Capitolo 5

Dopo aver salutato Leo,esco di casa. Mi incammino verso la fermata del pullman sempre con le cuffiette. Ora sto ascoltando SE IL MONDO FOSSE in cui Emis Killa canta con Club Dogo, J Ax e Marracash.

Invidio ai sordi la capacità di ascoltare con il cuore ma, invidio ai ciechi la capacità di guardare sempre un po’ più in là,invidio ai muti la capacità di dire tutto con uno sguardo. Io che ho tutto al mio posto, invece, non vedo, non sento, non dico altro.

Questa è una delle mie canzoni preferite. Inizio a canticchiare a bassa voce, ma ad un certo punto sento qualcuno che mi tocca una spalla. Mi giro di scatto spaventata, pronta a gridare in cerca di aiuto. Per fortuna è Gioele.

-Ti ho spaventata?- chiede lui.

Se mi fossi trovata davanti Nick-quasi-senza-testa (per chi non lo sapesse è uno dei fantasmi di Harry Potter) mi sarei spaventata di meno, comunque faccio di no con la testa. 

-Stavo andando a prendere il pullman, io prendo una linea che si ferma più avanti, quando ti ho vista.

Tolgo una cuffietta dall'orecchio e dico- Come stai?

Camilla sii carina e sorridi.

-Bene, grazie e tu?

-Bene, mi sto abituando a vivere in questa città 

-Ti va di fare un giro?- mi chiede lui.

-Quando?

-Questo pomeriggio, ti porto a vedere un po' di posti

Un figo come lui che chiede a me di uscire? È fantastico.

-Certo!

- Ci vediamo qui alle tre va bene?

-Va benissimo

-Ora vado che altrimenti perdo il mio pullman. Ciao!

-Ciao!- lo saluto e lo guardo allontanarsi. Mamma mia, quanto è bello. Mi rimetto l'altra cuffietta. Ormai c'è un'altra canzone: VAMPIRI. Sono il capo della festa dalle mie parti, sono come il Martini no Killa, no party. Quando finisce questa canzone manco a farlo apposta arriva il pullman. Salgo e raggiungo Sara. 

-Ciao, Camy! 

-Ciao!- dico abbassando il volume. Le porgo una delle due cuffiette. Lei la prende e la mette nell'orecchio. SCORDARMI CHI ERO. Se esco non torno mai presto perché faccio presto a far tardi. Spero che a furia di farle ascoltare le canzoni di Emis inizino a piacerle. Le faccio ascoltare altre sue canzoni durante il tragitto. Appena arriviamo in classe buttiamo le cartelle sul pavimento vicino ai nostri posti e ci uniamo agli altri. Io mi siedo su un banco vicino a Marta e Sara si mette sul banco di fronte a noi. Mi piace stare seduta sui banchi perché posso far dondolare le gambe. 

-Non abbiamo mai parlato molto insieme noi due- mi dice Marta.

-Hai ragione, dobbiamo rimediare: dobbiamo conoscerci un po' meglio.

Così iniziamo a parlare, della nostra famiglia, di com'era la mia vecchia scuola e di come mi trovo in questa. L'arrivo della prof Gilardi (quella di italiano) interrompe il nostro discorso. Oggi abbiamo due ore con lei così ci spiega il primo capitolo dei promessi sposi.

-Camilla, non ti ho chiesto da che paese vieni- esclama la prof quando sta per finire la seconda ora.

-Vengo da un paese a qualche chilometro di distanza da Lecco, casa mia era proprio vicino all'Adda.

Mi manca un sacco la mia bella casa e la mia stanza. Mi piaceva abitare lì.

-Proprio vicino al Manzoni

Annuisco sorridendo.

-Non so se ti hanno informata, ma quest'anno le seconde andranno proprio a Lecco a vedere i luoghi manzoniani. Vi fermerete lì un paio di giorni

Non ci posso credere! Due giorni nei luoghi in cui sono cresciuta. Perché nessuno me l'aveva mai detto?  Potrei rivedere Marty e Ludo. Prof mi ha appena fatto diventare la ragazza più felice del mondo.

-E dimmi, è proprio come lo descrive il Manzoni?- mi chiede la prof.

Penso al Lago, all'Adda e al Resegone. -Certo, il Resegone ha proprio la forma di una sega con la lama in alto, e l'Adda quando esce dal lago forma dei laghetti come quello di Garlate e Olginate.

Potrei parlare ore del mio paese , ma suona la campanella così la prof deve andarsene. Peccato. Alla terza ora abbiamo storia con la Micalizzi. Ci spiega alcune cose sui romani, ma per fortuna arriva presto l'intervallo. Vado alla macchinetta accompagnata da Sara. Prendo un pacchetto di patatine e torniamo in classe. 

-Camilla, ieri sera ho ascoltato qualche canzone di Emis Killa- mi dice Jacopo avvicinandosi al mio banco. Io lo guardo sorridendo.

-La mia opinione non cambia, non mi piace.

Sono delusa e allo stesso tempo arrabbiata, ma dico- Non importa, almeno prima di giudicare hai ascoltato qualche sua canzone.

-Non sei arrabbiata?

-No- dico mentendo.

-Menomale, ora vado con gli altri.

Annuisco e lui se ne va. Ci sono restata male,ero convinta che gli sarebbe piaciuto. Presto finisce l'intervallo. Poi ho un'ora di matematica e una di storia dell'arte. Finalmente questa giornata di scuola finisce. Io e Sara usciamo e andiamo a prendere il pullman che, per fortuna, arriva subito. Una volta arrivata a casa pranzo con Leo perché i miei sono al lavoro.

-Questo pomeriggio esco- dico a mio fratello.

-E dove vai?

-Ti ricordi di Gioele?- chiedo

-Il tipo del cane?

-Si, oggi l'ho incontrato e mi ha chiesto di uscire a fare un giro con lui

-Hai fatto colpo su quel ragazzo- mi dice lui facendomi l'occhiolino. Io gli rispondo facendogli la linguaccia. Poi gli dico -E tu? Hai trovato qualche bella ragazza?

-Prima devo trovare un lavoro,poi penso a trovarmi un ragazza

-Come sei saggio!- dico per prenderlo per giro.

-Si,saggio e anche vecchio perciò tu che sei giovane sparecchi la tavola- dice alzandosi. Non replico, non ne varrebbe la pena. Così sospirando mi alzo a mia volta e metto i piatt nella lavastoviglie. Guardo l'orologio appeso alla parete: segna le due e venti. Vado in camera mia a prepararmi per uscire. Metto un paio di leggings neri, una maglia scollata a maniche lunghe con una scritta rosa pesca e sotto una canottiera blu.Mi pettino e raccolgo i miei capelli in una coda. Mi trucco leggermente, un po' di mascara e la matita nera che mette in evidenza i miei occhi azzurri. Guardo le mie labbra e alla fine decido di non mettere il rossetto. Mi guardo allo specchio e decido di sciogliere i capelli. Mi metto le mie vans, prendo il telefono e vado a salutare Leo. 

-Ciao fratello, io esco!

-Ciao! Divertiti Milla.

Esco di casa. Adoro mio fratello, da quando ho iniziato ad ascoltare Emis lui mi chiama Milla che sarebbe la storpiatura di Killa. È l'unico che mi chiama così eccetto Marty. Guardo l'orologio: sono in anticipo così decido di fare un'altra strada molto più lunga. Secondo Marty è sempre meglio arrivare cinque minuti in ritardo al primo appuntamento con un ragazzo. Bisogna farsi attendere.Quando arrivo alla fermata Gioele è già li che mi aspetta.

-Ciao Gioele!

-Ciao! Chiamami Gio, mi piace di più!

-Ok, Gio- dico sorridendo

-Andiamo?

Annuisco e ci incamminiamo. Quando torno a casa sono quasi le sette. Vado in camera mia e mi sdraio sul letto.

-Allora, com'è andata?- mi chiede Leo entrando in camera e sedendosi su letto.

-Bene, mi ha fatto vedere un po' di posti,come il parchetto, la piscina comunale, la gelateria più buona e la pizzeria.

-Vi siete divertiti?

-Si- dico sorridendo.

-E Ludovico?

Già, Ludo. Mi manca, mi aveva chiesto di stare insieme un paio di settimane prima della mia partenza. Ho dovuto rifiutare perché non credo nelle relazioni a distanza.

-Scusa- dice Leo abbracciandomi. Tento di sorridere per rassicurarlo, ma Leo mi conosce troppo bene e capisce che sto fingendo. 

-Sai cosa ci vuole per tirarti su di morale?- mi dice lui. Di cosa sta parlando? Scuoto la testa. Lui si alza dal letto e fa partire lo stereo. PAROLE DI GHIACCIO. Parole d'amore,parole amare le prime sono sempre più rare e tu continui ad urlare che non sono più piaciuto ai tuoi dimenticandoti che tutto ciò è piaciuto a noi.

Io guardo Leo e sorrido. Lui sa sempre come rendermi felice, questo è un'altro dei motivi per cui adoro mio fratello.

Dopo cena vado in camera e telefono a Martina.

-Ciao Milla!

-Ciao, come stai?

-Bene, che hai fatto oggi?

-Sono uscita con Gioele

-Il figo del cane?

Rido e dico- Si, Gio è il figo del cane

-Gio? Lo chiami Gio?

-Si, che problema c'è?

-Povero Ludo

-Come sta?

-Penso bene, ma ogni giorno mi chiede di te

-Davvero?- chiedo dispiaciuta per lui.

-Si

Si crea un attimo di silenzio.

-Domani lo chiamo, promesso.

-Ne sarà felice.

-Da quando ti preoccupi così tanto per lui?- chiedo curiosa.

-Em, non so

Mi viene un'idea fantastica così dico a Marty - Senti, ma lui ti piace?

-Ludo?

-Si, lui

-Un po' 

-E perché non me l'hai mai detto?

-Perché ha iniziato a piacermi da poco e poi so che a te piace tanto 

-Hai campo libero con lui

-E a te non da fastidio?

-No,a me piace e molto, ma sai che è impossibile per me stare con lui. Se alla fine vi mettete insieme sono felice comunque.

-Sicura?

Già, sono sicura che non mi darà fastidio vedere il mio quasi fidanzato uscire con la mia migliore amica?

-Si, sono sicura- dico.

-Grazie Milla, ti voglio bene

-Non c'e di che. Ora devo andare.

-Ciao

-Ciao- dico riattaccando il telefono. Mi darà fastidio vederli insieme? Sarò gelosa di loro? Non voglio pensarci così metto le cuffiette e ascolto Emis Killa. I pensieri però hanno il sopravvento sulla musica. Alzo il volume finché la musica è così alta da costringermi a non pensare. IL MONDO DEI GRANDI 

non mi importa di quanto sembro infantile quando per orgoglio non piango sbaglio e non mi rimpiango come un bambino che si sporca col fango e va incontro al padre, non servirà sgridarlo, ma farlo sbagliare.

CIAO A TUTTI :) VOTATE E FATEMI SAPERE CHE COSA NE PENSATE.

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