While you were slipping through my fingertips

Rose

-Sono preoccupata per Daniel- affermo, fissando il soffitto di camera di Albus.

-Ed ecco che ci risiamo- il ragazzo si alza, mettendosi a sedere sul materasso. –Com'è che, ogni volta che siamo insieme, prima o poi viene fuori il suo nome?-

-Al non è vero...-

-Rose- taglia corto lui, incenerendomi con lo sguardo. –E' sempre così. Stiamo insieme e poi, all'improvviso, arriva lui-

-Pensavo che notassi anche tu che non è normale, non è il solito Daniel di sempre- sospira e mi volta le spalle, alzandosi e cominciando a camminare avanti e indietro per la stanza. –Albus parlami, ti prego-

-Credo che sia una presenza troppo assidua nella nostra relazione- afferma, serio, passandosi una mano tra i capelli scuri. –E ho cercato di passarci sopra in tutti questi mesi, ma adesso basta, non posso continuare così-

-Quindi mi stai dicendo che, se sto con te, non posso più essere amica di Daniel?- riduco le palpebre a due fessure, non può impormi una cosa del genere, non può decidere con chi devo essere amica e con chi no. Senza contare che sono settimane che gli chiedo di parlarmi dei suoi sentimenti, che lo imploro di spiegarmi cosa ha significato per lui la transizione e tutto il resto, ma non ottengo mai niente, se non qualche grugnito in risposta.

-Perché devi sempre tergiversare le mie parole?- posa le mani sul volto, strofinandolo energicamente –Rose ti sto solo chiedendo di non introdurlo in ogni nostro discorso!-

-Sto solo cercando di farti capire che è strano! Non è più il Daniel di sempre, non mi stupirei se facesse una cazzata-

-Per l'amor di dio- sbotta, alzando notevolmente il tono della voce. Il piccolo Alec, dalla stanza accanto, scoppia a piangere. –Ci mancava solo questa, spero che sarai contenta adesso-

-Guarda che stai facendo tutto tu- scrollo le spalle, lui mi incenerisce con lo sguardo e se ne va, dirigendosi in camera del fratellino.

Sospiro, ritrovandomi a fissare la punta bianca delle mie Converse. Perché, ogni volta che le cose cominciano ad andare bene, Albus deve sempre rovinare ogni cosa? O forse sono io a sbagliare?

-Si è riaddormentato?- domando, non appena lo vedo ritornare in stanza.
-Sì- richiude la porta alle sue spalle, afferra la sedia con le ruote e ci si poggia sopra, rivolgendo lo schienale verso di me. –Comunque, quel che stavo cercando di dirti prima è che Daniel non farà mai una cosa del genere, è troppo narcisista ed egocentrico per suicidarsi. Si sta solo sbattendo le corna mentre aspetta la prossima ragazza-

-Ne sei sicuro?-

-Senti, se vuoi continuare a parlare di lui, quella è la porta. Ho già abbastanza casini per conto mio, non poso perdere tempo anche con te-

-Va bene- mormoro, afferrando la mia roba e raccattandola.

-Dove stai andando adesso?-

-Via di qui, l'hai detto tu dopotutto. Ci vediamo lunedì- esco velocemente, cercando di trattenere le lacrime.

Albus non mi segue, non mi viene dietro, non lo fa mai. E' sicuro che, prima o poi, ritornerò da lui. E forse ha ragione.

Mentre cammino a testa bassa verso casa mia, sento il mio cellulare squillare, ma non rispondo, in questo momento non voglio parlare con nessuno.

Perché? Perché devi succedere sempre qualcosa? E perché Albus e Daniel devono costantemente entrare in competizione per tutto? Dovrebbero essere migliori amici, ma non li ho mai visti comportarsi come tali, se non quando quel genio del male ha subito la trasformazione.

-Già di ritorno?- scuoto la testa, ignorando volutamente mia madre. Voglio soltanto lasciarmi andare sul letto, con la faccia sul cuscino, e piangere liberamente. –Rosebelle!-

-Lasciami in pace, ti prego- mi chiudo in camera, ma sussulto quando, proprio sul mio letto, mi ritrovo seduto Daniel, con le braccia incrociate. –O dio mio, devi seriamente finirla di spuntare così dal nulla- porto una mano sul petto, lasciandomi scivolare lungo il legno freddo della porta.

-Non rispondevi alle mie chiamate, ero preoccupato- si stringe nelle spalle, io posto lo sguardo altrove. –Ehi-

-Sai già tutto vero? Avrai captato prima i suoi pensieri e poi i miei sentimenti-

-Mentirei se dicessi di no- si avvicina a me e si siede, poggiando la testa sulla mia spalla. –Ti preoccupi troppo per me, sai come la penso-

-Ma tu non sei più quello di una volta. Non mi prendi più in giro, non lo fai più con nessuno, e non so, ho paura che tu sia depresso-

-Oh mia piccola e dolce Rosebelle- si volta, incastrando i suoi occhi azzurri nei miei verde ambrati. –Devi smetterla di farlo, o almeno non parlarne con Albus, per ora è un fascio di nervi-

-Ha ancora problemi con la soluzione argentea e tutto il resto vero?-

-Il Consiglio ha aperto un'indagine. Sospettano di uno di noi, ma non hanno niente contro di lui. Sai benissimo chi è il loro capro espiatorio preferito-

-Stanno dando la caccia a te?-
-Siamo come il diavolo e l'acqua santa, lo sai benissimo, e quel che è successo lo scorso anno ha solo fomentato quel che pensano di me-

-Mi dispiace-

-Non devi, me la sono cercata- faccio per controbattere ma, in quel momento, noto un segno sul collo che, nei mesi passati, ho imparato a riconoscere alla perfezione.

-Daniel Christopher Manson, hai per caso trovato una ragazza?-

-Che?- mi guarda con le palpebre ridotte a due fessure, per poi scoppiare a ridere sonoramente. –Ah parli dei succhiotti? Tranquilla, ho solo dato una ripassatina a Julie e Jen, quelle due cheerleader che fanno sempre tutto insieme-

-O mio dio che schifoooo- mi lascio ricadere all'indietro, tra le sue risate goliardiche. –Daniel quante volte ti ho detto che non mi interessa la tua vita sessuale?-

-Ma se me lo hai chiesto tu!-

-Volevo solo sapere se avessi trovato una nuova anima gemella, non chi fosse l'ennesima tacca sulla tua cintura-

-E' una figura interessante lo sai?-

-Daniel!-

-Va bene, va bene, scusa- alza le mani in segno di resa, ma non riesce proprio a smettere di ridere. –Sembri mia madre. O meglio, quella che ha smesso di interessarsi di me molto tempo fa-

-C'ero quando non volevi uscire da quella stanza, quando tutto il mondo ti sembrava un posto buio da cui scappare, quando non volevi vedere nessuno, ed è per questo che mi preoccupo per te. Mi ricordo com'eri lo scorso anno, come fosse difficile starti accanto ed il cambiamento è stato tanto repentino che ho paura. Non voglio perderti, sei il mio migliore amico, e sei importante per me-

-Mi sono perso la parte in cui diventavamo amici del cuore-

-Idiota- gli tiro una leggera spinta per poi alzarmi. –Ti ho fatto un discorso bellissimo e tu ti concerti solo sull'ultima parte?- gli do le spalle, incrociando le braccia al petto. Oggi non me ne va bene una.

-Ti arrabbi sempre così facilmente, sei adorabile- mi abbraccia da dietro, poggiando il mento sulla mia testa. –Ed io non so davvero come ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me, nessuno mi è mai stato accanto come te, e ucciderei chiunque si azzardasse a toccarti-

-Vorrei che anche Albus la pensasse come te. Stiamo insieme da otto mesi ormai, e non ha mai mosso un dito per difendermi. E davvero non capisco, non capisco se mi ami sul serio oppure no, se stia con me solo perché, in quel momento, gli sembrasse giusto, non so davvero più niente-

-Riposa questa testolina bacata che ti ritrovi- mi stringe più forte, mentre le lacrime cominciano a scendere giù dai miei occhi. –Ci penserò io, te lo prometto-


🐲🐲🐲🐲🐲

-Mi dispiace- sento mormorare alle mie spalle, un lunedì mattina uggioso, mentre la pioggia picchietta sui vetri. –Ho esagerato un pochino- mi volto, ritrovandomi Albus con un paio di rose rosse e il solito sguardo che mette su quando sa di averla fatta grossa.

-Sai qual è il vero problema tra noi due Al? Non è Daniel, ma il fatto che tu non parli con me. Non ho idea di quel che ti passi per la testa, di quel che fai quando non sei con me o qui a scuola o con i ragazzi, e questo non va bene-

-Quindi ho sprecato soldi-

-Sei un idiota!- mi ritrovo ad urlare, per poi dargli una spinta. –Un dannatissimo idiota!- tiro un pugno contro l'armadietto, dirigendomi verso la classe di letteratura. Già mi ero svegliata col piede sbagliato questa mattina, adesso sono un vero e proprio fascio di nervi.

Getto malamente la borsa sul pavimento e prendo posto al mio banco, incrociando le braccia al petto. Lo odio, lo odio più di quanto potessi detestare Daniel lo scorso anno, il che è tutto dire.

-Rosebelle perché la mano mi fa male e mi sento stranamente nervoso?- il biondo giunge da me, con il volto corrucciato e le dita che si aprono e si chiudono in continuazione. Ma le sue iridi sono viola, e questo non promette nulla di buono.

-Perché ho un coglione per fidanzato- tiro un colpo al tavolo e, solo in quel momento, noto che le nocche della mia mano sinistra stanno sanguinando. Perfetto. Cos'altro può succedere in questa bellissima e fantastica giornata?

-Rose finiscila dai- Daniel si siede, i nostri gomiti si toccano, e noi prendiamo la scossa. –E poi avevo risolto tutto, che hai combinato?-

-Voglio che parli con me, non posso sempre venire a sapere le cose scoprendole o perché tu te le lasci scappare, perché diciamoci la verità Daniel, tu un segreto non te lo sai proprio mantenere-

-E tu invece devi sempre complicare ogni cosa vero? Devi sempre sviscerare le situazione, metterla al microscopio, ed è questo che mi fa impazzire!- sto per rispondergli ma l'entrata della Miller mi interrompe. Ogni giorno che passa i suoi vestiti si accorciano sempre di più. Mi chiedo se la preside ne sia a conoscenza.

-Buongiorno ragazzi, oggi compito a sorpresa, voglio testare quel che avete fatto l'anno scorso e se state studiando ciò che ho spiegato in questi giorni-

-Cosa? Ma la scuola è cominciata da due settimane!- Daniel, al mio fianco, si lamenta. Non è proprio giornata. –Rose...-

-Sì-

-Non sai...-

-Stavi per chiedermi se abbia fatto qualcosa ultimamente e se mi ricordi ciò che abbiamo studiato con Holden, e la risposta è affermativa-

-Sto diventando così tanto prevedibile?-

-Lo sei sempre stato- lo punzecchio, mentre la Barbie venticinquenne ci porge i fogli del compito, riservando a Daniel un occhiolino. Questa donna non ha minimamente pudore.

-Credo di piacerle- sussurra, ma le sue iridi sono ancora viola, e non capisco davvero il perché.

-Daniel che succede?-

-Beh stiamo per fare un compito e...-

-Daniel- taglio corto, massaggiandomi le meningi. –Da quel che so, sei nato con gli occhi azzurri ma, da quando sei entrato, non sono affatto di questo colore-

-Mi sono perso il momento in cui ho deciso di renderti partecipe di ogni minima cosa che accade nella mia vita-sbuffo. Avrei dovuto rimanere a letto questa mattina, mi sarei risparmiata molte rogne. E la cosa peggiore è la giornata è appena iniziata.

-Va bene, ho capito, va' a quel paese anche tu, insieme al tuo migliore amico-

-E tu hai il ciclo per caso? Perché sei leggermente nervosetta-

-Voi uomini siete incredibili. Se una donna è infastidita, date automaticamente la colpa al ciclo, e non pensate che, magari, avete fatto l'ennesima cazzata-

-Greyson, Manson, c'è qualche problema per caso?- la Miller ci apostrofa ed io e Daniel ci guardiamo, per poi scuotere la testa sincronicamente. –Daniel per caso Rose ti sta disturbando?-

-Che cosa?- ci ritroviamo a dire entrambi, stupiti. Ho sentito male vero?
-Non si preoccupi professoressa, semplici divergenze-

-Perfetto, fammi sapere se ci sono problemi- il biondo mi guarda con un sorriso sornione, mentre io lascio andare la fronte contro il tavolo.

-Non ci posso credere, questo è un incubo. Holden dove sei? Perché mi hai abbandonata?-

-Suvvia Rosebelle, non fare la drammatica- lo incenerisco con lo sguardo, ma lui sorride. I suoi occhi, lentamente, cominciano a schiarirsi, prima di ritornare alla sfumatura originaria.

-Vedo che ti sei calmato- indico le iridi, il dorso della mia mano ha preso a sanguinare, perfetto.

-E' strano, quando sto con te, ultimamente, tutti i miei problemi sembrano sparire di colpo, come se non esistessero più. O forse è tutto merito del fatto che tu mi sommergi con le tue numerose turbe mentali- riduco le palpebre a due fessure. Ora che l'adrenalina e la rabbia sono passate del tutto, il dolore comincia a farsi sentire. Grandioso.

-Non se prenderlo come un complimento oppure no-

-Rose ti ho praticamente appena detto che riesci a mettere a tacere i miei numerosi demoni interiori, secondo te come dovresti reagire?- curvo leggermente le labbra, lottando contro me stessa per non sorridere per quel che ha detto. –E vieni qua adesso- Daniel prende la sua mano tra e mie, vi poggia le labbra ed ecco che tutte le mie ferite si risanano. Proprio come a Lione. La magia non è tanto male, se usata in questo modo. –Ti voglio bene Rose, ma metà di me è pur sempre vampira, e l'odore del tuo sangue stava iniziando a darmi alla testa-

-Buono a sapersi- dico, decidendo che è arrivato il momento di prestare un po' di attenzione al compito.

Prendo gli occhiali dalla borsa e li indosso, le domande non sono molto complicate e, in teoria, sembrano formulate da un ragazzino delle medie. Chissà come ha fatto a diventare professoressa del liceo.

-Sono io che, improvvisamente, sono diventato un genio, o so rispondere alla maggior parte dei quesiti?-

-No, tranquillo-

-Grazie Rose-

-Aspetta che finisca e formulerò una frase di senso compiuto- alzo un attimo lo sguardo dal voglio e mi volto verso di lui, spingendo gli occhiali sul ponte del naso. –Sono abbastanza facili, e scritte malamente. Ma tu hai studiato letteratura fino all'ultimo giorno di scuola, e fino a vomitarla quindi, anche se fosse stato Holden a dartele, tu saresti riuscito a rispondere correttamente lo stesso- le sue labbra si curvano in un sorriso, e gli occhi splendono, colpiti dalla luce del sole. Volta lo sguardo, giusto per controllare che la Miller non ci stia guardando, e mi schiocca un bacio sulla guancia.

-E' merito tuo anche questo. Se tutta la mia vita non è andata a rotoli, è solo merito tuo-

-Non è vero, non ho fatto niente di che- mi stirngo nelle spalle, riprendendo il compito. Eppure è strano ma, per la prima volta, è Daniel Manson che mi sta facendo sentire importante, e non Albus.


🔮🔮🔮🔮🔮🔮

-Daniel posso parlarti un attimo?- io e il biondo ci lanciamo uno sguardo allarmato quando la Miller richiama il ragazzo, a lezione finita.

-Certo- si volta verso di me e mi fa un cenno con la testa. –Comincia ad andare, ti raggiungo-

-Va bene- esco dalla classe e mi richiudo la porta alle spalle. Ho un brutto presentimento, quella donna non mi piace, non mi piace per niente.

-Ho trovato l'amore della mia vita!- la voce squillante di Daisy mi fa trasalire. I suoi grandi occhi azzurri brillano come due stelle nel cielo, credo di non averla mai vista tanto felice.

-E chi sarebbe? Se posso chiedere- non se lo fa ripetere due volte, e si aggancia al mio braccio, cominciando a girare per i corridoi.

-Seth Carlson, alto, capelli e occhi scuri, perfetto. E' appena arrivato da Seattle e ora ho bisogno dei ragazzi per conoscerlo- cerco di fare mente locale, ma non riesco a capire di chi stia parlando. –A proposito, perché non vedo nessuno di quei bei due bell'imbusti che ti girano sempre attorno?-

-Daniel è stato trattenuto da quel polipo della Miller ed io e Albus abbiamo litigato-

-La crisi non è ancora rientrata?-

-Come posso stare con una persona che non fa che nascondermi le cose per poi gettare la colpa su di me?- sbotto, ripensando a tutte le discussioni che, in questi mesi, abbiamo avuto.

-Semplice, non si può- Daisy mi passa una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sorridendo dolcemente. –Sai che io sono team Daniel a vita-

-E tu sai che siamo troppo amici e troppo diversi, e poi, ormai, la cotta mi è passato da quasi un anno- mi stringo nelle spalle, sono passati i momenti in cui la mia testa fantastica su Daniel Manson, sperando di salvarlo.

-Beh secondo me siete destinati a stare insieme, accadrà prima o poi-

-Dimmi Daisy, hai inalato il fumo di qualcuna delle tue pozioni per sbaglio?- ridacchio, mentre facciamo il nostro ingresso nell'aula di matematica, l'unica lezione che abbiamo tutti insieme.

-Sei l'unica che non riesce a vederlo- roteo gli occhi al cielo e mi siedo, spero che Albus abbia la cortezza di stare lontano da me oggi.

-Giorno ragazze- lui e Chris arrivano e, dopo aver bisbigliato qualcosa nell'orecchio di pel di carota, decide di scambiarsi di posto con Daniel, e rimanere quindi accanto all'altro ragazzo.

-Dov'è Daniel?- gli occhi di Diana saettano da una parte all'altra dell'aula, è assurdo che siamo ancora punto e daccapo, dopo tutto questo tempo e dopo tutto quello che è successo lo scorso anno.

-La Miller lo ha trattenuto per non so quale motivo- mi stringo nelle spalle, quella donna è davvero strana, ma forse si sarà semplicemente accorta che, di tanto in tanto, ha buttato un occhio nel mio foglio per essere sicuro di star facendo giusto.

-Sei unitile- esclama lei, prendendo posto nel banco davanti ad Albus, lanciandogli uno sguardo complice. Che cosa sta succedendo?

-Non capisco che diavolo tu voglia, devi seriamente finirla con questa storia, ti stai coprendo di ridicolo- borbotto, prendendo a scarabocchiare il mio quaderno degli appunti. -Oh Rose, se solo tu sapessi...l'unica poverette qui sei tu, che non apri gli occhi-

-Diana finiscila- sibila Albus, cupo. Ma che diamine prende a tutti oggi? C'è qualche strana convergenza di pianeti di cui sono all'oscuro? O forse c'è la luna piena?

-O mio dio, avevo paura di essere in ritardo- anche Audrey arriva in classe, trafelata come non mai e con il professor Edison alle calcagna. Ma di Daniel nemmeno l'ombra, e la cosa comincia a preoccuparmi. –Dov'è finito il torbido uomo della situazione?-

-La Miller lo ha trattenuto ma, a questo punto, non so davvero dove sia-

L'uomo comincia a spiegare le equazioni di secondo grado, ma io continuo a guardare nella direzione della porta, in attesa che Daniel faccia il suo ingresso da un momento all'altro, ma non succede.
Mentre osservo i minuti scandirsi sull'orologio con una lentezza disumana, inizio a chiedermi se non gli sia successo qualcosa. Insomma, l'altra volta sembrava molto spaventato da quello strano ragazzo e se ci fosse, come al solito, qualcosa che mi stanno nascondendo? In fondo si tratta sempre di una Psuché, di un alleato di Morsein e, da quel che mi hanno raccontato, non dovrebbe promettere nulla di buono.
Quando la campanella suona, il posto accanto a me è ancora vuoto, è rimasto vuoto. Spero per lui che non abbia ricominciato a saltare le lezioni, non ho alcuna intenzione di salvarlo anche quest'anno.

-Che fine ha fatto?- domando al resto del gruppo, mentre usciamo fuori dall'aula.
-Tu e Diana vi state scaldando troppo, siamo a scuola, non può accadergli niente di male- sputa acido Albus, lanciandomi uno sguardo di fuoco. Roteo gli occhi al cielo, perché deve trasformare tutto in un litigio? Dove trova tutte queste forze?

-Per quel che mi riguarda, non sono preoccupata, mi sto solo chiedendo perché non sia venuto a lezione, visto che l'anno scorso ha rischiato di essere bocciato-

-E un bel 'chi se ne fotte' non ce lo metti Rosebelle?- Albus spalanca le braccia e, camminando all'indietro, se ne va. Sospiro, oggi non è proprio giornata. Forse farei meglio a tornare a casa, a chiudermi in camera e a buttare la chiave.

-Non per farmi i fatti tuoi ma...-

-Siamo un po' in crisi Daisy- ammetto, passandomi una mano tra i capelli castani con le punte azzurre. –Lui non mi dice cosa gli passa per la testa, io cerco di capirlo...lasciamo stare-

-Andiamo a vedere dov'è Daniel. E' da quando se ne è andata Rebecca che è strano, credo che abbia bisogno di te- ci giriamo tutte e tre verso Diana, guardandola con gli occhi ridotti a due fessure. Eppure manca più di un mese ad Halloween, quindi ci dovrebbe essere ancora tempo per i comportamenti strani. –Perché mi guardate così?-

-Perché è la prima volta in quasi due anni che ti rivolgi a me in modo pseudo gentile-

-Ma io ti voglio bene- col tono più falso del mondo. Mi mette quasi i brividi. –Dio che siete sospettose!-

-Diana sputa fuori il rospo- Audrey incrocia le braccia al petto e la bionda sospira, buttando gli occhi al cielo.

-Okay, avete vinto. Se mi avvicinassi io, Daniel mi manderebbe a quel paese, invece a te no, visto che avete questo strano e irritante legame che proprio non vuole saperne di sciogliersi o di allentarsi-

-Si arrabbierebbe anche se lo facessi io. Gli sono stata troppo col fiato sul collo ultimamente, e credo che abbia bisogno di respirare, di assaporare la sua libertà, e di tirare fuori quel carattere odioso che aveva prima- sto mentendo spudoratamente, come non ho mai fatto in vita mia. Ma giuro, non mi azzarderei mai ad avvicinarmi a Daniel solo per fare un favore a Diana. E poi le parole sue e di Albus un po' mi hanno fatto ragionare. Mi sto comportando con quel ragazzo come una madre ansiosa, ed io ho solo quindici anni. E lui è appena uscito da una storia travagliata, che lo ha lasciato distrutto. E poi c'è tutta la storia di Cassie, che lo ha abbandonato, e anche se Daniel non vuole ammetterlo, ci soffre tanto. Senza contare che, forse, se mi allontanassi un po' da lui, riuscirei a salvare la mia relazione con Albus.
Ma sarebbe giusto sacrificare il mio rapporto con Daniel per salvare quello con lui? E' giusto sacrificare sempre qualcosa per ottenere qualcos'altro? Non possono semplicemente convivere in modo equilibrato?

-Sei davvero un essere inutile, non capisco perché tu stia ancora al mondo e...-

-Okay, è arrivata l'ora di andare- Daisy si aggrappa al mio braccio destro, Audrey a quello sinistro e, dopo un cenno con la testa reciproco, ci allontaniamo.

-Cara e dolce Rose, io e la pazzoide bionda qui con me abbiamo concluso che hai raggiunto un livello di stress troppo elevato e che, quindi, hai bisogno di passare un pomeriggio senza ragazzi, giusto per disintossicarti un pochino-

-O mio dio, non avete idea di quanto abbiate ragione- getto la testa indietro, lasciando che i capelli mi solletichino la schiena.

-Già, che brutto trovarsi tra Albus StCloud e Daniel Manson, un vero inferno- Daisy ridacchia divertita, ma non può sapere che, stare in mezzo a quei due, non è affatto una passeggiata.
-Ti posso assicurare che non è assolutamente bello come sembra. Albus è schivo, è ossessionato dall'idea di essere sempre perfetto e impeccabile. Daniel, dal canto suo, sembra essere diventato più docile, sembra davvero che sia cambiato in questi mesi e, per qualche assurdo motivo, sembra volermi accanto. Ma in questo momento non posso proprio, perché ho scoperto della soluzione argentea e sto cercando di stargli vicino, solo che lui non me lo permette, continua a tenermi a distanza eppure, allo stesso tempo, non vuole più che io sia amica di Daniel. Da qui il problema: se mollo Daniel, dio solo sa che direzione potrebbe prendere, ma se continuo a tenerlo sotto controllo, potrei perdere Albus. Voi riuscite a vedere una soluzione? Perché io proprio no- 


Sbaaam.

Oggi non ho molto da dire, sono parecchio di cattivo umore per vari motivi che non sto qui a spiegarvi.

Ho notato che, ormai, la storia ha perso di interesse, ma ringrazio comunque tutti quelli che, ancora, leggono, votano e commentano.

A presto.

Rose.

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