chapter 49

Hiristina

Finalmente è arrivato il giorno atteso: il sei gennaio. Sono contenta perché è sia la festa della befana, perché poi tra due giorni è il compleanno di mamma. Ma quello che mi riempie di gioia, è che Nicola deve venire da noi insieme a Giuseppe. -Oddio! Non vedo l'ora di vederlo!- Chissà se anche lui pensa al nostro primo bacio che ci siamo dati qualche giorno addietro. Se chiudo gli occhi, mi sembra di sentire ancora le sue labbra su di me. Ogni volta che ci penso, ho le farfalle allo stomaco, di volare e di trovarmi in un altro pianeta.

Stasera lo vedrò e saremo di nuovo insieme, anche Violeta vedrà Gioele, perché abbiamo deciso di invitare pure lui. È stato fatto apposta, perché poi chissà quando ci vedremo, quando saremo giù. Voglio godermi ogni minuto accanto a lui senza pensare al futuro ma solo al presente, poi sarà quello che sarà.

Durante la mattina, aiuto mamma a sistemare casa e fare pulizie per essere in ordine per gli ospiti per stasera. Anche Violeta ci mette del suo e ci da una mano, è allegra, dolce e canta mettendo allegria a me e a mamma. Finiamo di spolverare tardi ma soddisfatte del lavoro svolto. <<Sono felice! Ho mio figlio qui stasera che bello!>> Dice mia sorella saltellando come una bambina, non penso che sia solo per quello, credo che è in questo stato perché vedrà pure Gioele il suo amore.

Che bellezza vederla in questo modo; rimango meravigliata nel vederla così, sorrido per lei le voglio bene e la mia dolce meraviglia; merita il meglio del meglio. Anche io sono come dire in fibrillazione, in ansia perché penso che Giuseppe vorrà dirmi qualcosa, parlarmi e di sicuro sarà triste perché le mancherò, almeno lo spero, perché a me si che mi mancherà; ormai lui è entrato nel mio cuore e nella mia vita. A distogliermi dai miei pensieri è mamma che mi dice: <<Andiamo a mangiare fuori? Così facciamo la calza a Nicola che ne pensi? Violeta tu vieni vero?>> Noi accettiamo con gioia la sua proposta.

Ci vestiamo e poi avvisiamo a papà della nostra imminente uscita e lo invitiamo ad uscire con noi, ma non accetta; ci saluta con un bacio e ritorna dentro in casa mentre noi ci dirigiamo in macchina pronte per la nostra piccola avventura in comune. Ci dirigiamo in un centro commerciale vicino a noi. Io e Violeta iniziamo a scegliere i dolciumi per Nicola, mi sembra di tornare bambina in un corpo da adulta.

I nostri occhi si illuminano come stelle nel vedere negli scaffali ogni ben di dio. Una volta comprato caramelle, dei cioccolati e anche del carbone perché secondo mia sorella, suo figlio non è stato molto bravo alla scuola materna.

Sorrido alla sua battuta, non posso credere che mio nipote non è bravo, mi sembra un angioletto e io gli voglio molto bene. Una volta finito di fare la spesa, andiamo a mangiare un buon panino parlando e scherzando con felicità; era da molto che non c'era questo clima di serenità tra di noi, mi mancava proprio tutto ciò.

Con mamma poi è uno spasso, lei è allegra, emotiva, sempre pronta a conversare ed ascoltare i nostri problemi, è sempre così magica e io la amo di un amore senza fine, che va oltre il mare. Ed eccoci di rientro, papà è a riposare mentre noi iniziamo a preparare la calza della befana da dare a mio nipote. Abbiamo deciso che mamma si travestirà da befana e si nasconderà. Al momento giusto salterà fuori e consegnerà il regalo a Nicola. Ecco, è tutto pronto. Non ci resta che aspettare gli ospiti. Io sono in ansia, ma allo stesso tempo felice, perché  vedrò Giuseppe.

Nicola

Eccomi, adesso aspetto che Giuseppe prenda la macchina per andare a casa di mia nonna. Sono felice di rivederla, anzi a dire il vero di vedere tutti loro; e poi c'è la mia amata mamma, a cui voglio bene. Loro sono un simbolo di vero amore per la famiglia e io voglio farne parte, è questo il mio desiderio.

Si, sto bene con Marco e il mio fratellino e con i loro genitori, ma nulla è paragonabile a stare con la mia mamma: spero che questo anno nuovo possa portarmi un po' di fortuna e di stare con chi desidero. <<Andiamo tesoro?>> mi dice Giuseppe guardandomi negli occhi.

È visibilmente scosso e molto ansioso, forse è per causa di mia zia; gli piace molto, non fa altro che nominarla tutti i giorni: mi ha fatto una testa così, a furia di ripetere il suo nome. Non che mi dispiaccia per lui, anzi ne sono felice però... <<Siamo arrivati!>> Mi dice con tono agitato. Busso e mi apre nonna: come mi vede, mi da' un bacio delicato sulla guancia, poi entro e corro ad abbracciare mamma.

È bellissima, ha una bella gonna non molto corta, una bella camicia rossa. Questa è mia madre e per me è la più bella del mondo. Dopo pochi minuti, anche Hiristina e mio nonno mi salutano in modo garbato. Come la prima volta, ho come la sensazione che lui mi faccia paura. Voglio dire, è simpatico e anche dolce ma chissà perché mi inquieta vederlo. Sento di nuovo bussare, vedo mamma farmi l'occhiolino, poi va ad aprire.

Mi vedo davanti un bel ragazzo, a primo impatto mi sta simpatico. <<Tesoro, ti presento Gioele! Lui è un mio carissimo amico!>> me lo dice arrossendo. Lui mi guarda dolcemente e mi dice: <<È un piacere conoscerti! Tua mamma parla sempre di te! Sei un bel bimbo!>> mi accarezza il viso delicatamente e poi va da mamma le dà un bacio sulla guancia. Sorridono quando lui le dice qualcosa, ma non riesco a sentire niente.

A cena nonna ha preparato tutte le mie pietanze preferite: lasagne, carne ai ferri e poi come dolce il tiramisù: è proprio da leccarsi i baffi. Era tutto davvero molto buono, devo dire che la padrona di casa cucina da favola. Una volta finito di mangiare, noto che nonna non c'è più, tutti mi guardano e non capisco cos'hanno da ridere.

All'improvviso noto che hanno spento le luci: ho un po' di timore, ma solo un attimo. Poi vedo una signora che mi prende per mano e mi conduce vicino a qualcosa, non so cos'è. Solo quando si riaccendono le luci, comprendo di essere vicino al camino. Sopra c'è un filo, con appesa una calza. <<Io sono la befana! Ho portato questo per te! Aprila>> mi dice sorridendo.

La prendo in mano e inizio a guardare cosa c'è dentro. Rimango meravigliato e commosso da tutto ciò. Vorrei ringraziarli, ma le parole non mi escono dalla bocca;  però credo che mi abbiano capito, perché Hiristina mi viene vicino a me mi abbraccia teneramente; io contraccambio affettuosamente. Forse, anzi tolgo il forse, è la migliore festa befana della mia vita.

Non solo perché ho ricevuto tanti dolci, tra cui i miei preferiti, ma anche perché sono in compagnia delle persone che amo più al mondo, la mamma in primis. All'improvviso non vedo né lei e né quel ragazzo che ho conosciuto: forse saranno insieme da qualche parte. Decido di non andare a cercarli, magari hanno bisogno di stare da soli. Ma spero tornino presto perché voglio stare un pochino con mamma prima di tornare a casa. Poi stasera ho saputo che deve partire per un po', so che mi mancherà molto. Vorrei poter andare con lei, ma non posso e quindi starò qui e aspetterò il suo ritorno, con la speranza che potremo vivere insieme, come una famiglia.

Gioele

Mentre vedo Nicola aprire con gioia la calza regalategli dai suoi cari, "rubo" Violeta e la porto fuori, così per stare un po' soli noi due, e ci godremo il cielo stellato e la luna piena. Finalmente posso rimanere in compagnia di colei che mi ha conquistato con la sua dolcezza e la sua bellezza d'animo.

Mi giro e la guardo: è bellissima con questa gonna, le sta d'incanto, ma a lei starebbe bene qualsiasi cosa che si metta. Abbasso lo sguardo su di lei e noto che ha gli occhi lucidi. <<Piccola, che cos'hai?>> chiedo imbarazzato. Lei si asciuga in fretta gli occhi e mi dice: <<Niente! Sono felice! Ho le persone più importanti accanto a me! Te e mio figlio! Sono felice!>> io rimango spiazzato dalla sua confessione. Mi avvicino a lei, le prendo il viso e con dolcezza la bacio sulle labbra.

Quanto mi sono mancate: sono morbide, delicate e profumano di rosa. -Starei così ore e ore!- Come ci allontaniamo, sento già un vuoto dentro di me, vorrei poterla stringere forte tutti i giorni della mia vita. <<Mi abbracci?>> mi chiede, quasi come se fosse una supplica. Non me lo faccio ripetere due volte: l'avvolgo con le mie braccia e rimaniamo così per un po'. Ha un buon profumo di donna, la mia amata donna.

La luna ci illumina, quasi a dirci non siete soli, che anche lei è lì con noi, ci guarda e ammira  il nostro amore. So che Violeta deve partire, le sussorro qualcosa: <<Anche se tra pochi giorni saremo lontani, ricordati che con il cuore e con l'anima saremo vicini, perché il nostro è un legame speciale, che nessuno spezzerà mai. Piccola principessa io ti amo e sei per me la persona più importante della mia vita. Non scordarlo!>> ho gli occhi lucidi, ma so che quello che provo per lei va oltre l'infinito.

Lei è il mio mondo, la mia perla preziosa. La vedo commossa, è ancora più bella quando mostra questa parte del suo carattere: fragile come cristallo. Ma insieme ci rafforzeremo e sapremo rialzarci, se staremo uniti, non solo noi due, ma, perché no, Nicola: mi piace e gli voglio un mondo di bene. <<Andiamo dentro? Ho freddo!>> mi dice tremando. Ma proprio stiamo entrando, vediamo Giuseppe con Hiristina. -Che carini che sono!- Poi entriamo dentro per stare al caldo. Vedo Nicola abbracciare la madre, mi allontano per lasciarli da soli e mi dirigo in salotto.

Giuseppe

Sono sola con lei in giardino, ma nessuno dei due accenna al bacio del 31 dicembre. La guardo meravigliato. È adatta a me: è allegra, semplice, dolce e molto sicura di sé. Tutte le caratteristiche che io amo di lei. Devo ringraziare il mio angelo da lassù che me l'ha fatta incontrare e io non voglio lasciarla per nessun motivo. Siccome vedo che trema, le metto il mio giubbotto sulle spalle, lei se ne accorge e mi stringe la mano, contenta del mio gesto.

Sono scosso dal suo tocco graziato e delicato. Mi fa vibrare le corde del cuore sciogliendolo. Istintivamente ci guardiamo dritti negli occhi, e proprio i nostri occhi parlano per noi. Anche in questo caso scappa un bacio tra noi due, ho le farfalle nello stomaco: adoro questro nostro feeling speciale. È un rapporto colmo di speranza e di dolcezza. Lei ride con gli occhi, io pure. In questo momento ci siamo solo io e lei e nessun'altro.

Le nostre anime danzano in armonia una musica dolce e melodiosa, mi sembra di stare in un altro pianeta. Quando ci stacchiamo, lei mi sorride imbarazzata ma soddisfatta del nostro rapporto. <<Ti amo! Quando sarò lontana ti penserò e mi sembrerà di starti accanto!>> è commossa nel dirmelo, mi metto a piangere come un bambino piccolo. È raro che mi escano lacrime sul viso, ma Hiristina è riuscita a commuovermi, è una gran bella persona. << Cara, ti amo anch'io!>> sgrano gli occhi -Sono riuscito a confessarlo!- Lei mi abbraccia. Io mi sciolgo e ricambio il suo abbraccio, accarezzandole i capelli morbidi come seta. <<Dai, è tardi! Andiamo dentro!>> le dico sorridendo, lei accetta.

Una volta in casa, notiamo che Gioele è pronto per andare via. Anche io mi metto il giubbotto e dico a Nicola di fare altrettanto. Salutiamo tutti ringraziandoli della bella serata passata insieme. Lascio un attimo Violeta e suo figlio da soli. Si salutano con un bacio e poi ci avviamo vera casa. Eccoci siamo arrivati.

Do un bacio a Nicola, poi vado in camera mia. Ho ancora il adosso profumo di lei, sono in estasi, chiudo gli occhi e mi addormento, sognando i suoi occhi dolci e delicati, che mi hanno colpito profondamente, dacendomi sentire parte di lei. Nel suo sguardo e la amo.

Gioele

Rientro a casa, mi spoglio e mi infilo sotto le coperte. Penso a leo, la mia Violeta. Che bella che è con suo figlio. Spero un domani di averli con me e formare una bella famiglia. Lui ha bisogno d'amore, come la sua mamma. Io posso e voglio donarlo a entrambi. Sorrido all'idea di averli con me: sarebbe bellissimo. Chiudo le palpebre, mentre Morfeo mi propizia un lungo sonno, facendomela sognare: lei accanto a me che mi sussurra la frase più bella: "Ti amo!". Sorrido felice.

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