Maybe there's nothing after midnight that could make you stay
Batto ritmicamente i piedi sul parquet pulito, mentre mi guardo intorno. Sono venuto a casa di Albus una dozzina di volte, ma la sento sempre come uno spazio estraneo, e non riesco a capirne il perché. In questo momento, poi, non mi è mai sembrata tanto fredda.
-Tieni- il ragazzo mi porge un bicchiere d'acqua e una barretta di cioccolato, questo mi fa ricordare la prima volta che Daniel mi ha fatto svenire, esattamente un anno fa, quando abbiamo incontrato quel ragazzo strano di oggi. Il biondo mi aveva portato a casa sua e, quando mi ero svegliata, lui mi aveva dato esattamente le stesse cose che, in questo momento, mi sta dando il mio ragazzo. Eppure la situazione è quasi del tutto differente. –Ti vedo pallida, mangia un po' di zuccheri-
-Siete fissati col cioccolato, voi angeli- Albus mi guarda col volto corrucciato, mettendo il piccolo Alec nel suo box giochi e sedendosi di fronte a me.
-E questo mi dà la conferma che, in questa storia, c'entra anche Daniel. Come sempre dopotutto-
-Albus, io e te stiamo insieme, giusto?- mi ritrovo a fissare il bicchiere mezzo vuoto. Non so bene come affrontare una situazione del genere, non mi ero mai immaginata di dover chiedere al mio ragazzo angelo che problemi avesse e se avesse venduto la sua anima al lato oscuro. Al solo pensiero mi viene il mal di testa.
-Dovrei chiedertelo io, visto che passi più tempo col mio migliore amico che con me-
-Sai benissimo che non lo farei, se tu non fossi sempre e costantemente impegnato- sospira, e si passa una mano tra i capelli scuri.
-Mi dispiace. Comunque la risposta è sì, io e te stiamo insieme, spero, visto che questa discussione mi sta mettendo ansia-
-Perché non mi hai detto dei tuoi problemi con il Consiglio e tutto il resto? Perché ti sei rivolto ad uno Psuché?- il suo volto si tramuta in una maschera d'odio. Gli occhi iniettati di sangue e la mascella contratta.
-Te lo ha detto Daniel vero?-
-Ce lo siamo ritrovato davanti mentre tornavamo da casa di Holden, e ti hanno nominato un paio di volte, così l'ho praticamente obbligato a raccontarmi cosa fosse successo- Albus si alza di scatto, portando le mani sulla parte posteriore della nuca, e cominciando a camminare avanti e indietro per la stanza. –Se ci sono dei problemi...-
-Se non ne parlo con te è solo per tenerti al sicuro, perché non riesci a capirlo? Preferisci che faccia come Daniel? Che continui a metterti nei casini?-
-Abbiamo già avuto questa discussione, quattro mesi fa, e non è finita bene-
-Oh mio dio- si porta le mani sul volto, Alec, nel box, ci guarda sorridendo, non può capire che stiamo litigando. –Ho avuto dei problemi va bene? Durante la fase di transizione io non mi sentivo bene, e ho cominciato ad essere leggermente dipendente dalla soluzione argentea...-
-Ma credevo che la dessero soltanto nei casi gravi, in cui gli angeli non riescono a curarsi o cose del genere- sospira, guardandomi con occhi colpevoli. –Oh. Ora ho capito-
-Ho cominciato ad averne sempre più bisogno, e loro sono gli unici che riescono a procurarsene in abbondanza- è sul punto di piangere, così mi alzo in piedi e, senza pensarci due volte, avvolgo le braccia intorno al suo collo, stringendolo a me. –Mi sentivo uno schifo Rose. Tu non c'eri, tutti erano concentrati su Daniel, che intanto diventava sempre più forte, ed io ero ancora in quella dannata fase di transizione. Ho perso il controllo, ho fatto del male a qualche persona ma non volevo, sai che non sarei capace di uccidere una mosca-
-Lo so, lo so, tranquillo- mi stacco da lui e prendo il suo volto tra le mie mani. –Perché non me ne hai mai parlato?-
-Perché non potevo permettere che venisse compromessa l'immagine che tu hai di me. Mi hai sempre visto come un principe azzurro senza macchia e senza paura, che sa e fa sempre la cosa giusta, che riesce sempre a porre rimedio ai guai. Non volevo smettere di essere il tuo eroe, non volevo darti un altro motivo perché tu vedessi Daniel in quel modo-
-Sei un idiota Albus StCloud- dico sorridendo. –Ti avrei potuto aiutare perché io non voglio un principe, o un supereroe, ma semplicemente te. Per il resto, siamo in due, ci salviamo a vicenda, per l'amor di dio, siamo nel ventunesimo secolo, non ci sono più le fanciulle da salvare- scoppia a ridere, gettando la testa indietro. Non posso lasciarlo andare, non posso fare gli stessi errori che ho commesso con Daniel.
-Sono davvero fortunato ad averti Rose. Ti amo- rimango a guardarlo con la bocca spalancata e gli occhi sgranati. Perché non riesco a dirgli 'ti amo anch'io'? Andiamo Rosebelle, non mandare all'aria tutto come al tuo solito.
E invece, come volevasi dimostrare, rimango a fissarlo, con le guance rosse, incapace di dire o fare qualsiasi cosa.
-Wow, questa sì che è una bomba- e, tra tutte le sparate che avrei potuto avere, dovevo rispondere proprio come Daniel. Dannazione.
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-Non ci posso credere ahaahah, oddio sto morendo- Daisy si sganascia dalle risate, poggiando la testa contro il mio armadietto. –E poi dicono che il romanticismo è morto-
-Non mi aspettavo che mi dicesse una cosa del genere, non dopo tre mesi di lontananza. Mi ha colta impreparata, ecco tutto-
-Sì certo, perché la prossima volta non gli suggerisci di lasciarti un post it per avvertirti?-
-Questa era fantastica Daisy- lei e Audrey si battono il cinque, comodo ridere sulle mie disavventure amorose.
-Ridete, ridete pure, poi vedremo chi lo farà, quando voi due comincerete ad uscire con qualcuno-
-Io ho un appuntamento, in realtà- afferma Daisy, ed io ho quasi il sospetto che mi abbia letto nel pensiero. –Con Jack Davies, è un compagno di squadra dei ragazzi-
-Ho un déjà-vu- mi incenerisce con lo sguardo mentre riesco, finalmente, a chiudere l'armadietto.
-Ti ha mai sfiorato il pensiero che, forse, gli hai risposto in quel modo perché non provi lo stesso per lui?-
-Andiamo Audrey, non vorrai ricominciare con la solita lagna vero? Perché ne abbiamo già parlato abbondantemente lo scorso anno, ed io ho rischiato di lasciarmi con Albus-
-Di cosa state parlando ragazze?- Diana ci raggiunge improvvisamente, squittendo allegra. A volte mi dimentico della sua esistenza, visto che dà fiato alla bocca solamente per prendermi in giro o per venerare Daniel in qualsiasi cosa faccia o dica.
-Niente- diciamo in coro, lanciandoci uno sguardo d'intesa. Non ci metterebbe niente a raccontare tutto ai diretti interessati, ed io non voglio assistere ad una lite tra Daniel e Albus.
-Rose questo vestito ti sta benissimo, hai perso qualche chilo per caso?- riduco gli occhi a due fessure. Diana non è mai stata gentile con me, nemmeno una volta, quindi, adesso, il complimento mi puzza.
-Non che io sappia- mi stringo nelle spalle. –Ma tu, sei sicuro che vada tutto bene?-
-Ma certo sciocchina, perché me lo chiedi?- non faccio in tempo a rispondere che, improvvisamente, Daniel fa il suo ingresso a scuola, dirigendosi verso di me come una furia.
-Rosebelle Everly Greyson!-
-O dio mio, sono nella merda- alzo gli occhi al cielo. Dietro di lui Chris ed Albus. Effettivamente mi sono chiesta che fine avessero fatto, visto che hanno saltato la prima ora. –Dove siete stati?-
-Non è il momento delle domande adesso- alzo le mani in segno di resa, cominciando a ripensare a cosa possa aver detto o fatto di male. –Ti avevo chiesto soltanto un favore ma tu, come al solito, hai dovuto fare di testa tua!-
-Daniel ma di che cosa...- Albus mi mima uno 'scusa' con le labbra, e in quel momento capisco. Ottimo lavoro Rose. –Okay senti, ti posso spiegare-
-Dimmi la verità, tu sei contenta quando litighiamo per te vero? Riesce ad aumentare quella poca autostima che hai!-
-Daniel fermo!- gli poso una mano sul petto ed io prendo la scossa. –Non dire cose di cui potresti pentirti, cose che potrebbero ferirmi-
-E secondo te, dopo che tu te ne sei fregata di quel che provavo io, dovrei seriamente ascoltarti?- mi mordo il labbro, non pensavo che si potesse arrabbiare così tanto.
-Sai qual è la verità Daniel? Che continuate a nascondermi le cose, e poi succedono questi casini-
-Non venirmi a fare la paternale adesso! Ti avevo semplicemente chiesto di non dire niente ad Albus, sapevi che si sarebbe arrabbiato con me-
-Ma io avevo il diritto di sapere!- urlo, qualche ragazzo in corridoio si gira. Dannazione. –Stiamo dando spettacolo-
-Sai quanto mi interessa- borbotta, passandosi una mano tra i capelli biondi.
-Al era davvero necessario raccontargli la nostra conversazione di ieri?-
-E adesso che c'entro io?- esclama il ragazzo, visibilmente arrabbiato per essere stato messo in mezzo.
-Beh tu sei il fulcro di questa discussione-
-Vi ho mai detto quanto vi adoro? Non ci si annoia mai con voi- Daisy si poggia con una spalla al mio armadietto, guardandoci estasiata. –Oh ma voi continuate pure, fate come se noi non ci fossimo-
-Rose ti rendi conto che stai cercando di non litigare con Daniel dando la colpa a me?-
-O mio dio, avete proprio deciso di ricominciare con questa storia- sbuffo, portandomi entrambe le mani ai capelli. San Francisco, dovevo rimanere a San Francisco. –Quello che sto cercando di far capire a tutte e due è che sì, io ho sbagliato, ma non sono stata l'unica. Tu Albus mi hai nascosto una parte della tua vita, e tu Daniel- il ragazzo mi fissa con un sopracciglio alzato. –E tu mi hai mentito, guardandomi dritto negli occhi-
-Ha la capacità di farvi sentire uno schifo in dieci minuti, è per questo che l'adoro-
-Sta' zitto- intimano i due a Chris. Pel di carota, per tutta risposta, alza leggermente il capo, e sia Albus che Daniel finiscono rovinosamente per terra. Ancora mi chiedo come sia possibile che nessuno si sia accorto di loro, non fanno niente per nascondere chi sono realmente.
-Non avrei saputo fare meglio-
-Dammi una mano, dobbiamo andare in classe- Daniel tende l'arto nella mia direzione, mentre io fingo di pensarci un pochino.
-Hmm, aiutarti oppure no...-
-Rosebelle!-
-Va bene, va bene- afferro le braccia di quei due e, con non poca fatica, li rialzo. Pesano più di quel che sembri. –Non pensare che la discussione tra noi due sia finita- il moro alza lo sguardo e sbuffa, passandosi una mano tra i capelli scuri.
-Perfetto, ti aspetto dopo scuola- sorrido sorniona, contenta di aver ottenuto quel che volevo, e di essere riuscita a fermare la terza guerra mondiale, potrei vincere il premio Nobel per la pace.
–Tu, invece, vieni con me- afferro Daniel per il polso e lo trascino via, in direzione della nostra classe.
-Oggi non dai alla gente molta possibilità per protestare-
-Tu me l'hai data lo scorso anno?-
-Touché- afferma lui, ridacchiando.
Quando arriviamo in aula, troviamo la Miller appoggiata alla cattedra, col petto che sporge in avanti e il seno in bella mostra. Ma lo sa che, la maggior parte degli studenti in questa scuola, è minorenne?
-Buongiorno ragazzi, siete in anticipo-
-Che il signore la benedica- borbotta Daniel al mio fianco, ed io gli assesto una gomitata nelle costole. –Sai che, in questo modo, sembri gelosa?-
-Idiota- prendiamo posto al nostro solito banco mentre gli studenti sciamano via dal corridoio fino alle rispettive aule. –Sai meglio di me che non è così-
-Uhm in teoria no. Ricordati che, fino a gennaio, avevi una cotta per me-
-O mio dio, perché oggi riprendete tutti questa vecchia storia?-
-Perché, chi altro l'ha detto?- riduco gli occhi a due fessure per poi sbuffare, poggiando la testa sul banco. –Fammi indovinare, per caso si ricollega al 'wow, questa sì che è una bomba' di ieri?-
-Te lo ha raccontato quindi-
-Ovviamente, subito dopo avermi rimproverato per averti raccontato la verità-
-Ovviamente, che domande faccio- mi rialzo, Daniel se la ride contento. Certo, c'è sempre un'ottima occasione per prendermi in giro.
–Vuoi sapere come la penso?-
-No grazie, risparmiamelo-
-Te lo dico comunque- si volta verso di me, dando dei leggeri colpetti alle mie trecce. Lo odio. –Ti vergogni ad esprimere i tuoi sentimenti, tutto qui. E il fatto che lui te lo abbia detto dopo che tu avevi scoperto il tuo circolo vizioso non ha facilitato per niente le cose-
-Sei serio?-
-Sì, cosa ti aspettavi che ti dicessi?-
-Non lo so, tipo che sono ancora innamorata di te, è quello che sostiene Audrey-
-Quando siamo passati da 'cotta' a 'essere innamorati'?- mi giro verso di lui, le mie guance diventano più calde mentre io cerco di balbettare qualcosa in mia difesa.
-I-io...i-io parlo sempre in questi termini, voglio dire, non uso mai l'espressione 'avere una cotta' o cose del genere-
-Ah ah- dice lui, poco convinto, con le palpebre ridotte a due fessure. Sta cercando di analizzare i miei sentimenti, me lo sento.
-Possiamo porre fine a questa discussione? Sta diventando troppo imbarazzante-
-Sì lo credo anche io- concorda con me, per poi passarsi una mano tra i capelli biondi.
-Davvero?- mi incenerisce con lo sguardo, ancora non posso pensare che, fino a cinque minuti fa, stavamo per litigare e invece, adesso, stiamo parlando come se niente fosse. L'anno scorso non sarebbe successo, per niente. –Mi stai stupendo oggi-
-Al di là del tuo stupore, sarebbe stupito affermare il contrario. Tu non guardavi me come guardi Albus e, a dir la verità, a volte vorrei che qualcuno lo facesse. Rebecca non aveva gli occhi che hai tu quando c'è quell'imbecille in circolazione-
-Ho quasi paura a chiederlo ma come...?-
-Come se fosse la persona più importante del pianeta, lo fissi in estasi, come se non potesse commettere alcun errore. E poi ci sono tutte le altre occhiatine che io non capisco-
-Non ci avevo mai fatto caso, in realtà- mi ritrovo a sorridere come un'idiota, la giornata è appena migliorata.
-Togliti quell'espressione da ebete dalla faccia, mi fai deprimere- lo guardo ridacchiando, un Daniel così non si era mai visto. Ma, dopotutto, è stato ferito nel peggiore dei modi, e quindi lo capisco.
Perciò gli getto le braccia al collo e gli schiocco un sonoro bacio sulla guancia.
-Non avrai l'amore in questo momento, ma puoi contare su di me, posso spargere un po' di affetto anche su di te-
-Evita di farmi venire la carie ai denti però- bofonchia ma, mentre sono ancora avvinghiata a lui, posso giurare di vedere un piccolissimo sorriso affiorare sul suo volto.
Daniel
-Ho bisogno di un tuo consiglio- Albus fa capolino in camera mia e si getta accanto a me sul letto, rischiando di farmi cadere per terra.
-Non si usa più bussare?- domando, continuando a tenere lo sguardo fisso sulle lucine che ho creato. Ho un pensiero che mi ronza per la testa, e voglio che se ne vada via il prima possibile.
-Andiamo Danny, da quanto tempo ci conosciamo noi due?-
-Daniel, e quindici lunghi anni purtroppo-
-Fingerò che tu non abbia detto l'ultima parola- ridacchia divertito, deve essersi fumato qualcosa di davvero forte. –Come fai per portarti le ragazze a letto?-
-Cosa?- scuoto la testa e mi metto a sedere. Quando mi rendo conto di quel che sta dicendo, le luci scompaiono improvvisamente, ed i miei occhi cominciano a pizzicare. Stanno per diventare viola. –Albus cosa mi stai chiedendo esattamente?-
-Beh io e Rose stiamo insieme da otto mesi ormai e credo che sia arrivato il momento di...-
-Fermati qui, non voglio sentire altro- mi porto le mani sulle orecchie, quello che ha appena detto non aiuta per niente ciò a cui stavo pensando prima.
-Daniel ti rendi conto che non puoi impressionarti di una cosa del genere dopo che sei stato con una ragazza più grande e, inoltre, con metà della scuola...?-
-E' diverso- bofonchio, sentendo l'urgenza di dispiegare le ali. Peccato che io non le abbia più. Grazie mille Rebecca. –E' di Rose che stiamo parlando, ed io non riesco a pensarla in quel modo-
-E' giusto che sia così, è la ragazza del tuo migliore amico, e poi tutta quella storia dell'angelo custode...-
-Piantala- mi lascio andare con la schiena sul letto, strofinandomi energicamente le mani sul volto. –Mi stai facendo venire il mal di testa-
-Non riesco davvero a vedere dove sia il problema-
-Rose non è pronta-
-Come fai a saperlo?-
-Lo so e basta. Dopotutto sono il suo angelo custode, nonostante tutto- socchiudo le palpebre, questo fastidioso pensiero deve uscire immediatamente dalla mia testa.
-Quindi tu mi proponi di aspettare ancora un po'?-
-Sì, e di parlarne con lei, invece che con me. Dannazione, so che siamo migliori amici, ma ci sono cose che non vorrei sapere-
-Va bene, va bene, va bene- si mette a sedere, per poi darmi un colpetto lieve sulla fronte. –E comunque ci ho provato, ma ogni volta che apro l'argomento, Rose diventa tutta rossa, comincia a balbettare e se ne va, oppure cerca di cambiare discorso-
-E già questo non ti bastava per capire che ancora non è pronta?- domando, tirandogli un colpo sul braccio. Idiota, fortuna che è venuto prima a parlare con me, avrebbe combinato un enorme casino.
-Sono innamorato Daniel, e voglio stare con lei in qualsiasi modo possibile- mi mordo il labbro, è come se qualcuno mi desse un pugno nello stomaco. E' tutto sbagliato.
-E allora evita di fare cavolate, e sai a cosa mi sto riferendo. Questa estate hai commesso davvero troppi errori, ed io non so quanto riuscirò a mantenere il segreto. La tua ragazza ha un intuito infallibile, e lo sai benissimo-
-Sì, ancora mi chiedo come abbia fatto ad accorgersi di tutte le volte in cui le abbiamo cancellato la memoria. Dannazione, è impossibile cercare di manipolarla-
-Dovresti esserne fiero, non ce ne sono molte come lei. Anzi, credo seriamente che sia l'unica-
-Lo so, e questo mi fa sentire ancora di più uno schifo- mormora, abbassando lo sguardo. Forse lo è davvero, forse si è davvero pentito di tutto quello che ha combinato per questa estate, eppure, per qualche strano e assurdo motivo, non riesco a credergli totalmente.
-Ti guarderò le spalle, come sempre dopotutto, ma smettila con le cavolate. Smettila con la soluzione argentea, con gli Psuché, con Diana, le passeggiate notturne e il resto. Rose non merita di soffrire, è un esserino troppo buono-
-Non mi capacito del fatto che tu ti sia legato così tanto a lei. Voglio dire, avete litigato un milione di volte, vi siete detti delle cose orribili eppure, qualsiasi cosa accada, tornate a volervi bene. Lei cercherà sempre un modo per salvarti, e tu troverai una scusa per tornare nella sua vita, non importa come o quando-
-Ama te, su questo puoi metterci la mano sul fuoco- abbasso lo sguardo, voglio che la conversazione finisca ora, non ce la faccio più.
-Non ne sono tanto sicuro. Sai cosa mi ha risposto quando gliel'ho detto-
-Andiamo Albus, a volte sembra che tu non la conosca per niente-
-Ho solo paura di mandare tutto a puttane-
-Non sei me, non accadrà-
-Sai che non è vero- si passa una mano tra i capelli scuri, non l'avevo mai visto tanto serio in vita mia. –Solo perché ho ancora le mie ali, non significa che sia migliore di te. La mia unica fortuna è stata di non aver mai dato problemi, sennò avrei fatto la tua stessa fine. Tu sei sempre stato troppo irascibile, troppo irruento, non pensi mai alle conseguenze, sei avventato...-
-Arriverà un 'ma', prima o poi?-
-...ma sei un bravo ragazzo, migliore di quanto io lo sia stato o di quanto potrei mai esserlo. E mi dispiace di averti convinto a coprirmi quando è stato di Louis, tu e Rose non vi siete parlati per molto tempo-
-Ha la tendenza ad arrabbiarsi sempre con me, parte immediatamente in quarta. Anche l'altro giorno, quando le ho raccontato della soluzione argentea e tutto il resto, se l'è presa con me per non averle detto niente. Nutre grandi aspettative nei miei confronti, e non so davvero per quale motivo, visto che non faccio altro che deluderla- mi gratto la testa, pensando a quante volte mi abbia urlato contro nell'ultimo anno, ma anche a quante volte mi sia stata vicino, soprattutto quando ho rischiato di essere bocciato in letteratura. Se non fosse stato per lei, probabilmente, non sarei riuscito a passare l'anno.
-Vorrei che lo facesse anche con me, mi sembra di essere poco importante rispetto a te-
-Albus ti prego, non fare la regina del melodramma- ridacchio, ma lui rimane serio. –O mio dio, non sarai mica geloso di me? Del mio rapporto con Rose?-
-Di tanto in tanto- si stringe nelle spalle, prendendo a giocare col bordo del mio cuscino. –Ci mette molta più energia nel prendersela con te che nell'amare me, e questo lo sanno tutti-
-E' esattamente questo il problema. Pensi troppo a quel che dicono gli altri, a quel che dice Daisy o Audrey o qualsiasi persona sulla faccia della terra. Conosci Rose, non starebbe con te se non le piacessi, e credo di aver ripetuto questo concetto un centinaio di volte, e circa dieci negli ultimi cinque minuti-
-Io non sto mettendo in dubbio questo- quel pensiero, sempre più vivido, sempre più forte. –Sto solo dicendo che, beh, non dovremmo occupare lo stesso posto per lei, non dovremmo essere uguali-
-Non lo siamo, fidati- taglio corto, la testa mi sta esplodendo. –Semplicemente, tu sei perfetto, non le hai mai dato tanti problemi prima d'ora, è naturale che non si preoccupi per te. Se, invece, le avessi parlato, le avessi raccontato cosa stesse passando, ti posso assicurare che avrebbe mollato me e sarebbe venuta immediatamente da te, questo è poco ma sicuro- quando abbiamo discusso della storia della soluzione argentea, per la prima volta, ho percepito un sentimento che, prima d'ora, non avevo mai colto in lei: rimpianto. Rimpianto nei miei confronti, rimpianto per quel che ha fatto per me.
Mi alzo dal letto e mi avvicino alla finestra, massaggiandomi le meningi. Devo andare via, devo andare via subito. O meglio, dovrebbe andare via lui, visto che questa è casa mia.
-Daniel tu non sei innamorato di Rose vero?-
-Albus abbiamo già fatto questo discorso, oggi sei alquanto ripetitivo-
-Rispondimi- afferma serio, con gli occhi vitrei e privi di qualsiasi espressione. Perché mi ritrovo sempre in queste situazioni? Dio, sembra che abbia una calamita per i guai, anche quando cerco di restare nel mio e di vivere tranquillo, ecco che questi, in un modo o in un altro, arrivano.
-Non sono innamorato di Rose-
-E non lo sarai mai, vero?-
-Non lo sarò mai, lo sai che non la vedo come una ragazza- il mio migliore amico sorride, contento come un bambino il giorno della Vigilia di Natale. E allora perché io sento un buco nello stomaco che non fa altro che allargarsi sempre di più?
SBAAAM!
I'M BACK BITCHESSSSSSS.
okay, dopo il mio riposo forzato ho deciso di tornare su wattpad, mi mancava troppo, soprattutto Daniel, senza le sue battute la mia giornata non può essere completa..
Anyway, grazie a tutti quelli che mi hanno sostenuto durante questo periodo di pausa, non sono momenti molt facili per me, a volte non riesco nemmeno a scrivere.
Spero che questo capitolo vi piaccia, anche se è solo di passaggio, e che non abbiate dimenticato questa storia.
ora devo continuare a studiare, un bacio
Rose xx
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