Maybe I'll be drunk again to feel a little love
Rose
-E quando mi ha detto che mi amava? Non si è sentito uno schifo, subito dopo, guardandosi allo specchio?-
-E' stato uno stronzo Rose, e nessuno afferma il contrario- Daisy ingurgita una quantità spropositata di marshmellow, mi chiedo dove metta tutto quello che mangia visto che io, se bevo un bicchiere d'acqua, prendo come minimo tre chili.
-Sì ma, come ho detto a Daniel, non voglio che nessuno di voi si schieri- mormoro. Le pagine della nostra vita è appena finito e il mio volto è completamente bagnato dalle lacrime. In realtà odio quel film, non sopporto proprio la protagonista ma, in questo momento, sto frignando come una bambina.
-Sai meglio di noi che è impossibile, ed io ho sempre difeso Albus a spada tratta- Audrey afferra il telecomando della tv, alla ricerca di qualche altro film straziante. Ma io non ho più voglia di piangere, per niente. –Ha fatto una cavolata e deve pagare per questo-
-Wow, sei proprio senza pietà- Daniel compare nel bel mezzo del mio salone, dal nulla. Io e le ragazze, istintivamente, gridiamo, posso chiaramente sentire il cuore che mi martella in petto. –Grazie per avermi perforato entrambi i timpani, non uso immaginare quanto urliate quando siete a letto con qualcuno-
-Idiota!- Daisy gli lancia contro un incantesimo, ma lui lo afferra prontamente con la mano, facendolo scomparire.
-Che diamine ci fai tu qui?- gli domando. Non lo vedo dall'ora di ginnastica, si è completamente volatilizzato fino all'ora di pranzo ma, quando gliel'ho fatto notare, mi ha risposto con un'alzata di spalle.
-Sono venuto a salvarti da questo cliché demenziale da film americano- afferra il pacco di fazzoletti che stava sul tavolo e lo lancia sulla poltrona accanto. –Vestitevi, vi porto ad una festa-
-Che cosa?- esclamiamo tutte e tre, guardandoci tra di noi.
-Daisy, il tuo ragazzo dà un party a casa sua, non mi dire che non lo sapevi-
-Aspetta un attimo, da quanto tempo stai con Seth?- la mia migliore amica comincia ad annaspare, boccheggiando alla ricerca di qualcosa da dire.
-Da ieri, ma non te lo voleva dire per non urtare i tuoi sentimenti, visto che hai appena scoperto che il tuo di ragazzo ti ha tradita con una delle persone che odi di più al mondo-
-DANIEL!- urla la diretta interessata, mentre Audrey si limita a mangiucchiare le ultime patatine che abbiamo lasciato nella ciotola. –Rose ti giuro che l'ho fatto semplicemente per delicatezza, non volevo che...- scuoto una mano nella sua direzione, bloccando quel fiume in piena. Odio quando mi si nascondono le cose ma, questa volta, credo che sia giustificata.
-Hai parlato di cliché prima, però sai che, portarmi ad una festa con la speranza che mi ubriachi, lo è pure?-
-Io non ho mai nominato il bere- lo guardo con un sopracciglio alzato, e le sue labbra si curvano in un sorriso furbo. –Oh Rosebelle, mi conosci fin troppo bene-
-Sai che non faccio certe cose-
-So anche che potresti sentirti meglio, dopo-
-Certo, perché vomitare l'anima alle tre di notte, abbracciando il gabinetto è proprio quello che ci vuole per dimenticare che il tuo ragazzo ti ha tradita con una delle persone che detesti di più al mondo- bofonchio, non ho alcuna voglia di vestirmi, truccarmi, e andare ad una festa. Voglio rimanere sul mio divano a guardare qualche film e finire la scorta di gelato di mia madre, per la sua gioia. –E poi c'è scuola domani, hai dimenticato?-
-Hai mai fatto qualcosa contro le regole? Qualcosa che nessuno si aspetterebbe da te?-
-Daniel è da quando ti conosco che non faccio altro. Ti sei dimenticato dell'Animus, della consegna ai vampiri e delle innumerevoli volte in cui ho mentito a mia madre?-
-No, per questo mi sembra che, andare ad un innocuo party, sia una cosa da poco per te. E poi loro stavano già progettando di andarci, dopo averti lasciato qui ed essersi assicurate che non avresti fatto la fine di Bridget Jones-
-DANIEL!- esclamano le mie amiche, eppure, stranamente, non muovono un muscolo contro di lui, forse perché sanno che ha ragione. –Rose noi...-
-Oh sta' zitta Daisy, mi è venuto mal di testa- mi massaggio le meningi, ogni volta che cercano di aiutarmi, riescono sempre a peggiorare la situazione. –Dammi cinque minuti e sono pronta- poggio le mani sul divano, dandomi la spinta per issarmi in piedi. –Ma non gioire, non hai vinto- gli punto un dito contro, però lui continua a ridacchiare, contento di aver segnato un punto a suo favore. –Voi potete anche tornare a casa, ci vediamo lì-
Salgo in camera mia, afferro un vestito bianco e bordeaux che mia madre mi ha comprato qualche tempo fa e mi cambio. So che le ragazze stavano semplicemente cercando di proteggermi, ma come pensavano che avrei reagito quando avrei saputo che, dopo avermi messo a letto come una bambina piccola, se ne erano andate alla festa di Seth?
Cerco di truccarmi come meglio posso, visto che sono proprio negata e, una volta appurato che non sono nemmeno lontanamente all'altezza delle ragazze, ritorno da Daniel.
-Credo che Daisy e Audrey vogliano uccidermi-
-Anche una parte di me, fidati- rotea gli occhi al cielo, prima di afferrarmi per i fianchi e spiccare il volo. –Non c'è un modo per farlo più lentamente, giusto per evitare che io mi senta male?-
-Rose, tu vomiti per qualsiasi cosa-
-Dettagli- mi stringo contro il suo petto, c'è davvero freddo questa sera, ed io mi pento di essermi dimenticata la giacca.
-Fammi capire, le felpe non ti piacciono o preferisci rubare le mie? Perché ne ho notate che ne hai un paio ai piedi del letto-
-There's a pile of my clothes at the end of your bed-
-Rose-
-Ho ascoltato canzoni tristi per tutto il pomeriggio, dammi un po' di tregua- scuote la testa. Tuttavia, poco dopo, schiocca le dita, ed io mi ritrovo avvolta nella sua felpa. –Grazie-
-Mi faranno santo-
-Adesso non esagerare, non è niente rispetto a quello che ho sopportato io per mano tua-
-Dettagli- mi imita. –Comunque tieniti forte, stiamo per arrivare-
-Di già?-
-Sono andato un tantiiiino veloce-
-Non voglio sapere niente- comincia a scendere in picchiata, come un missile che sta per schiantarsi. –Daniel vai piano- come al solito non mi ascolta, ed io mi ritrovo col cuore in gola.
Quando, però, atterriamo, tiro un sospiro di sollievo. Sono sopravvissuta anche a questo, pazzesco. –Ti ho mai detto che ti odio?-
-Così tante volte che ormai ho perso il conto- mi sorride, gli occhi azzurri brillano sotto il cielo stellato.
-Dov'eri finito oggi? Dopo ginnastica hai praticamente fatto perdere le tue tracce per un paio di ore- si gratta il collo e, in quel momento, noto un vistoso segno rosso su di esso. –Ah, ecco. Dilemma risolto- vi poggio due dita, spostandolo leggermente verso la mia direzione.
-Devo sempre tenermi in allenamento, lo sai-
-Siete tutti uguali- scuoto la testa ed entro in casa, non curandomi se lui sia dietro di me oppure no.
La musica all'interno dell'abitazione è talmente forte che le pareti sembrano tremare, senza contare che credo ci sia, più o meno, tutta la Marymount. L'ultima volta che sono andata ad una festa del genere, è stato per il compleanno di Albus e Daniel, e mi ricordo bene com'è finita.
-Non mi dirai che sei gelosa- il biondo sfiora la mia mano, io mi volto verso di lui.
-No Manson, sono solo disgustata dall'intero genere maschile, ora come ora- mi libero dalla sua presa, ritrovandomi immersa nella confusione. Ed io odio quando la gente, ballando, mi urta o mi tocca.
-Rose- mi prende di nuovo, cingendo i miei fianchi con le sue mani. –Che succede?- corruga la fronte, io volto lo sguardo da un'altra parte. –Parlami-
-Succede che è tutto uno schifo Daniel- sbotto. –Credevo che fosse una passeggiata dimenticarsi di Albus e tutto il resto ma non è affatto così. Mentre ero con le ragazze, questo pomeriggio, ripensavo a tutti gli errori che ho potuto fare nei mesi passati, e credo di averne fatti parecchio-
-Che stai dicendo Rose?- si sposta velocemente in un angolo più appartato, senza mollare la presa su di me. –Sei uscita fuori di testa per caso?-
-Non posso fare a meno di pensare che, se non ti avessi dato tutte quelle attenzioni, forse lui non le avrebbe cercate in Diana-
-Quindi rimpiangi quel che hai fatto per me, l'avermi aiutato, la nostra amicizia...-
-No, non questo- scuoto la testa, le sue mani lasciano i miei fianchi, ricadendo lungo i suoi. –Penso solo di aver esagerato col proteggerti. Ogni cosa si ricollegava a te, e mi sentivo in dovere di aiutarti...-
-Perché noi siamo legati Rose, siamo legati da un filo spesso, che non si rompe, e non puoi negarlo, lo sai-
-E questa è anche sbagliato. Come pensi che si sia dovuto sentire Albus?-
-Non ne ho la più pallida idea Rose, ma so come mi sento io in questo momento- scuote la testa e mi volta le spalle, andandosene. Sospiro, nel giro di due giorni sono riuscita a perdere entrambi, senza contare che sono riuscita a ferire Daniel, colui che, nelle ultime quarantottore, non mi ha mollato se non per cause di forza maggiore. Ottimo lavoro Rosebelle, continui a migliorare sempre di più.
Daniel
-Daniel Christopher Manson. Angelo custode di Rosebelle Everly Greyson, tenuto sotto controllo dal Consiglio da tanti anni e privato delle proprie ali dopo essere stato trasformato in vampiro da Rebecca Hale- mi volto, ancora con il bicchiere di birra in mano, ritrovando, appoggiato allo stipite della porta, Seth Carlson, il proprietario di casa.
-Non so di cosa tu stia parlando- bevo un sorso della bevanda alcolica, il ragazzo di fronte a me ridacchia, visibilmente divertito.
-Guarda bene i miei occhi- riduco le palpebre a due fessure, le sue iridi, per un momento, si dipingono di un acceso giallo ambrato, molto diverso da quello di Rose. E poi capisco.
-Lupo mannaro, mancava alla nostra collezione- ridacchia, passandosi una mano tra i capelli scuri, questa situazione non mi piace per niente.
-Un angelo custode diventato vampiro, uno che ha rinunciato al suo compito dopo aver ucciso il suo protetto, un nephelim, due angeli purosangue e una strega. Siete davvero un bel gruppetto. Oh, e dimenticavo Rose- a quel nome, i miei muscoli si irrigidiscono automaticamente. Neanche il mio piacevole incontro di oggi pomeriggio è riuscito a togliermi dalla testa questo pensiero.
-Rose è umana, riesce solo a vedere i fantasmi. Per il resto, è semplicemente cocciuta- e innamorata. Di Albus.
-Allora è vero quel che si dice in giro. Daniel Manson venderebbe anche l'anima al diavolo, pur di difendere la sua protetta-
-Voci di corridoio- borbotto, tracannando un altro sorso di birra. Mi sono perso il momento in cui Rose è diventata il mio punto debole.
-Non ne sono molto sicuro. Sai, io e Daisy stiamo insieme adesso e, a detta sua, lei potrebbe anche piacerti-
-E' una storiella che adora raccontare-
-Quindi se ti dovessi dire che, in questo momento, lei sta gironzolando per casa mia completamente ubriaca, tu non faresti niente?- il sangue mi si gela nelle vene. Ecco perché la testa mi girava leggermente, pensavo che avesse il ciclo o qualcosa del genere.
-Chi le ha dato da bere?-
-Io- si stringe nelle spalle, sogghignando divertito.
Rido e poso il bicchiere. Poi, sfruttando la mia velocità da vampiro, lo raggiungo, inchiodandolo al muro. –E' affascinante il modo in cui i tuoi occhi cambino repentinamente colore quando sei arrabbiato-
-Sai cos'altro è affascinante? Il mio gancio destro che ti spacca la faccia-
-Non vorresti andare prima a salvare la tua cara donzella in pericolo?- mi blocco, con il pugno a mezz'aria. –Già, come pensavo, viene lei prima di ogni cosa-
-Perché l'hai fatta bere? Non aveva mai toccato un goccio d'alcool in vita sua-
-Diciamo che presto imparerai che mi piacciono i giochetti- lo lascio andare, devo pensare a Rose in questo momento, potrebbe esserle successo qualsiasi cosa.
-Per questa volta ti sei salvato, ma presto imparerai che chi gioca col fuoco, ossia con me, rischia di rimanere scottato-
-Non vedo l'ora- lo afferro per un'ultima volta, e gli faccio sbattere la schiena contro il muro. Sulla superficie levigata vi si forma una crepa, se lo facessi a casa mia, Derek mi ucciderebbe.
Esco dalla cucina, ritrovandomi nuovamente nel salone. Rose non c'è da nessuna parte, dannazione, dove diamine si è cacciata questa volta?
-Daniel- socchiudo le palpebre, sentendo il nome pronunciato dall'ultima persona sulla faccia della terra che, ora come ora, vorrei vedere. –Dov'è lei?-
-Albus- mi volto, passandomi una mano tra i capelli biondi. –C'è stato un piccolissimo inconveniente-
-Ossia?- incrocia le braccia al petto, come se tutta questa faccenda fosse colpa mia.
-Il nuovo amichetto di Daisy ha deciso di farla ubriacare-
-Che cosa?- mi afferra per il colletto della t-shirt, ed io gli do la scossa. Non gli conviene farmi arrabbiare, lo sa bene. –Auh-
-Non toccarmi idiota, sai benissimo che, se tu non ti fossi divertito tanto con Diana, tutto questo non sarebbe successo-
-Invece di continuare con questa vecchia storia, perché quel deficiente ha fatto una cosa del genere?-
-Perché siamo appena finiti nella tana del lupo-
-Cos...?- ci pensa su un minuto, prima di sbattersi una mano sulla fronte. –Lupo mannaro, solo lui ci mancava-
-Andiamo a cercare Rose adesso. Tu controlla in giardino, io al piano di sopra-
-Ricevuto- mi fa un cenno col capo e si dilegua. Sospiro, spero che non le sia accaduto niente di brutto, anche se, se così fosse, lo avrei sentito.
Salgo velocemente le scale, col cuore che batte a mille.
-Daisy!- affermo, vedendo la ragazza in procinto di rinchiudersi in una stanza con il suo nuovo fidanzato. –Conosci un incantesimo per riuscire a localizzare Rose?-
-Cosa?- china la testa di lato, sorridendo. Dio, odio quando deve fare la svampita.
-Devo trovarla immediatamente, puoi aiutarmi?-
-E va bene- schiocca le dita, cominciando a giocherellare con una strana nuvoletta fucsia. La rigira un paio di volte, prima di soffiarla su di me. L'ultima volta che ha fatto una cosa del genere, mi sono ritrovato pieno di bolle. –Ti dovrebbe comparire una specie di visione, ma non ti garantisco niente-
-Grazie mille- le afferro il volto con le mani e le schiocco un bacio sulla fronte.
Mi allontano e, come predetto dalla mia amica, immediatamente, davanti ai miei occhi, in una nuvola viola, si delinea la figura di Rose. Intorno a lei si vede la città di New Orleans, ma sembra che lei stia seduta su qualcosa.
-Dannazione, la terrazza!- adocchio un'altra scala in fondo al corridoio. Mi dirigo a passo svelto verso di essa e la salgo velocemente. Alla sua fine scorgo una porta bianca. Avvolgo le dita intorno alla maniglia, girandola un paio di volte. Tutto inutile, è chiusa a chiave. Come ha fatto, perciò, Rose a finire qui sopra?
-Seth ha infastidito la persona sbagliata- mormoro. Con le mani che tremano, inizio a tirare spallate contro la superficie bianca. Non passa molto prima che ceda sotto i miei colpi. La mia condizione di ibrido, almeno, mi ha reso più forte.
-Rose- la ragazza è seduta sul bordo rialzato del terrazzino, con le gambe che dondolano oltre il bordo.
Atterro qualche metro dietro di lei, che si gira e mi sorride. Le sue guance sono tinte di un rosso acceso, ma sta bene, ed è questo l'importante.
-Daniel!- scende giù, cadendo fragorosamente a terra. Il ginocchio, si deve essere fatta male al ginocchio, perché mi brucia terribilmente. –Oh, sanguino-
-Dannazione Rosebelle- mi avvicino a lei e mi accovaccio, osservando la ferita. –Che ti è saltato in mente?-
-Tu dici sempre che, bevendo, riuscivi a non sentire il dolore per Rebecca. E poi Seth continuava a parlare, anche se, adesso, non mi ricordo cosa stesse dicendo- si porta una mano sulla fronte mentre io, con le dita, sfioro la parte lesionata e, in un batter d'occhio, la pelle si rimargina. –Oh Daniel, non sai quanto è bello averti accanto in questo momento- avvolge le braccia intorno al mio collo, attirandomi verso di lei. –E dire che tutti pensano che sia tu il cattivo ragazzo-
-Beh è tutta questione di prospettiva- la stacco da me e la aiuto a rialzarsi. Non è consigliabile che mi stia tanto vicino, non in questo momento. –E tu sei ubriaca, non credevo che avrei vissuto tanto a lungo da vedere una cosa del genere-
-Sì lo credo anch'io, non so nemmeno cosa ho buttato giù- scoppia a ridere, piegando la testa indietro.
-Rose questo non è da te, so che stai male per Albus...-
-E per te. Ti eri arrabbiato con me e mi avevi lasciato sola, ero triste perché pensavo di averti perso-
-Cosa?- domando, passandole una mano tra i capelli castani con le punte azzurre. Dalla mia lunga esperienza, ho capito che ci sono vari tipi di ubriachi: i molesti, gli stupidi, ma credo che Rose appartenga a quella categoria che, se alza un po' il gomito, comincia a raccontare tutta la verità, senza filtri o censure. –Rose solo perché qualche volta litighiamo, non vuol dire che poi, improvvisamente, decida di non far parte più della tua vita. Il nostro rapporto è fatto anche di questo, lo sai-
-E' vero, ma mi piace come stanno andando le cose per ora, e non vorrei ritornare indietro-
-Non accadrà- mormoro, mordendomi il labbro. Calma Daniel, mantieni la calma.
-Perché stai facendo così?-
-Così come?- imita il mio gesto di prima, scoppiando a ridere subito dopo. –Niente, mi sono appena ricordato che ho mandato anche Albus a cercarti, era molto preoccupato-
-Non lo voglio vedere- scuote la testa energicamente, incrociando le braccia al petto e mettendo su il broncio. –Voglio che lui soffra come me, quindi dammi un bacio-
-Eh?- domando.
-Dammi un bacio, lo hai fatto proprio oggi un anno fa-
-I-io...- socchiudo le palpebre, prendendo un respiro profondo. –Non posso proprio farlo Rose-
-Perché?-
-Primo perché sei ubriaca, secondo...- la guardo per un attimo negli occhi ma, immediatamente, sposto il volto. –Secondo perché tu non lo vuoi veramente, stai cercando di vendicarti di Albus, e non è una bella cosa-
-Voglio solo fargli capire cosa si prova quando dai tutto ad una persona e lui ti spezza il cuore. Fa tanto male sai? Ti sembra che, proprio in mezzo al petto, ci sia una voragine, che sta cercando di inghiottire ogni cosa. E più lo vedo e peggio è, perché mi chiedo in cosa abbia sbagliato, e mi sento molto incolpa, infatti guarda qua- solleva la manica della maglietta, rivelando il suo braccio completamente martoriato. Con la lametta ha inciso sulla sua pelle candida le parole 'not enough'. Credo di essere sul punto di piangere. –Ho chiesto a Daisy si rompere per un momento il legame tra noi due, inventandomi la storia che avevo mal di pancia per il ciclo e che non mi andava di condividere con te questa cosa. Né lei né Audrey si sono accorte di niente- sento le lacrime correre giù per il mio viso. Sono un incapace, non riesco a sistemare le cose, non sono in grado di salvarla. Sono inutile.
Senza dire niente, poggio le labbra sulla pelle martoriata, facendo scomparire qualsiasi traccia si fosse inflitta.
-Non farlo mai più-
-Perché sono così sbagliata?- mi domanda, osservando il cielo. Chissà se, domani mattina, si ricorderà di tutto questo.
-Non lo sei Rose, e non devi pensarlo solo perché un ragazzo stupido ti ha tradito con una gatta morta-
-Me lo dicevi spesso anche tu lo scorso anno-
-Infatti io sono il re dei coglioni, ma penso che tu questo lo sappia- mi abbraccia, nascondendo il viso nel mio petto. -Domani mi bacerai, quando sarò sobria e capirò tutto? Mi sarebbe molto d'aiuto-
-In che modo?-
-Dannazione, tu sei Daniel Manson, a scuola tutte le ragazze ti guardano, anche quelle dell'ultimo anno, mi farebbe sentire bella almeno un sedicesimo di quanto lo sia tu- seconda coltellata al cuore, ho contribuito anche io a metterle queste cose in testa.
-Non te lo ricorderai nemmeno-
-E tu dimmelo. Soprattutto perché, e su questo non mi sbaglio, lo hai già fatto una volta. Tu hai avuto il mio primo bacio-
-E Albus tutti gli altri- mormoro, rammentandomi della battuta che gli feci una volta. Che idiota.
Rose
-Io ho detto cosa?- esclamo. Sin dal primo momento in cui ho aperto gli occhi, ho dovuto combattere con un mal di testa atroce. Giuro che non berrò mai più in vita mia, mi chiedo come faccia Daniel.
-Oh sì, Rosebelle Greyson è davvero uno spasso da ubriaca- mi porto le mani ai capelli, realizzando la pessima figura che ho fatto ieri sera. Ma che mi era saltato in mente? –A parte gli scherzi, non sono riuscito a dormire questa notte, ripensavo sempre alle tue parole-
-Sono un'idiota, una completa e insulsa idiota-
-Rose- mi afferra per un polso, bloccando la nostra camminata verso la scuola. –Lo sai che, la prossima volta che cerchi di interrompere il legame tra noi due per farti del male, ti uccido, vero?-
-Sì, immaginavo un risvolto del genere, se mai lo avessi scoperto-
-Bene- molla la presa, riprendendo a camminare al mio fianco.
-Ma mi ricordo male, o ti sei messo a piangere ieri sera?- le labbra di Daniel si dischiudono leggermente, prima che le sue guance si colorino di rosso. –Oh non ci credo, non solo ti ho fatto frignare, ma sei anche arrossito. Cavolo, sono davvero un mito, ho reso vulnerabile Daniel Manson, nemmeno Rebecca era arrivata a tanto, mi congratulo con me stessa-
-E' stata colpa dell'alcol- borbotta, guardandosi intorno.
-Autoconvinciti di questo- porto una mano sullo stomaco, ho ancora la nausea. –Oddio, giuro che non berrò mai più in vita mia-
-Autoconvinciti di questo- dice lui, con un sorrisetto sornione stampato sul volto. –Ormai sei stata deviata, non si torna più indietro-
-Sei un ottimo angelo custode Daniel, non c'è che dire-
-Ehi, ti ho retto i capelli e la fronte per tutta la notte! Sono davvero sollevato che Isebelle torni oggi, stavo cominciando a diventare tua madre- scoppio a ridere, scuotendo la testa. Ma è stato molto dolce.
-E' stata davvero una fortuna averti accanto ieri sera, non so come ringraziarti- mi alzo sulle punte e gli schiocco un bacio sulla guancia.
A quel punto Daniel sospira e poggia le mani sul mio volto. -So che mi prenderò tanti calci, schiaffi e insulti per questo, ma ricordati che me lo hai chiesto tu, per farti sentire meglio-
-Daniel...- mormoro, mentre il suo naso si avvicina al mio sfiorandolo leggermente.
Accade tutto molto lentamente eppure, quando le sue labbra sfiorano le mie, mi sento quasi sollevata, come se fosse la cosa giusta da fare. Ogni mio singolo muscolo sembra coinvolto in ciò che stiamo facendo, come se non avessi fatto altro per tutta la vita.
Sbaaaam!
oggi ho preso il mio primo trenta e lode, il buon umore e il positivismo sembrano essere tornati in me, visto che ho passato una settimana veramente nera.
Anyway DANIEL E ROSE SI BACIANOOOO, quindi Dose shippers potete tornare alla carica hahhaha.
Okay, adesso devo andare perché, se è vero che gli esami non finiscono mai, io devo dare un'altra materia il sei luglio (evviva).
Per qualsiasi cosa mi trovate su
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un bacio e alla prossima
rose xx
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