Capitolo 37
«Ed eccoci qui. Allora, di cosa volevate parlarmi?» chiese Magdalena, entrando in casa e posando con noncuranza il cappotto sullo schienale della poltrona.
Vanitas si chiuse la porta alle spalle e aspettò -per pura educazione- il permesso della padrona di casa per accomodarsi, cosa che non tardò ad arrivare. Si sedette davanti al camino, sulla superficie di stoffa marrone del divano di bassa manifattura, ricordandosi la sera del venti dicembre, l'ultima notte che la sua amata aveva passato in casa sua.
«Non ho ben capito cosa sia successo in realtà. Insomma, che diavolo era quel posto e cosa centra (NM). Chiedo a te, perché non so a chi rivolgermi.» spiegò brevemente, gesticolando un poco.
Seriamente non aveva capito la metà delle cose che erano successe, anzi, era probabile che pure il cane -che alla fine aveva deciso di prendere, più per sfizio proprio di averne uno- avrebbe capito più di lui. Si sentiva alquanto stupido in quella situazione, ma d'altro canto non doveva vergognarsi.
"Chiedere è la vergogna di un momento, non chiedere è la vergogna di una vita" si disse, citando un più che famoso proverbio orientale.
«La conoscete, la leggenda dello spirito e dell'anima? Quando Anima si innamorò di Spirito e non riuscì ad averla, decise che l'avrebbe avuta in un modo o nell'altro, in una vita o in quella successiva, finché non sarebbe stata sua. Ovviamente, se esistiamo noi non vuoi che esista anche quella piccola leggenda, anche se non si sono trasformati rispettivamente nel sole e nella luna, che si inseguono in eterno senza mai raggiungersi. Essenzialmente, il Midnight Circus é basato sull'alchimia, sull'equilibrio tra le forze come il Corpus, l'Animus e lo Spiritus.» disse l'austriaca, sedendosi sul divano accanto al nobile.
Magdalena Gruber era indubbiamente una donna dalla grande cultura, nulla a che fare con le casalinghe inglesi che più che le maestre e le domestiche non potevano fare. Lei aveva studiato, conosceva la letteratura e la musica, soprattutto grazie al padre che non la voleva veder diventare una donna senza cervello come quelle che c'erano a Londra. Lei si ripromesse più volte che sarebbe tornata in Austria a visitare la tomba del padre, ma dentro di sé sapeva che non sarebbe msi successo. Forse non ci doveva tornare, a Vienna, tantomeno cercare di scrivere al suo Tobias, che probabilmente si era rifatto una vota con una donna che non era lei e, a dire il vero, lo sperava, perché voleva solo fosse felice.
«Credo che voi abbiate studiato alchimia, signor medico. Il Midnight Circus é la sottile linea tra genio e follia. Si dice che possa creare delle illusioni, sia di conforto che di disperazione, quando si vaga da soli tra i suoi corridoi. Frammenti del passato, persone importanti,... puoi vendere tutto e tutti. Pensa che la mia migliore amica vide il suo defunto nonno ce le diceva di lasciar perdere e di trascorrere una vita all'insegna del teatro. Per la cronaca, era un cane a recitare.» riprese, buttando il capo all'indietro per vedere il soffitto.
Magdalena non aveva mai fumato e tantomeno voleva farlo, ma le venne spontaneo in quel momento andare in camera da letto e cercare le sigarette del marito. Non sapeva perché, ma venne assalita da una strana malinconia, forse perché Vanitas le ricordava lei quand'era giovane più della stessa figlia. Era intelligente, caparbio e soprattutto innamorato. L'austriaca avrebbe dato qualsiasi cosa per tornare giovane e bella, per tornare nella sua Vienna.
Vanitas la guardava perplesso e le chiese se di più non gli sapesse dire, ma non ottenne la risposta sperata.
«Purtroppo per te no.» disse, per poi lasciarsi andare sullo schienale del divano. «Anche se ho sentito in giro che Lorina Charlotte e Delia stiano cercando la pietra filosofale. Ovvero il foglio di Anima e Spirito benedetto da Corpo. Nonché i genitori stessi del bambino, anche se non è detto che sia nato o stia per nascere. Oltretutto, pare siano anche piuttosto attive per quanto riguarda lo Squartatore di Whitechapel, dicono sia collegato al Midnight. É tutto.»
A quel punto, il corvino si alzò dal divano con viso deluso. Non era esattamente ciò che desiderava sapere, ma si accontentò.
Ringraziò la tedesca per tutto e si girò verso di lei, notando che aveva un dolce sorriso sulle labbra rosse.
Erano identiche, lei è (NM) ed espresse il desiderio di vedere sorridere pure la sua amata in modo tanto radioso.
«Tu stai cercando di aiutarci e vuoi dare davvero a (NM) la felicità che merita, con un uomo che la ama. Dovrei essere io, a ringraziare te, perché le stai dando la possibilità di vivere la vita che io non ho potuto trascorrere.»
Florian stava per parlare.
Avrebbe voluto -no, avrebbe dovuto- dirle tutto, ma gli si bloccarono le parole in gola. Non sapeva perché, ma non riuscì a dire una sillaba di quel che voleva realmente dire alla futura suocera, ma non poté farcela.
Voleva parlarle, lo voleva davvero.
Alla fine decise di prenderlo, quel cane. Un piccolo pastore australiano blue merle, tanto particolare quanto carino. In effetti, gli ricordava la sua amata, tranne per la coda. Erano entrambi strani, fuori dall'ordinario.
Si ritrovò su una carrozza, con un cucciolo di cane che aveva paura patisse sul sedile a fianco.
Vanitas avrebbe dovuto parlare, avrebbe dovuto essere sincero, quella volta e lo sapeva, ma non lo fece e me avrebbe pagato le conseguenze.
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Yahoo
Bentornati~ Allora, prima di tutto voglio farvi vedere la foto del cucciolo che avevo in mente, un pastore australiano blue merle.
Io lo adoro. Se non vi piace fare finta che sia un altro tipo di cane. Scusate, ma io lo adoro.
Avete suggerimenti per il nome?
Se li avete, commentate qui→
Altrimenti lo scelgo io, o scelgo quello che preferisco te i vostri voti. Io ci tengo ai cani, voglio dargli un bel nome.
Comunque, ditemi cosa ne pensate.
E noi ci vediamo nel prossimo capitolo~
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