowdiane... Scusate se esistiamo.-
Sospirai appoggiandomi sul lato dell'astronave. Nives mi guardò fisso per un secondo, facendomi perdere in un attimo la compostezza appena acquisita. Poi sbuffò. Psiky tirò fuori dalla tasca posteriore della sua gonna uno strano oggetto: sembrava una conchiglia, ma era di un colore parecchio innaturale, simile al verde pastello. In più, riuscivo a distinguere, anche se incredibilmente nascosti, una varietà di pulsanti. Lo porse alla sua amica.
-Chiamalo.-
-Seh. Ok.-
Spirit alzò la mano e chiese:
-Ma di chi state parlando?-
-Quest'astronave è stata costruita da mio cugino, il più bravo e probabilmente l'unico meccanico, slash ingegnere, slash inventore...-
-Slash casanova fallito!-
Aggiunse Nives mentre premeva i bottoni spasmodicamente. Sans e Karol risero di buon grado a quella che a me non sembrò una battuta. Un casanova? Chi era? Fatto positivo, Nives non sembrava parlarne con piacere. Dal che si può dedurre che non le piaccia. Diedi un ultimo, disperato sguardo ai cavi ed ai congegni: continuavo a non capirci un tubo.
-Come si chiama tuo cugino?-
-Si chiama Pek Tanaka. È il cognome dei miei nonni adottivi.-
-Fammi capire bene...-
Cominciò Karol massaggiandosi la testa.
-Tu sei stata adottata dai genitori di tuo cugino?-
-No, mia madre è stata adotatta dai nonni di Pek. Ciò l'ha resa sorella di suo padre ed ha reso lui mio cugino di primo grado.-
-Aaaah... È tutto così confuso...-
Si lamentò Papyrus mentre io tenevo d'occhio le dita della gattina, che ancora tastavano a ripetizione sull'aggeggio conchiglioso.
-Se volete, posso spiegarvi tutto il mio albero genealogico.-
-Oh, porco Chaos, no...-
Sibilò Ivonne. Nessuno la ascoltò e presto anch'io, divorato dalla curiosità, mi sedetti per terra in cerchio intorno alla gufetta.
-D-Dopottutto, non abb-bbiamo mai sapu-pu-puto troppo su di t-te...-
Balbettò Elvys accanto a me fremendo per l'emozione. Psiky, forse non abituata ad un tale carico di attenzioni rivolte verso di lei, arrossì un poco sulle gote e tossicchiò prima di buttarsi a terra a gambe conserte, rischiando di cadere all'indietro per lo slancio.
-Allora... Sapete come il nostro pianeta sia ricoperto da sola neve. Nevica tutti i giorni e ci sono frequenti valanghe e frequenti tempeste. Quando incontri qualcuno per strada, il massimo di conversazione concesso è un "Buongiorno" o un saluto togliendosi il cappello...-
E con movimenti meccanici impacciati, finse di togliersi un cappello invisibile. Nives le lanciò uno sguardo annoiato mentre finalmente smetteva di maneggiare con quella conchiglia. Se l'era avvicinata alle labbra e si stava allontanando da noi a passi veloci. Avrei voluto alzarmi per seguirla, ma qualcosa mi trattenne.
-Nonostante possediamo una tecnologia quasi uguale alla vostra, la nostra città non è esattamente sviluppata... I genitori di mia madre, i miei nonni biologici, dovevano appartenere ad uno di quei ceti poveri che non si possono permettere di avere una figlia. Fatto sta che abbandonarono mia madre e suo fratello in una scatola e cercarono di venderli. Con il freddo che c'era, tempo neanche due mesi che mio zio si ammalò di raffreddore e morì dieci giorni dopo circa. Fortunatamente, mia madre non fu così sfortunata: una coppia appena sposata pensò fosse una buona idea adottarla. Da quel momento in poi, mamma divenne Rosie Tanaka. Aveva quattro fratelli: tre maschi ed una femmina, Felix Tanaka, Silvia Tanaka e non ho mai saputo i nomi delle altre. Mamma non ne ha mai parlato bene e le chiamava costantemente "quelle là". All'età di... Fatemi ricordare...-
Psiky fece una pausa mentre i suoi capelli fluttuavano come mossi dal nulla. Espio e Spirit si scambiarono un'occhiata confusa. Anche se non lo dava a vedere, Ivonne stava ascoltando attenta almeno quanto noi.
-Sedici anni, mamma è rimasta incinta di me con il suo fidanzato, Keishin Shihiro.-
-A sedici anni? Dev'essere stata dura!-
-No, invece. Mamma ha sempre detto che a casa erano ricchi e che quindi non ha avuto problemi con la scuola. Poi, i miei nonni erano due pesche. Non si arrabbiavano per niente.-
-Avercela io una famiglia così...-
Disse Sans stendendosi a pancia all'aria. Suo fratello lo fissò offeso.
-Appena arriviamo a casa, ti porto in palestra! Poi vedrai Angel, com'è contenta...-
Un piccolo stacco di risata diede apparentemente tempo a Psiky di riprendersi dalla chiacchierata.
-Appena nacqui, mostrai subito degli incredibili poteri psichici. Felix Tanaka ebbe Pek insieme a sua moglie Xania Synchro. Diciamo che è tutto...-
-Aspetta! Come si chiamano i tuoi nonni?-
Chiese Karol mettendosi in piedi sulle proprie ginocchia.
-Margarita Viridian e Tadashi Tanaka. C'è altro che vorreste sapere?-
Fu così strano vedere gli occhi di Psiky tingersi di un nuovo colore. Il suo tono era lo stesso, ma le si leggeva nello sguardo che parlare della sua famiglia la faceva stare a suo agio. Una domanda scivolò fuori dalle mie labbra contro la mia volontà:
-Perché a Nives non piace Pek?-
Elvys, Spirit e Karol mi lanciarono uno sguardo malizioso ed io mi resi conto in quel momento di aver parlato. Scattati in piedi e ridacchiai imbarazzato.
-Sapete? Sarà bene controllare che le operazioni si avviino in modo operazionale... E che siano... Operazionabili...-
L'ultima parola venne fuori un sussurro. Psiky mi guardò fisso per cinque secondi e nel momento preciso in cui stavo per dirigersi verso il Tornado, rispose:
-Pek è un amante delle belle donne... E ci ha provato più volte con Nives.-
-È un morto di f...-
Papyrus tappò la bocca a suo fratello mentre Espio tappava le orecchie ad Elvys ed Ivonne si sganasciava dalle risate. La cosa continuò a preoccuparmi mentre lavoravo con il Tornado. Non ero nemmeno sicuro del perché.
Nives' pov
Driiiin... Driiiin...
Ti prego non rispondere, ti prego non rispondere...
-Pronto?-
-Proooooooonto!-
E cavoli...
-Che voce divina... Sarà mica la mia regina del ghiaccio?-
Gliela ghiaccio quella lingua...
-No. Hai sbagliato numero.-
-Sei stata tu a chiamare.-
E cavoli...
-Devo immaginare che la nostra lontananza ti abbia fatto impazzire ed abbia deciso di chiedermi di uscire... Non preoccuparti, sono già sulla porta diretto a casa tua. So che ti piacciono le pervinche, cucino io. Che te ne pare? Per le sette?-
-Ascolta, Alessandro Borghese... Non sono in casa.-
-Aspetterò con Psiky, non mi dà mica fastidio.-
Ecco, a te no. Chiedi che ne pensa lei...
-Intendo che io e Psiky siamo su Mobius da due giorni.-
Pausa. Sentivo dall'altra parte del ricevitore un rumore metallico.
-Davvero?-
No, per finta!
-Sì.-
-Allora perché mi chiami? Oh... La mia voce paradisiaca ti mancava... Capisco...-
Ce lo mando in Paradiso, voglio vedere se è divertente... Vado all'Inferno col sorriso.
-No, in realtà ci serve il tuo aiuto.-
Sentii il rumore metallico diventare un brusio. Doveva essergli caduto uno dei suoi congegni.
-Per cosa? Io sto riparando la mia elico-spranga! Non può aspettare?-
Una sprangata in testa... Magari così il suo cervello si rimette miracolosamente a posto da solo.
-No! Siamo bloccati su un'isola deserta e non abbiamo idea di come si ripari la tua dannata astronave!-
-Woah, woah, woah, fiocco di neve, con calma!-
-Non osare chiamarmi così quando arrivi...-
Pausa.
-Pek?-
-Cosa, dolcezza?-
-Mi hai sentita?-
-No, sto raccogliendo i pezzi da sotto il tavolo...-
Sbatti la testa, sbatti la testa...
-In ogni caso, arriverò domani al massimo! Sarò velocissimo!-
-Come Karol?-
-Chi?-
-Lascia stare... Ci spero.-
-Ci sentiamo, zuccherino...-
-NON CHIAMARM...-
Tuuuuuuu... Ha attaccato. Presi un lungo respiro e poi buttai fuori l'aria scocciata. Sembrava proprio che me lo sarei dovuto sorbire per un po'...
Shadow's pov
-E poi si è fiondato contro di loro! E bum e bam e bim e bam!-
Urlava Genkaku mentre gesticolava.
-Genkaku sembra più ubriaco del solito...-
Commentò Jet.
-Io non bevo, se proprio lo vuoi sapere! Sono astemio!-
-Coff, coff... Come no...-
Fece Rebel evitandolo con lo sguardo. Nanami rise.
-Più che altro, ora che facciamo?-
Bianca stava con il walkie talkie schiacciato sull'orecchio.
-Non si sente nulla...-
-Io direi che proseguiamo e tanti saluti.-
Mi diressi subito verso il Master Emerald.
-Ehi, razza di emo che non sei altro! Dobbiamo andare tutti insieme!-
Mi fermò Rocky con la coda che frustava l'aria. La guardai annoiato.
-Non possiamo aspettarli! Ed oltre a Psiky ed a Ivonne, non è una gran perdita.-
Angel sussultò.
-Shadow! Ora basta! Si può sapere perché sei così freddo? Anche più del solito?-
-Non capisco di cosa tu stia parlando, sorella...-
-FERMO LÌ!-
Avevo provato ad azzardare un altro passo.
-In momenti del genere, dobbiamo rimanere uniti!-
-Questa è una guerra, Angel! I perdenti rimangono indietro!-
-Stai chiamando i tuoi amici perdenti?-
-Non tutti sono nati per combattere come noi!-
Nanami ci fissava confusa mentre Bianca mi faceva segno di calmare i nervi.
-Prendi Tails, ad esempio! Se continua con quell'atteggiamento, sarà il primo a venire ucciso!-
Angel ridusse i suoi occhi ad una fessura.
-Rimangiatelo...-
-Neanche per sogno.-
-Nessuno morirà! Smettetela di discutere!-
Gridò Bianca. Non seppi il perché, ma decisi di obbedirle.
-Ora... Avviamoci, anche solo per avvertire Knuckles. Li aspetteremo al Master Emerald.-
Nanami annuì e Jet alzò le spalle. Erano tutti d'accordo. Mentre stavamo camminando, sussurrai a Bianca:
-Pft. Non male, per una principiante.-
Poi mi allontanai per non far vedere di essere arrossito. Rebel, però, mi aveva visto. Mi diede una gomitata e puntò Bianca con il pollice prima di mettere le mani a forma di cuore.
-Smettila! Parla quella che si è presa una cotta per un gamberetto!-
-COME TI PERMETTI?!-
Sans' pov
Elvys era riuscita ad accendere un fuoco e ci si eravamo sistemati in cerchio intorno.
-Che bel calduccio...-
Commentai con le mani in tasca. Papyrus stava cuocendo gli spaghetti nella pentola sopra le fiamme e mi fissò scuotendo la testa. Stranamente, aveva portato una confezione di pasta... Scherzo, me l'aspettavo.
-Che ne dite di raccontarci delle storie?-
-Perché?-
-Perché no? Già che ci siamo... Abbiamo imparato alcune cose su Psiky. Perché non ci racconti qualcosa tu, Nives?-
La gattina non si aspettava di essere chiamata in causa e fissò Karol come un'alunna che non ha studiato e viene chiamata alla lavagna a ripetere la lezione.
-C-Cosa?-
-Sì! Dicci un po' come tu e Psiky vi siete incontrate.-
Dissi mettendomi seduto più composto dopo che Papy mi ebbe lanciato un'occhiataccia. Nives si tormentò gli indici borbottando tra sé e sé. Tails se ne accorse immediatamente ed intervenne:
-Forse sarebbe meglio discutere di altro...-
-Come no, Romeo...-
Sbadigliò Spirit facendolo arrossire.
-In che senso?-
-No, nulla... Figurati...-
Erano entrambi rossi come peperoni e si evitavano con gli occhi. Papyrus riuscì a spezzare la tensione urlando:
-Gli spaghetti sono pronti!-
-Ottimo! Che voi sappiate, esistono i secchi della spazzatura nella foresta delle Angel Islands?-
Risero quasi tutti mentre mio fratello mi fulminava con lo sguardo.
-C-Credo voi si-siate troppo cattiv-vi con lui...-
Balbettò Elvys prendendone un piatto ed esortando Espio a fare lo stesso. Il camaleonte tentò di smettere di ridere ed obbedì. La serata proseguì in tranquillità finché non scorsi un puntino rosso tra i cespugli. Smisi di parlare con Ivonne ed il mio occhio sinistro si illuminò di un pallido azzurro.
-Sans, tutto bene? Non hai preso il secondo piatto!-
-Sì... Devo solo controllare una cosa...-
Mi allontanai mentre Ivonne e Papyrus mi fissavano increduli. Corsi quanto più veloce potessi cercando di raggiungere quel puntino, ma sembrava irraggiungibile: prendeva strade buie, cambiava direzione repentinamente ed era dannatamente veloce. Sapevo che non sarei riuscito a fermarlo, così urlai:
-Fatti vedere, codardo!-
Colpii il terreno con la mano facendo uscire dal terreno di fronte a quel puntino un muro di ossa.
-Bene, bene... Situazione spigolosa, non trovi?-
Due occhi neri come l'inchiostro mi fissarono con odio per una ventina di secondi prima di spiccare il volo e scomparire nel cielo stellato. Il mio occhio sinistro tornò normale.
-Chissà chi era...-
Troppo stanco per tornare al campo a piedi, mi teletrasportai. Appena arrivato, dissi:
-Era uno scoiattolo! Nulla di cui...-
-COME TI PERMETTI?!-
Riaprii gli occhi e mi ritrovai davanti Ivonne e Psiky, entrambe coperte di spaghetti sulla testa, mentre si guardavano in cagnesco. Papyrus era scioccato ed incapace di muoversi mentre Nives aveva un braccio teso verso la gufetta, forse in un insipido tentativo di fermare l'amica. Il resto del gruppo si era allontanato di tre passi almeno e non aveva la minima intenzione di intervenire.
-Quindi quello che stai insinuando è che io abbia condotto qui quella bambola assassina? E cosa te lo fa pensare?-
-Ho sentito la sua presenza in quei cespugli!-
Mi puntò con il dito ed io mi scansai, terrorizzato che potesse lanciarmi qualcosa addosso. In un secondo, collegai i due avvenimenti: vedo una lucina rossa che può volare e la gufa psichica sente la sua presenza. Quello doveva essere Tails Doll. Tornai serio e mi avvicinai a mio fratello. Stava racimolando degli spaghetti da terra con le lacrime agli occhi.
-Così tanti spaghetti... Sprecati...-
-Tranquillo, Pap! Li stanno usando a buon scopo! PASTerai questo brutto momento!-
Papyrus alzò gli occhi da terra e mi lanciò un'occhiataccia mentre io mi piegavo in due dalle risate.
-Un secondo...-
Fece Psiky, voltandosi verso i cespugli.
-Non lo sento più...-
-Forse perché i tuoi sensori sono difettosi! Fai riparare a tuo cugino anche quelli, già che ci sei!-
-Ragazze! Basta litigare!-
Intervenne Nives, finalmente trovando il coraggio di agire.
-Per oggi dormiamo! Domani ripareremo i veivoli... È giusto chiamarli così?-
Tails fece l'ok con il pollice.
-E raggiungeremo i nostri amici!-
-Nives ha r-r-ragione. Magari è st-stato solo un malint-nteso!-
Fece Elvys debolmente.
-Ora di andare a riposare per stare vigili domani mattina.-
Eravamo tutti d'accordo con Espio. Si era fatto tardi e Karol e Spirit sbadigliavano fià da un quarto d'ora. Mettendomi sdraiato nell'erba morbida e bagnata accanto a Papy, promise a me stesso di dormire con un occhio (quello azzurro) sempre aperto.
Exe's pov (woah, anche lui!)
Strinsi il pugno intorno al corpo di un coniglietto grigio. Stava gridando di dolore ed i suoi occhi mi imploravano di rilasciarlo. Sorrisi malevolmente e mi sedetti.
-Che ne faccio di te? Ti faccio fare la fine dei tuoi amichetti...-
Dissi, ammiccando alla coltre di animali insanguinati alle mie spalle. La mia vittima li stava fissando terrorizzato.
-Oppure ti risparmio? Mmmh...-
Mi sdraiai senza lasciare la presa e mugugnando.
-È un gioco a trabbochetto... La risposta è sempre la prima!-
Mi volsi infastidito verso Doll.
-Non togliermi il divertimento, Doll...-
Il coniglio continuava a dimenarsi mentre mi rialzavo.
-Notizie?-
-Nessuna importante, solo una critica... Che cosa ti è saltato in testa a mettere un campo magnetico intorno ad Angel Island?-
-Beh, caro Tails Doll... Non vedo proprio di cosa tu stia parlando!-
Mi hai tolto il divertimento di torturare questo creaturina? Beccati la mia rivincita.
-Quei due velivoli... Sarà giusto chiamarli così?-
E mi fissò negli occhi aspettando una risposta.
-Non sono un architetto! Questo cose non le so!-
-Meccanico...-
-Quello che ti pare! Se parli del perché sono precipitati, ti giuro che io non centro...-
Mollai un po' la presa sull'animaletto per lasciarlo respirare e dargli la falsa speranza che l'avrei rilasciato.
-Non ti pare ingiusto?-
-È solo un coniglio! Non ti scaldare! La gente li mangia tutti i giorni...-
Scosse la testa.
-Non parlavo di quello! La gattina ed il volpino sono là sotto e non stanno andando al Master Emerald! Il piano è compromesso!-
Il tono della sua voce mi sembrò diverso dal solito: mancava di quella felicità nel vedere il dolore degli altri che aveva sempre avuto Doll. Sembrava... Empatico. Rivolsi la mia completa attenzione su di lui, che parve accorgersene.
-Il coniglio, Exe...-
Strinsi le unghie, trapassandogli il petto ed uccidendolo sul colpo.
-Appunto...-
-Perché quel tono, Doll?-
-Di che parli?-
-Di quel tono... Come preoccupato per i nostri nemici!-
-Cosa? No! È solo che mi dispiace non poterli uccidere tutti insieme... Così mi devo impegnare il doppio.-
Sbuffò alla fine della frase per concludere il discorso. Non ero totalmente convinto da quello che aveva detto.
-Bada che se mi tradisci di ucciderò con le mie stesse mani!-
Gli urlai, mostrandogli il coniglietto insanguinato prima di lanciarlo per terra.
-Non ci sono problemi! Il piano andrà coma previsto!-
Mi salutò e si andò a poggiare chissà dove per dormire.
-Lo spero per te, Doll...
Bada che l'affetto è una brutta bestia!-
Ehi, folli people!
Come andiamo? Mi scuso se non ho aggiornato ultimamente! But I was busy!
Anyway, speriamo che il capitolo vi sia piaciuto e nulla... Ci vediamo alla prossima!
G'bye!
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