Prologo - Voglio solo scappare
2 aprile
Padnenča
Anche questa giornata di lavoro è andata. Sono così devastata che sto per crollare sulla massa di fieno fresco appena raccolto durante questa stagione. Il mio notaio, che si chiama Arnel, mi ha raccontato che chi nasce durante la luna piena, porta fortuna e la luna sarà il pianeta che ti proteggerà dal male, e ti guiderà se non ritrovi la strada per tornare a casa. Arnel, è diventato il mio mentore dopo la morte dei miei genitori: ha sessant'anni ed è il classico uomo di campagna con la camicia di flanella a quadri sotto una salopette de denim scura che porta sempre il capelli per nascondere la sua testa pelata data la sua età. Oltre alla sua faccia rugosa, è come un nonno premuroso e attento, nei miei confronti. A volte, lo chiamo nonno, per pura semplicità.
Dopo la morte dei miei genitori, il notaio di mio padre - unica persona di famiglia a conoscere anche i miei nonni paterni e la storia dei miei antenati - ha acquistato una puledra incinta, e durante una notte di luna piena e bianca, nacque Luna. Mia unica amica e compagna di avventure. Luna sta risposando; le ho appena pulito gli zoccoli, lavata, spazzolata e nutrita. Non so come farei senza di lei. Quel manto così nero con i riflessi viola ha qualcosa di spettacolare quando si fa vedere alla luce del sole. Appena la gente la vede negli occhi si spaventa. Che sia la loro paura per la notte? Credono che durante la notte, i demoni più oscuri possano entrare nello case solo per tenerli svegli e spaventarli. Ma come fa, una fase di passaggio tra il buio e la luce, far paura?
Ah già! Mi sono dimenticata di presentarmi: mi chiamo Vendra, ho venti anni e orfana di genitori. Anche se non li dimostro, tutti mi dicono che sono troppo giovane. Devo avere qualche strano "superpotere" della giovinezza. Adesso che Luna sta dormendo, prendo le mie cose e do il bacio della buonanotte a Luna.
Prendo il poncho grigio di lana fatto a mano da me, lo indosso e sciolgo i capelli legati in una coda alta. Sbaglio, ma noto che i miei capelli grigi stanno diventando più lunghi e chiari? Appena arrivo a casa, davanti ad uno specchio, li esamini meglio. Sì, ho venti anni e già i capelli grigi, ma non è stata una mia scelta. Diciamo che un giorno, mi sono svegliata con questo colore di capelli. Non mi dispiace e li trovo perderesti per me. Arnel mi ha spiegato che al giorno del diciottesimo compleanno, durante la luna grigia, solo pochi umani subiscono questa trasformazione tramandata da generazioni nella mia famiglia.
«Vendra, dovresti andare a letto. Domani ti aspetta una pesante giornata di consegne...» mi dice Arnel. Gli chiedo l'ora e mi dice che sono le 10 e mezza di sera. Così tardi? «Va bene...» gli rispondo. Ha ragione. Do il buonanotte a Luna, la copro con la coperta fatta dalla moglie di Arnel e le accarezzo il muso. Non vedo l'ora di lasciare questo posto; trovare il mio vero posto con o senza quella persona che amerò fino alla fine, ma Luna sarà con me.
Entro in camera mia con la mia candela, nella stanza buia e fredda di notte. Appoggio la candela sullo scrittorio invaso da libri e pergamene abbandonate da anni e indosso il pigiama. Alloggio in quello che era lo studio di Arnel, dove ha messo un letto vecchio di cinquant'anni in legno marcio, un armadio con vestiti di sua moglie e uno scrittorio impolverato. Dovrò mettere a posto questo posto...
Mi metto sotto le coperte e fisso quella fiamma di candela, sperando che riscaldi il letto, prima di crollare dal sonno.
Il giorno dopo...
«VENDRA! CHE DISGRAZIA!» La voce agitata di Arnel mi fa aprire gli occhi di colpo. ma cosa ha da urlare? Se è successo qualcosa a Luna? Mi alzo, prendo la vestaglia e mi dirigo in cucina.
«Cosa succede?» gli chiedo mentre mi sistemo i capelli con la spazzola che ho lasciato in corridoio.
«Una maledizione... ha colpito il villaggio durante la notte!» Una maledizione?
«Che tipo di maledizione?» Strano che una maledizione colpisca il nostro villaggio, dove non accade mai nulla di grave...
«Sono tutti senza volto!» Senza volto?! Mi affaccio alla finestra che da una vista maggiore sulla strada, e vedo la scena più raccapricciante della mia vita vita: persona senza volto, e intendo senza occhi, naso e bocca, che vagano senza meta in giro per la strada, rischiando anche di essere tirati sotto da carrozze, o di cadere nelle fosse. Mi domando se riescono a respirare...
Ma chi è il carnefice?
Faccio colazione al volo, mi fiondo in camera a vestirmi con le prime cose che mi capitano, metto i miei stivaletti preferiti e corro fuori.
«Vendra! Stai attenta!» urla Arnel dalla cucina.
Apro la porta lasciandola così e vado a salvare i feriti, sperando che non sia troppo tardi.
«Salve, Vendra!» Una voce oscura mi spaventa, finendo con le spalle al muro. Chi è questo essere? Un ragazzo della mia età con la carnagione chiara che fluttua? Sarebbe uno stregone? Ha una corona molto sottile argentata che fa risaltare i suoi capelli neri con i riflessi blu scuri. «C-chi sei? Come conosci il mio nome?» gli domando con il cuore in gola. Quei occhi... ha dei occhi davvero spaventosi: verdi molto chiari con un piccolo piercing sul sopracciglio destro. Si avvicina di colpo, mettendo entrambe le braccia contro il muro, per evitare che io scappi. Io sono il Duca del Male Mattia. Sono stato io a rubare i volti della gente che vedi tu stessa...» rispose mostrando quel dannato sorriso. Mentre lui parla, noto che ha una perlina sulla lingua. Solleva la mano sul mio viso, accarezzandolo. «Però, il tuo viso mi sembra quello più prezioso: sarà come avere un vero diamante...» ridacchia lui mentre esamina il mio viso.
Come osa fare una cosa del genere? Stupido! Lo fisso dritta negli occhi, ma sento una stanchezza addosso che finisce per avere la meglio su me. Che sia un incantesimo lanciato da lui? Finisco a terra, e di colpo diventa tutto nero. L'ultima cosa che sento è il Duca che mi sussurra: "Ci vediamo per Miitopia..."
Apro gli occhi, e noto che sono nella mia camera. Guardo fuori e si è già fatto buio. Per quanto ho dormito? Mi alzo, e vado da Arnel. Lo trovo in soggiorno, in vestaglia, a leggere un libro. Appena entro, lui si volta verso di me. «Vendra.»
«Cosa è successo?»
«Ti ho trovata senza sensi nella stradina che porta alla piazza principale. Hai notizie?» Cerco di ricordare cosa mi è successo. In quel momento, mi siedo nella poltrona davanti a lui e gli racconto il tutto.
La situazione è tragica... Vendra, devi fermarlo!» commenta lui girando intorno al tavolino con la sua pippa in bocca.
«E come?»
«Devi partire e cercarlo per tutta Miitopia.» E SIA! Fermerò il Duca del Male e salverò Miitopia.
Spazio Autrice
Ehilà! Finalmente ci siamo! Che ne pensate di questa nuova versione? Non mi piaceva come si stava sviluppando la storia e ho voluto modificarla dall'inizio. Questa storia non sa da scrivere...
Ovviamente, sarà ispirata al videogioco per Nintendo Switch con qualche differenza.
Che ne pensate? Siete pronti a vedere una Vendra tutta nuova?
Al prossimo capitolo!
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