I'm going back to the start


-Rose attenta!- alzo lo sguardo appena in tempo per schivare un fulmine che sta venendo verso di me. –Scusami, è che...-

-Lo so, lo so. Domani è Halloween e non riuscite a controllare più i vostri poteri. Ed io rischio di morire- Audrey si limita ad assottigliare le labbra, mentre entriamo, fianco a fianco, a scuola. –Come mai sei rimasta solo tu qui? Credevo che avessero chiamato anche te a testimoniare-

-Daniel voleva che qualcuno rimanesse con te, per controllarti e tutto il resto. E' diventato molto protettivo ultimamente- abbasso lo sguardo, diventando rossa in viso. Nell'ultimo mese siamo stati praticamente inseparabili, soprattutto perché sia Audrey che Daisy sono misteriosamente sparite, ed io mi sono ritrovata ad avere solo lui.

-Sì l'ho notato. E spero davvero che non gli capiti niente. Il Consiglio non aveva motivo di accusarlo, non ha fatto niente di niente-

-Lo so, credo che volessero semplicemente controllare la sua situazione, sai, per tutta la faccenda del vampiro. Non era mai capitata una cosa del genere-

-Che stress- mi stropiccio le palpebre. Facciamo il nostro ingresso in aula, è davvero strano ritrovarci solo noi due, non era mai successo prima d'ora.

-Domani c'è una festa a casa di Seth, credo che ci vada tutta la scuola

-Spero che non finisca come l'ultima volta, quel ragazzo non mi piace proprio-

-Effettivamente hai ragione. E poi mi pare strano che, subito dopo il suo arrivo, siano spuntati fuori altri lupi mannari- si gratta la testa, confusa. Daniel è stato abbastanza stressato ultimamente riguardo questa situazione, soprattutto perché ha paura che, in un modo o in un altro, diano la colpa a lui.

-Credi che siano stati lui e la sua famiglia a trasformarli?-

-Non lo so Rose ma, se così fosse, andrebbe contro le leggi del Consiglio-

-Lo so, il regolamento dice apertamente che a nessuna creatura è consentito tramutare un umano in un loro simile. Esiste un elenco di casi eccezionali che lo permettono, ma non credo che sia questo il nostro caso-

-Okay, devi seriamente finirla, o finirai sul serio per saperne più di noi-

-Daniel continua a portarmi libri su libri- mi stringo nelle spalle, rendendomi conto di non aver letto altro nell'ultimo anno, ma non mi dispiace per niente. –Cosa dovrò aspettarmi domani?-

-Ci hai chiesto la stessa cosa dodici mesi fa-

-Infatti ancora non ricordo metà della serata, non è che, per caso, mi avete cancellato la memoria anche quella volta?- scuote la testa, poco convinta. La sua fortuna, però, è che proprio in quel momento, il professore di matematica fa il suo ingresso in classe.

Ma come posso prestare attenzione se, nel frattempo, Daniel viene praticamente messo sotto processo dal Consiglio?

Daniel

-Daniel Christopher Manson sembra aver tenuto un comportamento modello negli ultimi mesi. Niente più problemi, niente più risse, ho quasi paura che non sia tu il ragazzo che è stato trasformato in un vampiro- mi stringo nelle spalle. Il vecchio Gordon si massaggia la barba bianca, ragionando sulla mia situazione. Tanto lo so che non mi ridaranno più le ali. –Sono davvero colpito, hai anche continuato a vegliare sulla signorina Greyson, nonostante non sia più uno dei tuoi compiti- immediatamente, gli occhi di Albus si puntano su di me, bruciandomi la schiena.

-Non vuole altri angeli custodi, ed io so che posso proteggerla anche se mi trovo in questa condizione- le mie dita si chiudono a pugno, non potrei sopportare di vedere qualcun altro al mio posto, in tutti i sensi.

-Rose sta bene, non ha avuto problemi, Daniel sta facendo un buon lavoro- Albus mi affianca. Credevo che non volesse esporsi troppo, visto che la sua aura, in questo momento, non è proprio il massimo del candore.

-E, per caso, c'entra il fatto che abbia una relazione con te, StCloud?-

-Uuuh colpo basso- mormora Chris, cercando di non scoppiare a ridere come al suo solito. Perché siamo arrivati a parlare di lei e di tutta questa storia?

-Sono una bella coppia, sono stati anche eletti re e reginetta del ballo del primo anno- gli occhi dei miei amici si puntano su di me, credo di non essere mai stato tanto falso come in questo momento.

-Ti è andato di volta il cervello per caso?!- sibila Daisy, toccando un punto della mia schiena e dandomi la scossa.

-Ma, comunque, non vedo come questo possa essere rilevante per il mio caso-

-Perché, a quanto pare, tutti voi avete coinvolto la signorina Greyson più di quanto fosse consentito, o sbaglio?- socchiudo le palpebre, mordendomi il labbro. Dannazione, ci hanno scoperto, adesso siamo veramente nei guai. –Cosa è successo mentre eravate in Francia, con esattezza?-

-Quel che accade a Parigi, resta a Parigi, sa cosa intendo- faccio l'occhiolino all'uomo, ridacchiando nervosamente.

-Daniel che diamine stia combinando?-

-Tranquillo Albus, lasciami fare, non permetterò che Rose finisca nei casini per colpa nostra-

-Sì, e dopo parleremo di quanto siete diventati uniti tutti e due- deglutisco a fatica. Dalla padella alla brace. Per ora non me ne va una giusta, la sfortuna mi sta perseguitando senza sosta.

-Rosebelle Everly Greyson deve rimanere lontano da questo mondo, è chiaro? Le volontà di suo padre sono ben chiare, lei non deve sapere niente di chi sia realmente, ed è proprio per questo che Isebelle ha cambiato stato-

-Nessuno di noi ha intenzione di metterla in pericolo, su questo potete metterci la mano sul fuoco-

-A me, essenzialmente, non frega niente- Diana incrocia le braccia al petto, stringendosi nelle spalle. Più io e Rose ci avviciniamo, più lei cerca nuovi modi per farla fuori. –Potete farne quel che volete, è totalmente inutile-

-Sta' zitta!- affermiamo contemporaneamente io ed Albus.

-Vedo che, a entrambi, sta molto a cuore la signorina Greyson-

-Possiamo chiudere il discorso? Lei non ha minimante idea di quel che potrebbe scatenare, è un argomento piuttosto delicato- guardo Albus con la coda nell'occhio. Penso che abbia capito che, in questo momento, qualcosa sta cambiando tra me e Rose, e ho davvero paura di quali che possano essere le possibili conseguenze. Non voglio che lei possa sentirsi in colpa per una situazione che è fuori dalla sua portata.
-Va bene, va bene. Potete andare, ma state attenti domani, è pur sempre Halloween-

-E' vero che gli Psuché stanno aumentando a vista d'occhio?- i vispi occhietti di Gordon brillano, nessuno dovrebbe essere a conoscenza di una cosa del genere ma, grazie ad Albus e alla sua piccola dipendenza ancora non del tutto risolta, per ora non facciamo altro che frequentare bar in cui gli angeli non dovrebbero mai andare. E' una specie di vendetta karmica per aver usato Rose come corriere del sangue.

-Soffia una leggera brezza per ora Manson, ma ti posso assicurare che non è niente di preoccupante. Tuttavia, viste comunque tutte le conseguenze che la giornata di domani porta con sé, vi consiglio di tenervi stretti le persone più importanti per vo- Rose. Devo tenere Rose al sicuro, qualsiasi cosa accada.

-Va bene, staremo attenti- il vecchio ci fa un gesto con la mano e, immediatamente, ci ritroviamo in camera mia. Non potevano rispedirci ognuno nelle rispettive case?

-Che cosa significa? C'è qualche pericolo imminente? Non siamo stati addestrati per questo tipo di cose, anzi, non siamo addestrati per niente! Tutto ciò che ci insegnano i nostri genitori sono magie base e...- Albus, tuttavia, non riesce a finire il discorso, poiché gli occhi di Daisy si sgranano e, improvvisamente, il suo corpo si alza di pochi centimetri dal terreno. La sua testa si piega indietro e, dalle sue labbra, esce un suono gutturale che mi fa parecchio paura. Quando ha le sue visioni, diventa peggio della bambina dell'esorcista.

-Ecco che ci risiamo- Chris mi dà una gomitata mentre io, lui, Albus e Diana assistiamo impotenti alla scena.

-Toc toc, l'ora delle streghe si avvicina. L'oscurità inghiottirà ogni cosa questa volta e, se la chiave non andrà difesa come si deve, rischierà di essere perduta per sempre-

-E questo che diamine vuol dire?- sbotto, non riuscendo a capire di cosa stia parlando. Decifrare le visioni di Daisy è più complicato di un compito di Johnson, e non scherzo.

-Chiavi perdute, oscurità, perché, per una volta, non predice qualcosa di buono, tipo io che torno con Rose?-

-Credevo che non ti importasse di lei- lo apostrofa Diana, mentre il corpo di Daisy cade rovinosamente al suolo.

-Auh. Non mi aiutate eh, sto bene-

-Beh ti sbagliavi. Io la amo, e quel che c'è stato tra noi due è stato solo uno sbaglio-

-Perché mi ritrovo sempre in queste situazioni? Perché siete tutti tanto ossessionati da Rose?- sbotta Chris, portandosi le mani ai capelli.

-E' quel che mi chiedo io, è talmente insulsa-

-BASTAAAA!- urlo, esasperato. –Il problema, in questo momento, non è lei, ma capire quale sia la minaccia predetta da Daisy. Di Rose mi occupo io, non è un vostro problema-

-Daniel posso parlarti un attimo?- faccio un lieve cenno di sì con la testa ad Albus e gli indico il giardino.

Scendiamo velocemente le scale, lasciando gli altri a sparlare di noi due e della nostra situazione. Non che mi piaccia l'idea di saperli tutti in camera mia a curiosare, ma non sarebbe stato molto carino chiederli di andarsene. -Dimmi pure-

-Hai tradito la promessa che mi hai fatto- incrocia le braccia al petto, gonfiando le guance proprio come quando eravamo piccoli.

-Di che diamine stai parlando?-

-Avevi giurato che non ti saresti mai innamorato di Rose, e invece è successo- sospiro, passandomi una mano tra i capelli biondi. Mi chiedo che cosa abbia fatto oggi, non l'ho sentita per tutta la giornata, e questo mi crea ansia.
-Guarda che non è così, ti sbagli, è che Daisy è presa da Seth e Audrey è chissà dove col cervello. Ha bisogno di qualcuno che le stia vicino, non ha preso molto bene la vostra rottura-

-Lo so, è passato più di un mese e ci parliamo a stento-

-Beh, non potrai mica pretendere che ti getti le braccia al collo dopo quello che le hai fatto. Sai benissimo che, se c'era qualcosa che poteva ferirla, era sicuramente tradirla, con Diana per giunta. Ma, se la cosa ti può consolare, non ti odia-

-Preferirei che tu mi dicessi che non provi niente per lei-

-Ammesso e non concesso che fossi come dici tu, Rose è ancora innamorata di te, su questo puoi metterci la mano sul fuoco-

-Non mi ha dimenticato?- i suoi occhi brillano, si è immediatamente dimenticato della domanda che mi aveva appena fatto. –Quindi, se gioco bene le mie carte, potremmo tornare insieme-

-Già- mi gratto la testa, il mio cuore si chiude in una morsa. E' davvero questo che voglio? Che lei ed Albus tornino la coppia felice di sempre?

-Domani è Halloween e i miei poteri sono al massimo, voglio stupirla- si strofina le mani, passandosi la lingua sulle labbra.
Sarebbe fantastico se, per una volta, decidesse di rimanere a casa a guardare film dell'orrore. L'idea di andare alla festa di Seth non mi alletta, quel tipo non mi piace per niente, inoltre farei di tutto per tenere Rose ed Albus separati, per quanto egoistico possa essere. Ho davvero troppe idee contrastanti in testa in questo momento.
-Vedi di non uccidere di nuovo qualcuno come lo scorso anno, non ho alcuna intenzione di coprirti questa volta-

-Sai meglio di me che Louis sarebbe morto lo stesso- i suoi occhi si colorano di un nero scuro, come la pece. Credevo che fosse solo una leggenda eppure, in una delle tante storie che mi raccontava mia nonna prima di andare a dormire, si diceva che, quando un angelo commetteva un atto impuro, tipo uccidere un innocente o venire meno ad uno dei suoi doveri, le sue iridi cambiavano colore, diventando scure e prive di qualsiasi bagliore di umanità. Niente a che fare con le mie che diventano viola, quello non riesce a spiegarselo nessuno.

-Va bene, non ne voglio parlare, ma sta' attento, non ho alcuna intenzione di venirti al salvare il culo dopo che, finalmente, il Consiglio ha deciso di allungare il guinzaglio e lasciarmi respirare un po' di libertà-

-Chiameremo il nostro primo figlio Daniel, te lo assicuro- lui scoppia a ridere sonoramente ma io, invece, sento un nodo allo stomaco che diventa sempre più forte, fino a procurarmi un fastidioso senso di nausea.

Rose

-Sto entrando, ti sto avvertendo- mi volto verso la finestra, Daniel fa capolino in camera mia. Sembra davvero stanco.

-Ehi- mi alzo dal letto e gli vado incontro, abbracciandolo. Non ho avuto notizie sue e degli altri per tutta la giornata e, quando domandavo qualcosa ad Audrey, lei mi rispondeva sempre vagamente. –Perché non mi ha chiamata? Ero preoccupata-

-Scusa, le cose si sono protratte per più tempo del previsto- si massaggia il collo e cerca di evitare il mio sguardo. –Perché indossi una delle mie magliette come pigiama?- riduce le palpebre a due fessure. Dischiudo le labbra, boccheggiando e diventando rossa come un pomodoro.

-Sono larghe e comode- bofonchio, distogliendo la mia attenzione da lui. –E non stavamo parlando di questo-

-Ah ah- mi guarda furbo, staccandosi da me e gettandosi sul mio letto. –Facciamo finta che io ti creda-

-Almeno è stata una bella giornata?- mi sdraio accanto a lui. Daniel punta lo sguardo in alto, le lucine cominciano a formarsi in tutta la mia stanza.

-Hanno deciso di lasciarmi un po' respirare, dicono che mi sono comportato bene negli ultimi tempi, e si sono chiesti se fosse merito tuo-

-Io non ho fatto proprio niente- scuoto la testa, lusingata di essere considerata la causa del cambiamento di Daniel. –Ma sono contenta che abbiano un po' di fiducia in te-

-Sarà l'aria di Halloween- si stringe nelle spalle, il suo corpo sarà anche qui con me, ma la sua testa è da tutt'altra parte.

-Che succede Daniel?- sfioro i suoi capelli con i polpastrelli, sono sempre morbidi e setosi. Il ragazzo, dal canto suo, socchiudo le palpebre, sospirando rumorosamente.

-Niente, sono solo stanco-

-Non saresti venuto qui, se fosse stata questa la ragione. Quando vieni a trovarmi di notte, o ti butti semplicemente sul letto, vuol dire che c'è qualcosa che non va-

-Sono diventato davvero prevedibile- si sposta leggermente, poggiando la testa sul mio petto. Io continuo a giocherellare con i suoi capelli, sentendo ogni centimetro della mia pelle andare a fuoco. –Ti ricordi quando ti ho parlato degli Psuché e di Lucius Morsein?-

-Sì certo, l'ho trovato anche in uno di quei libri che mi hai portato-

-Ne stanno trovando davvero tanti per ora, e il Consiglio sembra non prendere posizione. Daisy ha anche avuta una visione alquanto inquietante...-

-Le visioni di Daisy sono tutte inquietanti, soprattutto durante il periodo di Halloween-

-Rose- socchiude le palpebre, sospirando. –Se ti dovesse accadere qualcosa...-

-Ehi ehi ehi rallenta- i suoi occhi si aprono, sono completamente viola. –Come siamo arrivati alla parte in cui io vengo messa in pericolo?-

-Ti abbiamo coinvolta più di quanto avremmo dovuto, e solo ora mi accorgo che abbiamo sbagliato-

-Sono al sicuro con voi- mormoro, continuando a passare le dita tra i suoi capelli. –Non mi capiterà niente di male-

-Sai benissimo che non è così-

-Mi fido di te- corruga la fronte, alzando il viso. –Hai sentito bene, mi fido di te-

-Credo che sia la prima volta che me lo dici, o meglio, che qualcuno in generale lo fa-

-Sono seria. Mi fido ciecamente di te Daniel, so che non faresti niente per ferirmi, e che impediresti a chiunque di farlo- si rimette a sedere, le sue labbra si curvano in un leggere sorriso. –Perché mi guardi in questo modo?-

-Niente- scuote la testa, e poggia le sue labbra sulle mie. In camera si diffonde una musica lenta, credo che sia In My Place dei Coldplay. –Ti prego, non tirarmi un pugno adesso- fa scontrare le nostre fronti, solleticando il mio naso con il suo.

-Dovrei farlo in realtà- mi allontano. Non voglio che senta che la mia pelle sta letteralmente andando a fuoco. –Tu non sai proprio cosa sia un rapporto platonico, vero?-

-Uhm uhm- scuote la testa, ritornando col capo poggiato sul mio petto. –Ignoro il termine-

-Lo immaginavo- comincio di nuovo a giocherellare con i suoi capelli, è strano che mia madre non sia ancora salita a controllare cosa stia succedendo. –Perché proprio In My Place?-

-Ascolta bene le parole- mi fa cenno di rimaner ein silenzio, mentre la melodia va avanti.
If you go, if you go
Leave me down here on my own
Then I'll wait for you.
–E poi, è una delle mie canzoni preferite-

-E' molto bella- mormoro.
Singing please, please, please
Come back and sing to me
To me, me
Come on and sing it out
Now, now
Come on and sing it out
To me, me.
–Ed effettivamente potrebbe avere qualche riscontro con la nostra situazione-

-Hai visto? So essere anche romantico quando voglio- scuoto la testa ma, proprio in quel momento, mia madre fa capolino nella stanza e, dall'espressione che ha sul volto, credo che non sia molto contenta. –Isebelle! Ci stiamo incontrando tante volte negli ultimi tempi-

-Daniel sono quasi le undici di sera, è ora di andare a casa a dormire-

-Mamma non stavamo facendo niente di male- mi stringo nelle spalle, ma lei mi incenerisce con lo sguardo.

-Io e te faremo un discorsetto domani mattina ma, adesso, lui deve riposare, domani c'è scuola-

-Mamma...-

-Basta discutere Rosebelle!- io e Daniel ci guardiamo, credo di non averla mai vista tanto arrabbiata in vita mia.

-Va bene, va bene tranquille. Tua madre ha ragione, torno a casa, mio padre starà dando di matto, noi due ci vediamo domani a scuola- salta giù dal letto, schioccandomi un bacio sulla guancia. –Ciao Isebelle, scusa per il disturbo-

-Ciao Daniel- il ragazzo si volta verso di me e mi fa l'occhiolino.

Sbuffo, incrociando le braccia al petto. La donna, a quel punto, si richiude la porta alle spalle, e si siede sul materasso.

-Che c'è?-

-Ti sembra normale che Daniel piombi in camera tua ad ogni ora del giorno e della notte, entrando dalla finestra?-

-Non ci vedo niente di male, siamo amici, lo sai-

-So anche se siete molto più uniti da quando ti sei lasciata con Albus; che lui, lo scorso anno, stava con una ragazza di tre anni più grande e che hai quindici anni Rose, e che, a questa età, si pensa di essere abbastanza maturi per poter fare determinate cose e...-

-O mio dio- mi porto le mani sulle orecchie, adagiandomi su un fianco. –Io e Daniel non andiamo a letto insieme! Come ti è venuta in mente una cosa del genere?!-

-Perché, ogni volta che entro qui dentro, vi trovo insieme. Sono tua madre Rose, una volta mi parlavi di tutto, invece, adesso, non so più niente di te. Non so cosa ti passi per la testa, cosa sia realmente successo con Albus, come si stia evolvendo la situazione, niente di niente. L'ultima volta che mi hai detto qualcosa di te è stato quando mi hai comunicato che avresti cambiato le punte dei tuoi capelli da azzurre a rosa- sospiro, spostandomi un ciuffo di capelli che mi è ricaduto sul viso. –Cosa ti passa per la testa tesoro?-

-In questo momento? Non lo so, forse il fatto che mia madre ha appena mandato via il mio migliore amico così, dal nulla, senza un motivo apparente-

-Secondo te è normale che un ragazzo passi così tanto tempo in camera tua?-

-Se vivi nel ventunesimo secolo sì-

-Smettila di essere saccente Rosebelle-

-E tu non intrometterti nella mia vita!- urlo, sentendo le mani tremare per la rabbia. –Stavamo semplicemente parlando. Daniel mi è stato molto vicino nell'ultimo mese, se proprio vuoi saperlo-

-E Daisy e Audrey? Sarebbe più normale che tu frequentassi anche delle ragazze-

-Siamo ancora amiche, ma Daisy sta con un ragazzo appena arrivato, e Audrey sparisce cinque giorni a settimana senza dare alcuna spiegazione a riguardo-

-Beh non credo che siano le uniche in tutta la scuola, o in tutta New Orleans-

-Mi stai facendo venire mal di testa- mi porto le mani sul capo, socchiudendo le palpebre. Le tempie mi pulsano, non capisco dove voglia arrivare. –Se non ti dispiace, adesso, vorrei dormire-

-Rose...-

-Domani c'è scuola, lo hai detto anche tu-

-Non tagliarmi fuori dalla mia vita, ti prego-

-E tu non soffocarmi, invece- la sento sospirare rumorosamente, prima di richiudersi la porta alle spalle.

Apro gli occhi, è una fortuna che non sia piombata proprio quando camera mia era invasa da sfere luminose fluttuanti, o quando io e Daniel ci stavamo baciando. Quello sì che sarebbe stato imbarazzante.

Spengo la luce, ancora qualche minuto e sarà ufficialmente Halloween.

Mi alzo e mi avvicino alla porta finestra, osservando New Orleans illuminata nella notte.

I rami degli alberi sono scossi da un forte vento, stanno arrivando, me lo sento.

C'è energia nell'aria, forti scosse elettriche tutte intorno. Il mondo invisibile si sta risvegliando, sta raccattando le forze per domani, e dio solo sa cosa potrebbe succedere. Spero che vada meglio rispetto allo scorso anno.

Poggio la fronte al vetro freddo, ho la testa talmente confusa che potrebbe scoppiare da un momento all'altro.

Perché, pur stando bene con Daniel, non riesco a non pensare ad Albus? Perché continua ad essere il mio punto fisso?

Sospiro, potrei seriamente rovinare tutto con entrambi, a causa della mia incapacità di gestire certe situazioni.

Eppure c'è qualcosa che mi dice che i sentimenti di Daniel non siano reali. Forse è la sete di sangue, o il fatto di essergli stata vicina quando le cose andavano male, il nocciolo del discorso è che non riesco proprio a capacitarmi che Daniel Manson, dopo più di un anno a litigare, provi qualcosa per me, proprio quando io ho perso la testa per il suo migliore amico. E' un cambiamento troppo radicale, troppo...forzato.
-Dio Rosebelle, quando staccherai il cervello una volta per tutte?- mi passo una mano sul viso. Non è normale pensare a tutte queste cose, rimuginare sui sentimenti degli altri, su quello che devono provare nei miei confronti.
La verità è che sono confusa da tutta la situazione che si è creata. Sto ancora male per Albus, ma sto bene quando Daniel è nei paraggi, tuttavia mi sento in colpa per il bacio di prima. E' possibile per una persona provare tanti sentimenti contrastanti?
Il mio cellulare vibra, avevo dimenticato di chiuderlo. Il volto di Daniel predomina sullo schermo, così lo afferro, e lo porto all'orecchio.
-Che è successo?- domando.
-E' quello che dovrei chiedere a te. Percepisco tante emozioni diverse, alcune piacevoli, altre meno. A che diamine stai pensando?-
-E' solo...è un periodo particolare, non riesco nemmeno io a capire che cosa mi passi per la testa- 

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