🇮🇹 ⊹. CAPITOLO 8. | Regrets.
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Laisse-moi juste le temps,
d'enfiler mon écharpe Burberry.
Puis j'te rejoins,
ça prendra le temps qu'il faudra.
Mais j'te jure,
j'serai là dans ton jardin.
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La notifica di un messaggio di Dušan non si fece attendere, perché la mattina dopo, il martedì, Federico ebbe una piacevole sorpresa svegliandosi alla solita ora per prendere l'autobus.
Ovviamente, il suono orribile della sua sveglia era stato il primo a tirarlo fuori dal sonno in modo piuttosto sgradevole, al punto che Federico stava seriamente pensando di cambiarla nonostante la sua efficacia.
L'italiano si era alzato contro la sua volontà dopo i primi « bip » acuti per disattivare la sveglia e andare a prepararsi in fretta per non rischiare di perdere l'autobus, una preoccupazione costante anche se non gli era mai capitata prima.
Tuttavia, appena aveva acceso il cellulare, il suo sguardo era stato subito catturato da una notifica di Instagram, quella di un messaggio che gli era stato inviato dall'account « __dusan.vlahovic__ ».
Se avesse voluto scappare ancora una volta dalla vita, Federico avrebbe potuto tranquillamente spegnere il cellulare e andare direttamente in doccia, oppure rimandare il momento in cui gli avrebbe risposto.
L'italiano però è rimasto seduto sul letto, con i piedi infilati nelle pantofole e con il telefono in mano, a fissare lo schermo dove appariva la notifica.
Era passato qualche minuto, al punto che l'ora segnata era passata dalle 6:01 alle 6:06, prima che Federico si decidesse finalmente a cliccare sul messaggio per far sì che l'applicazione si aprisse direttamente nella discussione.
I due messaggi che Dušan gli aveva mandato, che aveva letto e riletto più volte per essere sicuro di non stare sognando, adesso gli erano apparsi molto più chiari e visibili.
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▸ ciao Federico, quanto tempo haha ⸝⸝ 21:43
▸ carine le foto sul tuo profilo, sembra che ti piaccia tanto Torino ⸝⸝ 21:43
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L'italiano aveva socchiuso gli occhi, cercando di capire quale avrebbe potuto essere l'intonazione di Dušan se gli avesse parlato in quel modo, perché con i messaggi senza emoji in genere aveva difficoltà a comprendere.
Il primo messaggio era sicuramente ironico, il secondo significava chiaramente che il serbo era andato a dare un'occhiata anche al suo profilo, dove erano visibili solo le poche foto della città.
Ai suoi messaggi, dopo qualche minuto in più di meditazione, Federico aveva deciso di rispondere nel modo più distaccato possibile, cercando di non far trasparire troppo il fatto che aveva visto e rivisto le foto pubblicate da Dušan.
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Scusa di non aver accettato la tua richiesta prima, non sapevo fossi tu. ⸝⸝ 6:09 ◂
Si, mi piace molto Torino. ⸝⸝ 6:11 ◂
Anche tu sembra. ⸝⸝ 6:13 ◂
È bella Torino comunque. ⸝⸝ 6:16 ◂
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L'italiano aveva poi fissato per un attimo il suo schermo, prima di portarsi la mano sulla fronte con un'aria disapprovata verso se stesso, per la lentezza con cui aveva risposto e per la banalità dei suoi messaggi.
Aveva dato un'occhiata agli orari di invio delle sue risposte, prima di alzarsi ad un certo punto dal letto, spegnendo il telefono e correnso in bagno per prepararsi per l'università.
L'autobus arrivava alle 6:30 e lui aveva passato poco più di quindici minuti a pensare attentamente a cosa scrivere in risposta a messaggi così semplici, e solo perché non aveva capacità di socializzazione.
Dovette farsi una doccia e vestirsi velocemente, quasi dimenticando la giacca mentre lasciava il suo appartamento con lo zaino e il telefono in mano.
Fortunatamente, era arrivato proprio mentre l'autobus si fermava, ed era riuscito a salire e trovare il suo solito posto dove sedersi e prepararsi per un viaggio di 40 minuti all'università.
Di solito trascorreva il viaggio lungo le strade guardando fuori dal finestrino, rileggendo i suoi appunti se non li aveva finiti il giorno prima a causa della stanchezza, o semplicemente ascoltando la musica, le sue canzoni preferite in successione.
Questa volta, però, la risposta di Dušan ai suoi messaggi precedenti aveva scatenato tra loro una discussione, che aveva accompagnato Federico durante tutto il percorso verso l'università.
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▸ si haha, sono d'accordo ⸝⸝ 6:32
▸ è una delle città più belle in Italia penso ⸝⸝ 6:32
▸ ma diciamo che livello bellezza nulla supererà la Serbia ⸝⸝ 6:32
▸ anche se lo ammetto non posso essere obbiettivo haha ⸝⸝ 6:33
Sembra che ti piaccia anche molto la Serbia. ⸝⸝ 6:37 ◂
Sei nato là ? ⸝⸝ 6:39 ◂
▸ si, sono nato a Belgrado ! ⸝⸝ 6:40
▸ è la città più bella del mondo te lo giuro ⸝⸝ 6:40
▸ un giorno te la farò visitare ⸝⸝ 6:40
▸ se vuoi ovviamente ahah ⸝⸝ 6:40
▸ tu sei nato a Torino ? ⸝⸝ 6:41
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Federico aveva fissato i primi messaggi. Non era mai stato a Belgrado, la capitale della Serbia, ma guardando le foto che Dušan aveva postato sul suo profilo non aveva di certo dubitato della sua parola.
E in fondo, doveva ammettere che gli sarebbe piaciuto fare una piccola visita guidata della città natale dal serbo, o semplicemente sentirlo parlare della capitale con le stelle negli occhi.
Tuttavia non voleva che fosse troppo evidente. Quindi, con le cuffie nelle orecchie, passò ancora qualche minuto a riflettere sulla sua risposta, che alla fine si rivelò non essere niente di straordinario.
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No, a Genova. ⸝⸝ 6:45 ◂
Sono qua per i miei studi. ⸝⸝ 6:48 ◂
▸ wow, sei un navigante allora ! ⸝⸝ 6:48
▸ non è troppo lontano, ma abbastanza comunque ⸝⸝ 6:49
▸ ti manca la tua città ? ⸝⸝ 6:49
▸ non avevi la possibilità di studiare quello che volevi là ? ⸝⸝ 6:49
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Federico si sentì stringere un po' la gola alla vista degli ultimi messaggi inviati da Dušan, che ancora una volta furono per lui l'ennesima prova che si riteneva un figlio indegno.
Perché sicuramente, nonostante la bellezza di Torino, gli mancava il mare e la calda atmosfera di Genova. E naturalmente aveva avuto la possibilità di trovare un'università di psicologia molto più vicina, così da poter stare vicino alla sua famiglia.
Ma aveva preferito allontanarsi, cercando di sfuggire a un passato che tuttavia sembrava attaccato alla sua pelle ovunque andasse, e che apparentemente non sarebbe mai riuscito a mollare.
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Si, un po'. ⸝⸝ 6:56 ◂
E no, non avevo troppo la possibilità. ⸝⸝ 6:59 ◂
Tu vai spesso in Serbia ? ⸝⸝ 7:03 ◂
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Cambiare il suo modo di parlare era l'unica cosa che funzionava bene per lui quando parlava con qualcuno, sia faccia a faccia che anche nelle con i messaggi. Far parlare gli altri di sé era la sua carta jolly.
Si sorprendeva ad essere un vigliacco anche in questo tipo di situazioni, dove preferì distrarre il suo interlocutore con domande piuttosto che sottoporsi ad interrogatori ed essere costretto a rispondere alle domande.
In ogni caso Dušan sapeva qualcosa di lui. Aveva visto la sua reazione quando avevano parlato e aveva menzionato suo padre, e se il loro legame si fosse trasformato in amicizia, allora era solo questione di tempo prima che lui dovesse spiegargli tutto.
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▸ ormai non troppo, in realtà ⸝⸝ 7:04
▸ ci vado durante le vacanze con Andjela ⸝⸝ 7:04
▸ ma diciamo che è più per vedere il paesaggio ⸝⸝ 7:04
▸ ti ho già detto che Belgrado è la città più bella del mondo ? ⸝⸝ 7:05
▸ haha sto scherzando ⸝⸝ 7:05
▸ sono troppo patriotta ⸝⸝ 7:05
▸ anche se ovviamente adoro anche l'Italia ⸝⸝ 7:05
▸ il vostro paese è meraviglioso ⸝⸝ 7:05
Grazie. ⸝⸝ 7:07 ◂
Come mai hai lasciato la Serbia ? ⸝⸝ 7:09 ◂
Se posso chiedere. ⸝⸝ 7:10 ◂
▸ ovvio, 0 problemi con questo ⸝⸝ 7:10
▸ era per rimanere con Andjela ⸝⸝ 7:10
▸ voleva fare i suoi studi in Italia ⸝⸝ 7:11
▸ e all'inizio anche io avevo iniziato a studiare economia ⸝⸝ 7:11
▸ ma non era fatto per me ⸝⸝ 7:11
▸ quindi mi sono trovato un lavoretto ⸝⸝ 7:11
▸ perché non la volevo lasciare da sola qua ⸝⸝ 7:11
▸ e poi mi sono affezionato all'Italia ⸝⸝ 7:11
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Federico rimase commosso dalle parole di Dušan, che aveva deciso di adattarsi nonostante gli insuccessi negli studi, pur di poter restare accanto alla sorella.
Con ogni messaggio che arrivava, il ragazzo dai capelli castani cominciava a sentirsi un po' più a suo agio nel parlare con il serbo, che sembrava farlo sentire come se lo conoscesse da mesi.
In effetti era stato proprio così. Perché nella sua testa, prima di rivederlo e sapere il suo nome, Federico aveva immaginato tra mille altre cose quale avrebbe potuto essere il carattere di questo serbo con cui aveva parlato sull'autobus.
E alcune cose sembravano vere, in effetti. Perché in superficie Dušan sembrava una persona scontrosa e brutale, ma in realtà nascondeva un cuore puro e un carattere sensibile.
Federico avrebbe voluto passare tutta la giornata a scrivergli, ma l'autobus si era appena fermato davanti alla sua università, e lui avrebbe sovuto interrompere la conversazione per scendere ed entrare all'università.
Le sue lezioni sarebbero durate fino a sera e sarebbe tornato a casa tardi, ma sicuramente sarebbe riuscito a ritagliarsi un po' di tempo per parlare con Dušan quando ne avesse avuto la possibilità.
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È gentile da parte tua, è fortunata ad averti come fratello. ⸝⸝ 7:14 ◂
Scusa devo andare, sono arrivato all'università. ⸝⸝ 7:15 ◂
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Mise poi il telefono in tasca e prese lo zaino, scendendo dall'autobus con alcuni altri studenti e fermandosi vicino alla fermata mentre il mezzo partiva.
Non faceva troppo freddo quel giorno, il che permise a Federico di restare un attimo fuori, il tempo di tirare fuori il cellulare e vedere la notifica di Dušan, che gli aveva appena risposto.
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▸ grazie molto gentile haha ⸝⸝ 7:15
▸ va bene, passa una buona mattinata allora ! ⸝⸝ 7:16
Grazie, anche a te Dušan. ⸝⸝ 7h16 ◂
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Et on filait des migraines
avec des insultes par-dessus tout.
Depuis, je n'ai plus tellement
peur du froid.
Filer des cachets
pour chasser les migraines.
Et je n'ai plus tellement
peur de toi.
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La giornata di Federico era trascorsa in tutta tranquillità, e l'italiano l'aveva passata concentrato sulle lezioni universitarie, sempre seduto nel suo angolo e con il quaderno a portata di mano.
Era molto più veloce a prendere appunti che a rispondere su Instagram, ma non si trattenne di certo dal scambiare messaggi con Dušan quando ne aveva la possibilità.
Per poco più di una settimana lo fecero con una certa frequenza, scambiandosi messaggi per parlare di tutto, di quello che gli accadeva in quel momento o di qualche piccolo aneddoto.
Il serbo gli scriveva spesso, cosa che provocava nell'italiano una sensazione inspiegabile, quella di sentirsi accettato e in qualche modo in contatto con qualcuno che sembrava tenere a lui.
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▸ come è andata la tua presentazione ? ⸝⸝ 14:07
Bene, il prof ha detto che ho fatto un buon lavoro. ⸝⸝ 14:08 ◂
Non ci credo, mi sento libero ora. ⸝⸝ 14:08 ◂
▸ sii ! hai visto, te l'avevo detto ⸝⸝ 14:09
▸ non avevo alcun dubbio al riguardo, hai spaccato ! ⸝⸝ 14:09
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Era una sensazione che non riusciva a spiegare, e si ritrovava a sorridere ogni volta che riceveva una notifica da Instagram, perché era sicuramente un messaggio di Dušan.
A poco a poco anche lui cominciò a scrivere per primo, poiché riceveva risposte positive dal serbo, che era sempre pronto a rispondergli o a scrivergli per chiedergli come stava.
Intanto l'italiano si svegliava sempre ansioso di vedere se Dušan gli aveva risposto o gli aveva scritto per salutarlo. E se così non fosse, si assumeva la responsabilità di farlo per primo.
Era insolito, sapere di avere qualcuno a cui scrivere al di fuori della sua famiglia, sua madre, suo fratello e sua sorella, qualcuno che potesse tenergli compagnia, anche in orari casuali.
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È la mia pausa di mezzogiorno. ⸝⸝ 12:30 ◂
▸ che mangi di buono ? ⸝⸝ 12:31
foto inviata ⸝⸝ 12:33 ◂
▸ buono, condividi un po' haha ⸝⸝ 12:33
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Grazie a questi pochi scambi di messaggi avvenuti nei giorni successivi, l'italiano cominciò a conoscere meglio il serbo, grazie ad alcuni piccoli aneddoti che quest'ultimo gli ha raccontato.
Aveva saputo che Dušan aveva trovato un piccolo lavoro in un negozio di alimentari, dove faceva anche consegne a domicilio per le persone che ne avevano bisogno, così da guadagnare qualche soldo.
Il serbo non aveva parlato a Federico dei suoi genitori, e l'italiano sapeva solo che erano in contatto con Andjela, ma non aveva voluto approfondire la questione per non costringere nemmeno Dušan a dirgli qualcosa.
Lui, meglio di chiunque altro, sapeva cosa si provava, ed è per questo che ognuno rispettava i propri limiti, e il suo interlocutore non aveva mai menzionato il calcio o il padre dello studente.
Metteva sempre delle storie sulla Juventus quando ne aveva la possibilità, ma a parte questo le loro discussioni rimanevano concentrate esclusivamente su quelle piccole cose che sapevano l'uno dell'altro e che li tenevano in contatto.
Si parlavano solo tramite messaggi, cosa che per Federico era molto più semplice che avere un vero e proprio faccia a faccia, che per un introverso era piuttosto complicato da sostenere.
Nei corridoi dell'università o durante l'unica lezione in comune, l'italiano a volte incontrava Andjela, che lo salutava con un sorriso affettuoso.
Non si era mai accorto di quanto somigliasse a suo fratello finché non aveva incontrato quest'ultimo, con il suo viso snello ma dai lineamenti leggermente più morbidi, e con i capelli scuri e lisci dello stesso colore di quelli di Dušan.
Quest'ultimo veniva ad aspettare la sorella più volte all'uscita, e quelle erano le uniche volte in cui si incrociavano. L'italiano non si fermava mai, andando direttamente alla fermata dell'autobus. Si scambiavano solo uno sguardo e un gesto della mano accompagnato da un sorriso.
A Federico era più che sufficiente. Vedere il serbo regalargli un sorriso appena lo vedeva quando era con sua sorella era tutto ciò di cui aveva bisogno per sentire il suo cuore riscaldarsi durante questa stagione fredda.
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Et on filait des migraines
avec des insultes par-dessus tout.
Depuis, je n'ai plus tellement
peur du froid.
Filer des cachets
pour chasser les migraines.
Et je n'ai plus tellement
peur de toi.
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L'occasione di vedersi come si deve si presentò quando, un venerdì sera, due settimane dopo che si erano scambiati i primi messaggi, Dušan gli scrisse mentre Federico cenava con della pasta semibruciata e preparata in fretta.
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▸ ciao, che fai ? ⸝⸝ 20:52
Mangio pasta. ⸝⸝ 20:53 ◂
▸ così tardi ? ⸝⸝ 20:53
Sono appena rientrato. ⸝⸝ 20:53 ◂
E poi mi sono messo a rivedere i miei appunti. ⸝⸝ 20:53 ◂
▸ hai fatto bene, così finisci prima ! ⸝⸝ 20:54
▸ domanda, hai qualcosa da fare domani ? ⸝⸝ 20:54
Nulla in particolare, perché ? ⸝⸝ 20:55 ◂
▸ ti andrebbe un giro a Torino domani ? ⸝⸝ 20:55
▸ verso tipo le 15, così passiamo il fine pomeriggio insieme ⸝⸝ 20:55
▸ se vuoi, ovviamente ! ⸝⸝ 20:56
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Federico rimase a guardare la proposta di Dušan mentre finiva la sua pasta. Lasciò il telefono sul tavolo mentre si alzava per mettere il piatto nel lavello della cucina. Dando un'ultima occhiata al cellulare, l'italiano iniziò a lavare velocemente i piatti, pensando attentamente a questo invito.
Dopo aver parlato per due settimane dietro uno schermo, voleva vederlo anche oltre i soliti tempi in cui si erano incontrati alla fine dell'università, per passeggiare insieme in città e parlarsi faccia a faccia come quando si erano rivisti sotto la pioggia.
Tuttavia c'era qualcosa che lo terrorizzava nel rivedere Dušan. All'idea di dover parlare di calcio o di essere interrogato su suo padre mentre erano ineieme, dove Federico non aveva altra scelta che rispondere.
O forse rivedendosi, il serbo avrebbe potuto rendersi conto di non essere niente di straordinario, e che l'unica cosa che lo rendeva in qualche modo speciale era il suo cognome. Forse avrebbe anche deciso di allontanarsi da lui.
L'incontro con Dušan, però, gli aveva aperto gli occhi, portandolo gradualmente a credere che non valesse più la pena evitare di correre rischi solo per paura di quello che sarebbe successo dopo.
Quindi certo per certe cose ci sono state conseguenze non indifferenti, ma ora a Federico non restava che scegliere se essere felice o rimpiangere in caso di un eventuale rifiuto di fronte alla proposta del serbo.
Così lasciò il lavello dopo aver chiuso l'acqua, e riprese in mano il telefono per scrivere la sua risposta che inviò a Dušan senza aspettare un altro momento.
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Va bene, ci sto. ⸝⸝ 21:00 ◂
Ci vediamo domani Dušan. ⸝⸝ 21:00 ◂
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Filer des cachets
pour chasser les migraines.
Et je n'ai plus tellement
peur de toi.
Filer des migraines et j'te jure,
j'ai plus tellement peur de toi.
Je n'ai plus tellement
peur du froid.
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