The boys are back
-Ho sonno, non ero psicologicamente pronta a questo inizio- appoggio la testa sulle spalle di Albus mentre lui, ridacchiando, apre il suo armadietto. –Facciamo qualcosa insieme dopo scuola?- si volta, posando le mani sulle mia braccia e guardandomi negli occhi.
-Mi piacerebbe tantissimo Rose, ma ho alcune faccende da sbrigare con Consiglio-
-Oh che uomo importante sei diventato- Daniel arriva e tutta la scuola si gira, è possibile che sia diventato ancora più bello durante tutti questi mesi? –Giorno raggio di sole- mi dà un buffetto sulla guancia e mi fa l'occhiolino, per ora è sempre stato di buon umore, dio, fa che rimanga così per tanto tempo.
-Ah, quindi è vero che sei tornata. Pensavo che rimanessi a San Francisco per sempre- Diana cammina sui suoi altissimi tacchi, sembra un tirannosaurus rex, ma stiamo parlando di Diana, quindi presumo che sia okay. –Le punte azzurre fanno molto Demi Lovato, però quella dei poveri, visto che si tratta di te- riduco le palpebre a due fessure, chiedendomi per quale motivo debba sempre e comunque avercela con me.
-Okay, time out- arrivano anche Daisy e Audrey, e la bionda poggia un braccio intorno alle mie spalle. –E' il primo giorno di scuola del secondo anno, finalmente contiamo qualcosa, quindi cercate di non dare di matto, vi prego, anche se questo implica altri nove mesi in cui parleremo di ragazze, una in particolare, yeeeep- Daniel e Albus inceneriscono Chris con lo sguardo, e il diretto interessato sorride.
-Va bene, meglio andare in classe- estraggo dalla borsa il fogliettino con il mio orario per controllare quale sia la mia prima lezione. –Oh, letteratura a prima ora, per una volta un colpo di fortuna-
-Non per me tesoro, io ho biologia con Johnson, come cominciare bene l'anno- Albus mette su il broncio, spero che avremo almeno qualche materia in comune. –Vado, ci vediamo dopo, augurami buona fortuna- si china e mi schiocca un bacio a fior di labbra, prima di dirigersi verso la classe più odiata di tutto l'istituto.
-Buona fortuna- urlo, quando ormai lui è già lontano. Dovevamo far licenziare Johnson l'anno scorso, ne ha fatte di tutti i colori a me e a Daniel.
-Beh, a quanto pare, io ho la stessa fortuna del tuo ragazzo. Spero di sopravvivere ragazzi- Audrey si passa una mano tra i capelli scuri per poi rincorrere Albus. Dio, fa che non sia con Diana in classe.
-A quanto pare siamo insieme anche quest'anno- mi volto, Daniel mi sorride. –Stessa storia, stesso banco. Anche se non posso assicurarti che sarai contenta di questa cosa-
-Credo di riuscire a sopravvivere pure sta volta-
-In tal caso- Daniel si schiarisce la voce e mi porge un braccio, da bravo cavaliere quale non è. –Milady, dirigiamoci verso la nostra amata destinazione- scoppio a ridere e accetto il suo inusuale gesto, afferrando il suo arto. –Daisy, Chris, a più tardi-
-A più tardi- la mia migliore amica mi fa l'occhiolino, non accetterà mai che io ed Albus stiamo insieme. –Chi lo avrebbe mai detto, io e te di nuovo una squadra, dopo tutto quello che abbiamo passato e che è successo-
-Esatto- mi mordo il labbro, indecisa se farmi aiutare o meno da Daniel a dissipare un mio dubbio.
-Cosa succede Rose?-
-Che?-
-Sento che c'è qualcosa che ti tormenta- sospiro, avevo quasi dimenticato il radar dei sentimenti del ragazzo, fortuna che non mi possa leggere nel pensiero, sennò sarebbero guai.
-Ti ricordi della collana col ciondolo a mezzo cuore che Albus mi ha regalato per il nostro secondi mese insieme, vero?-
-'Non avevi abbastanza soldi per comprarne uno intero', cavolo, da dove mi vengono certe battute- lo incenerisco con lo sguardo, mentre arriviamo finalmente in classe e prendiamo posto al nostro solito ultimo banco vicino alla finestra.
-Sì, quello- borbotto, sedendomi e sistemandomi il vestito a fiori azzurri e fucsia. –Sai perché non la porta più?- il suo volto cambia in un attimo, come se avessi detto qualcosa di grave. Ecco, ora arriva la brutta notizia.
-Non è abituato a portare collane, ma posso assicurarti che la tiene sul suo comodino, poggiata sulla cornice con la vostra foto, quella del ballo di fine anno, con le corone di re e reginetta del primo anno, puoi stare tranquilla, Albus è ancora pazzo di te-
-Lo credi sul serio?-
-Ma sì Rose, non hai motivo di temere niente, te lo posso assicurare- sospiro e poggio la schiena contro la sedia. –E poi ci tenevo a dirti che sei bellissima oggi- mi volto verso di lui, a metà tra il divertito e lo stranito.
-Me lo avevi detto solo un'altra volta prima d'ora, ed era la mia ultima sera qui-
-Beh ormai mi sono compromesso abbastanza, quindi non avrebbe senso negarlo- mi ritrovo a sorridere come un imbecille, sentendo le guance diventare rossissime. –Quello che voglio dire è: non farti paranoie su Albus, dico sul serio-
-Hai ragione, e poi tu non mi mentiresti mai- avvolgo le braccia intorno al suo braccio e poggia la testa sulla sua spalla, in altri tempi mi avrebbe mandato via malamente.
-Buongiorno a tutti ragazzi- in quel momento entra in classe una donna di circa venticinque-ventisei anni, con i capelli biondo ossigenato, un paio di Loubitin blu e un vestitino dello stesso colore. Ma chi diavolo è? –Io sono la professoressa Coral Miller e, per i prossimo mesi, sostituirò Holden- tutti i maschi in classe, compresi Daniel, la guardano a bocca aperta, quasi con la bava che cola.
-Ehi, vedi che ci entrano le mosche- gli tiro un colpo e lui scuote la testa, ridacchiando.
-Sai come si chiama questo Rose? Karma. Colui che si occupa di regolare il mondo ha deciso che ho patito troppe pene lo scorso anno, tra Holden, Rebecca e Johnson e, quindi, ha decretato che è arrivato il momento di ripagarmi- Daniel solleva le braccia con fare teatrale, ed io gli assesto un'altra botta.
-Ma perché lui non c'è? Che gli è successo?-
-Chi se ne frega Rose, al suo posto c'è una figa da paura che mi fa venir voglia di rileggere Cinquanta Sfumature di Grigio-
-E i libri che ti ho dato io questa estate? Hemingway? Oscar Wilde? John Green?- rimane interdetto per un attimo, con le labbra semischiuse e un dito alzato, so già cosa sta per dire.
-Li ho aperti qualche volta, ma devi ammettere che il mondo di Christian Grey è molto più affascinante dei dissidi interiori di Dorian Gray-
-Oh santo dio- incastro la testa tra le mani, rendendomi conto che, tutto sommato, Daniel sia ancora un caso perso. –Comunque io voglio arrivare in fondo a questa storia- incurante del fatto che la donna sia parlando, alzo la mano, stendendola quanto più posso.
-Rosebelle che hai intenzione di fare?-
-Ora lo vedrai- la Miller si volta verso di me e, curvando le sue labbra rosa shocking, mi punta un dito contro.
-Dimmi. Tu sei?-
-Rosebelle Everly Greyson. Volevo sapere che fine abbia fatto il professor Holden. Non per mancarle di rispetto, è solo curiosità la mia-
-Figurati- china la testa di lato, tra poco le esce una tetta dal vestito. –James ha avuto qualche problema. La sua fidanzata ha pochi mesi di vita e ha deciso di passare il poco tempo che le rimane con lei viaggiando per il mondo. Spero di essere stata abbastanza esauriente-
-La ringrazio- rimango senza parole, sentendo il mio cuore spezzarsi lentamente.
-Ehi, perché sei così triste?-
-Hai sentito quello che ha appena detto?-
-Sì, e allora?- mi volto verso Daniel, non sembra essere minimamente scosso da quello che abbiamo appena saputo.
-La sua ragazza sta morendo-
-Lo so, e mi dispiace, deve essere una cosa brutta, ma sarei un ipocrita se mi disperassi. Ci odiavamo a vicenda, e il fatto che non sia qui, quest'anno, per me è solo motivo di sollievo- scuoto la testa, incrociando le braccia sul banco e poggiandovici il mento.
-Lui ti ha aiutato quando stavi per essere bocciato, non saresti qui con me se non ti avesse dato una seconda possibilità-
-Dimentichi che mi ha mandato più volte dal preside lui che Johnson, il che è tutto dire- socchiudo le palpebre, non vorrei averlo accanto in questo momento, mi sta solamente facendo arrabbiare. –Piuttosto, non capisco la tua reazione-
-E' il mio insegnante preferito, l'unico che abbia seriamente creduto in me e che mi abbia spronato nello scrivere-
-Rose non mi avevi detto che avresti cercato di essere meno melodrammatica quest'anno?- sbuffo, sono davvero furiosa. Voglio trovarlo, voglio sapere dove si trovi.
-Riusciresti a rintracciarlo?- Daniel rotea gli occhi al cielo ed incrocia le braccia al petto. Credo che sia leggermente infastidito, lo percepisco. Oppure, semplicemente, ho imparato a conoscerlo.
-Ci metteremo di nuovo nei guai vero?-
-Andiamo Daniel, non ti sei divertito ad andare a caccia di fantasmi a Lione?- mi incenerisce con lo sguardo e per poco non mi viene da ridere, ricordandomi il suo volto spaventato e pallido come un lenzuolo.
-Ti darò una mano, comunque- incastra i suoi occhi azzurri nei miei verde ambrati, le sue labbra si curvano dolcemente. –Se dobbiamo andare giù, andremo giù insieme-
🔥🔥🔥🔥🔥🔥🔥
-Questo primo giorno di scuola non poteva essere più estenuante- Albus prende posto alla mia destra, poggiando la testa sulla mia spalla. –Però abbiamo matematica insieme, l'unica cosa positiva di oggi-
-Che sei scemo- ridacchio, mentre Daisy e Audrey imitano un conato di vomito. –Piuttosto, come è andato l'allenamento?-
-Ed ecco a voi il primo ragazzo ad essere eletto capitano al secondo anno, Daniel Manson!- Chris si lascia andare a cori e schiamazzi da stadio, mentre Albus sospira. Okay, ora ho capito perché è triste. Ci teneva tanto a quel posto.
-Dico solo una cosa. Adoro i poteri da vampiro, ho una resistenza assurda- il ragazzo prende posto accanto a me, soddisfatto e contento. –Tieni Sherlock Holmes dei miei stivali, e vedi di non cacciarti nei guai-
-Cos'è?- Daniel mi porge un foglietto su cui è scarabocchiato un indirizzo.
-La casa di Holden. Te lo avevo promesso no?-
-Grazie mille- gli sorrido, ripiegando quel lembo di pagina e riponendolo accuratamente nella tasca anteriore della tracolla.
-Che ci devi fare con quello? Non è che, per caso, la casta e pura Rose ha una relazione scabrosa con il professore di letteratura?-
-No, non mi chiamo mica Diana Robinson- le rivolgo un sorriso falsissimo e lei, tendendo una mano verso di me, mi getta dalla panchina. Sento la gola chiudersi in una morsa, come se qualcuno stesse tentando di strozzarmi.
-Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio- boccheggio, alla ricerca di un po' d'aria. L'ho sempre detto che sarebbe stata capace di uccidermi.
-Diana finiscila, ora-
-Andiamo Albus, mi sto solo divertendo un pochino con la tua ragazza-
-Diana dai...- la ragazza continua a ridere mentre la mia vista si appanna sempre di più. Già posso leggere i titoli sui giornali 'Ragazzina muore misteriosamente durante il pranzo a scuola, teorizzato il soffocamento'.
Ma, ad un certo punto, sento della urla, e la gente comincia a correre di qua e di là. Che è successo?
-Daniel era proprio necessario far scoppiare un incendio ai piedi di Diana?-
-Scusa Al, ma io sono leggermente più drastico nelle mie azioni, soprattutto se c'è di mezzo Rose- il nodo intorno alla mia gola si scioglie, ed io socchiudo le palpebre, beandomi di una semplice sensazione quale è respirare. –Adesso alzati però, o i professori potrebbero insospettirsi del fatto che, tra tutti gli alunni della Marymount, noi siamo gli unici che sono rimasti tranquillamente in cortile mentre l'incendio divampava- Daniel tende i palmi verso di me ed ecco che il mio corpo si solleva, sospinto da una strana forza che so provenire da lui, come se lui fosse una calamita ed io un pezzo di ferro.
-Mi erano mancati i vostri poteri- corriamo dentro, il fuoco sta cominciando a dilagare, ed io tossicchio un po' per il fumo.
-Daniel, so di essere leggermente ripetitivo, ma tu vuoi proprio il Consiglio col fiato sul collo, vero?-
-Tu non hai fatto niente- ribatte, una volta al sicuro. Il biondo schiocca le dita e, in un attimo, le fiamme spariscono così come sono spuntate. –E dovresti rimproverare Diana, dannazione, ha quasi strozzato la tua ragazza!- solo in quel momento noto che, in effetti, Albus ha preferito prendersela con Daniel piuttosto che con quella sciacquetta che tentava di farmi le scarpe.
-Ed ecco che si ricomincia- Chris poggia la schiena contro il muro mentre Daisy mi circonda le spalle con le braccia.
-Va tutto bene fiorellino?-
-Sei l'unica che me lo ha chiesto ma credo sì, grazie- nel frattempo anche Audrey si avvicina a me, poggiando una mano sulla mia testa.
Daniel e Albus, dal canto loro, stanno continuando a litigare senza sosta.
-Non ti sto criticando, sto solo dicendo che non dovevi appiccare il fuoco! Potevi mettere in repentaglio tanta gente e, questo, ti avrebbe ricondotto direttamente sotto lo sguardo del Consiglio-
-Il Consiglio di qua, il Consiglio di là...ormai non sai parlare d'altro. Non posso cambiare la mia vita in funzione di quei quattro bacucchi-
-Ragazzi dateci un taglio, vi prego, dai- sussurro. I due si voltano prima verso di me, poi si guardano negli occhi e smettono di battibeccare.
-Va bene, la discussione finisce qui ma tu- punta un dito contro Diana, che comincia a sbattere le ciglia. –Toccala di nuovo e giuro che te la farò pagare cara-
-Che cosa?- sbotta lei, alzando di un'ottava il tono della voce. –Tu la stai davvero difendendo? O mio dio non ci posso credere- si porta le mani ai capelli, iniziando ad andare avanti e indietro per tutto il corridoio. –Per quasi un anno non hai fatto altro che fregartene di lei, di come stesse, dei doveri che avevi nei suoi confronti, e ora, improvvisamente, sei diventato il suo cavaliere senza macchia e senza paura?-
-Beh, qualcuno deve pur esserlo- Daniel incenerisce con lo sguardo Albus ed in quel momento capisco. Capisco che c'è qualcosa che mi stanno nascondendo, qualcosa che, molto probabilmente, mi farebbe molto male. –Comunque ti ho avvertita, lasciala stare, o sarà peggio per te-
-Andiamo in classe- interrompo la discussione, cercando di non guardare nessuno di loro negli occhi. Sento che potrei scoppiare a piangere da un momento all'altro. –Già Johnson ci odia, non voglio che abbia altri motivi per renderci la vita un inferno anche quest'anno- afferro per un braccio Daniel e lo trascino via, tenendo la testa bassa. E le lacrime non tardano ad arrivare.
-Rose...- lui mi chiama ma io non lo ascolto, continuo a camminare, imperterrita, con il corpo che inizia a tremare per la rabbia. –Rosebelle rallenta- le sue parole mi arrivano ovattate, come se non fossi davvero qui, ma in una bolla. –Rose per l'amor di dio adesso ascoltami- con uno strattone, Daniel mi trascina dietro un pilastro, scuotendomi leggermente. –Mi dici che ti prende? Sei sbroccata tutta d'un colpo-
-Perché hai detto quella frase prima? Cosa c'è che mi nascondete?- Daniel sospira e si passa una mano tra i capelli, prima di posare entrambi i palmi sulle mie guance.
-Rose tranquilla, prendi un respiro profondo. Ho fatto quella battuta solo per punzecchiarlo, sai come siamo fatti. E poi mi riferivo a Lione. Ammetterai anche tu che non si è comportato nel migliore dei modi in quei casi, ti ha praticamente lasciato a me- sospiro, mordendomi il labbro. I suoi occhi mi guardano fisso, scrutando ogni centimetro della mia pelle.
-Mi stai dicendo la verità?-
-Certo, sai meglio di me che non coprirei mai Albus, ti ricordo che sono stato io a dirti che ti cancellava la memoria e che limonava con Diana a tempo perso- lascia cadere le mani sulle mie spalle, massaggiandole leggermente. Dopotutto non ha tutti i torti, mi ha sempre detto le cose come stavano, anche se erano dolorose, soprattutto perché la maggior parte delle volte godeva nel vedermi soffrire.
-Mi dispiace, non capisco perché stia andando così tanto in paranoia oggi-
-Per il semplice fatto che sei innamorata di lui, e vuoi che le cose siano perfette, qui sta la fregatura- il suo volto si rattrista, le sue iridi si colorano di viola. Ho toccato il suo tasto debole. –Rose io non permetterò che Albus ti ferisca come Rebecca ha fatto con me, te lo giuro- ed io posso quasi affermare con sicurezza che sia sull'orlo di una crisi di pianto. Così, senza pensarci, afferro le sue mani, e le stringo tra le mie, sorridendo.
-Va tutto bene, siamo una squadra noi due. Se dobbiamo andare giù, andremo giù insieme-
-Mi sto addolcendo troppo, mi faccio schifo da solo-
-Idiota- gli do una leggera spinta e lui scoppia a ridere, prima di ricominciare a incamminarci verso la nostra aula. –Sono stata davvero una stupida a dubitare di te. Tu non mi mentiresti mai e mai lo farai, vero Daniel?-
-Rose, luce dei miei occhi, ti adoro e sai che ti sono grata per tutto ciò che hai fatto per me, ma te lo dico col cuore in mano, mi stai facendo venire l'ansia con tutta questa storia-
-Hai ragione, scusami. Mi sento una stupida-
-Nah, sei solo cotta a puntino, ma non devi preoccuparti, tu ed Albus state insieme da otto mesi ormai, praticamente un matrimonio-
-Sai sempre come rassicurare la gente tu- mi supera e mi fa l'occhiolino. Finalmente arriviamo alla nostra destinazione. Ci sono ancora pochi ragazzi dentro il laboratorio, alcuni stanno mangiando, visto che il giardino è diventato inagibile grazie a Daniel.
-Secondo te è possibile che abbiano dovuto sostituire anche Johnson con qualche professoressa sexy?- roteo gli occhi al cielo e gli tiro una gomitata nelle costole. Alla fine quella che si fa male sono io. Cavolo, ma è andato in palestra per tutta l'estate? –Sei diventata più manesca-
-E tu più stupido-
-Acida-
-Sbruffone-
-Impedita-
-Atleta senza cervello-
-Secchiona-
-Idiota-
-Ti voglio bene- si volta verso di me sorridendo, io abbasso lo sguardo, sentendo le guance colorarsi di rosso.
-Ti voglio bene anch'io Daniel-
-Bene piccoli esseri senza cervello, ci rivediamo anche quest'anno- Johnson fa il suo ingresso in aula, sempre con quel tono acido e superbo che lo contraddistingue, e che lo fa odiare dal mondo. –Ah Manson, non mi sarei mai aspettato di vederti in una mia classe del secondo anno, sono colpito. Dovresti ringraziare la signorina accanto a te, sono sicuro che farebbe di tutto pur di non farti rimanere indietro- Daniel, come al suo solito, è pronto a scattare come una molla, a prendere le mie difese e a litigare con Johnson che, a quanto pare, non è cambiato di una virgola, ma io gli poso una mano sul braccio e lui si volta verso di me. Non mi stupisco di vedere che i suoi occhi sono viola.
-Che c'è?-
-Non ne vale la pena-
-Cosa? Ma ha appena detto...-
-Daniel- scuoto la testa, Johnson ha preso a scrivere delle formule alla lavagna. –E' un poveretto. Se la prende con noi per riuscire a compensare una vita vuota, senza affetti, senza amore, senza persona che tengano a lui. Mi fa pena sai? Mi fa pena perché non capisce che, alla fine, noi lo lasciamo blaterare e blaterare, e che tutto quello che dice sono solo una manciata di cavolate-
-Wow, Rose mi farai diventare stupido- mi chiudo nelle spalle per poi chinarmi e prendere il quaderno. Se si accorgesse che né io né Daniel stiamo seguendo, ci manderebbe nell'ufficio della preside in men che non si dica. E la visita dell'anno scorso mi è bastata e avanzata.
-Senti, so che sicuramente avrai di meglio da fare ma...-
-Sì, verrò con te da Holden dopo scuola- lascio cadere la penna sul quaderno e mi volto verso di lui, riducendo gli occhi a due fessure. E no, non è perché mi sono dimenticata degli occhiali.
-Daniel sei sicuro di non potermi leggere nella mente?-
-Sicurissimo al cento per cento, ma ti conosco abbastanza bene da sapere che non ci saresti andata da sola. E poi devo davvero molto a quella specie di diciottenne super intelligente e criticone, non sarei qui se non mi avesse dato una possibilità, e non sarei qui nemmeno se tu mi avessi ascoltato e mi avessi lasciato solo-
-Sei la mia croce ormai-
-Già- ridacchia mentre io mi chino per prendere gli occhiali. Ormai non li uso sempre e continuamente come facevo prima, anche perché è inutile, non mi manca tanto di vista. –Ti ricordi quando ti ho detto che saresti potuta diventare una specie di angelo custode per me?-
-Sì, Albus si era messo a ridere quando lo ha saputo, e dopo ho capito perché lo avesse fatto-
-Credo che sia vero. Questa estate, mentre cercavo di isolarmi dal mondo, mi sono reso conto di quanto tu davvero mi sia stata davvero accanto nell'ultimo anno. Io ti ho trattato davvero male, ti ho detto cose orribili, ti ho allontanato e ti ho ferita ma tu, forse per il tuo buon cuore o per pazzia, sei sempre stata disposta a ritornare sui tuoi passi e a tendermi una mano. Sapevi prima di me che le cose stavano per mettersi davvero male, eppure sei rimasta. Sei rimasta nonostante tutto. E credo che non potrò mai ringraziarti abbastanza per questo. Perché se io sono ancora qui, se non mi hanno spedito nel Limbo o non mi hanno tolto i poteri, è stato solo per merito tuo, e dei tuoi discorsi profondi, filosofici e deliranti. Credo che tu sia seriamente riuscita a confondere il Consiglio- ridacchiamo entrambi mentre io spero che Daniel non si accorga di come mi tremano le mani, o di quanto la temperatura del mio corpo sia salita vertiginosamente.
Dannazione, perché Albus non mi dice mai cose del genere? Forse non sono abbastanza importante per lui? –Va tutto bene? Ho detto qualcosa di sbagliato?-
-No, tutt'altro in realtà, sto solo...- scuoto la testa. Non è il caso di metterli ancora di più l'uno contro l'altro. –Ti voglio bene anch'io- mi sorride.
Rimaniamo in silenzio per il resto della lezione, mentre io rimugino su tutto il mio rapporto con Albus. E se, la mia partenza per San Francisco, abbia contribuito a questa distanza che si è creata tra noi due?
Forse dovrei chiedere a lui di accompagnarmi da Holden, giusto per passare un po' di tempo insieme e per capire qual è il problema. Perché, quando Diana mi ha attaccato prima, Albus non ha mosso un dito.
-Smettila di pensarci. Non penso che ci sia persona che ti adora più di lui, tranne tua madre ovviamente-
-Non so di cosa tu stia parlando-
-Oh ti prego Greyson, non prendermi in giro, è un insulto alla mia intelligenza, che sì, non è paragonabile alla tua, ma esiste-
-Sei davvero irritante alle volte-
-Sembra che i ruoli si siano invertiti per una volta- ridacchio, mentre Holden inizia a chiedere ad ogni studente della propria estate. –Sta pensando ad Albus, non è così?-
-So che mi dirai che sono esagerata...-
-...perché lo sei-
-Ma credo che ci sia qualcosa che non va, lo sento. E' distante-
-Rose, io ti voglio bene, però non sarebbe la prima volta, ti sento sempre lamentare del fatto che ti tiene all'oscuro di tutto-
-Ed è proprio per questo che mi scervello. Quando ancora ci frequentavamo, era la persona più affettuosa che abbia mai conosciuto, passavamo tantissimo tempo insieme, invece adesso guarda, non so niente nemmeno sulla sua transizione-
-Non si tratta di una cosa eclatante, te lo posso assicurare, non ti stai perdendo lo spettacolo del secolo-
-Ma vorrei comunque che me ne parlasse Daniel! E' un reato voler condividere pensieri ed esperienze con le persone?-
-'Quest'anno non ho alcuna intenzione di preoccuparmi prima del tempo'. Quando è passato, settantadue ore?-
-Ah ah ah, spiritoso-
-Non sono spiritoso, ti sto solamente citando-
-Vuoi sentirti dire che hai ragione?-
-Sì ti prego, non è una frase che mi viene detta spesso-
-Beh scordatelo. Mi sto preoccupando perché sto ricevendo dei segnali forti e chiari-
Sbaaaam!
sì gente, dopo due settimane sono tornata col secondo capitolo di midnight dreams ed ecco a voi un daniel manson da sposare aahaha. Godetevi questi momenti, perché tra un po' rovinerò tutto di nuovo.
detto ciò, come potete vedere il rapporto tra rose e daniel è molto cambiato, il nostro caro ragazzo sembra aver messo la testa a posto e cerca di proteggere rose da qualsiasi cosa. diana, invece, dovrebbe semplicemente estinguersi.
anyway, ringrazio tutti quelli che leggono, votano e commentano la storia, io per ora sono molto impegnata tra l'università e l'editing di starlight ma non mi dimentico mai di voi. vi adoro. vi chiedo, però, se vi piacerebbe passare da qualche altra mia storia, tipo lost dreams, che trovate sul mio profilo.
adesso, però, devo continuare a studiare storia moderna, che tra un mese ho l'esame. se volete qualche aggiornamento sulle storie non esisate a seguirmi su
twitter _moonljght
instagram _hurricavne_
un bacio e grazie ancora a tutti
rose xx
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