I'm bruised and scarred, save me from this broken heart
-Se Isebelle ti ha messo in punizione, non ti preoccupare. Pizza, Netflix e film dell'orrore, proprio come piace a te- chiudo l'anta dell'armadietto, fissando Daniel le palpebre ridotte a due fessure.
-Okay, adesso mi fai paura- rotea gli occhi al cielo, sorridendo e chiudendosi nelle spalle. –Dico sul serio Daniel, non devi cambiare improvvisamente, sarebbe davvero troppo strano-
-Voi ragazze siete incredibili. Prima vi lamentate che siamo menefreghisti e poi, quando vi dimostriamo un po' di interesse, ecco che voi uscite fuori di testa-
-Ciao Albus- gli tiro una gomitata nelle costole, vedendo il ragazzo arrivare verso di noi. Oggi è Halloween, devo tenere tutti calmi. L'ultima volta, loro due, si sono presi a pugni, ma dio solo sa che cosa potrebbero fare con i poteri pompati al massimo.
-Siete sempre insieme voi due ultimamente- corruga la fronte. Assottiglio le labbra, come me ne esco adesso?
-Hai visto Audrey e Daisy in giro per ora?- Daniel incrocia le braccia al petto. Dov'è Chris quando serve?
-In effetti...- Albus si gratta la testa, sospirando. –Vuoi che ti passi a prendere questa sera? Per andare alla festa intendo-
-Stavo per chiederti la stessa cosa io Rose- sposto lo sguardo tra i due ragazzi, che continuano a fissarmi. Come mi sono ritrovata in questa situazione?
-Tranquilli, chiamerò Audrey e faremo la strada insieme. Daisy è da Seth fin da questa mattina per aiutarlo a sistemare le cose-
-Non credo che sia raccomandabile che due ragazze camminino per strada, da sole, soprattutto questa sera che è Halloween-
-Chiederemo a Chris di raggiungerci- senza aspettare che mi rispondano, mi incammino verso l'aula di letteratura.
Una volta arrivata a destinazione, però, noto che non solo mi hanno seguito, ma che continuano a tenere gli occhi fissi su di me. –Okay, smettetela di fissarmi, mi state mettendo in imbarazzo-
-No è che ci sembra semplicemente strano che tu non voglia che nessuno dei due ti accompagni questa sera, ecco tutto-
-Per una volta concordo con Albus, per caso c'è qualcosa che stai tentando di nasconderci?-
-No, sto solo evitando di farvi litigare o di mettervi in competizione. L'ultima cosa che voglio è che il vostro rapporto si inclini ulteriormente. Non so che problemi ci fossero prima del mio arrivo lo scorso anno, ma non voglio essere uno di questi, anche perché sapete quanto detesti stare al centro dell'attenzione- i loro sguardi si addolciscono, finalmente, forse, hanno capito che non ho mai voluto metterli l'uno contro l'altro.
-Ci vediamo più tardi, latino mi attende- Albus si abbassa, schioccandomi un bacio sulla guancia e dileguandosi per i corridoi della Marymount.
-La diplomazia è sempre stata il tuo forte- Daniel mi sbeffeggia, entrando in aula e sedendosi al nostro solito posto. –Ma le bugie no-
-Che intendi dire?- lo guardo corrucciato, le sue iridi si colorano di viola.
-Sei ancora innamorata di Albus, si vede lontano un miglio- le sue mani si stringono a pugno, le luci dell'aula cominciano a lampeggiare.
-Daniel...-
-Non dire niente Rose, ti prego- socchiudo le palpebre e, in quel momento, la Miller fa il suo ingresso in classe, con tanto di capello da strega sul capo.
-Sai che ti voglio bene, ma credo che tu abbia ingigantito troppo questa situazione. Forse è colpa della sete di sangue, o di quante ne abbiamo passate insieme....-
-Chi sei tu per dire che i miei sentimenti non sono reali?- si volta verso di me, i suoi occhi sono velati dalle lacrime. Un colpo al cuore, l'ennesimo ormai.
-Daniel cerca di metterti nei miei panni. Con tutto quel che è successo, è normale che faccia fatica a fidarmi di chiunque-
-Ma io non sono chiunque Rosebelle, sono...- sospira, scuotendo leggermente la testa. –Lascia stare, sono un completo idiota-
-Daniel- mi fa un cenno con la mano, decidendo di prestare attenzione a quello che sta dicendo la Miller. –E' tutta colpa di Halloween, lo sai. E sai anche che non ti avrei baciato, se non avessi voluto-
-Sono stato io a farlo-
-Ma non ti ho picchiato dopo- mi rivolge un'ultima occhiata e, per il resto della lezione, si chiude in un mutismo selettivo.
Perfetto, la giornata è iniziata nel migliore dei modi.
Quando la campanella suona, entrambi ci fiondiamo fuori dall'aula. Daniel cerca di seminarmi, aumentando notevolmente il passo ma io, arrabbiata per tutta questa situazione, lo afferro per un braccio, strattonandolo nella mia direzione.
-Che cosa vuoi ancora Rose?-
-Non credi che sia esagerato comportarti in questo modo? Pensa a tutto quello che mi hai detto lo scorso anno, e a ciò che ho dovuto sopportare nell'ultimo mese. Mettiti nei miei panni Daniel-
-In questo momento ho tutto amplificato per colpa di Halloween. Mi avvicino ai sedici anni, ai poteri completi, e questa storia sta diventando davvero fastidiosa- si porta le mani sulle orecchie, stringendo fortemente le palpebre.
-Va tutto bene?- poggio le mani sulle sue braccia, lui scuote la testa, lasciando che il suo corpo sia percorso da scariche elettriche facilmente visibili.
-No, sono completamente nel pallone. Capto ogni singolo pensiero della gente qui dentro, e non riesco a fermarli in alcun modo; in più non riesco a controllare i miei poteri, sembrano andare per conto loro-
-Okay adesso prendi un respiro profondo- lo abbraccio. Le scariche si placano immediatamente, ma lui continua a tremare. –Mi dispiace va bene? Hai ragione tu, non sono nessuno per giudicare i tuoi sentimenti, sono una cosa sua, sono stata davvero insensibile- apre gli occhi, sono di un viola acceso, brillante. –Ricordati sempre che non sei solo, hai me, avrai sempre me, qualsiasi cosa accada-
-Fa male...-
-Non posso capirti purtroppo, o per fortuna, ma tu sei più forte, sei più forti di tutti qui dentro, e lo sai benissimo-a quel punto piega la testa indietro, dischiudendo appena le labbra. Le sue spalle si rilassano, così come il resto del suo corpo. –Ti senti meglio adesso?-
-E' assurdo da dire, e anche abbastanza imbarazzante, ma credo che, in qualche assurdo modo, il suono della tua voce mi tranquillizzi. O forse si tratta della tua presenza, non lo so, ma è una follia- le mie labbra si curvano in un sorriso, mentre le mie guance si colorano di un rosso acceso. –Ciao piccolo pomodoro ambulante- poggia un polpastrello nelle mie fossette, ridacchiando divertito. –Mi dispiace di aver perso il controllo prima, se già era difficile controllare i poteri da angelo, farlo anche con quelli da vampiro è davvero arduo-
-E' tutto okay, credo di poterti perdonare pure questa piccola crisi nervosa-
-Un uccellino mi ha detto che, questa sera, devo scortare te ed un'altra fanciulla alla festa di Halloween- ci giriamo entrambi. Chris si gratta il naso lentigginoso, passando lo sguardo da me a Daniel in continuazione.
-Puoi farlo?-
-Hai messo k.o. i mastini da guardia?- con un cenno del capo, allude ad Albus e al ragazzo accanto a me che, dal canto suo, gli fa il verso.
-Volevo solo evitare che litigassero per chi dovesse venirmi a prendere ma, se per te è un problema, posso chiedere a mia madre, che sarebbe più che contenta di controllar ogni mio singolo movimento- mi stringo nelle spalle, è l'ultima persona a cui vorrei chiedere una cosa del genere, ora come ora, ma, se non c'è altra soluzione, mi accontenterò.
-Non ho detto questo, ero solo curioso, tutto qui- si stringe nelle spalle, passandosi una mano tra i capelli arancioni. –Posso passare a prendere sia te che Audrey a casa tua per le otto, non vi lascerei mai camminare per le strade di New Orleans da sole in una sera come questa, sarebbe come buttarvi in pasto ai pescecani. La città non è mai stata tanto fuori controllo-
-Grazie Chris, così sì che la rassicuri-
-Guarda che, quello agitato, tra i due, sei tu- Daniel gonfia le guance, incenerendomi con lo sguardo. Non gli piace mostrarsi debole e, ultimamente, lo ha fatto anche troppo.
-Adoro quando riesce a zittirti, sono i momenti che preferisco-
-Ed io adoro quando, invece, sei tu che stai in silenzio-
-Daniel- lo rimbecco, e lui mima una cerniera che va a chiudere le sue labbra. –Siete davvero insopportabile ad Halloween, ed è solo il secondo anno che lo passo con voi-
-Hai tutta la vita davanti, pensa un po' che rogna- Chris si stringe nelle spalle, lo vedo di buon umore oggi. –Daniel comunque noi due dovremmo andare, il coach ci uccide se arriviamo in ritardo-
-Sì sì va bene, comincia ad andare, ti raggiungo- gli fa un cenno con la mano, e il ragazzo si dirige verso la palestra senza fiatare. –Posso lasciarti da sola?-
-Perché me lo chiedi?-
-Ho solo...- socchiude le palpebre, scuotendo leggermente la testa. –Ho solo un brutto presentimento, fammi stare tranquillo, okay?-
-Se dovesse accadermi qualcosa, lo sentiresti-
-Questo è vero- si gratta il capo, sta impazzendo recentemente. –Va bene, vado all'allenamento, ci vediamo a pranzo-
-Ciao Daniel- mi scompiglia i capelli e, come il suo amico, scompare tra la folla.
-Deve essere bello vero?- sussulto, sentendo la voce di Diana alle mie spalle. –Avere sia Albus che Daniel ai tuoi piedi, pronti ad esaurire ogni tuo desiderio-
-Non voglio ascoltarti- roteo gli occhi al cielo, pronta ad incamminarmi verso l'aula di storia. Non ho alcuna voglia di stare a sentire le sue cavolate.
-E' più comodo così, vero? Scappare, fingere di essere la vittima della situazione, quando, invece...-
-...sarebbe tutto più facile se io non fossi mai venuta qui. E' un anno che me lo ripeti, dovresti cambiare seriamente registro- sbuffo ma, in quel momento, la sua figura compare davanti ai miei occhi. –Cercare di farmi prendere un infarto è un buon colpo, te lo concedo-
-Arriverà un momento in cui ti ritroverai sola, in cui anche Daniel si sarà stancato di te, in cui non avrai Albus che ti dice che sei bellissima. E ti giuro che, quel giorno, riderò, e mi prenderò tutte le rivincite di questi due anni-
-Non pensi che sia un po' triste che la tua vita giri interamente intorno a quel momento? O a quello in cui Daniel si accorgerà di te? E' vero te lo concedo, è bello avere qualcuno accanto, però mi sto rendendo conto di quanto sia sbagliato basare la nostra intera esistenza s questo-
-Tu hai davvero qualcosa che non va- sbotta, girando i tacchi e andandosene.
-Non ci sta con la testa, proprio per niente-
🔮🔮🔮🔮
-Spero davvero che tu sia riuscita ad evitare la Terza Guerra Mondiale questa sera- New Orleans questa sera è totalmente in festa, i bimbi corrono allegri per le strade e gli incantesimi fioccano come neve. E' come se, per una notte, il confine tra il nostro mando e quello magico svanisca improvvisamente, lasciando che le due realtà si mescolino.
-Non ho mai voluto mettere contro Daniel ed Albus, sono loro che entrano in competizione per qualsiasi cosa, lo sai benissimo anche tu-
-Effettivamente oggi li ho sentiti fare a gara per chi avesse i capelli più belli-
-Visto? Che ti avevo detto?-
-E' una cosa anche abbastanza maschilista, a dir la verità- borbotta Audrey, volgendo lo sguardo alla strada. Chissà cosa le passa per la testa, è troppo strana per ora. –Ma sono quasi adorabili a volte-
-Basta che lascino la mia testa in pace, ho bisogno di prendermi una pausa da entrambi- le parole che Daniel mi ha urlato contro questa mattina sono ancora ben impresse nella mia mente, continuano a ripetersi all'infinito, cercando di trovare una soluzione.
-Dovresti farlo seriamente, o uscirai pazza e, soprattutto, non ce la faccio più a sentire parlare di te, senza offesa ovviamente-
-Tranquillo, anzi, se li uccidessi, testimonierei in tuo favore. E' già abbastanza difficile per me stare in mezzo a loro due, figurati per te-
-E' impossibile- butta gli occhi al cielo ed io e Audrey scoppiamo a ridere sonoramente. –Voglio dire, non fanno altro che litigare e litigare e litigare, ed io sono davvero stufo. Se fossero seriamente migliori amici come hanno sempre millantato, ti avrebbero lasciato stare, per non mettere in pericolo la loro amicizia. E invece no, tu ti sei trasformata nell'ennesima occasione per entrare in competizione e per vedere chi sia il migliore tra i due-
-Credevo che la vecchia casa coloniale fosse disabitata- riduco le palpebre a due fessure, notando la luce accesa che illumina tutto il portico.
-Non mi piacciono le vibrazione che vengono da lì dentro- Audrey blocca prima me e poi Chris, avvolgendo le dita intorno ai nostri polsi. –Credo che sia morto qualcuno qui-
-Ed io che pensavo che solo Daisy fosse la pazza medium del gruppo- il ragazzo si libera dalla presa, avvicinandosi alla finestra della casa.
-Che stai facendo?-
-Secondo te Rose? Voglio vedere chi ci abita, sono anni che vivo a New Orleans, e non vi ho mai visto nessuno- porta le mani sugli occhi, appiccicando, spudoratamente, il volto al vetro. –Candele profumate, la situazione si fa bollente-
-Andiamo Chris non è carino su- mentre cerco di farlo ritornare da noi, una strana sensazione mi attanaglia lo stomaco. Un brivido corre lungo la mia colonna vertebrale, e so perfettamente che cosa voglia dire. –C'è un fantasma qui dentro-
-Porca merda- pel di carota impreca, tornando da noi e trascinandoci via. –Siamo in ritardo, niente più soste-
-Ma se sei stato tu a volerti fermare!- punto i piedi sull'asfalto, questa storia non mi piace per niente. –Chris che cosa hai visto lì dentro?-
-Niente, ma la festa sarà cominciata da un po' e...-
-Chris- lo rimprovero, e lui punta gli occhi al cielo, mordendosi il labbro. –Che diamine è successo?-
-La domanda che dovresti fargli è: chi diamine c'è lì dentro?- io ed Audrey ci guardiamo negli occhi, ho davvero un brutto presentimento.
Presa da una scarica di adrenalina, mi incammino a grandi falcata verso la casa, le mani mi tremano per un motivo che nemmeno io conosco.
-Rose no aspetta!- Chris mi afferra per un braccio ma, ormai, è troppo tardi. Il battito del mio cuore rallenta fino quasi a fermarsi perché, proprio davanti ai miei occhi, c'è Daniel che sta facendo sesso con la Miller. –Era proprio questo che volevo evitare-
-Oh porca merda!- Audrey si porta le mani ai capelli. La mia gola si secca, non riesco a concepire un pensiero di senso compiuto, tranne quello che mi spinge ad urlare o a riempire di botte quello che credevo fosse mio amico.
-Dio che stupida che sono- scuoto la testa e mi allontano, cercando di non versare nemmeno una lacrima. –Mi riempiva la testa con tutte quelle cavolate dolci sull'essere cambiato, ed io ci sono caduta di nuovo, proprio come una stupida-
-Rose aspettaci!- Chris e Audrey mi raggiungono, fanno fatica a starmi dietro, il che è anomalo, visto che ho sempre avuto un passo molto lento. –Ti giuro che non avevo idea che avesse una relazione con lei-
-Sta' zitto per un attimo, devo capire come fargliela pagare- ma, in realtà, l'unica cosa che vorrei fare è scoppiare in un pianto liberatorio. Ancora una volta, ancora per un altro ragazzo, io non sono stata abbastanza, e quel che è peggio è che Daniel mi illudeva che fosse così, che fosse diverso da Albus, che per lui fossi davvero importante. Invece ha agito alle mie spalle, mi ha guardata negli occhi e mi ha mentito, senza alcun rimorso.
Quando arriviamo alla festa, la musica è già abbastanza forte, e l'intero giardino è addobbato con decorazioni tipiche di Halloween e che, in altre circostanze, mi sarebbero piaciute moltissimo.
-Finalmente siete arrivati- Daisy ci accoglie a braccia aperte, seguita a ruota da Seth, che rimane in disparte, sorridendo compiaciuto. Non so perché, ma sono convinta che lui sapesse ogni cosa. Mi mette i brividi. –Rose va tutto bene?-
-Sì, ho solo bisogno di...- scuoto la testa, non so nemmeno io cosa mi è necessario in questo momento. –Scusate- supero i ragazzi a testa bassa e mi dirigo verso l'interno della casa.
Nel mio tragitto, però, mi scontro con qualcuno. Ti prego, fa' che non sia Diana.
-Rose che hai? E' tutto apposto?- sospiro, socchiudendo leggermente le palpebre. Credo di non essere mai stata così tanto contenta di vedere Albus da quando lo conosco.
-Tu lo sapevi vero? E dimmi, a che gioco state giocando eh?- poggio le mani sul suo petto, cominciando a spintonarlo, incurante del fatto che, molto probabilmente, tutti ci stiano guardando. –Credete che sia tanto divertente prendermi in giro?-
-Rose smettila, ma di che diamine stai parlando?- cerca di schivare i miei colpi, gli occhi mi si velano di lacrime, ho una tale rabbia dentro in questo momento.
-Di Daniel e della professoressa Miller, sapevi che andavano a letto insieme, vero?-
-Che?- mi afferra per i polsi, bloccandomi e scuotendomi leggermente. –Vuoi darti una calmata?-
-Vi odio, vi odio così tanto che potrei uccidervi-
-Vieni con me dai- ho appena il tempo di sbattere le ciglia che, immediatamente, mi ritrovo teletrasportata in terrazza. La città è completamente illuminata e si sente musica provenire da ogni suo angolo. Sarebbe una notte perfetta, se non fosse per me e per la mia innaturale predisposizione a mettermi nei casini. –Adesso prendi un respiro profondo e raccontami quel che è successo, preferibilmente senza picchiarmi-
-Io, Chris ed Audrey stavamo venendo qui e siamo passati di fronte alla grande casa coloniale che, stranamente, sembrava abitata. Dentro c'erano Daniel e la Miller che stavano copulando sul divano- finalmente le lacrime rigano il mio volto, fredde, silenziose.
Albus sospira, passandosi una mano tra i capelli scuri. –Ne ho davvero abbastanza di voi due, non sono il vostro giocattolo, sono una persona e, col vostro comportamento, mi state seriamente distruggendo-
-Non ne sapevo niente Rosebelle, te lo giuro- poggia una mano sul petto, incastrando i suoi occhi nei miei. –E per il resto hai ragione, non ci siamo comportati molto bene con te ultimamente, ma io ti amo, e vederti in questo stato mi uccide, soprattutto perché so che è principalmente colpa mia-
-Almeno siete riusciti a farmi capire che non valgo davvero niente-
-No no ehi- prende il mio volto tra le mani, asciugandomi le lacrime con i pollici. –Non lasciare che due idioti come noi abbiano un tale peso sulla tua vita, tu sei più intelligente del...-
-Smettetela con questa storia, mi dite sempre così e, invece, mi fate passare nove volte su dieci per una stupida-
-Rose- mi avvicina di più a sé, scuotendo la mia testa leggermente. –Non ti sto chiedendo di perdonarmi, o di dimenticare tutto quello che è successo. Voglio che tu capisca che io e Daniel non ne facciamo mai una giusta perché siamo diventati totalmente dipendenti da te. Nessuno dei due può stare senza che tu sia nelle nostre vicinanze e questo crea sempre una marea di casini, e ti fa stare male, ma ti assicuro che, se potessi cancellare tutto il dolore di questo mondo, se potessi fare in modo di non farti più soffrire, lo farei. Scomparirei dalla faccia della terra, se ti facesse tornare il sorriso sul viso- abbasso lo sguardo, la testa mi duole in questo momento, non riesco a capire realmente cosa stia succedendo, o forse non voglio.
-Torniamo giù, è pur sempre una festa, no?- il ragazzo sospira rumorosamente, lasciando che le braccia ricadono lungo i suoi fianchi stretti.
-Rosebelle, vorrei che parlassi con me, che mi dicessi come ti senti, non tenerti tutto dentro-
-Scusa ma, in questo momento, non sei proprio la mia persona preferita-
-Non opporrò altra resistenza allora- mormora. Giro i tacchi e mi dirigo verso le scale, scendendole mogiamente. Forse sarebbe meglio se tornassi a casa e mi gettassi a letto, un po' di Netflix, il pacco di patatine che ho nascosto in camera e tante lacrime.
-Ehi ecco la mia ragazza preferita!- Daniel arriva verso di me sorridendo, la camicia bianca è abbottonata male e i capelli sono tutti scompigliati. –Mio padre mi ha trattenuto fino ad adesso, credo che abbia scoperto che tutti i nostri libri sono finiti a te- ridacchia, mentre Albus arriva alle mie spalle. Sta in silenzio, non fiata, e gliene sono grata per questo.
Così, non sapendo bene cosa fare o dire, alzo il braccio e gli tiro uno schiaffo sulla guancia, tanto forte che il suo volto ruota di centoottanta gradi. –Ma che ti prende? Che ho fatto questa volta?-
-Dimmi Daniel quante balle mi hai raccontato nell'ultimo mese eh? 'Possiamo essere confusi insieme', 'Sei ancora innamorata di Albus', 'Sei importante per me', quando, invece, ti facevi la Miller di nascosto!- urlo, tirandogli una spinta. Le mani dell'altro ragazzo si poggiano sulle mie spalle, tirandomi indietro verso di lui. Perché non mi lascia andare? Voglio solamente picchiarlo.
-Rose c-come...-
-Bisogna passare vicino alla casa coloniale per venire qui, e credo che voi non vi siate accorti che non ci soni le tende- Daniel incenerisce Albus con lo sguardo. Le sue iridi si tingono immediatamente di viola ma le mie, in questo momento, potrebbero diventare rosso fuoco.
-Fammi spiegare...-
-No- urlo, ormai le lacrime rigano senza pudore il mio volto, sarà colato anche il trucco con esse. –Non voglio sentire una sola parola, è chiaro? Se non avessi tentato di incasinare tutto, Daniel, a quest'ora ti avrei semplicemente fatto una ramanzina su quanto tutta questa storia fosse sbagliata, sulla Miller che rischia di finire in galera per abuso di minore, su di te che sei stato un completo idiota per esserti ficcato per l'ennesima volta in una situazione complicata. Ma, invece, ci hai dovuto mettere di mezzo i sentimenti e guarda adesso che hai combinato. Mi avevi detto che non mi avresti fatto del male come Albus ma ecco che la storia si ripete, ed io ne ho davvero fin sopra i capelli di sentirmi sempre inadeguata- allargo le braccia, per poi lasciarle ricadere lungo i fianchi. Nessuno dei due ragazzi si azzarda a fiatare, credo che sia la prima volta che Daniel rimane senza parole da quando lo conosco. E forse questo è l'unico momento in cui dovrebbe dire qualcosa, in cui dovrebbe tirare fuori quel che pensa e quel che prova perché io, in realtà, gli sto semplicemente chiedendo di dimostrarmi che ci tiene, non chiedo altro. Solo qualcuno che mi faccia sentire importante.
E, invece, il silenzio regna sovrano. Non otterrò niente da lui perché, in fin dei conti, sto sempre parlando di Daniel Manson, e lui, questa cose, le odia con tutto se stesso.
Così abbasso lo sguardo e lo supero, sfiorando appena la sua spalla, sicura che non mi seguirà. Lui non lo fa mai.
Mi faccio largo tra la folla, ignorando la voce squillante di Daisy che mi chiede dove stia andando. Il mondo intorno a me è completamente ovattato, e l'unica cosa che riesco a pensare è per quale motivo stia privando gli esseri umani dell'aria che respirano, visto che sono tanto inutile.
Non sono importante per nessuno, ed Albus e Daniel me lo hanno dimostrato nel peggiore dei modi. Entrambi mi hanno tradito, ognuno a modo loro, perché non sono abbastanza. Ci sarà sempre qualcuna meglio di me, ed io rimarrò in questo stato di mediocrità a vita.
Mi fermo un attimo e prendo un respiro profondo, portando le mani sul volto. La testa potrebbe esplodermi da un momento all'atro, per quanto è piena.
-Rose! Rose aspetta!- mi volto, Albus sta correndo nella mia direzione. La sua aura, l'aura dorata che tanto mi incantava sembra essere tornata, o forse sono i miei occhi che, in questo momento, hanno bisogno di vederla.
-Non resterò lì dentro solo per ascoltare le vostre scuse, o per vedere Diana sghignazzare, sapendo che ha vinto lei anche questa volta-
-Oh per l'amor di dio Rosebelle!- sbotta arrabbiato, passandosi una mano tra i capelli scuri. –Per una volta dimenticati di loro, dimenticati di tutti. Ci siamo solo io e te, e voglio seriamente che le cose tornino come prima, mi ci giocherei anche le ali-
Sbaaaam!
sì, ieri mi sono dimenticata di aggiornare, chiedo venia, non so come sia potuto succedere. e sì so che molti di voi mi odieranno per questo capitolo, ma ero stanca del daniel sole, cuore e amore che avevo creato ultimamente.
ebbene sì, il nostro angelo preferito ha una relazione con la professoressa, un applauso a daniel per averne combinata un'altra delle sue.
e niente, oggi mi sono svegliata di cattivo umore, quindi adesso, mi dissolgo.
un bacio
rose xx
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