The one that got away
*attenzione, preparatevi alle lacrime nella parte finale del capitolo*
Rose
-No Albus, te l'ho detto un miliardo di volte, devi ricontrollare il testo prima di eseguire l'equazione, visto che non fai altro che mischiarle tra di loro!- il ragazzo in questione rotea gli occhi al cielo e sbuffa. Mogiamente, trascina il libro verso di lui e, con tanto di penna, ripercorre ogni singolo numero che vi è stampato sopra, salvo poi brontolare un 'hai ragione'. –Dio, non riusciremo mai a prepararci per il test di domani-
-Oh rilassati miss negatività, sono sicuro che andrà tutto bene- Daniel mi solletica il collo col naso, ed io lo scosto via bruscamente. La pelle del mio corpo va a fuoco, così come le mie guance.
-Ricordati che siamo tutti nelle tue mani Rosebelle, non per farti sentire sottopressione, ovviamente-
-Grazie Daisy, questo sì che mi aiuta parecchio- mi massaggio le meningi. Offrirmi di aiutare i ragazzi prima del compito di matematica non si è rivelata la migliore delle idee, visto che la confusione regna sovrana, e non solo nella loro testa. Dal giorno del mio compleanno, Daniel è a tratti scostante, schivo, e so per certo che mi sta nascondendo qualcosa. E per quanto abbia promesso che lo avrei ascoltato e non mi sarei cacciata nei guai, non riesco a non chiedermi cosa lo turbi, cosa passi per quella mente contorta, cosa causi il cambiamento delle sue iridi. –Allora, vediamo che altro avete combinato e...-
-...e sono le otto di sera, è arrivato il momento di andare- borbotta Chris, buttando velocemente un'occhiata all'orologio che ha al polso. –Domani avremo bisogno di un aiuto divino per poter passare quel compito-
-Tu ci darai una mano, vero?- piagnucola Audrey. Matematica è l'unica materia in cui ha una carenza, e rischia di finire ai corsi estivi, se non supera il test di domani.
-Farò tutto quello che posso, ve lo prometto- annuisco. Ormai passare i compiti non è più contro la mia etica, visto che, negli ultimi due anni, Daniel è campato di rendita grazie a me. Ma questo non glielo rinfaccio più da un bel po' di tempo.
-Hai bisogno di un passaggio a casa Rose?- domanda Albus, raccattando alla ben meglio i vari fogli pieni di equazioni non riuscite.
-Ho la Vespa, tranquillo- sorride appena e, con un cenno del capo, si dilegua.
Quando sento la porta del piano di sotto sbattere, mi volto verso Daniel. Il ragazzo sta col capo chino, i capelli biondi gli ricadono sulla fronte, mentre le dita veloci battono sullo schermo del cellulare. –Se ne sono andati, adesso puoi parlare- alza lo sguardo e aggrotta la fronte, gli occhi sono viola, hanno inghiottito ogni traccia di azzurro presente al suo interno.
-Di cosa?-
-Andiamo Daniel, ti conosco abbastanza bene da sapere che c'è qualcosa che non va-
-Se mi conosci abbastanza bene come millanti, sai il perché del mio comportamento, quindi non trovo all'affermazione di prima- il tono duro non tradisce alcun sentimento. A volte mi domando se non mi sia semplicemente immaginata tutto, se quel che è successo non sia stato solo frutto della mia immaginazione.
-Guarda che non voglio intromettermi o altro, sto semplicemente cercando di aiutarti, di alleggerirti il peso-
-Rose- mormora, stropicciandosi gli occhi stanchi. –Sia io che te ne abbiamo passate davvero troppe insieme perché tu possa anche solo pensare di fregarmi. Finiresti per ficcare il naso dove non devi e, di questi tempi, non è proprio raccomandabile, è l'ultima cosa di cui ho bisogno-
-Non devi fare l'eroe Daniel, non devi proprio-
-Va' a casa Rose, si è fatto tardi e tu sei con la Vespa- la sua voce esce come un sussurro dalle sue labbra, debole come un alito di vento. Il mio cuore scricchiola appena ed io mi trovo ad annaspare davanti alla sua freddezza, incapace di pensare lucidamente.
-Buonanotte Daniel- giro i tacchi senza protestare e, mogiamente, trascino le mie stanche membra lungo le scale. E se avesse cambiato idea? Dopotutto lui può avere qualsiasi ragazza della scuola, e non vedo perché debba perdere tempo con una come me.
Con la testa che mi scoppia e gli occhi lucidi, salgo sulla Vespa ed imbocco la strada di casa. Mia madre è uscita con alcune sue amiche, ha una vita sociale più attiva della mia, non che ci voglia tanto, in fin dei conti. Le avevo detto che sarei rimasta a cena da Daniel, e ci credevo sul serio anche io, ma poi lui, inevitabilmente, si è chiuso in un bozzo come una farfalla, e ha lasciato me fuori.
Con la testa tra le nuvole e il cuore che duole, arrivo a casa e, senza neanche accendere la luce, mi dirigo in camera mia, pronta a lanciarmi sul letto, nella vana speranza di dormire fino a domani mattina.
-Dovresti stare attenta Rosebelle, entrare qui dentro è più facile di quel che sembri- camera mia si illumina e la figura di Seth compare davanti ai miei occhi, ben appollaiata sulla mia poltrona rosa morbida.
-Che diamine ci fai tu qui?! E come hai fatto a superare la barriera magica che ha creato Daisy?!-
-Diciamo che la tua migliore amica si fa corrompere molto facilmente da un bel faccino- si alza e mi viene incontro, accarezzandomi con un dito la guancia. Mi sposto disgustata, e lui scoppia a ridere sonoramente, gettando la testa indietro.
-Vai via di qui immediatamente, o giuro che Daniel...-
-Cosa? Non può leggerti nella mente, ed è troppo impegnato a proteggerti da me per captare quello che stai provando in questo momento- riduco gli occhi a due fessure. Ci ha circuiti, siamo stati solo delle pedine in mano a lui, e non ce ne siamo accorti.
-Faceva tutto parte del tuo piano sin dall'inizio. Entrare nel nostro gruppo attraverso Daisy e colpirci, eppure non capisco a quale scopo-
-Daniel ha ragione, sei più intelligente rispetto agli altri, i miei complimenti- schiocca le dita. Le sue iridi brillano di un giallo acceso, e un brivido corre lungo la mia schiena. –Ed è proprio lui che voglio-
-Ti sei preso anche tu una cotta per quella testa di carota? Perché, se è così, non c'era bisogno di fare tutto questo casino-
-No no no, non mi sono spiegato bene- fa scrocchiare le dita delle mani, mentre le mie si muovono velocemente nell'aria, nella vana speranza di trovare una soluzione a tutta questa storia. –Voglio Daniel nel mio branco. Ha un'energia ed una potenza superiore a tutti gli altri e, da quando è diventato un vampiro, la sua forza è aumentata notevolmente. Peccato, però, che lui abbia deciso di annullare ogni cosa per te, per non rischiare di ferirti. Che cosa estremamente patetica e romantica- rotea gli occhi al cielo. Il mio cuore batte più, rischiando quasi di esplodermi nel petto. Daniel ha davvero fatto una cosa del genere per me? –Quindi, l'unico modo per far sì che lui torni come prima, è dividervi. E dio, ci ho provato in tutti i modi, ma niente, riuscite sempre a fare pace-
-Era calcolato anche che io passassi quella sera davanti alla casa della Miller, vero?-
-Avevo ascoltato una loro conversazione e sapevo che si sarebbero incontrati quella sera, tutto ciò che dovevo fare era creare la coincidenza perfetta. E ci sono riuscito, grazie soprattutto a te, che hai deciso di rifiutare l'invito di entrambi i tuoi aspiranti cavalieri dalla lucente armatura- ripenso alla sera di Halloween, a quanto non abbia mai fatto caso alla stranezza di quelle circostanze. C'era lui dietro tutta questa storia, era lui che me li aveva fatti scoprire. –Sapevo che sareste stati incuriositi nel vedere la casa coloniale aperta, ed io ho fatto in modo che quei due non si spostassero in altre camere-
-Sei uno stronzo- sibilo a denti stretti. Ma lui, piuttosto che prenderlo come un insulto, sorride compiaciuto. E' tutto un gioco, un semplice gioco. –Eppure hai fallito. Non c'è niente che tu possa dire o fare per separare me e Daniel. Non importa cosa succeda, riusciremo sempre a ritrovarci-
-Neanche se ti rivelassi che, lui e tutti i tuoi cari amici, non hanno fatto altro che mentirti per due lunghi anni?-
-L'unico che racconta balle qui dentro sei tu, ed ora vattene, prima che chiami seriamente Daniel-
-Tuo padre era un mago Rosebelle- sputa fuori. Sgrano gli occhi, come può pensare che creda ad una cosa del genere? –E non uno qualsiasi, ma colui che ha sconfitto Lucius Morsein diciannove anni fa-
-Sì certo, e adesso mi dirai che di secondo nome faccio 'Harry Potter'-
-E secondo te, per quale motivo riesci a vedere i morti, a creare un contatto con loro?-
-Perché ho visto quel genitore su cui stai scherzando tanto venire ucciso davanti ai miei occhi- la voce trema al ricordo di quel fatidico giorno. Mi sento sempre impotente quando ci penso.
-E non ti sei mai chiesta per quale motivo sia stato ammazzato?-
-E' stata una rapina-
-No Rose- scuote la testa. Le lacrime corrono lungo le mie guance bianche. Perché deve essere tanto crudele? –Hai visto qualcosa, qualcosa che ti hanno fatto dimenticare. Hai un blocco in testa, un blocco che non ti permette di ricordare cosa sia davvero successo quel giorno. Lo ha fatto la comunità magica per proteggerti-
-Finiscila!-
-Quando sei nata- continua lui, nonostante io abbia iniziato a frignare come una poppante. –Quando sei nata, tuo padre ha trasferito a te tutti i suoi poteri. Sei più potente di quel che pensi. Credevi davvero che gli Psuché ti cercassero senza alcun motivo apparente? Credevi davvero che i tuoi sogni venissero dal nulla?- non riesco ad emettere alcun suono, semplicemente, mi ritrovo a ricomporre il quadro generale come se fosse un enorme puzzle. –Sei una di noi Rosebelle, ed era arrivato il momento che tu lo sapessi-
-D-Daniel- balbetto, sentendo la testa improvvisamente pesante. –Mi ha mentito-
-Sei stata semplicemente un burattino nelle sue mani, accetta questa condizione, e prepara la tua vendetta-
🎇🎇🎇🎇🎇
-Mia cara Rose, ti devo la vita dopo oggi- Daniel mi abbraccia contento, mentre io rimango con le braccia lungo i fianchi, il corpo irrigidito, lo sguardo vitreo. –Va tutto bene?-
-Sta sera usciamo a cena e offriamo noi, ci hai davvero salvato questa volta- Albus ridacchia, seguito a ruota dagli altri ragazzi. Non possono immaginare che io abbia passato la nottata a fissare il soffitto di camera mia, con gli occhi gonfi per il pianto.
-Rose sei troppo silenziosa, non è da te- Audrey mi dà una leggera spinta, ridacchiando contenta. Solo io non riesco a trovare una nota positiva in tutta questa situazione.
-Quando pensavate di dirmi che mio padre era un mago e che ha sconfitto Lucius Morsein?- le iridi di Daniel cambiano davanti ai miei occhi, venendo inghiottiti dall'ormai consueto viola.
-Con chi hai parlato?- domanda Albus, con un tono severo che non li avevo mai sentito utilizzare.
-Con Seth, chi altro avrebbe potuto fare una cosa del genere?-
-Voi, avreste dovuto essere voi a dirmelo, o anche mia madre per esempio! Invece no, avete preferito mentirmi, come sempre dopotutto- alzo le braccia e le lascio ricadere rumorosamente lungo i fianchi. Mi volto verso Daisy, che si sta mordendo il labbro. –E la tua barriera non era così tanto potente come pensavi. Seth ha ammesso di aver cercato di farti il lavaggio del cervello, quindi sta' attenta. Sono arrabbiata con te, ma nessuno deve essere manipolato in questo modo-
-Rose adesso andiamo a casa e parliamo di tutta questa storia, ma devi mantenere la calma e...-
-No, non hai capito proprio niente Daniel- alzo la voce di un'ottava e stringo i pugni, sentendo le unghie penetrare nella carne del palmo. -Non voglio più vedere nessuno di voi! Mi avete mentito per due anni guardandomi negli occhi, nascondendomi una parte importante della mia vita, anche quando questa ha preso il sopravvento e mi ha quasi uccisa-
-E' proprio per questo che non ti abbiamo detto niente, pezzo di idiota!- Diana urla in risposta. Arrabbiata, come mai in vita mia, le tiro uno spintone, incurante del fatto che potrebbe porre fine alla mia esistenza in un nanosecondo.
-Smettila di trattarmi in questo modo! E smettila di intrometterti nella mia vita, non sei nessuno per farlo- le mie grida si perdono lungo i corridoi della Marymount. Ormai, qui dentro, mi credono tutti pazza. –E seriamente, non voglio vedervi, né sentirvi. Lasciatemi fuori da tutto- le lacrime rigano il mio volto, i singhiozzi si fanno sempre più forti, ed io sto per avere un crollo emotivo. –Sapevate quanto avessi sofferto per la morte di mio padre, quanto fossi confusa da tutto quello che vedevo, e avete preferito continuare a tacere, piuttosto che raccontarmi la verità!-
-Rose, adesso sei scioccata, questo è vero e...- Daisy cerca di posare le mani sulle mie spalle, ma io la blocco, e mi sposto bruscamente. –Tesoro...-
-Adesso vado a casa, e nessuno di voi mi seguirà o cercherà di entrare dalla finestra, chiaro?-
-No- risponde Daniel, incrociando le braccia al petto. –Non smetterò di venirti a trovare fino a quando non mi permetterai di spiegarti quel che è realmente successo-
-Bene- tiro su col naso, gli occhi mi bruciano come mai prima d'ora. –Allora potrai continuare questo pellegrinaggio in eterno-
😥😥😥
-Chissà perché avevo il sentore che avresti bussato alla mia porta- Seth mi apre con un largo sorriso sulle labbra, compiaciuto e vincente.
-Ho bisogno di risposte e, a quanto pare, tu sei l'unico disposto a fornirmele, visto che mia madre ha deciso di negare tutto fino alla morte- il ragazzo china leggermente il capo e si sposta dall'uscio, facendomi segno di entrare.
Mi guardo intorno. Casa sua è completamente ricoperta di parquet, e i muri lasciano spazio a grandi porte finestre che lasciano scorgere la vegetazione incolta che si può trovare proprio prima di lasciare New Orleans. Per certi versi, mi ricorda proprio la tana di un lupo.
-Vuoi qualcosa da bere?- scuoto la testa. Seth porta alle labbra un bicchiere con del whiskey, fa molto Chuck Bass devo dire. –Non ti fidi di me o sbaglio?-
-Mi poni la stessa domanda ogni volta che ci ritroviamo da soli e, ogni volta, ti rispondo sempre allo stesso modo-
-Cosa ho fatto di così tanto malvagio per meritarmi un trattamento del genere?-
-Mentire, spezzare il cuore della mia migliore amica...- alzo gli occhi verso il cielo e fingo di contare le ragioni sulla punta delle dita. –Senza contare che hai fatto qualsiasi cosa pur di far litigare me e Daniel-
-Tanto lavoro inutile, potevo semplicemente dirti la verità fin dall'inizio, avrei ottenuto quel che volevo molto tempo fa- ridacchia, prendendo un altro sorso dell'alcolico. –Eppure c'è un'altra cosa che non riesco a spiegarmi: se non ti fidi di me, perché sei venuta qui? Sai benissimo che Manson, prima o poi, avrebbe capitolato, pur di vederti di nuovo sorridere- assottiglio le labbra, tutte queste domande mi stanno rendendo nervosa. –Oh aspetta: sai che ancora ti sta controllando e che, quindi, se ti dovesse succedere qualcosa, accorrerebbe subito senza pensarci due volte-
-Sono venuta qui per sapere più cose su mio padre, non per avere un'analisi dettagliata sulla mia vita sentimentale-
-Giusto giusto- alza le mani in segno di resa e si siede sul divano, invitandomi a fare lo stesso. Prendo posto su una poltrona di fronte a lui, muovendo energicamente i piedi. Sono nervosa, e vorrei davvero avere Daniel al mio fianco in questo momento, ma non posso perdonargli quello che ha fatto. Ha avuto mille occasioni per raccontarmi la verità, tutte le volte in cui ho pianto sulla sua spalla ricordando il mio secondo compleanno. Poteva farlo, e ha preferito tacere. –Penso che tu sappia della guerra e di tutto il resto, giusto?-
-Sì, Daniel mi ha raccontato questa parte lo scorso anno-
-Bene. Quello che non sai è che, tuo padre, era davvero un pezzo grosso nel nostro mondo, apparteneva ad una specie di famiglia reale, ed era destinato a sposare qualcuno del suo stesso rango, fino a quando non si è innamorato di tua madre-
-E questo spiega l'odio di mia nonna Cece per lei, e il suo totale disinteresse nei miei confronti-
-Esattamente, sei davvero sveglia Rosebelle- roteo gli occhi al cielo, perché non fanno altro che ripetermelo tutti come se fosse una presa in giro? –Non perché fosse un umana, queste cose esistono solo nei film, ma perché avesse rifiutato una delle fanciulle più importanti di tutto il mondo magico- mi mordo il labbro. Perché mia madre non mi ha mai raccontato anche solo questa parte della storia? –Purtroppo, in quel periodo, Morsein stava mettendo davvero a dura prova il nostro mondo, ma tuo padre era più scaltro e intelligente di tutti gli altri, proprio come te. Aveva questa innata tendenza nel voler salvare i suoi amici a qualsiasi cosa, e ci era anche riuscito. Ma dopo averlo sconfitto, dopo che tu eri appena nata, ha deciso di rinunciare a tutto per poterti tenere al sicuro, almeno fino a quando le acque non si sarebbero calmate. Si narra anche che abbia trasferito a te i suoi poteri, anche se non ci sono prove concrete, visto che tu non hai mai manifestato alcuna tendenza, a parte la piccola e agghiacciante parte di vedere i fantasmi, quello fa davvero paura-
-Credevo che fosse perché avevo assistito alla morte di mio padre-
-E' quello in cui ti hanno fatto credere loro. Era molto più facile che spiegarti la verità, e meno impegnativo. Dopotutto, se tu non avessi mai saputo quanto forte tu possa essere, saresti sempre stata in loro potere, o sbaglio?-
-Il ragionamento non fa una piega- la lama penetra sempre di più nel mio petto, impedendomi di respirare a pieni polmoni. –Quindi io sono per metà maga-
-E per metà umana. Non hai niente di meno rispetto a noi, anzi, puoi vantare natali illustri più di chiunque altro. La tua famiglia è più importante di quel che pensi-
-Mi è venuto mal di testa- mormoro, massaggiandomi le meningi. Ancora non riesco a capire per quale motivo mia madre non mi abbia mai detto niente, era un mio diritto cavolo. –Quindi Daniel e gli altri sapevano ogni cosa?-
-Fin dall'inizio. Perché credevi che, appena messo piede a New Orleans, avessero cominciato a girarti intorno?-
-Tutti questi due anni sono stati una menzogna perciò- sento gli occhi pizzicare per le lacrime. Con chi ho condiviso tanti ricordi negli ultimi dodici mesi? I ragazzi non sono mai stati miei amici, hanno soltanto recitato una parte, hanno assolto un compito.
-Daniel è sempre stato una testa calda, per questo pensavano che, affidandogli te, sarebbe potuto cambiare. Ed è successo, a dir la verità-
-Certo, ma quella che ne esce col cuore spezzato sono io!- urlo. Le lacrime corrono giù lungo le mie guance. Come ha potuto mentirmi guardandomi dritta negli occhi? –A nessuno è mai importato quel che io provassi, come mi sentissi. Non mi hanno mai spiegato le cose, non hanno mai provato a farmi capire, ho dovuto sempre chiedere io- mi passo le mani tra i capelli, freneticamente, lottando contro la voglia di strapparli tutti. –E la storia di mio padre...non ci posso credere-
-Cosa hai intenzione di fare adesso?- Seth mi guarda con la testa chinata di lato. La verità è che, in questo momento, non ho la più pallida idea di come agire, di cosa inventarmi, di quale sarà la prossima mossa. Le persone a cui tenevo di più al mondo hanno tradito la mia fiducia e, a quanto pare, non posso credere nemmeno più a mia madre. Come riuscirà a mettere insieme i pezzi della mia vita in questo modo? Non so più chi sono, chi è la mia famiglia...assurdo.
-Non ne ho la più pallida idea-
-Beh, potresti vendicarti, se solo volessi- aggrotto la fronte. Colgo una scintilla di piacere nei suoi occhi, e non mi piace per niente.
-Avevi programmato ogni cosa, vero?-
-Non ho ancora Daniel dalla mia parte, quindi sono ancora un po' dispiaciuto-
-Credo che, ora come ora, ti voglia riempire di botte-
-Lo immaginavo- si alza e mi raggiunge. La sua altezza mi sovrasta, e un nodo si stringe intorno alla mia gola. –Per questo sono convinto che, se muovo leggermente la tua pedina, lui potrebbe arrivare da me in quattro e quattr'otto-
-Non ti sei accorto che, di me, non gli frega niente?-
-Non ne sono del tutto convinto- china leggermente la testa di lato. Forse ho fatto una cavolata a venire qui da lui.
-A-adesso devo andare- giro i tacchi e mi dirigo velocemente verso la porta. Ma non la raggiungo.
Un lampo fortissimo inonda la stanza, seguito, subito dopo, dalla comparsa di una decina di angeli dalle ali nere e gli occhi grigi. Gli Psuché.
-Marcus, non ti hanno mai detto che è da maleducati piombare a casa della gente senza preavviso?- il ragazzo, che già un paio di volte ha incrociato il tragitto mio e di Daniel, scoppia a ridere sonoramente. Sono nei guai, sono in un mare di guai.
-Dacci la ragazza e non ti succederà niente, puoi stare tranquillo-
-Diciamo che ho più paura della reazione di Daniel Manson che di voi, quindi passo- le iridi del ragazzo, a quel punto, diventano di un giallo brillante. Le sue orecchie diventano a punta, e della peluria ricopre il suo corpo. Come ha fatto a trasformarsi? Siamo ancora in pieno giorno.
Non riesco a pensare lucidamente, posso solo biasimare me stessa per essere stata tanto impulsiva. Mi avevano avvertito in tutti modo ma io, come al solito, devo fare sempre di testa mia. Ed ecco le conseguenze.
-Bene, a questo punto, dovremmo prendercela con la forza- Seth ringhia in risposta e, prima che io possa anche solo pensare di compiere un minimo ed insignificante movimento, mi scaraventa contro il muro.
Ricado sul parquet e gemo per il dolore. Intorno a me, il pavimento si sporca con qualche gocciolina di sangue.
La battaglia imperversa e, nel giro di pochi secondi, altri lupi mannari si uniscono alla lotta. Io rimango supina, incapace di muovermi.
La mia testa pulsa e le palpebre diventano pesanti. E' arrivata la mia ora, me lo sento.
Mentre le lacrime scorrono a fiumi dai miei occhi, ripenso agli ultimi due anni, a quante cose avrei voluto fare o dire per cambiare il corso degli eventi, se solo ne avessi avuto il coraggio.
Ripenso ad Albus e alla nostra relazione, a cosa avrei potuto fare per salvarla. Ripenso a Daisy e al fatto che avrei dovuto difenderla da Seth. Ripenso a Audrey, avrei dovuto cercare di capire cosa si celasse dietro a quegli occhi sempre tristi. Ripenso a Chris e al suo sentirsi messo da parte. E ripenso a Daniel, e al nostro rapporto complicato che, forse, non avrà mai un lieto fine.
E mentre esalo l'ultimo respiro, una figura compare davanti ai miei. Gli occhi viola che spiccano sul viso arrabbiato, in netto contrasto con i capelli biondi.
-D-Daniel...- mormoro, prima di arrendermi definitivamente alle tenebre.
Sbaam!
Sì ragazzuoli, stiamo arrivando alla fine di midnight dreams, e quale miglior modo di mettere un po' di dramma all'interno dei capitoli finali?
Finalmente, dopo due libri, alcuni segreti riguardo a Rose sono stati rivelati, i primi misteri svelati e i casini sono aumentati.
Ma soprattutto, Rose sopravvivrà? Perdonerà i ragazzi?
E cose più importante: cosa succederà con Daniel?
Queste e altre domande nel prossimo capitolo
Un bacio
Rose xx
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