La prof annuisce e io mi alzo dalla sedia.

Mentre esco dall'aula penso a due cose: la prima è che amo la vicepreside con tutto il mio cuore perché mi ha risparmiato una pessima figura e in altre parole un'insufficenza assicurata in storia e la seconda è che contemporaneamente mi fa salire il nervoso e la curiosità.

Se mi ha convocato sarà una cosa seria.

Cammino nel corridoio ma i miei pensieri vengono spazzati via da una risata.

Mi giro e solo ora mi accordo che Taylor non mi è vicino. Anzi, a dir la verità non ha fatto un passo. È ancora davanti alla porta. Sembra un palo della luce. Ah, dimenticavo, c'è anche da dire che sta ridendo.

Ma il vero punto interrogativo è: perché sta ridendo?

"Perché ridi? " è l'unica cosa che dico.

"stai andando in vicepresidenza?" Odio quando mi rispondono con un'altra domanda.

"Sì, perché dove si trova la vicepresidente? " dico.

"In quella direzione" risponde.

Ora è chiaro, la persona che mi deve parlare è lui.

Mi avvicino e conferma il mio pensiero : " sono io che ti devo parlare. Andiamo in cortile "

Cammina per il corridoio in modo veloce e deciso e devo ammettere che mi fa in po' di paura.

Ci sediamo su una panchina e non posso fare a meno di chiedere :
" è una cosa seria ?".

Non risponde e non si muove.

Ma inizia a parlare : "senti Francesca. Ti sento distante in questi giorni. È tutto okay? ".

Non é tutto okay. Ma proprio per niente. Mi sono preso una cotta per il suo nuovo compagno di classe. Ma di certo non posso dirglielo.

Poi continua, come se mi avesse letto nel pensiero : "ho la sensazione che ti piaccia Cameron. "

Io cerco di fare la faccia più sopresa possibile e di accompagnarla con la parola :"Cosa? ".