capitolo 2
Quando mi sveglio mi piace girarmi e rigirarmi nel letto ma sta mattina non posso proprio. Recupererò domani.
Devo ancora fare tutte le valigie e sento che ci metterò tantissimo.
Però per prima cosa devo fare una buona colazione.
Mi dirigo verso la cucina dove mia sorella e i miei genitori stanno mangiando.
Sul tavolo ci sono delle brioche e con l'acquolina in bocca ne prendo una. La addento e mmmmhhhhh..... è al cioccolato e per me tutte le cose al cioccolato sono buonissime e questa non fa eccezione.
"C'è della cioccolata calda nel pentolino" dice mia mamma indicandomi i fornelli. Mi precipito a prendere una tazza e a versarci la squisita bevanda.
Mi siedo al mio posto. Un silenzio imbarazzante si fa spazio nella stanza ed è strano visto è il caos che di solito invade la casa.
Solo ora mi rendo conto che manca mio fratello e allora chiedo:" ma dov'è Nash?"
"Aaa è su in camera sua. Penso abbia già iniziato a preparare la sua valigia" mi risponde mio padre.
Finisco comodamente di mangiare e poi mi dirigo nel posto che mi è stato appena indicato.
Apro la porta e vedo Nash sdraiato sul letto ad ascoltare musica ad alto volume. Spengo le casse e lo sento sbuffare.
Non ci faccio caso e gli dico:"E papà che pensava che stessi facendo le valigie".
"Già fatte. Ora puoi riaccendere le casse? " è la sua risposta.
Distolgo lo sguardo e lo poso sul pavimento. Le valigie sono tutte piene e gli armadi tutti vuoti. Rimango a fissarli a bocca aperta e l'inica cosa che riesco a dire è "o".
"Mi faresti il favore di riaccendere le casse" è la frase che mi fa rianimare.
Faccio ciò che mi ha detto e mi avvio in camera mia.
Tiro fuori dal letto il valigione e apro l'armadio. Il che è stato un grande errore visto che aperta una anta mi sono ritrovata tutto per terra. CHE CASINO!
Per fortuna dopo poco arriva mia sorella a darmi una mano.
Finisco prima del tempo previsto e decido di uscire per fare per l'ultima volta due passi e godermi la Sicilia.
Metto una t-shirt e un paio di pantaloncini.
Scendo le scale, indosso le mie all star ed esco chiudendo la porta.
Cammino lentamente e non posso fare altro che ripensare all'incontro avvenuto ieri con Tay.
Mi manca tanto ma non posso perdonarlo. Quello che ha fatto mi ha sconvolta e ....
Ma che discorsi sono Francesca?Non lo perdoni. Io dico sempre così ma alla fine è sempre il cuore a vicere.
Con lui ho passato dei momenti bellissimi che ora si stanno ripetendo nella mia testa:
La prima volta che l'ho visto, i primi batticuore, il primo bacio, la prima volta che ci siamo detti "ti amo".
I pomeriggi passati a studiare o a vedere i film strappalacrime. I litigi e.... così tante altre cose belle e brutte.
Non è mai piaciuto ai miei, ma è piaciuto a me ed è questo che conta.
Sento le lacrime accumularsi ma non devono scendere e per fortuna non scendono.
In questo momento ho solo voglia di tornare a Miami.
Alzo gli occhi e mi rendo conto che sono già davanti casa. Meglio così.
Il pranzo scorre velocemente e dopo aver preso le valigie ci avviamo verso l'aeroporto.
Il decollo è veloce e in poco tempo siamo già parecchio in alto, da qui c'è una vista bellissima.
Dopo averla ammirata per più di un quarto d'ora(come se fosse la prima volta che vengo in Italia) decido di dormire e chiudo gli occhi nel bel mezzo di una nuvola.
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