chapter 76

Violeta

Sono triste, perché ho appena saputo dal tenente, che il mio amato Gioele rimarrà in carcere per un mese intero, per poter indagare al meglio su tutta questa faccenda. Ho paura per lui, spero che non gli capiti nulla di male. È strano per me preoccuparmi per qualcuno; di solito sono egoista e penso solo a me stessa.

Ma ora sono cambiata, mi sento matura e più sensibile, in poche parole finalmente sono un'altra persona. Per mia grande fortuna, ho i miei amici, Sofia, Amelia e Hiristina che cercano in tutti i modi di tirarmi su il morale facendomi uscire. Da poco mi hanno portato a fare una bella passeggiata al mercato di Traversetolo, un'altra volta in montagna e poi pranzi e cene a casa di ognuno di loro. In questo modo il tempo un pochino mi è volato e non ho pensato molto a Gioele e alla sua situazione.

Di recente sono andata anche a trovare Nicola: ora i fratelli me lo lasciano vedere più spesso, considerando anche il mio cambiamento. Dall'ultima volta che l'ho visto, è cresciuto molto ora sembra un vero ometto. Mi ha commosso, quando mi ha detto che non vede l'ora di stare con me conoscere bene il mio ragazzo. Naturalmente non gli ho potuto dire che lui per il momento non c’è, ho solo spiegato che per ora sta lavorando molto per poter catturare più delinquenti possibili; mi ha fatto sorridere quando mi ha riferito che da grande vuole diventare carabiniere come lui.

Se non ci fossero i miei amici e mio figlio a quest’ora sarei impazzita. Quanto mi manca il mio amato, già vorrei averlo qui accanto a me, ma so che per ora è impossibile. In questi giorni devo pensare anche al matrimonio di Martina e Max, mancano solo una quindicina di giorni e il tempo vola come niente.

Da quanto ho capito, loro hanno già ordinato le bomboniere, ma il ristorante ancora no; però la chiesa, a quanto ne so, ha avviato i preparativi. Si trova in centro a Parma, è li che si sposeranno. Mancano solo da trovare l'abito da sposa e gli anelli; anche se quelli, devono cercarli i testimoni di nozze. In tutto ciò hanno coinvolto anche a me. Sono felice così mi distraggo e non resto a fissare il vuoto come stavo facendo in questi giorni.

Così un pomeriggio io, Hiristina, Martina e Sofia ormai abbiamo iniziato a girare vari negozi, non trovandone neanche uno adatto a lei. Amareggiate, stiamo per tornare a casa, quando Hiristina vede un bel negozio vicino al cinema. Incuriosite entriamo e Martina rimane incantata da un abito  bianco: il corpino è molto aderente e nell’interno ci sono delle stecche per farlo stare più rigido, la gonna invece è con tanti strati di tulle per renderlo ambio e vaporoso.

Il punto vita tende ad essere sottolineato da una cintura fatta di brillantini per rendere più luminoso il vestito. Il corpino invece è trasparente e lo scollo è a forma di cuore. Noto subito che a Martina piace moltissimo. <<Mi scusi, posso chiedere a lei delle informazioni?>> chiede a una commessa. <<Certo, mi dica!>> vedo Martina ragionare su cosa chiedere e poi le risponde: <<Mi piace questo vestito, quando posso tornare per le misure e per la prova?>> la ragazza guarda sull'agenda e le dice di tornare anche nel fine settimana.

Io sono felice per Martina, sembra andare tutto per il verso giusto. Usciamo da lì e sento Martina lamentarsi di qualcosa; mi avvicino e capisco che non ha ancora trovato il ristorante. D'improvviso, ho un flash, un'idea brillante: di cedergli il mio locale, e glielo dico. <<Senti, io penso che per il ristorante non ci siano problemi. Se lo facciamo al nostro locale? Si, lo so che non è molto grande, ma da quanto ho capito non siamo tantissimi. Ci stiamo, Che ne pensi?>> Martina quasi mi soffoca dalla contentezza.

Sono felice del mio gesto, loro hanno fatto tanto per me, mi sembrava bello fare qualcosa per loro. Anche Hiristina mi guarda meravigliata, per lei deve essere una bella novità, non mi ha mai visto così tanto generosa per qualcosa. Per festeggiare, decidiamo di andare a cena fuori.

La sposa ha voluto invitare anche il resto del gruppo, che ha accettato con gioia; Hiristina ha deciso di chiamare anche Amelia che però rifiuta perché da quanto ho capito, è dai suoi genitori, vedo mia sorella molto triste; ma poi scompare subito alla vista degli amici di sempre. Siamo andati in pizzeria un po’ fuori Parma. Una volta lì e, ordinato le pizze, sento mia sorella che vuole prendere la parola. << Un attimo di attenzione. Ho da dirvi una cosa molto importante.>> tutti compresa me, siamo curiosi e attendiamo con ansia. <<Quand'ero in Sardegna ho fatto una scoperta interessante su di me. Vedete, ho saputo di avere una sorella gemella ed Amelia. In sono venuta a sapere, che mia madre è viva e ora si trova proprio qui a Parma.

Per me è stata una cosa molto strana. Poco tempo fa, sono andata anche a trovarla. Ho ascoltato quello che aveva da dirmi e l’ho perdonata; perché credo che siamo tutti umani e ognuno di noi fa degli errori, grandi o piccoli che siano, e che non dobbiamo mai giudicare nessuno.

Io ci sono riuscita, certo non riesco a chiamarla mamma, perché una la ho  già, ma inizio a volerle bene. Lei per me, anche se non la conosco un granché, è molto importante: fa parte di me, lo capite? Quello che chiedo a Martina è se li può invitare al matrimonio. Per me è molto importante tutto ciò.>> conclude per poi sedersi nuovamente al suo posto.

Tutti e anche io la guardiamo stupiti, è la prima volta, che lei si apre in questo modo a noi. Lei, di solito, è molto chiusa, io invece amo aprirmi, anche con il primo venuto. Non so perché ha voluto dircelo, ma sono contenta che l'abbia fatto. Io invece, ho saputo di avere un fratello in Sardegna, e una zia che però è morta, per ora però sto bene così come sto. Io una famiglia la ho e, non sento bisogno di averne un'altra; anche se un domani il mio fratellino lo voglio trovare e sono sicura che avremo un ottimo rapporto. <<Ma certo, Hirish, ovvio che lo invitiamo. Sono felice per te; grazie per averci reso partecipi di questa bella notizia. Questa si che è una bella amicizia.>> a parlare è stata Martina, che poi si avvicina a mia sorella e la abbraccia con affetto.

A quella vista mi commuovo, perché mi fa piacere che Hiristina abbia degli amici che gli vogliono molto bene. Dopo aver cenato e brindato, facciamo una passeggiata. Ci compriamo il gelato e poi andiamo nel mercatino primaverile. Solo verso mezzanotte torniamo a casa.

Siamo stanche ma soddisfatte, io era da molto tempo che non mi divertivo così tanto. Non ho nemmeno pensato a Gioele, ma soltanto ad essere allegra e stare in ottima compagnia.

Quella notte, ho dormito in camera da mia sorella. Stranamente, ho sognato me, mio figlio e Gioele al mare che correvamo scalzi sulla sabbia, e la luna era testimone della nostra felicità; mi svegliai, sperando che fosse vero, ma cinque minuti dopo, mi accorsi che era stato soltanto un sogno bellissimo. Mi misi a piangere silenziosamente, ma solo quando diedi la mano a Hiristina e glie la strinsi, mi riaddormentai serenamente.

*

La mattina seguente, dovevo andare al lavoro, invece una telefonata inaspettata cambia i miei piani. Rispondo e capisco che è il tenente. <<Signorina, scusi la disturbo, ma potrebbe venire in caserma?>> meravigliata dalla sua richiesta, accetto. Mi vesto di corsa e mi dirigo in caserma.

Una volta arrivata, il tenente mi saluta con una mano e mi fa cenno di seguirlo nel suo ufficio. Come entro, noto una fragranza di un profumo molto dolce e femminile. Vorrei tanto chiedergli di chi è ma non posso, sono qui per parlare di cose urgenti e non della sua vita privata. Nella cattedra, vedo una foto di una bambina piccola in braccio a una donna. Sicuramente, sono la sua famiglia, mi ritrovo a pensare. <<Signorina, mi scusi. Se ha finito di guardarsi attorno, le spiego perché l'ho convocata da me.>> arrossisco nervosamente. <<Si, mi scusi.>> gli rispondo cercando di mantenere la calma. <<Bene, tranquilla. Le comunico che abbiamo delle ottime novità! Le indagini che sta svolgendo il maresciallo sono a buon punto. A breve uscirà da lì.>> a quelle parole, il mio cuore fa una capriola dalla gioia. <<Ovviamente, per riservatezza, non posso dirle tutto. Ma posso comunicarle che fra non molto scopriremo dove si trova il covo di Matteo e dei suoi scagnozzi. È una bella notizia no?>> io non so che rispondere, sono solamente felice della comunicazione che mi ha dato. <<Un’ultima cosa, appena il maresciallo mi dirà dove si trova Matteo, glielo comunicheremo subito e poi agiremo di conseguenza. Per ora è tutto. Se non ha domande può andare.>> Mi alzo dalla sedia e esco da quel posto.

Una volta fuori, decido di andare a fare una sorpresa a mio figlio, magari se ho fortuna, forse riesco a rimanere a cena da loro. Prendo la macchina e vado da Nicola. Appena suono, vedo Giuseppe venirmi incontro, mi saluta con abbraccio e poi mi fa accomodare in casa. <<Nicola, sta arrivando.>> mi comunica con tranquillità. Dopo cinque minuti sento: <<Mamma sei qui!>> mio figlio corre da me e mi abbraccia forte.

Quanto mi è mancato, avrei voluto portarlo con me in Sardegna ma non potevo. Parliamo e giochiamo sino a tarda sera e poi, inaspettatamente Giuseppe mi chiede: <<Rimani a cena?>> rimango di sasso alla sua richiesta, ma accetto volentieri. Nicola ha gli occhi lucidi dalla gioia: si commuove quando riferisco che ho accettato l’invito.

Aiuto insieme a Nicola ad apparecchiare, poi ci sediamo e mangiamo come se fossimo una vera famiglia. Giuseppe mi chiede di Hiristina, io gli dico che sta bene e che sicuramente ora sarà a casa. Lui sorride compiaciuto, si vede proprio che le piace molto. Dopo aver cenato, io rimango un altro po' con Nicola. Lo aiuto a mettersi il pigiama e poi lo accompagno a letto.

Mi siedo accanto a lui, e gli accarezzo il viso e nel frattempo gli racconto una storia. Quando vedo che si è addormentato, gli do un bacio e poi esco. Saluto Giuseppe, che nel frattempo era ancora in cucina, e poi mi dirigo verso casa.

Sono felice, perché per la prima volta, ho fatto seriamente la mamma, e lui presto verrà a vivere con me per sempre. Finalmente diventeremo una vera e propria famiglia.

Nota dell'utrice: ringrazio per la descrizione dell'abito da sposa: ValentinaVale98 grazie amica mia.

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