Charles De Ketelaere #1

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Spero ti piaccia!!

Y/n's pov

È un vero peccato che De Ketelaere non sia ancora riuscito a segnare, cioè era riuscito a segnare, 2 volte, ma entrambe le volte gliel'hanno annullato.

Ero arrabbiata e triste.

Arrabbiata con i tifosi, perché non facevano niente per cercare di aiutarlo, lo insultavano e basta, dicendogli quanto fosse stato un spreco di soldi.

Ero triste perché mi mettevo nei panni del ragazzo e sapevo che stava vivendo un periodo difficile.

Stavo semplicemente facendo scorrere Instagram quando mi arrivò la notifica del sito del Ac Milan.
Diceva 'compra subito i biglietti per Monza-Milan!'; era la partita di ritorno, ragionai; poi mi venne in mente un'idea pazza.

Entrai nel sito della squadra e cercai dei posti al primo anello, sapevo che sarebbe costati molto, ma lo stavo facendo per una buona causa.

Dopo aver trovato giusto un posto in una posizione favorevole alla mia missione acquistai il biglietto e mi fiondai al negozio.

Vi starete chiedendo che negozio, beh avete presente il negozio che fa cuscini, magliette, e soprattutto, bandiere personalizzate.

Esatto, mi stavo avviando lì per farmi fare una bandiera del Milan, ma non una bandiera del Milan qualunque, una per Charles De Ketelaere.

"Salve" dissi entrando nel negozio, "buongiorno!" Rispose un signore alla cassa, avrà avuto più o meno 60 anni.

"Allora mi dica pure, di cosa ha bisogno?" Mi chiese educatamente, "avrei bisogno di una bandiera personalizzata" risposi,
"Certo, come la vorrebbe?" Disse, "più o meno così" risposi mostrandogli la foto del modello digitale che avevo fatto velocemente prima di uscire di casa.

"Ah quello è il ragazzo del Milan vero? Quello nuovo" disse il signore, "si è proprio lui" risposi sorridendo, "non vorrei farmi gli affari tuoi, ma perché lo stai facendo?" Chiese gentilmente; rimasi un po' scioccata da quella domanda, ma ritornai subito sul pianeta terra e risposi, "perché so che in questo momento ha bisogno dei tifosi che lo aiutino, che lo appoggino, non che scrivano cose spregevoli su di lui, e visto che nessuno, neanche la curva, si è degnato di fare capire che è vicino a Charles durante la partita, sarò io la prima a farlo, so che potrebbe non essere molto, ma è il massimo che posso fare, e lo voglio aiutare" dissi decisa.

Il signore mi sorrise dolcemente, "oh come vorrei che ci fossero più persone come te, sai io sono un tifoso della Juve, però non sono mai stato uno che va in giro ad insultare il prossimo, a me interessa solo vedere giocare i calciatori sul campo, e che loro stessi siano felici, nient'altro; certe volte le guardo le partite del Milan, e ho notato che serve solo un po' più di fiducia al ragazzo, e spero e so che ce la farà, facendo rimanere muti tutti coloro che lo insultano" disse.

Lo guardai ammirata, "è davvero bello quello che ha detto" dissi sinceramente, "ed è molto bello quello che stai facendo per lui" rispose, "ora, dimmi solo le misure e te la faccio entro domani" continuò.

Dopo aver dato tutti i dettagli presi il portafoglio per pagare, "quant'è?" Chiesi, "beh sarebbero...65.50, ma visto la causa per cui lo fai, saranno 45 cara" disse; lo guardai con la bocca aperta, era serio?

"No no davvero non c'è problema-" iniziai a dire, ma lui mi interruppe, "insisto" disse, lo guardai con un sorriso confuso ma felice. Poi pagai e tornai a casa.

Oggi era lunedì e sabato ci sarebbe stata la partita; ero pronta, ma sapevo che mancava qualcosa...ah ah! Certo! La maglia di Charles! Non posso andare allo stadio senza la sua maglia!

Presi le chiavi di casa e della macchina e uscii di casa, dirigendomi allo store del Milan.

Una volta arrivata, entrai nel negozio e chiesi ad un commesso dove avrei potuto trovare la maglia; lui mi condusse all'area e mi chiese che taglia volevo, risposi una "( la tua taglia)" e lui me la porse sorridendo. Lo ringraziai e andai alla cassa.

Dopo aver pagato sono tornata a casa stanca morta.
Mi sdraiai sul divano e accesi la TV, mentre mi chiedevo che cosa mi fosse venuto in mente di fare.

Come previsto il giorno dopo andai a prendere la bandiera, era perfetta. E sabato mi preparai per la partita, indossando dei pantaloni della tuta neri e la maglia di Charles. Presi una normale borsa di tessuto con dentro tutto l'occorrente, la bandiera e uscii di casa.

Sarebbe partito titolare Brahim, era scontato, sta facendo una stagione pazzesca.
Ma comunque non mi feci scoraggiare, quindi presi posto e iniziai a sventolare la bandiera fin da subito, anche se lui non era in campo.

Quando, verso il 70esimo uscì Brahim per De Ketelaere, iniziai a sventolare la bandiera con più frequenza, cercando intanto di applaudire per entrambi i giocatori.

Mentre entrava vidi che guardava nella mia direzione, speravo così tanto che mi avesse notata, ma non per attenzione mia, ma perché volevo che prendesse più fiducia.

Mi guardò e mi fece un sorriso dolce. Stavo per svenire, però rimasi in piedi e continuai a sventolare la bandiera, rispondendo al sorriso con un altro sorriso.

Purtroppo non segnò, però secondo me aveva giocato bene. E in questo momento era importantissimo.

Uscii dallo stadio sorridendo, mi sentivo meglio con me stessa.

Quando fui fuori dallo stadio vidi che c'era un gruppo di persone attorno al pullman del Milan, probabilmente c'erano i giocatori che formavano degli autografi. Cercai di mettermi in un angolino, anche solo per poterli vedere.

Non chiedetemi come, perché non lo so neanche io, sono riuscita ad arrivare in prima fila, vidi alcuni giocatori e riuscii a farmi fare l'autografo da Brahim.

Poi lo vidi, era Charles, stava firmando anche lui degli autografi.

Io lo guardai e basta, ero sicura che non mi avrebbe visto, ero in un angolo schiacciata, figuriamoci.

"Hey, ciao" sentii una voce davanti a me, oh Cielo, era lui! Non mi ero neanche accorta che si fosse avvicinato. 

"C-ciao" risposi, mi battei la mano in fronte mentalmente per aver balbettato.

"Vuoi un autografo?" Chiese gentilmente, "ehmm, si g-grazie" dissi, presi la sua figurina, (portavo sempre con me le figurine dei calciatori, infatti ho fatto autografare a Brahim la sua).

Lui me la firmó e me la riconsegnò, poi spostò lo sguardo verso la mia bandiera piegata sotto il mio braccio.

"Eri tu la ragazza con la bandiera!" Esclamò forte, tanto da fare girare alcuni addetti alla sicurezza lì vicino.

"Ehm, si..sono io.." risposi tímidamente, "mi dispiace non ti avevo proprio riconosciuta" disse sorridendo, tentai di fargli un sorriso, ma la mia timidezza era troppa, così nascosi le guance arrossate sotto la sciarpa e distolsi lo sguardo.

"Hey non ti volevo mettere in imbarazzo, volevo solo ringraziarti, però, potresti darmi il tuo numero di telefono? Sai, così ti posso ringraziare bene" spiegò balbettando in certi punti, ma con un grande e dolce sorriso stampato in viso.

A quel punto, ero sicura che le mie guance stessero per esplodere.
Poi mi diedi una svegliata e annuii tímidamente. Lui mi porse il suo telefono e inserii il mio numero, poi glielo riconsegnai.

"Grazie...-" iniziò lui, però si fermò, facendomi capire che non sapeva il mio nome.

"Y/n" dissi velocemente, e lui sorrise "allora grazie, Y/n, mi piace quel nome, ti scrivo presto!" Disse, poi fu trascinato dai suoi compagni di squadra sul pullmann.

Vidi salire Leão, che spostando lo sguardo da me al belga, mi guardò con un sorriso furbo e mi fece un occhiolino.
Poi salì anche lui.

Tornata a casa mi sistemai sotto le coperte non appena ebbi finito di prepararmi.

Mi arrivò un messaggio

"Ciao! Sono Charles, allora..come va?"

Sorrisi come una matta, come una ragazzina che si emozionava perché la sua cotta le aveva scritto. E risposi subito.

"Ciao, io tutto bene tu? Siete ancora in pullman?"

"Si, stiamo ancora tornando :)"

Dai lì, nacque qualcosa di straordinario.

Mi invitò a tutte le partite in tribuna, naturalmente accettai, e portai sempre con me la bandiera; nel caso si sentisse giù e avesse bisogno di supporto.

Diventammo inseparabili, e io, avrei potuto sviluppare qualcosa di più dell'amicizia nei suoi confronti..ma non ci feci molto caso, perché sapevo che non era ricambiata.

Durante, Napoli-Milan, verso il 50esimo minuto, stavamo pareggiando, 1-1, quando successe.

Durante una battuta di un calcio d'angolo per il Milan, Charles la prese di testa, buttandola in rete. Saltai giù dal mio seggiolino con gioia e andai a bordo campo vicino a mister Pioli, che mi guardava sorridendo mentre saltava dalla gioia.

Charles esultò, poi fece qualcosa che non mi sarei mai aspettata.

Venne verso di me e mi baciò appassionatamente. Naturalmente ricambiai.

"Questo è tutto merito tuo!! Ti amo!!" Esclamò felice. "Anche io ti amo!!" Risposi quasi esplodendo di gioia.

Poi, dopo un ultimo bacio, rientrò in campo, finendo la partita.

La partita finì 1-2 per noi.

Ce l'aveva fatta. Alla faccia di tutti quelli che dicevano che era un bidone da buttar via, gli aveva dimostrato il contrario.
Gli aveva dimostrato chi era veramente.

Okayyy!!! Ce l'abbiamo fatta! Questa penso sia una delle One shots più lunghe, però mi è piaciuto moltissimo scriverla! Mi sono commossa, naturalmente ho scritto la partita contro il Napoli, non per gufare, ma perché era la prima partita più vicina e mi sembrava quella in cui servirebbe di più un goal di Charles.
Mi dispiace anche per l'attesa, sono stata molto impegnata in questi giorni e ho avuto anche altri problemi.
Ma ora sono qui!! E i capitoli di 'dimmi che non mi odi' e di 'monster' sono già in preparazione, quindi dovrei pubblicarli a breve!!!
Vi voglio bene!!!❤️❤️

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